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trovare la pace |
Alzi la mano chi non è stressato dal proprio lavoro e vorrebbe sapere come rilassarsi per sopportarlo meglio. Quando lavoravo ero spesso in preda allo stress perché i capi insopportabili, le scadenze impossibili, i clienti arrabbiati e i colleghi antipatici sono all'ordine del giorno e sappiamo bene cosa vuol dire dover affrontare tutto questo.
Mentre prepariamo la dipartita dal lavoro è importante imparare a rilassarsi per vivere al meglio l'ultimo periodo che dobbiamo trascorrere in azienda, riuscendo a sopportare i problemi e proseguire imperturbabili sulla strada del cambiamento. In questo articolo scopriamo come fare.
Perché importare rilassarsi
Prima di iniziare dedichiamo due righe al perché è importante riuscire a rilassarsi. Essere agitati, stressati o tesi è spesso causa di problemi seri e concreti come mal di testa ricorrenti, sfoghi cutanei, alopecia, asma e disturbi cardiovascolari. Essere stressati può rendere la vita un vero inferno e portare a gravi problemi di salute, ma lo stress dipende principalmente dalla nostra mente, ovvero dalla nostra capacità di affrontare nel modo corretto le situazioni. Dunque, imparare a rilassarsi è essenziale per vivere bene la propria vita ed evitare che fattori esteri ci portino complicazioni poi difficilmente risolvibili.
Cosa ci stressa?
Come sempre per poter affrontare bene un problema è essenziale identificarlo con precisione, altrimenti rischiamo di non capire cosa sta accadendo e sprecare tempo ed energie per mettere in pratica soluzioni che non portano da nessuna parte.
Iniziamo con l'appuntare su un foglio di carta alcune informazioni importanti:
- Quando ci sentiamo nervosi?
- Quali sono i luoghi in cui si manifesta lo stess?
- Quali sintomi si verificano?
Anche se questo passaggio ci sembra inutile e crediamo di sapere già quale sia la causa del nostro stress, facendolo potremmo scoprire aspetti della nostra personalità che non conoscevamo. Se ogni giorno, quando torniamo a casa, ci sentiamo nervosi, annotando questo particolare ci ritroveremo a riflettere sul perché la casa è un luogo che provoca in noi questa reazione. Riflettendo potremmo scoprire che la fonte dello stess è il nostro compagno (che non sopportiamo più) oppure i problemi lavorativi che ci portiamo appresso e che ci impediscono di essere sereni in famiglia, o ancora i doveri di padre (o madre) che non riusciamo ad assolvere, che ci provocano ansia e bisogno di evasione.
Non sottovalutiamo l'analisi iniziale perché spesso si crede di conoscere i motivi per i quali non troviamo mai un attimo di relax, ma riflettendo impareremo a conoscerci meglio e quindi a comprendere dove dobbiamo intervenire.
Cosa cambia se ci agitiamo?
Prima ancora di indagare le tecniche giuste per rilassarci è importante imparare a mettere i piedi per terra e vedere le cose come stanno veramente. Nella vita quotidiana siamo abituati a correre, correre, correre e pensare poco. Per questo, quando veniamo colti da momenti di stress,
non riusciamo a controllarci come dovremmo: non siamo abituati a riflettere, aspettare e agire solo dopo aver pensato.
Quando ci sentiamo agitati e tesi per un qualche motivo, prima di parlare o compiere qualunque azione, chiediamoci a cosa serve reagire male o lasciarsi sopraffare da tutto questo. Se ci lasciamo trasportare dal nervosismo o dall'agitazione i problemi si risolvono? Se lasciamo che la rabbia ci trasformi in esseri scorbutici e intolleranti verso tutto questo aiuta ad eliminare le cause dello stress? La risposta è NO. Farsi sopraffare dallo stress non serve a mettere a posto le cose, anzi, finisce per rovinare anche quei momenti o quelle situazioni che potrebbero essere occasioni di pace e felicità.
Tutti sappiamo già che è così, solo che sembriamo non ricordacelo quando è il momento di calmarsi e cambiare atteggiamento. Se stiamo entrando in casa dopo una giornata stressante, fermiamoci un istante, respiriamo a fondo, chiudiamo gli occhi e ricordiamo a noi stessi che trattare male i nostri figli o la nostra compagna non risolverà nulla, anzi creerà altri problemi, tanto vale dimenticare i problemi e stamparsi un bel sorriso sulle labbra. Se stiamo per affrontare un collega o il nostro capo, ricordiamoci che con l'aggressività e le offese non miglioreremo le cose.
Nessuno si innervosisce o tratta male gli altri se è sereno, per questo risulta evidente come molti di noi siano vittima del proprio stress e non riescano a controllarsi. So che non è facile, ma in questo processo non stiamo cercando di controllare qualcosa di esterno, siamo noi, è la nostra mente, possiamo essere sufficientemente forti e maturi da riprendere il controllo delle cose e usare il cervello. Pensiamo ai problemi quando questi sono presenti e possiamo fare qualcosa per risolverli, non quando non possiamo fare nulla: è stupido preoccuparsi e rovinare anche il presente.
Proprio perché riuscire a rilassarsi non è facile possiamo adottare alcune strategie che rendono più semplice questo processo.
1. Visualizzare situazioni positive
Ogni giorno, anche se non siamo particolarmente stressati, prendiamo l'abitudine di dedicare 5 minuti del nostro tempo per creare dentro la nostra mente una situazione rilassante. Scegliamo un posto dove possiamo restare soli e in silenzio, mettiamoci comodi, chiudiamo gli occhi e pensiamo ad una parola che ci dia positività. Una parola che utilizzo spesso è "mare" oppure "bosco" perché questi sono i luoghi dove ritrovo più facilmente la pace. Visualizziamo nella nostra mente un posto reale, dove siamo stati, collegato alla parola in questione e immaginiamo di essere lì; sforziamoci di osservarne i dettagli, di sentirne i rumori e persino gli odori. Immergiamoci il più possibile in questo mondo di fantasia.
In alternativa proviamo a rivivere con la nostra mente un evento passato estremamente positivo, un momento felice come può essere stata una vacanza o l'incontro con una persona speciale. Alcune volte, per rilassarmi, immagino eventi futuri che accadranno, situazioni che mi piacerebbe si verificassero, anche impossibili, ma non importa, questo esercizio mentale serve solo per allentare la morsa dello stress e ritrovare un po' di pace distraendo la mente ed obbligandola a pensare a cose piacevoli.
Possiamo farlo anche quando siamo a letto, poco prima di addormentarci, mentre stiamo tornando a casa in autobus o metro, quando aspettiamo qualcuno e, più in generale, ogni volta che abbiamo cinque minuti liberi. Quando lavoravo, per rilassarmi, ricordo che sfruttavo la pausa pranzo per andare in un parco o in riva ad un fiume, mangiare un panino e pensare a cose positive, sforzandomi di ricordare in momenti felici passati o immaginando scenari futuri di libertà e spensieratezza.
2. Fare attività che richiedono concentrazione
Tutti i momenti nei quali riusciamo ad evitare che lo stress, i pensieri negativi e le preoccupazioni abbiano la meglio sul nostro stato d'animo, possiamo considerarli momenti rilassanti. Siccome si tratta solo di una condizione mentale, ogni attività che libera la nostra mente è un buon modo per creare momenti di relax.
Suonare, camminare, correre, nuotare, disegnare, dipingere, leggere, scrivere, ascoltare un audiolibro, guardare un film, cucinare, curare le piante, costruire qualcosa e persino pulire la nostra casa sono tutte attività che tengono occupata la mente e la guidano lontana dallo stress. Per rilassarci pensiamo a qualcosa che ci piace fare e dedichiamoci un po' di tempo ogni giorno, perché così facendo riusciremo a distrarci e ritrovare un po' di quella pace che tanto andiamo cercando.
3. Dormire di più
Questo consiglio si ritrova in qualsiasi articolo che tratti il tema
"come rilassarsi" e anche se può sembrare banale è di vitale importanza. La mancanza di sonno è una delle cause principali del nostro continuo nervosismo, dell'incapacità di vivere bene le situazioni e comportarci in modo armonioso con le persone. Spesso però non ci accorgiamo di essere stanchi,
pensiamo di essere forti e capaci di vivere dormendo poco, ma ci sbagliato: tutti abbiamo bisogno di riposare bene. Se prendiamo l'abitudine di andare a dormire presto e alzarci presto al mattino, imponendoci un sonno di almeno otto ore, la nostra vita cambierà completamente. So che può sembrare una sciocchezza, ma niente aiuta ad affrontare le giornate in maniera propositiva a rilassata quanto una mente riposata.
Uno dei benefici più comuni che le persone riscontrano quando iniziano a dormire il giusto è la capacità di svolgere più rapidamente i compi che ogni giorno sono chiamati a fare. Questo aiuta ad avere meno problemi, essere più produttivi, avere più tempo libero, trarre maggiori soddisfazioni e credere di più nelle proprie capacità. Anche se questa non è una vera e propria tecnica di rilassamento, si tratta comunque di un modo per evitare lo stress e per questo deve essere presa in seria considerazione.
Conclusioni
Se la nostra vita è troppo stressante dobbiamo certamente individuarne le cause e cambiare alcuni aspetti della nostra quotidianità per renderla migliore, siano essi riguardanti il lavoro, le amicizie o gli affetti. L'unico rimedio profondo è quello che si ottiene attraverso il cambiamento, ma mentre lo mettiamo in pratica può essere importante capire quali strategie attuare per sopportare meglio lo stress quotidiano e riuscire a rilassarsi. Lo stress, l'agitazione e le preoccupazioni sono solo una condizione mentale e se riusciamo a manovrare la nostra mente, anche solo distraendola, allora avremo capito come rilassarci ogni volta che ne sentiamo il bisogno, vivendo meglio.
Spero, con questo articolo, di aver dato spunti interessati a tutti coloro che avevano bisogno di metodi pratici per ritrovare un po' di pace nei problemi quotidiani; le strategie che ho suggerito sono quelle che attuavo anch'io quando lavoravo, poi però, nel mio caso la soluzione ultima è stata licenziarmi definitivamente. E voi cosa farete?
Ciao Francesco, penso che tu debba rivedere alcuni tuoi articoli come quello sulle pensioni visti gli ultimi sviluppi di governo
RispondiEliminaArgomento sicuramente da approfondire. Molti di noi non riusciranno a seguire il sogno(realizzato) di Francesco di smettere di lavorare ma per tantissimi che sono qui, il lavoro è un vero distruttore della qualità della vita.
RispondiEliminaPersonalmente i consigli di questo articolo non mi sono sufficienti.
Nonostante si pensi che sia poco più che un part-time, faccio un lavoro che mi sfianca completamente: insegno in una scuola primaria.
Quando ho finito di lavorare, non riesco nemmeno ad accendere la radio in macchina perchè vorrei solo avere silenzio; a volte la stanchezza è così tanta che nemmeno faccio il pranzo/cena perchè crollo sul letto, risvegliandomi poi nel pieno della notte. Svolgo questo lavoro da quasi vent'anni e devo dire che in passato reggevo abbastanza bene, negli ultimi anni invece la situazione è precipitata. Mi piacerebbe che il discorso non si chiudesse qui e che ci fossero altri contributi.
Chi insegna dovrebbe farlo per passione. Dal tuo commento, non vorrei essere nei panni dei tuoi piccolissimi studenti che dovrebbero diventare la società del domani anche attraverso i tuoi insegnamenti. Certi insegnanti andrebbero cacciati in tronco! Vergogna!
EliminaMolti anni fa ho insegnato, chebpacchia! 18 ore settimanali, derie a luglio, agosto e settembre, Natale e Pasqua. Mia Madre era insegnante e mi consigliava di varlk anch'io, aveva ragione!
EliminaA dire il vero un po' tutti i miei ex alunni vengono quasi giornalmente in classe per ringraziarmi degli anni dedicati a loro e dell'ottima preparazione ricevuta ;)
EliminaPerò potresti aver ragione, è un lavoro stancante quindi largo ai giovani! Mi sto industriando per avere rendite alternative indipendenti ma sono troppo sporadiche e non posso lasciare il lavoro senza qualche certezza in più. Ad ogni modo grazie per il commento, un po' brutale ma sincero!
Se ti stanca vuol dire che non hai passione per questo lavoro o, se l'hai avuta, ora è svanita nel nulla. Insegnare è prima di tutto una missione, quella di preparare i cittadini del futuro. Ci vorrebbero severi test attitudinali per queste mansioni. Il mero nozionismo, ammesso che c'è, non è sufficiente. Largo ai giovani, almeno hanno entusiamo.
EliminaMa se c'è tutta questa gente che sogna di insegnare, perchè non si prende una laurea, supera il concorso, inizia a fare supplenze(magari in un'altra regione)e corona il suo sogno? Le graduatorie non prevedono limiti di età quindi si può iniziare anche a 50 anni.
EliminaP.S.L'insegnamento NON è una missione, è un lavoro che va esercitato con grande professionalità. Chi ha voglia di fare il missionario può sempre farlo aggratis. All'estero più si è bravi ed apprezzati da alunni e genitori, più si è pagati; non sarebbe affatto male introdurre qualcosa del genere in Italia.
In Italia invece gli insegnanti meglio pagati sono quelli che compilano più scartoffie, che presentano fumosi progetti e solitamente sono anche quelli meno apprezzati da alunni e genitori. Ma tanto si sa che qui le cose vanno spesso al contrario (ed è il motivo per cui ci ritroviamo sul sito di Francesco, perchè non ne possiamo più di queste follie ;)