Detrazioni per Ristrutturazione: Come Ottenere 48.000€

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Anche per tutto quest'anno le detrazioni per ristrutturazione di un immobile o un appartamento arrivano fino al 50% della spesa complessiva, su un ammontare totale che definiremo nel dettaglio, per questo motivo lo Stato ci aiuta dandoci fino a 48.000 euro di contributi per la ristrutturazione della nostra casa.

In questo articolo capiremo in modo semplice come ottenere questi soldi, qual è l'iter da seguire, le carte da presentare, come dobbiamo aspettarci che questa cifra ci venga data e in quanto tempo.


Cosa dice la normativa


Senza entrare troppo nel dettaglio, l'agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall'art. 16-bis del Dpr 917/86 che, in generale, permette di riavere indietro il 36% di quello che si spende per ristrutturare, fino ad un massimo di 48.000 euro.

Il Governo italiano però ha deciso di alzare temporaneamente questa soglia al 50% (sicuramente per tutto il 2018) fino ad un massimo di spesa di 96.000€.

Questo vuol dire che se presentiamo fatture, per  lavori di ristrutturazione, per un massimo di 96.000 euro, ce ne viene restituita la metà, ovvero 48.000€.

La normativa riserva anche un'altra sorpresa: lo Stato ci ridà un po' di soldi anche se acquistiamo un appartamento o una casa che è stata già ristrutturata da un'impresa edilizia, meno di un anno e mezzo fa (18 mesi). In questo caso ci viene restituito il 25% del prezzo a cui abbiamo comprato l'appartamento.

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Quali carte presentare, come, e quali conservare


Per ottenere il denaro che ci spetta, in caso di risistemazione di un immobile, dobbiamo mandare (prima di iniziare i lavori) una comunicazione, e poi stare attenti a come paghiamo le persone che eseguono i lavori di ristrutturazione.

Prima di iniziare i lavori è necessario mandare alla ASL Locale (cioè l'Azienda Sanitaria) una raccomandata con ricevuta di ritorno, per comunicare l'inizio imminente dei lavori. Secondo la normativa in materia di salute e sicurezza (dlgs 81/2008) e secondo la Circolare del Ministero delle Finanze N°121/E del 11/05/98, questa raccomandata non è sempre obbligatoria; lo è solo per quei lavori che la richiedono, ma per non sbagliarci meglio compilarla e mandarla sempre, al massimo avremo fatto un lavoro per niente.

Molte amministrazioni comunali, dal giugno 2016, si sono dotate di un sistema di trasmissione online di questa comunicazione. In questi casi non serve mandare la raccomandata, è sufficiente usare la procedura online. Un esempio di procedura telematica di invio è Quella della ASL di Trento.

La notifica preliminare di inizio lavori deve contenere le seguenti informazioni:

  • data della comunicazione
  • indirizzo del cantiere
  • generalità del committente/i
  • natura dell'opera
  • responsabile/i dei lavori
  • coordinatore per la sicurezza durante la progettazione dell'opera
  • coordinatore per la sicurezza durante la realizzazione dell'opera
  • data presunta d'inizio dei lavori in cantiere
  • durata presunta dei lavori in cantiere
  • numero massimo presunto dei lavoratori sul cantiere.
  • numero previsto di imprese e di lavoratori autonomi sul cantiere
  • identificazione, codice fiscale o partita IVA, delle imprese già selezionate
  • ammontare complessivo presunto dei lavori

Per aiutarvi in questa procedura ho predisposto un Modulo Precompilato Notifica Preliminare ASL, ovvero un fac-simile da stampare, completare, e inviare come raccomandata con ricevuta di ritorno. Se i lavori di ristrutturazione sono coordinati da un geometra, questo sa certamente se questa carta è necessaria, anzi, solitamente è lui che si preoccupa di compilarla e inviarla.

Di fatto conviene verificare che l'operazione sia stata eseguita, altrimenti possiamo dire addio al nostro rimborso per la ristrutturazione.


L'altra cosa importante da ricordarsi è che tutti i pagamenti (cioè i soldi che diamo ai vari professionisti che ristrutturano la nostra casa) vanno eseguiti con Bonifico Bancario o Postale. ATTENZIONE: gli assegni, i pagamenti con carta di credito o i contanti non vanno bene, nemmeno se ci fanno fattura e ricevuta! Inoltre sul bonifico è necessario che vengano inserite le seguenti informazioni:
  • La causale del versamento (meglio essere precisi in ciò che scriviamo).
  • Il nostro codice fiscale, cioè quello della persona che riceverà il rimborso dallo Stato.
  • Il codice fiscale o la partita iva della persona (o ditta) che viene pagata.
L'ultima cosa da ricordare è che, in caso di verifica da parte dell'autorità competente, dobbiamo essere in grado di fornire tutta una serie di documenti. Tra questi vi sono tutte le fatture dei lavori eseguiti, le ricevute dei bonifici, l'eventuale delibera dell'assemblea condominiale che da il benestare per i lavori e molti altri che, in ogni caso, reperiremo se necessario. La lista completa di tutte le scartoffie che dobbiamo conservare o almeno essere in grado di reperire è presente A Questo Indirizzo. I controlli possono avvenire anche a distanza di anni dalla chiusura dei lavori, se non erro (non l'ho trovato scritto da nessuna parte) si parla di 10 anni.

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Chi ha diritto alle detrazioni per ristrutturazione?


La cosa interessante è che non sono solo i proprietari degli immobili a poter godere delle detrazioni per il rifacimento di un immobile, ma anche:
  • Il proprietario della sola "Nuda Proprietà".
  • Il titolare di usufrutto, uso o abitazione.
  • L'inquilino o chi ha in comodato d'uso l'immobile.
  • I soci di cooperative e di società semplici.
  • Chi esegue i lavori "in proprio", cioè si arrangia a fare i lavori, ma in questo caso la detrazione si applica solo ai materiali acquistati, visto che non vi è fattura.
Di fatto anche un inquilino, che volesse ristrutturare un'abitazione che poi magari resterà sua perché ha stipulato un Affitto con Riscatto può ricevere le detrazioni per l'ammodernamento dell'abitazione dove vive, ma per il quale paga ancora l'affitto.

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Quali tipi di lavori sono detraibili in fase di ristrutturazione


Dal punto di vista legale i lavori che sono considerati ristrutturazione sono quelli indicati nell'articolo 3 del Dpr 380/2001.

agevolazioni riammodernamento


La prima cosa da dire è che gli interventi di manutenzione ordinaria di un appartamento non sono considerati ristrutturazione, per cui non sono detraibili, o meglio, sono applicabili solo alle parti comuni di eventuali condomini, ma di questo solitamente si occupa l'amministratore. Per il resto sono considerati validi, cioè come rifacimento, restauro o ammodernamento di un immobile i seguenti lavori:

  1. Tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione per qualsiasi tipo di immobile, anche rurale, le parti comuni e le pertinenze.
  2. Tutti gli interventi di ristrutturazione necessari a ripristinare un immobile danneggiato da catastrofi naturali, ma solo se è stato dichiarato lo stato di emergenza.
  3. Tutti gli interventi per realizzare garage o posti auto.
  4. Tutti gli interventi di rifacimento o abbattimento di parti di immobile per eliminare barriere architettoniche.
  5. Qualsiasi intervento favorisca la mobilità di persone portatrici di handicap gravi. Non sono comprese le spese di acquisto degli strumenti, anche se per questi vi sono le detrazioni Irpef del 19%. Per approfondire va letto l'articolo 3, comma 3, della legge 104/1992.
  6. Tutti gli interventi di bonifica dall'amianto, tranne apparecchi per la messa in sicurezza o rilevazione.
  7. Qualsiasi intervento che serva a migliorare la sicurezza delle persone, intesa come protezioni da atti illeciti (furti aggressioni o altri reati alla persona).
  8. Isolamento acustico.
  9. Risparmio energetico (per il quale vi è una detrazione del 65%).
  10. Adozione di misure di sicurezza antisismica.

Come si capisce quindi non si tratta solo del "riattamento" di un edificio, ma anche degli interventi che possono rendere migliore la vita delle persone. Ci sono inoltre tutta un'altra serie di spese indirette che possono essere detratte, e che riguardano:
  • Le spese che riguardano la progettazione (es. la fattura del geometra).
  • Le spese per la messa in regola degli edifici, ad esempio sull'impianto elettrico o quello a metano.
  • Le spese per l'acquisto dei materiali se eseguiamo "da noi" dei lavori di ristrutturazione.
  • L'importo pagato per ottenere la relazione di conformità dei lavori.
  • Tutti gli eventuali costi sostenuti per far eseguire perizie e sopralluoghi.
  • L'imposta sul valore aggiunto, l'imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori.
  • Gli oneri di urbanizzazione.
  • Tutti gli altri costi che sono direttamente collegati alla realizzazione degli interventi.

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Come ci danno questi soldi?


Il denaro che ci spetta per aver ristrutturato casa ci verrà restituito sotto forma di detrazione Irpef ripartita in 10 anni, ovvero una riduzione delle tasse che ci vengono applicate in busta paga.

Ad esempio, una persona che guadagna 25.000€ l'anno lordi (che è più o meno lo stipendio medio italiano) paga un Irpef di 6.150€, per cui (netti) gli rimangono 18.850€. La detrazione per ristrutturazione si applica proprio sull'Irpef, quindi invece di pagare 6.150€ di tasse l'anno, ne paghiamo solo 2.000 o 3.000, a seconda di quanto ci deve essere rimborsato. Questo rimborso viene distribuito su 10 anni.

Quindi, se ci spettano 30.000€ di rimborsi per una ristrutturazione che ci è costata 60.000€ (il 50% appunto), ci scontano 3000 euro di Irpef ogni anno, così allo Stato, invece di pagare quei 6.150€, ne paghiamo solo 3.150. Il risultato finale è che invece di avere un reddito annuo netto di 18.850 euro, lo avremo di 21.850.

Il nostro stipendio medio di 1450€, per i prossimi 10 anni sarà di 1680€. Non è semplicissimo da capire, ma rileggendo alcune volte credo si comprenda bene il funzionamento (che ovviamente ho semplificato per far comprendere meglio, perché c'è anche qualche altra tassa qui e là che complica il tutto).

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Esempi di detrazioni per ristrutturazione

detrazioni per ristrutturazione unità abitativa

Per capire meglio facciamo alcuni esempi con importi reali, relativi all'ammodernamento di un fabbricato:

  1. Possediamo o compriamo un appartamento da ristrutturare, facciamo eseguire un certo numero di lavori, e teniamo le fatture di tutto. Se i lavori ammontassero 50.000€, allora lo Stato ci restituirebbe 25.000 euro in 10 anni. Il massimo che possiamo ottenere è presentare fatture per 96.000€ e quindi ottenere un rimborso di 48.000€ (sempre in 10 anni, sotto forma di detrazione Irpef).
  2. Compriamo un appartamento o una casa che è già stata ristrutturata da una ditta di costruzioni, da una cooperativa edilizia o anche da una società che si occupa di restauro e risanamento di immobili. Immaginiamo di pagarlo 250.000€, in questo caso lo Stato ci restituisce circa 62.000€.

Per approfondire ogni aspetto ed entrare maggiormente nei dettagli, è possibile consultare tutte le informazioni che sono presenti sul sito dell'Agenzia Delle Entrata a Questo Indirizzo.


Alcuni articoli utili




Conclusioni


Una delle strategie migliori per avere una casa rimodernata pagando pochissimo è quella di acquistare per pochi soldi un piccolo appartamento in condizioni drammatiche e quindi eseguire un lavoro di completo rifacimento e riammodernamento, che poi possiamo detrarre e farci rimborsare. In questo modo potremmo pagare molto poco l'immobile e spendere solo la metà del costo della ristrutturazione. Di fatto, in questo modo, potremmo avere un appartamento nuovo spendendo veramente poco denaro, soprattutto se siamo così bravi di Acquistare Tramite le Aste Immobiliari.

Ancora più conveniente sarebbe se facessimo da noi molti lavori, perché, in questo caso, potremmo ricevere il rimborso del 50% dei materiali acquistati, risparmiando sul costo degli operai che eseguirebbero la ristrutturazione.

Spero, con questo articolo, di aver riassunto in modo semplice tutto quello che c'è da sapere sulle detrazioni per ristrutturazione della nostra casa, e di aver spiegato come e chi può usufruirne. Quando scrivo questi articoli, il mio intento è quello di semplificare le informazioni e raggrupparle tutte in un unico testo, evitando che le persone impazziscano andando ad eseguire ricerche che richiederebbero moltissimo tempo.

5 commenti:

  1. Grazie dell'articolo Francesco. Però, io avrei aggiunto anche una considerazione sull'evidente vergogna intrinseca a questa legge, e che credo possa riguardare proprio chi segue questo tuo blog sul risparmio: se hai già un lavoro e puoi GIA permetterti di ristrutturare, lo Stato, ti tratta come se fossi povero e ti aiuta. Se invece non hai uno straccio di lavoro, e non guadagni nulla, oppure se decidi di licenziarti e di vivere coi risparmi accumulati, risparmiando su tutto, lo Stato non ti da un centesimo. In altre parole, lo Stato aiuta i ricchi, ed umilia i poveri. Non è una vergogna?

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  2. Ti fai fatturare il 30% ed il resto in nero. Risparmi un sacco di soldi alla faccia dello Stato (ladro).

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    1. Concordo in pieno!! Anche perche' l'iva agevolata al 10% per gli aquisti materiale e' in molti casi una fregatura frutto di una mente malata.Vedi per esempio le regole per l'applicazione della suddetta nel caso di infissi..diventi matto a capirci qualcosa.

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  3. Davvero interessante e pieno di informazioni utili questo post :)

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  4. e se durante i 10 anni uno resta disoccupato per 2 anni? come avviene la detrazione?

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