Che cos'è la serenità?
Quando si vuole analizzare qualcosa è importante partire sempre dal concetto base. In questo caso dobbiamo stabilire prima cosa sia realmente la serenità, altrimenti rischiamo di andare a vanti alla cieca, credendo di fare le scelte migliori per trovare la pace, ma rischiando di sbagliare tutto
La serenità è l'assenza di preoccupazioni. Siamo sereni quando non siamo tormentati da qualcosa, quando dentro di noi non sentiamo quell'ansia continua, ansia che spesso deriva da qualcosa che dobbiamo fare, ma che non vorremmo, da qualcosa che non sta andando come immaginavamo, dalla paura e l'incertezza della condizione in cui ci troviamo o dal bisogno di liberarsi di qualcosa che ci opprime. Ma la mancanza di serenità può derivare anche da eventi passati che ci hanno segnato, fantasmi che ci tormentano e non ci lasciano vivere la vita in pace e armonia.
Se siamo poco sereni proviamo per un secondo a capire da dove deriva la nostra inquietudine e scopriremo che (con buona probabilità) rientra in una delle considerazioni appena fatte.
Ovviamente, che la serenità dipenda dall'assenza di preoccupazioni è un'affermazione abbastanza banale, che tra l'altro non ho partorito di mio pugno, si tratta degli insegnamenti di numerosi filosofi, sia moderni che appartenenti a tempi remoti, ma anche l'essenza di svariate filosofie orientali come lo Zen, ed è il fondamento di scritti più moderni e famosi, come "Il Potere di Adesso". Della felicità ne hanno parlato praticamente tutti, in tutti i tempi e tutti concordano nel ritenere che per ottenere la serenità è necessario equilibrio. Si tratta della capacità di mantenersi in uno stato né di depressione né di agitazione, ma di quiete nei confronti di ciò che ci circonda e accade. Come vedremo tra un istante questo equilibrio si raggiunge attraverso il giusto approccio alla vita, ma anche costruendolo in modo consapevole attraverso scelte quotidiani ben precise.
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Come affrontare la vita per essere sereni
Più che sprecare preziose parole per trasmettere concetti che poi difficilmente si riescono ad applicare al quotidiano, ha senso dare precise direttive su ciò che dobbiamo fare per essere ogni giorno sereni. Questi consigli sono utili sia per chi è ora infelice, sia per chi è sereno e pensa di non averne bisogno: la vita è un continuo cambiamento e nessuno di noi è intoccabile, prima o poi ci troveremo a dover affrontare situazioni spiacevoli.
Ci sono tre passi fondamentali da compiere per trovare la serenità più duratura possibile, per cui ora andiamo ad esplorali insieme.
1. Mantenere l'equilibrio

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2. Risolvere
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3. Semplificare

Attraverso questi tre passaggi s'impara ad affrontare le situazioni in maniera distaccata, ad accettare che le cose spiacevoli accadono, ma a non farsi turbare da essere, perché abbiamo sviluppato la capacità divenire trasparenti di fronte a ciò che potrebbe turbarci. La conseguenza diretta è l'acquisizione in modo naturale della giusta lucidità per risolvere i problemi in modo definitivo, riacquistando serenità. Se poi comprendiamo anche l'importanza di condurre una vita semplice, spoglia di tutte quelle cose che possono solo generare problemi (comprese relazioni con chi non ci interessa), ecco che abbiamo la ricetta giusta per ritrovare la serenità.
Vediamo ora un esempio pratico.
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L'incidente
A chiunque sia capitato di fare un incidente automobilistico si sarà reso conto dello stato di inquietudine in cui questo tipo di vicenda ci proietta. È chiaro che nella vita ci sono problemi più importanti, ma come sempre cerco di fare un esempio semplificato e aderente al quotidiano per far comprendere meglio.
Ci sono due modi di affrontare questa situazione: Il primo è agitarsi, arrabbiarsi con sé stessi o con l'altro automobilista, addirittura litigare, rovinarsi la giornata, forse un paio di notti di sonno e non darsi pace fino a quando le cose non sono risolte. Se reagiamo in questo modo rimarremo turbati fino a quando non passerà così tanto tempo dall'incidente che questo diverrà solo un ricordo lontano e la nostra mente lo cancellerà in maniera autonoma. Il secondo approccio è, fin da subito, realizzare che ormai la frittata è fatta, e che tutto quello che possiamo fare è solo non peggiorare le cose e trovare la soluzione migliore al problema. Sappiamo bene che stare calmi in queste situazioni non è facile, ma a che cosa serve realmente agitarsi? A nulla, se non a farci perdere (oltre che i soldi della riparazione) anche la serenità!
Stando calmi abbiamo già raggiunto il primo traguardo, ma abbiamo anche evitato di peggiorare la situazione, magari insultando l'altro e quindi rischiando pure di passare noie legali. Visto che siamo vigili e assolutamente distaccati dall'accaduto, nell'immediato avremo la lucidità per affrontare al meglio la situazione, facendo ciò che deve essere fatto per tutelarci. Ragioneremo sul fatto che sia o meno il caso di fare la constatazione amichevole, cosa dichiarare alla polizia e all'assicurazione ecc. Sembra senza senso, ma in un sinistro talvolta basta fare la dichiarazione giusta per avere il 100% della ragione, e chi è stato coinvolto in un contenzioso lo sa bene.
Il terzo insegnamento ci spiega che tutto questo non sarebbe accaduto se avessimo lavorato sulla nostra quotidianità per semplificarla e avere meno cose che potenzialmente possono portare a situazioni spiacevoli. Magari l'incidente lo abbiamo fatto perché stavamo aprendo una notifica sul telefonino o addirittura potremmo pensare che non avremmo fatto nessuno incidente se non avessimo un'automobile. Forse stavamo correndo troppo perché i troppi impegni quotidiani ci obbligano ad incastrare tutto, o forse eravamo in ritardo ad un appuntamento inutile, con persone delle quali ci importa poco.
È profondamente vero che meno si possiede e meno preoccupazioni si hanno. Di fatto, avere meno significa essere generalmente più sereni.
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La serenità non è un traguardo
Nessuno (né tanto meno io) ha la scienza infusa per spiegare agli altri come vivere, ma dalla mia esperienza posso dire che da quanto ho semplificato la mia vita sono decisamente più sereno. Situazioni spiacevoli accadono sempre e accadono anche a chi non possiede niente e vive nella maniera più attenta e distaccata possibile. Semplicemente questa è la vita. Arrivare ad una serenità totale non è possibile per nessuno, nemmeno per un monaco Zen, perché quel giorno che ha il mal di pancia non sarà certo sereno e imperturbabile. Parliamoci in modo sincero, possiamo puntare ad una serenità di buon livello, ma mai totale, per cui ricordiamoci sempre che questo percorso non ha un traguardo definitivo, ci sono solo piccoli traguardi che si conquistano ogni volta che ci accorgiamo che, adottando queste tecniche, riusciamo a vivere serenamente anche le situazioni più spiacevoli.
Ecco il segreto: essere capaci di amministrare noi stessi di fronte alle difficoltà. La serenità è esattamente questo.
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Alcune risorse in inglese
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Conclusioni
Mi piace molto parlare di felicità e serenità perché si tratta di concetti che possono migliorare la nostra vita senza grandi sforzi, semplicemente imparando a porsi nel modo giusto di fronte alle prove che la vita ci chiama ad affrontare. Non dimentichiamoci che ognuno di noi (e ognuno a suo modo) passa la vita ricercando la felicità, per questo è davvero molto importante capire come raggiungerla.
Spero, in questo lungo articolo, di aver trovato le parole giuste per spiegare un concetto semplice: la nostra serenità dipende solo dal livello di quiete interiore che riusciamo a mantenere, indipendentemente da quello che accade, questo per il semplice fatto che la serenità è solo uno stato mentale.
Articolo davvero bellissimo, che condivido!
RispondiEliminaIl percorso verso la serenità possono e dovrebbero farlo tutti, specie se hanno a cuore la propria salute fisica e mentale, perché alla lunga si tratta di questo: preservare la propria salute coltivando la serenità e un atteggiamento positivo.
Ho notato ad esempio che se non mi abbatto per le cose fastidiose che mi accadono, queste tendono a svanire molto prima e a diventare fattori anche positivi che mi insegnano una lezione di vita, mentre se ci sto a pensare troppo si trascinano per giorni inutilmente coinvolgendo anche altre persone in una catena distruttiva.
Bisogna saper fare molta pulizia mentale non dando ascolto a pensieri foschi o negativi, e questo lo si acquisisce attraverso la pratica delle discipline spirituali tipo meditazione, yoga, arti marziali, che donano un equilibrio incredibile.
Personalmente, l'ho detto moltissime volte ma lo ripeto, non ho mai rincorso carriere, promozioni, stipendi da capogiro. Tutto ciò che ho sempre voluto era una libertà di scelta che mi facesse fare esperienze diverse e godermi la vita per quello che potevo, e questo penso mi abbia aiutato molto nei momenti brutti, dandomi la forza di andare avanti trovando un senso alla vita che andasse al di là di ciò che si possiede o si ottiene lavorando.
Siamo troppo incancreniti nella materialità e nella paura, per questo siamo sempre insoddisfatti e infelici; abbiamo aspettative nei confronti di chi amiamo, degli altri in generale, perché cerchiamo al di fuori di noi ciò che va solo riscoperto dentro di noi, accettando anche i nostri lati negativi e lavorando per costruire noi stessi più che una carriera che ci dia prestigio sociale.
Alla fine quando lasceremo il corpo fisico, ciò che porteremo di noi stessi è la cosa di cui ci siamo occupati di meno e questo lo trovo molto triste, per questo ho sempre vissuto la mia vita occupandomi del mio spirito prima di tutto.
Sottoscrivo tutto, bellissime parole e commento prezioso per i lettori, grazie!
EliminaGrazie per questo articolo, Francesco. Come sempre essenziale e realistico.
RispondiEliminaFa piacere :)
Elimina"... in un sinistro talvolta basta fare la dichiarazione giusta per avere il 100% della ragione, e chi è stato coinvolto in un contenzioso lo sa bene." cosa si intende per fare la dichiarazione giusta, dichiarare il falso per prendersi la ragione e fregare il prossimo, o cosa?
RispondiEliminaNo, significa raccontare dettagli dei fatti che si ritengono superflui ma che in realtà, per la legge, sono essenziali.
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