Trovare il Coraggio di Cambiare Vita Oggi Stesso

la forza per il cambiamento
come trovare la forza di cambiare vita
Questo blog ha sempre più iscritti e per questo ricevo sempre più email di persone che hanno cambiato la loro vita con successo, smettendo di lavorare o semplicemente realizzandosi veramente. Tutto questo mi fa molto piacere, ma ci sono ancora moltissimi di voi che mi scrivono chiedendosi come si fa a cambiare, ovvero quali sono i passi corretti da compiere.

In questo articolo vorrei proprio spiegare questo, ovvero come sia possibile trasformare la paura e la convinzione di non farcela, in vero e proprio coraggio: il coraggio di cambiare. Seguitemi, sarà piuttosto interessante.



Di che cambiamento sto parlando?


Bhe, sostanzialmente di qualunque tipo di cambiamento. Che siamo lavoratori stressati che vogliono cambiare vita per ritrovare la serenità, ragazze o ragazzi con problemi apparentemente insuperabili come l'anoressia o il bullismo, imprenditori che non riescono a trovare la direzione giusta per far crescere la propria azienda, madri che si sentono intrappolate in una vita diversa da quella che si aspettavano, disoccupati che non trovano impiego o che vogliono andare all'estero ecc.

Qualunque sia la svolta di cui abbiamo bisogno, questo metodo è quello che ritengo più efficace per mettere in pratica le nostre buone intenzioni, perché si basa sul trasformare la paura e l'incertezza in coraggio, approcciando il cambiamento in maniera estremamente semplice e, solitamente, ciò che è semplice è anche estremamente vero.

La natura


In natura il coraggio è qualcosa che non esiste. Credo che nessuno di noi abbia mai visto un animale coraggioso; anche una gazzella che si getta in un fiume in piena per salvare il suo piccolo non lo fa per coraggio, ma semplicemente per paura di perdere ciò che ama. E' la paura che muove tutte le cose e moltissime storie di grandi cambiamenti partono proprio da situazioni di grande paura, come chi esce illeso da un incidente o sopravvive ad un tumore: per paura che capiti nuovamente, cambia.

Questa è una buonissima notizia perché la paura che abbiamo dentro di noi, cioè quella paura che ci impedisce di fare il grande salto, di mollare tutto, di dire ciò che pensiamo, ma anche il senso di terrore e impotenza che proviamo nel non essere riusciti (fino ad oggi) a cambiare le cose, sono esattamente la risorsa di cui abbiamo bisogno per attuare il cambiamento.

Il coraggio di cambiare, infatti, è proprio quella paura; la parte difficile è capire come trasformarla in energia da sfruttare per innescare il cambiamento.

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Come fare


Bene, il primo passo è comprendere che questa paura deriva semplicemente dall'incertezza. Il cambiamento è qualcosa di molto grande, che spaventa, e che ci costringe ad incamminarci in un sentiero buio che non conosciamo e che non sappiamo dove ci porterà. In definitiva, quindi, la vera paura è quella di lasciare uno “schema” consolidato per qualcosa che non conosciamo, esattamente come recita il detto: “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che perde ma non sa quello che trova”. La paura è proprio quella di “perdere” ciò che abbiamo, che è anche l'unica cosa che conosciamo, cioè una serie di abitudini, pratiche, azioni e pensieri che hanno sempre “funzionato” e ai quali siamo inconsciamente legati. Non vogliamo “lasciar andare” ciò che abbiamo costruito perché è tutto ciò che conosciamo e siamo ancora convinti che sia giusto e funzioni, ma evidentemente non è così, perché altrimenti saremmo già riusciti nel nostro progetto di cambiamento.

Compreso questo passaggio fondamentale non ci resta che capire come andare a sostituire ciò a cui siamo legati con qualcosa che funzioni veramente, cioè che permetta, a tutti gli effetti, che il cambiamento s'inneschi. Per realizzare questo importante salto in avanti ci sono tre passaggi fondamentali, questi step sono esattamente il percorso da seguire per trasformare la paura in coraggio di cambiare!

1. Definire cosa dobbiamo cambiare


Ne ho parlato molto approfonditamente nell'articolo Il Percorso Corretto per Cambiare Vita dove ho spiegato l'importanza di individuare bene la propria situazione e capire con precisione cosa non va bene, ovvero ciò che va eliminato o cambiato perché le cose diventino come le immaginiamo. Quell'articolo va letto molto attentamente perché è esattamente il punto di partenza dell'intero processo. Se sbagliamo ad individuare ciò che non ci permette di cambiare o (più semplicemente) ciò che oggi non ci permette di essere felici, rischiamo di sprecare tempo ad energie nella direzione errata, arrivando addirittura a peggiorare le cose.

Ricordiamoci sempre che il cambiamento è un processo che richiede tempo ed energie; fallire durante questo percorso rende estremamente difficile ritrovare la forza e l'entusiasmo per mettere in campo un nuovo tentativo, per questo è estremamente importante agire con cautela e non saltare questo passaggio fondamentale.

2. Capire cosa ci impedisce di cambiare


Se non siamo ancora riusciti a cambiare, o se ci stiamo approcciando per la prima volta al cambiamento è molto probabile che ci siano uno o più motivi per i quali non siamo ancora riusciti a dirottare la nostra vita nella direzione che abbiamo sempre desiderato.

Vi siete mai chiesti perché le bolle di sapone sono sferiche e non quadrate o triangolari? La risposta è molto semplice: in natura tutto tende alla configurazione energetica più stabile, ovvero quella che permette l'equilibrio per maggior tempo.

Se non ci fosse qualcosa ad impedirci di cambiare saremmo già scivolati naturalmente nella direzione a cui oggi aspiriamo, perché quella sarebbe per noi la situazione di maggior stabilità, che solitamente è anche quella in cui le persone stanno meglio, per cui tutti (consciamente o inconsciamente) direzioniamo sempre i nostri sforzi verso ciò che per noi è serenità.

Si comprende che questo secondo passaggio è fondamentale per facilitare di molto il cambiamento: individuiamo con certezza cosa ci impedisce di cambiare e inizieremo la nostra nuova vita in modo del tutto naturale.

3. Smettere di attuare soluzioni errate


Ora che la strada è spianata dobbiamo evitare di cadere nella trappola delle soluzioni sbagliate. Sembra una sciocchezza, ma è un problema molto frequente che non dobbiamo sottovalutare. Per comprenderlo meglio farò un esempio: Chiunque abbia paura di qualcosa tende ad agire sempre allo stesso modo. Avevo una collega di lavoro che aveva paura di ammalarsi perché molto sportiva e non voleva perdere gli allenamenti. Esternava spesso questo paura, per cui molti la prendevano in giro.

Ha iniziato a cercare di controllare se stessa per non mostrare questa paura, poi ha iniziato ad evitare tutte le situazioni in cui si sarebbe potuta ammalare (aria condizionata, spifferi, zone di montagna ecc.) e infine ha iniziato a consultare spesso medici e comprare integratori energetici per rassicurarsi di stare bene e rafforzare il fisico. Alla fine ha sviluppato un disturbo fobico che l'ha spinta a portarsi appresso l'ombrello anche quando le previsioni davano una settimana di sole.

Questo è un esempio di non soluzioni, cioè azioni errate che non portano al cambiamento (ammalarsi meno) ma ad un peggioramento della propria situazione.

Quest'ultimo passaggio non solo è l'ultimo step per trasformare la pura in coraggio di cambiare, ma è così importante che è necessario approfondirlo per capire come si trovano le vere soluzioni e come si distinguono da quelle false. Anche in questo caso di cono tre buone pratiche (che identificherò con: a, b e c) da attuare.

A) Tecnica dello scalatore


Lo scalatore che apre nuove vie inesplorate per salire lungo una parete non parte dalla base della montagna, ma dalla cima, e inizia domandandosi quale sia l'ultimo passo che deve fare per arrivare alla vetta; lo annota sulla cartina e poi cerca di individuare il penultimo passo e poi il terzultimo e via dicendo. Va a ritroso fino alla base della parete, in questo modo ha la certezza che il suo percorso porti nel punto giusto proprio perché è partito dall'obiettivo. Ora che ha segnato tutti i passi deve solo ripercorrerli verso l'alto, e il gioco è fatto.

Anche nel cambiamento immaginiamo cosa c'è poco prima della realizzazione finale e poi cosa serve per arrivare a quell'ultimo passo, e il passo prima e quello prima ancora. In questo modo costruiremo una strada sicura fatta di tappe precise che ci condurrà dritti alla vita che desideriamo e ci farà dimenticare la paura di cambiare, perchè questa deriva semplicemente dalla scarsa conoscenza di quello che ci attende.

B) Tecnica del paradosso


Spesso ci si trova a corto di idee, cioè non si sa come fare per sbloccare una situazione e trovare la strada. Per questo motivo occorre guardare le cose da un punto di vista differente e incominciare a fantasticare su quello che potremmo fare per rendere tutto peggio di ciò che è. Sembra assurdo, ma anche Archimede o Leonardo da Vinci agivano in questo modo; si tratta di un esercizio per la mente che serve a stimolarla e innescare quel processo creativo che serve a trovare soluzioni.
Mentre si pensa a come distruggere tutto e crearci una vita infermale, nascono inaspettatamente idee creative che altrimenti non avremmo e spesso anche la soluzione ai nostri problemi.

C) Tecnica del traguardo


L'altro metodo è quello di immaginare lo scenario oltre il problema, ovvero quale sarebbe la situazione una volta che l'obiettivo è stato raggiunto. Come ci sentiremmo, come penseremmo e cosa faremmo se fossimo già realizzati? Bisogna immedesimarsi molto profondamente, provare a sentire le sensazioni e poi prendere alcuni elementi fondamentali e applicarli al nostro quotidiano. Anche se non siamo già arrivati e il cambiamento è lontano, iniziamo già a pensare e ad agire (almeno in parte) come agiremmo se fossimo già cambiati.

Questo comportamento è un “attivatore” del cambiamento stesso, perché fa in modo che le nostre scelte siano quelle che faremmo se fossimo ciò che vogliamo diventare, e ci aiuta a sportarci gradualmente e in maniera indolore verso ciò che vogliamo essere.

Conclusioni


Tutto questo percorso, tutto ciò di cui abbiamo parlato fino ad ora hanno esattamente lo scopo che ci siamo prefissati ad inizio articolo: trasformare la paura di cambiare nel coraggio di cambiare. Capisco che il discorso più sembrare difficile da comprendere, ma invito a rileggerlo con attenzione per comprendere bene il filo logico che lega tutti questi passaggi.

Il segreto sta nell'affrontare il cambiamento in maniera graduale e ragionata, ma anche nell'innescare quei processi che rendano il cambiamento qualcosa di naturale, cioè che non sia solo un continuo sforzo, ma anche un lento e spontaneo scivolare verso la vita che vogliamo.

Spero con questo articolo di aver fornito una valida strategia per cambiare vita, soprattutto per tutti coloro che hanno paura di cambiare, che hanno il terrore di sbagliare e di ritrovarsi a dover rimpiangere la propria vecchia vita. Concentriamoci nel realizzare un passo alla volta, senza necessariamente pensare all'intero processo, e alla fine ci ritroveremo cambiati senza nemmeno rendercene conto.

5 commenti:

  1. ciao Francesco,
    seguendo i tuoi preziosi consigli ho camnbiato vita, ho preso il coraggio!
    Avevi come al solito ragione, il cambiamento fa paura ma dopo ti viene una forza dentro che non ti aspetti. Basta farsi sfruttare per pochi soldi! Io non vivevo più: lavoro stressante quando arrivavo a casa mangiavo in fretta e poi sul divano ed a letto pensando al giorno dopo cosa mi aspettava, mi svegliavo alla notte con il panico. Adesso a casa faccio tante tante cose e la più importante è che vivo e mi sento via.
    grazie ancora x i tuoi preziosi consigli

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  2. Articolo decisamente più interessante delle fumo-valute :))))

    Per cambiare vita bisogna prima cambiare se stessi e affrancarsi una volta per tutte dai condizionamenti familiari e sociali che ci fanno restare schiavi di un sistema completamente sbagliato fondato su basi assurde e illogiche ma che tuttavia le masse seguono perché credono che non possa esserci una via, e una vita alternativa...eccome se c'è! Il discorso sugli animali mi trova d'accordo in parte, nel senso che non parlerei di paura nel loro caso, quanto di istinto di conservazione. Vivo da 7 anni con animali di varie specie e grandezze, per cui li osservo molto. Gli umani hanno paura di tutto, dalla morte al non avere i soldi per l'affitto alla disoccupazione alla malattia, gli animali sono invece impegnati h24 a sopravvivere e perpetuare la specie, ma non è paura la loro.
    Io ho cambiato vita, lavoro, paese, casa e contesto sociale decine di volte e continuerò così perché per mia fortuna sono nata allergica a lavori stabili, al voler possedere beni immobili e a legami che necessitano di contratti scritti. Ovvero, tutto ciò che faccio, nel bene e nell'errore, viene da me e dal mio cuore, e questo mi fa sentire libera perché non ho nessuno da biasimare nel caso le cose vadano male o diverse da come mi aspetto.
    Ci vuole anche molto senso della responsabilità per cambiare di poco o totalmente vita, nel senso che non dobbiamo delegare ad altri la nostra felicità o dar loro la colpa della nostra infelicità, ma essere pienamente coscienti che tutto quello che avviene nella nostra vita è una nostra scelta, conscia od inconscia, e che ci piaccia o no è così.

    Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo, sempre!!

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  3. Ciao Francesco, non sono molto d’accordo con quello che dici. La maggior parte delle persone non sta affatto cambiando ma semplicemente si sta adeguando ai nuovi trend che vanno di moda oggi. Quindici anni fa era trendy fare carriera, essere sempre sul pezzo, prendere molti aerei al mese per lavoro. Oggi invece fa figo essere liberi, non avere padroni, poter decidere liberamente del proprio tempo. Insieme alle nuove mode stanno uscendo allo scoperto alcune tipologie di persone:
    1 Quelli che non facevano un caxx prima, e non lo fanno nemmeno ora. La differenza è che prima si inventavano lavori fumosi: spesso “lavoro come rappresentante”, oppure “in ufficio” (senza specificare nulla) o nella azienda di famiglia ecc.ecc. ; 15 anni fa moralmente e pubblicamente era brutto esplicitare che non si fa nulla. Oggi quelle stesse persone dichiarano di aver preso in mano le redini del proprio destino, di aver fatto delle scelte importanti, e spesso si “vendono” sui social network /blog come persone che inseguono i loro sogni ,che lottano per superare le difficoltà e baggianate del genere. Il più delle volte sono benestanti indipendentemente dal lavoro e leggere i loro commenti è avvilente e di nessuna utilità. Ne conosco più di una nel mondo reale e se prima erano semplicemente persone antipatiche, ora sono da evitare come la peste perchè sbeffeggiano anche chi non ha la forza di cambiare.
    2)Persone distrutte psicologicamente dai ritmi del lavoro: stanno fuori casa tante ore al giorno, soffrono spesso di depressione, passano il tempo libero sui social, a volte tornano a casa piangendo per lo schifo che devono subire a lavoro. Anche di queste persone ho conoscenza diretta. Naturalmente hanno fatto benissimo a lasciare il lavoro che le stava massacrando, ma da qui a farne un esempio da seguire ce ne passa.
    3)Persone che già prima erano considerate un po’ “fuori di testa”: distratte, con la testa fra le nuvole, non molto adatte ai classici ruoli aziendali ma tutto sommato brave persone. Erano già un po’ disadattate prima ma adesso almeno non devono vergognarsi di esserlo.
    In definitiva, io non vedo affatto un cambiamento in atto: vedo persone sempre più schifate dal mondo del lavoro attuale ma che allo stato attuale dei fatti non possono uscirne perché non hanno skills per sopravvivere.
    Tu Francesco, purtroppo rimani una splendida ma straordinaria eccezione.

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    1. in effetti pur riuscendo a vivere con 500€ al mese ma dove li prendo i 500€ al mese senza lavorare?

      vivendo delle proprie passioni? aprendo un blog? scrivendo libri? con i video? questi sono i tuoi consigli... ma c'è troppa concorrenza oramai. non ci arrivi a 500€

      anch'io Francesco credo che "purtroppo rimani una splendida ma straordinaria eccezione"

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  4. E non mi rispondere con un lavoretto part time. Dalle mie parti alle cassiere che lavorano 50 ore la settimana danno 400€ al mese. Ho un amico ingegnere che gli hanno proposto un impiego a 700€ al mese :-(

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