Essere Liberi: La Scelta che ti Fa Vivere Meglio

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cosa significa essere liberi
Cari amici oggi do spazio a Luca Leandro che ha scelto di condividere con noi alcune interessanti riflessioni sul tema della libertà, ovvero di ciò che significa veramente essere liberi e da cosa dobbiamo veramente fuggire per ottenere la libertà che desideriamo.

Cosa vuol dire essere liberi, cosa accade al nostro fisico e alla nostra mente quando non lo siamo, come migliora la nostra vita con la libertà, e come evitare di cadere nella tentazione delle false libertà, quelle che ti illudono, e poi ti deludono, peggiorando la tua esistenza e lasciandoti solo il retrogusto amaro di una scelta fatta male?


Prima di iniziare è giusto che io mi presenti: sono Luca Leandro, felice padre di famiglia, manager d’azienda per libera scelta e appassionato di crescita personale. Sono l’autore di HomoIntraprendente.it, blog in cui puoi trovare riflessioni e tecniche di crescita personale per migliorare la tua vita.

Cambiare vita per essere liberi


Decidere di cambiare vita spesso è difficile. È molto difficile. Perché lasci il certo per l’incerto, perché esci dagli schemi della “normalità”, perché vai contro i principi e i binari della buona condotta che genitori, società e la tua stessa esperienza ti hanno disegnato addosso.

Ma la dura verità è che spesso la scelta da fare è tra libertà e comodità. Spesso cambiare vita è sinonimo di uscita da un confortevole stato di sopravvivenza, che seppur limitato nel suo “potenziale vitale”, ti garantisce comunque rischi calcolati, problemi nella media e una pacifica opportunità di startene tranquillo, sereno e mediocremente felice.

Ma se stai pensando di cambiare vita, la buona notizia è che hai nel cuore un desiderio di Libertà. E questo desiderio è il motore del tuo progresso personale, la benzina della tua evoluzione, il punto da cui partire nell’analisi di te, per risolvere quel conflitto interiore che ti trattiene da uno star bene completo, dal vivere a pieno, dall’esprimere ciò che sei veramente e sentirti profondamente realizzato.

Allora iniziamo la nostra analisi. Ok, dobbiamo essere liberi…ma da cosa esattamente, e perché? 

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Essere liberi, ma da che cosa esattamente?


Sono due le principali forme di repressione della nostra libertà: la cosiddetta “Oppressione Sociale” e la “Auto-Oppressione”.Quando siamo soggetti a giudizio, manipolazione, autorità e potere da parte di parenti, maestri, conoscenti o responsabili, e quando questo stato di insubordinazione ci costringe a mettere da parte il nostro pensiero, ad abortire la nostra iniziativa, a fare cose che non amiamo per solo senso del dovere o costrizione, stiamo subendo una oppressione sociale.

È uno stato in cui ribolli dentro, soffri a testa bassa ed in silenzio. Nel lungo periodo o esplodi con aggressività e cattive abitudini, oppure implodi, svalutando te stesso e adeguandoti ad una realtà che ti trascina dove vuole, e tu la segui.

L’auto-oppressione invece si presenta quando lasciamo che i nostri pensieri negativi, le nostre paure, le insicurezze ed i rancori prendano il sopravvento nella vita quotidiana. Di fatto stai auto-sabotando te stesso, perché invece di vivere a pieno e liberamente, ti riempi di pensieri inutili, che ti distraggono dall’essere davvero felice.

liberarsi dall'oppressione


Quindi, tornando a noi. Il primo punto da chiarire è: da cosa esattamente cerchi libertà? Perché se la tua è una forma di auto-oppressione, non è cambiando lavoro o azienda o nazione che guadagnerai la libertà. Piuttosto meglio una seria e profonda analisi di cosa puoi migliorare di te stesso, di come affrontare meglio pensieri e situazioni.

Quando si cambia vita una delle maggiori illusioni è quella di poter essere liberi da ciò che ci pesa semplicemente cambiando lavoro o città. Di fatto è come se per risolvere un’allergia alimentare cambiassi ristorante, invece che semplicemente evitare gli alimenti a te nocivi. Se invece sono persone, contesti o situazioni specifiche a bloccarti, allora per essere liberi è necessario davvero cambiare aria. Con gentile determinazione, prendi in mano le tue priorità e ridefinisci la tua agenda secondo i tuoi standard. Può essere un processo lungo, in particolare se include un cambio di lavoro, lo sviluppo di nuove competenze o la ricerca di una nuova forma di guadagno. Ma devi partire. Devi porre le basi per un futuro che sia il tuo, e libero.

Perché se non avvii il processo di cambiamento, rimarrai bloccato nella tua gabbia dorata, che seppur dorata, rimane sempre una gabbia.

I livelli di libertà e quando fuggire


Uno dei migliori libri che ho letto sull’argomento è “Motivation Manifesto” di Brendon Burchard. Brendon divide il grado di libertà in cui viviamo in tre livelli successivi:

  • Gabbia
  • Comfort
  • Entusiasmo

Vivi in gabbia quando oppressione sociale o auto-oppressione costituiscono un limite forte alla tua libertà. Quando ti senti obbligato a fare cose che non ami, risolvere problemi che non desideri, vivere una vita che non ti appartiene. In questo stato passi dalla demotivazione alla frustrazione, fino persino alla depressione.

Quando sei in uno stato di comfort, invece, hai una vita costante, “normale”, senza infamia e senza lode. Hai i tuoi ritmi, le tue abitudini, e le giornate scorrono quasi una uguale all’altra. I desideri si spengono, i grandi sogni svaniscono, e impari ad accontentarti delle piccole scariche di adrenalina che ogni tanto capitano a tiro.

Lo stato di piena libertà, invece, è quello che rende la tua vita entusiasmante. Sei padrone del tuo destino, sei sicuro di te stesso, sai di avere delle capacità, sai come farle fruttare, sai che con impegno puoi realizzare i tuoi desideri e la vita che costruisci piano piano descrive ciò che sei e ciò che desideri diventare.

Da uno stato di gabbia devi fuggire quanto prima. È opprimente, è desolante, è umiliante. Prendi in mano la tua vita, decidi per te stesso il tuo futuro e agisci, a partire da oggi. Da uno stato di comfort, invece, non si fugge. Dal comfort si evolve. Il tema che tratto nel mio blog è proprio questo: come passare da una vita di comoda sopravvivenza ad una di entusiasmante libertà. Dal comfort, poi, si evolve verso l’entusiasmo. E questo passaggio richiede conoscenza di se stessi, focalizzazione sul tipo di vita che si vuole intraprendente e determinazione nel migliorarsi. Elementi che potrai ottenere solo dedicando un tempo, anche breve purché costante, allo studio delle tecniche e delle soluzioni che ti fanno vivere meglio, ovvero alla crescita personale.

Perché non ti senti libero


Come rivela uno studio del dipartimento di Psicologia dell’Università di Stoccolma, la chiave per capire cosa avviene in te quando non ti senti libero sta nella tua fisiologia, ed in particolare in due ormoni: il Cortisolo e la Noradrenalina.

Questi sono i cosiddetti “ormoni dello stress”, e producono nel tuo corpo un insieme di reazioni fisiologiche ed emotive (aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna, aumento del glucosio nel sangue, aumento del livello di attenzione, aumento della tensione muscolare di base, sensazione di paura, di smarrimento, di bisogno di fuggire, di instabilità e insofferenza).

Nel breve periodo cortisolo e noradrenalina portano a senso di rabbia, insicurezza, aggressività o conflitto interiore, mentre a lungo andare possono peggiorare il tuo sistema immunitario, il tuo metabolismo, il sistema cardiovascolare e, ovviamente, il tuo stato emotivo.

liberarsi


Ok, messaggio ricevuto: per vivere felici ed in salute l’accoppiata cortisolo-noradrenalina va limitata il più possibile.  Ma cosa esattamente produce questi ormoni?  Semplice: gli eventi stressogeni.

Ai nostri “avi delle caverne” questo tipo di reazione fisiologica serviva per scampare dai pericoli fisici: predatori, situazioni di pericolo, e così via.

Ma i pericoli che un tempo erano esterni a noi e che caratterizzavano la vita dei nostri avi, oggi sono infinitamente meno presenti nella nostra quotidianità. Tuttavia abbiamo spostato la sensazione di pericolo verso tutto ciò che mette a repentaglio il nostro “ego”. Oggi interpretiamo come pericoloso per la nostra vita tutto ciò che va a ledere il nostro io più profondo, e questo diventa quindi una fonte di stress.

Le delusioni, le frustrazioni, il giudizio continuo, i rifiuti, le umiliazioni, le paure, i pensieri ricorrenti ed ossessivi oggi generano in noi le stesse condizioni di “allarme” che una volta i nostri progenitori vivevano quando, ad essere in pericolo, era la loro stessa esistenza.

Ma c’è un aspetto importante da considerare. Indubbiamente lo stesso evento che per me può essere stressante, per te può non esserlo. Io posso affrontare con serenità un capo umiliante o una moglie iper-sensibile, mentre per te queste potrebbero essere una vera e propria condanna. Cosa allora genera quella scarica di ormoni dello stress, l’evento o la mia maniera di vivere quell’evento?

Indubbiamente la seconda: davanti ad ogni situazione il tuo sistema di credenze e convinzioni si interroga per capire se è un evento positivo o negativo, come interpretarlo e come reagire. In base all’interpretazione che gli dai, produrrai ad un estremo ormoni del benessere (es. Serotonina, Ossitocina, Dopamina) oppure all’altro estremo Ormoni stressogeni. Morale: quanto più spesso e quanto più intensamente vivi situazioni stressogene, tanto più il circuito dello stress si attiverà in te, producendo, oltre ai suddetti effetti negativi sul tuo fisico, anche senso di impotenza, di costrizione, di privazione, di blocco, di insicurezza. Sensazioni che sono esattamente quelle opposte al senso di libertà.

La chiave della libertà


Dunque adesso è chiaro: la sensazione di essere libero è data dall’instabile equilibrio tra gli eventi che accadono ed il tuo modo di interpretarli, tra gli stress a cui ti esponi e la tua modalità di viverli. Pertanto la soluzione spesso non è quella di evadere, non è scappare, non è cambiare lavoro né relazioni.

La chiave della libertà è conoscere te stesso, per individuare quali contesti e quali situazioni ti fanno male, quali tratti di te hai bisogno di migliorare, in cosa puoi e devi evolvere, quali parti di te hanno bisogno di esprimersi ed in quale maniera. Perché la libertà che di fondo tutti cerchiamo non è altro che l’opportunità di esprimere ciò che siamo, di sentire la nostra energia scorrere per costruire obiettivi per noi rilevanti. È la certezza di essere utili, di lasciare il segno, bisogna solo capire come.

La libertà è la possibilità che hai di vivere in pienezza i doni ricevuti, facendo fruttare i tuoi talenti per il bene tuo e del mondo che ti circonda. Se per ottenere questo hai bisogno per forza di cambiare vita, cambiare lavoro o relazioni, allora fallo, ed anche presto. Ma non siano la rabbia, il senso di oppressione o i tuoi limiti personali a guidarti. Non sia il cortisolo e la noradrenalina a decidere per te. Quanto il sano, profondo ed equilibrato desiderio di realizzazione di te stesso, nella tua piena e totale libertà.

Spero che questo articolo ti sia stato utile, e mi auguro possa spingerti a riappropriarti della tua vera libertà e dell’entusiasmo che ognuno di noi ha diritto di vivere nella propria esistenza. Se pensi che questo post possa essere utile a tuoi amici o conoscenti, condividilo sui social, citalo, e aiuta me e Francesco a diffondere questa missione di educare alla libertà. 

Ringrazio Francesco per la sua ospitalità, e se lo desideri trovi altri spunti per la tua crescita personale su homointraprendente.it

Ciao e a presto
Luca

4 commenti:

  1. Francesco,a me mancano i tuoi articoli dei primi tempi

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  2. Articolo molto interessante.

    Per quanto mi riguarda distinguo sempre tra libertà spirituale e libertà fisica, quella dell'essere fatta di carne e sangue.
    La libertà spirituale l'ho trovata nello stesso momento in cui ho capito di essere un'anima immortale intrappolata in un corpo fisico, e che tutto è temporaneo a questo mondo, il "bene" quanto il "male" (posto che esistono bene e male solo nella dualità di questo mondo, ognuno e ogni cosa semplicemente E').
    Niente e nessuno durano per sempre, per fortuna.

    La libertà nella vita di tutti i giorni per me coincide con il non avere e non essere oggetto e soggetto di aspettative (e se lo sono, è un problema di chi se le fa, quelle aspettative su di me, io intanto vivo), con il potermi permettere di fare una valigia e partire quando ne ho voglia perché non devo dare spiegazioni a nessuno e non devo rendere conto a nessuno di ciò che faccio e di chi sono.
    Con lo scegliere giorno per giorno chi voglio essere, come essere, dove essere, con chi essere.

    La libertà è un concetto "pericoloso" per moltissime persone, perché chiedersi se quello che si sta facendo è veramente per libera scelta comporta doversi confrontare con parti oscure e scomode di sé stessi.
    Libertà è mille cose e ancora mille, significa non fare mai niente che non arrivi direttamente dal nostro cuore e dalla nostra mente e anima, e quanti di noi possono dire di farlo? Le paure giocano un ruolo fondamentale in questo, nel bloccare la vita e non permettere una vera evoluzione interiore.

    Fin quando si sarà convinti di "dover" fare determinate cose e tollerare situazioni che fanno ammalare alla lunga non ci può essere libertà.
    Libertà fa rima con coraggio e determinazione, oltre che amore per se stessi.

    Buon agosto!

    RispondiElimina

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