 |
i guadagni di un blogger |
Ormai sono cinque anni che faccio il blogger e visto che ho circa mezzo milione di lettori al mese, penso di avere sufficienti dati ed esperienza per spiegare come guadagna un blogger. E' arrivato il momento di regalare a tutti queste conoscenze, probabilmente infastidendo chi queste informazioni preferisce venderle a caro prezzo, o chi non vi racconta proprio tutto.
Oggi quindi spiegherò come fa un blogger a guadagnare, cogliendo l'occasione per cercare di rendere evidenti alcune dinamiche che spesso sfuggono agli occhi di chi non conosce come funziona questo mondo, mostrando come, alla fine, lo stramaledetto denaro finisca per essere sempre lo scopo di tutti, anche degli insospettabili.
Di qualcosa bisogna pur campare
Prendiamo il nostro blogger preferito, dimentichiamo quello che sappiamo (o crediamo di sapere) su di lui e su ciò che scrive. Osserviamo invece il suo blog o comunque il suo sito, concentrandoci solo sulle pubblicità che vediamo, i libri che vende (propri o di altri) le guide, i servizi o le consulenze a pagamento che offre e i prodotti che sponsorizza. Ok, quello che abbiamo visto è circa il 50% delle sue fonti di guadagno, almeno se stiamo parlando di un blogger che sa il fatto suo.
Oltre a non avere idea di quali siano gli altri modi indiretti con cui guadagna soldi, probabilmente ignoriamo tutta un'altra serie di cose, ad esempio perché quella pubblicità è esattamente in qual punto, oppure perché la finestrella di notifica dell'articolo che potrebbe interessarmi, del libro che vende o della pagina di Facebook che gestisce è apparso dopo un minuto e dieci secondi da quando sono entrato nel sito? E perché negli articoli trovo link verso certi siti e non verso altri? E ancora, l'impaginazione, i colori, i caratteri e le immagini scelte sono solo frutto del gusto personale del nostro blogger o c'è un motivo preciso dietro ogni scelta? E i titoli? Ciò che indossa nelle foto o quello che ci consiglia di fare o di comprare, da cosa dipende?
Bene, la risposta è che nulla è lasciato al caso perché tutto è studiato ad unico fine: spingere le persone (spesso inconsapevoli) a compiere azioni che non facciano altro che aumentare l'interazione, la condivisione, il tempo di permanenza sul blog, i click su un link, un banner pubblicitario o sul bottone "Compra la mia guida", aumentando quello che in gergo viene definito "engagement", cioè il coinvolgimento.
Questo perché l'aumento dell'engagement ha come diretta conseguenza, quella di aumentare il giro d'affari globale del blogger, e quindi i soldi che si mette in tasca.
Da blogger, da youtuber, da copywriter, da informatico e da esperto SEO conosco bene tutte queste tecniche, e ovviamente sono il primo ad applicarle, ma ho scelto quello che ritengo sia il modo più etico per guadagnare il poco che mi serve per vivere, ovvero non far pagare il lettore, ma usare il sistema in modo che sia lui a pagare per noi, dando un servizio che di fatto è gratis. Di questo però parlerò meglio dopo, ora è arrivato il momento di spiegare per filo e per segno come guadagna un blogger, quanto guadagna e quali sono le tecniche nascoste che applica.
Inserzioni pubblicitarie
Ci sono sostanzialmente due tipi di pubblicità che possono essere usate: le pubblicità dirette, ovvero persone che pagano per avere un loro banner sul nostro blog, e solitamente pagano un fisso mensile, e società di vario tipo che pagano per ogni click o impression (visualizzazione) che generiamo. Nel primo caso, se siamo blogger famosi, avremo la fila alla porta, nel senso che le proposte di inserire banner pubblicitari fioccano letteralmente dal cielo, il problema è che nella maggior parte dei casi si tratta di promuovere attività truffaldine o poco etiche, come la vendita di prodotti miracolosi per la salute, per il sesso, siti di giochi online o di trading.
Nel primo caso, ovvero quello di inserzioni vendute direttamente e per un prezzo fisso mensile, il blogger fa una scelta: o decide di non avvallare certe proposte, oppure si fa pagare molto bene e accetta il compromesso "truffaldino". Da oggi sapete che quando trovate banner discutibili siete di fronte ad un blogger che per soldi ha scelto di essere complice della truffa nei confronti dei suoi utenti.
Nel secondo caso, ovvero l'inserzione di pubblicità che provengono da circuiti più o meno famosi (come lo stesso
AdSense di Google) il blogger non sa quali pubblicità appariranno, perché inserisce un codice che si occuperà di far apparire
pubblicità contestualizzate al tema dell'articolo in cui la pubblicità appare. Questo è il metodo che uso io, e dopo averne provati infiniti, posso dirvi che AdSense di Google è ancora quello che
paga meglio. Il contro di questo metodo è che si ha un controllo solo parziale delle pubblicità che appariranno, nel senso che possiamo escludere un certo numero di categorie (adulti, economia, shopping ecc.) ma non possiamo filtrare oltre un tot, per cui accade (come nel mio caso) che qualche pubblicità truffaldina sfugge al controllo.
Quanto si guadagna? Beh, in un blog come il mio si può vendere un singolo spazio pubblicitario dai 100 ai 700 euro al mese, dipende dalla posizione (dopo parlerò delle posizioni), mentre con AdSense il guadagno dipende da un innumerevole numero di fattori, così tanti che ci potrei scrivere un libro, comunque, a seconda dei periodi si può guadagnare dai 350 ai 1400 euro al mese (parlo di cifre lorde).
Programmi di affiliazione
Un blogger che in un articolo parla di un prodotto (es. un libro), di un servizio (es. siti di trading) o di un altro sito/blog, di solito lo fa perché ne ha un ritorno economico. La maggior parte delle grandi catene come Amazon, le grandi compagnie aeree o i siti di booking, permettono ai blogger di iscriversi e generare un codice da mettere nel proprio blog. Questo codice fa apparire un'immagine di un prodotto, di una serie di prodotti, di case vacanze in affitto, voli scontati o servizi di varia natura, che il visitatore del blog può acquistare. Per ogni prodotto o servizio venduto attraverso il blog in questione, il blogger prende una percentuale.
Questa pratica, definita affiliazione, è certamente tra le più remunerative, ma anche subdole, perché esistono blog monotematici (es. blog che parlano di finanza o viaggi) costellati di pubblicità di siti di trading o compagnie aeree, il cui unico scopo è scrivere articoli che spingano le persone a versare soldi o acquistare voli.
Per pura curiosità ho contattato alcuni di questi siti, nello specifico siti di trading online. Bene, gli affilate manager (così si chiamano i curatori del servizio) sono pronti a darti anche 200 euro netti per il primo versamento di 100 euro da parte di un tuo lettore. Ti danno il doppio di quello che la persona versa perchè sono certi che una volta che il pesce abbocca, poi continuerà a versare denaro!
I programmi di affiliazione sono perfetti per siti strettamente tematici, ad esempio un blog che recensisce libri si affilierà con qualche libreria online, il blog di tecnologia inserirà i link di affiliazione (link che contengono il suo identificativo) ai noti portali che vendono l'elettronica di consumo e il materiale informatico, il blog di cucina si affilierà con chi vende prodotti culinari, ma anche siti di elettrodomestici o di corsi online.
Ora quindi sappiamo che quando un blogger ci consiglia qualcosa, spesso è pagato per farlo, e per questo non è detto che il suo consiglio sia il migliore che possa darci.
Harsh Agrawal di Shoutmeloud guadagna, tramite le affiliazioni, cifre intorno ai
25.000 euro al mese. Un blog come il mio invece, che non vende nulla, non promuove prodotti o servizi, tramite le affiliazioni guadagna circa 20 euro al mese, l'unica cosa che promuovo sono i quattro libri di Amazon che vedete in basso nella colonna di sinistra, e che ritengo letture essenziali.
Guest posting
Se sei un blogger famoso gli altri blogger emergenti, ma anche le grandi società a livello internazionale, ti contatteranno per chiederti se sei disposto a scrivere un articolo che parli di loro. Naturalmente tu sei disposto, perché per questo servizio chiedi un compenso, e questo è certamente uno dei metodi migliori per utilizzare la propria popolarità.
Il problema anche qui è puramente etico, perché la maggior parte delle richieste fioccano da siti, diciamo, discutibili, o comunque da sistemi che in genere non sono un buon affare per il lettore. A me, quasi quotidianamente, arrivano richieste di scrivere articoli per sistemi di trading online, nuovi e infami sistemi network marketing, schemi piramidali, investimenti in criptovalue e tutta una serie di servizi che dai quali, di solito, consiglio di stare alla larga, perché fanno guadagnare solo i professionisti. Inutile dire che rifiuto quasi sempre, ma ogni tanto qualcosa di buono da promuovere c'è.
Nella maggior parte dei casi il lettore non si accorge nemmeno che quell'articolo è stato commissionato e non è di pura "inventiva" del blogger, perché quest'ultimo non scriverà un articolo dal titolo "XXX il miglior sito di aste online", ma "Come guadagnare con le aste online", dove il blogger spiegherà il metodo per fare soldi con le aste, e in un capitoletto promuoverà il servizio pagante.
Inutile dire che anche qui si può agire nel bene, unendo il guadagno ad un articolo veramente utile e di valore per chi lo legge, oppure passare dal lato oscuro e scrivere qualcosa di falso o tendenzioso per spingere le persone ad usare quel servizio, anche se in realtà non è il miglior servizio e non da i vantaggi che vengono decantati.
Un blog come il mio può chiedere dai 150 ai 200 euro per un singolo articolo che parli di un qualche servizio o di un prodotto specifico.
Vendita diretta
Il blogger ovviamente guadagna anche dalla vendita diretta delle proprie creazioni, siano questi libri, guide, corsi, videocorsi, fumetti, consulenze di qualsiasi tipo, magliette, software, app, immagini e chi più ne ha più ne metta. Difficile trovare un blogger famoso che non venda niente, questo perché quando hai tanti lettori, soprattutto se questi sono ben fidelizzati, è molto facile vendere qualcosa a prezzi decisamente alti, e quindi è possibile guadagnare bene.
Guardatevi intorno, osservate i blog che seguite e provate a considerare il prezzo a cui vendono le proprie guide, consulenze o i biglietti dei meeting che organizzano: io trovo e-book di poche pagine al costo di 40 euro, consulenze via Skype a 50 euro l'ora e corsi costosissimi. Naturalmente ognuno è libero di vendere ciò che vuole al prezzo che vuole, ma personalmente ritengo poco etico sfruttare la propria notorietà per far strapagare le cose ai proprio fan. Tutti noi blogger sappiamo che il nostro personaggio è creato da quello che diciamo, scriviamo e filmiamo, e che nella testa delle persone si crea un'immagine idilliaca di noi e della nostra vita. Ogni blogger però sa bene di non incarnare quel personaggio, almeno non sempre e non completamente, perché la vita è internet, per cui dovremmo tutti avere l'onestà di dire che siamo persone normali, non guru, e non valiamo più degli altri. Quello che scriviamo o diciamo non ha il valore spropositato che gli attribuiamo al solo scopo di fare più soldi possibile.
Pescati come pesci
Dovete sapere che quando approdiamo su un blog, il blogger ha solo una piccola chance di catturare la nostra attenzione e convertire la nostra visita in denaro, e questo è tutto ciò che desidera, altrimenti non metterebbe in bella mostra i propri prodotti, no? Dicevo che questa chance è molto bassa perché la soglia di attenzione delle persone è di pochi secondi, poi chiudono la pagina e passano ad altro.

Il blogger quindi deve fare in modo che l'attenzione
cada nel posto giusto, e per questo esistono delle mappe che mostrano dove cade l'occhio di una persona appena arriva su un blog, questa è una delle tante.
E così il blogger metterà ciò che ritiene più remunerativo per lui nelle zone rosse. Ora che lo sapete, tornate pure sul blog del vostro blogger di fiducia e guardate dove vuole che la vostra attenzione cada, così capirete cosa gli interessa che facciate.
Non solo; la nostra posizione, provenienza, sesso, età, il cellulare che usate, i click che avete fatto, quanto tempo siete rimasti su ogni singola pagina, dove siete andati dopo ecc., beh, viene tutto tracciato da appositi software (leggasi
Analytics) per cui il blogger sa qual è l'età, la nazionalità, il comportamento e mille altri dettagli dei suoi utenti. In base a queste informazioni adegua il suo linguaggio, i messaggi che da, le immagini che mostra, tutto questo per
avvicinare meglio il suo pubblico. Ad esempio, sapendo che mediamente le persone leggono le sue pagine per due minuti, poco prima dello scadere di questo tempo farà apparire qualcosa che attirerà l'attenzione del lettore. Sì, quella finestrella che vi chiede di mettere un link a Facebook o di acquistare l'e-book ha esattamente questo scopo.
Infine l'utilizzo delle immagini, dei colori e il peso che viene dato ad ogni parola, sia sul blog che sui social, sono la rappresentazione virtuale del blogger stesso; quest'ultimo sa molto bene che l'idea che le persone si faranno di lui dipende solo da questo, perché questo è tutto ciò che vedono, e quindi cura questi aspetti in modo molto attento. Se il blogger vuole dare l'idea di essere un esperto di finanza, nelle foto apparirà vestito in un certo modo o sdraiato su una spiaggia a fare trading con il suo portatile. Darà un tono tecnico ai suoi scritti e racconterà quegli aneddoti della sua vita (veri, falsi, gonfiati, non importa) che contribuiranno alla creazione del suo personaggio. Naturalmente tutto questo serve a vendere meglio se stesso e quindi quello che scrive o dice, perché le persone spesso non considerano il fatto che quello che appare su un blog è solo ciò che il blogger vuole far sapere, cioè la parte migliore della sua vita.
Prendete me, ad esempio: attraverso quello che scrivo le persone possono immaginarmi sempre sulle montagne o sempre spiaggiato alle Canarie, che coltivo l'orto nella mia cascina isolata in mezzo alla campagna, che taglio la legna con l'accetta o inforno le pizze fatte con la pasta madre, ma non è così, o almeno non è così sempre. La mia casa non è un vecchio casolare sulle montagne, è tecnologica e moderna, faccio anch'io la coda alle poste e mi inginocchio, come tutti, a lavare la tazza del cesso ;) (scusate il termine volgare, ma rendeva bene l'idea). Però se le persone pensano che io sia il Mauro Corona del Surf vendo più libri, non so se ho reso l'idea.
Insomma, quando approdiamo su un blog crediamo di leggere dei semplici articoli, ma in realtà siamo entrati in un sistema molto complesso, dove tutto è studiato per manipolarci e manovrare le nostre scelte. Naturalmente non tutti i blogger applicato tutte queste (e molte altre) tecniche, soprattutto perché tanti non sono così ferrati sull'argomento, ma se parliamo di top blogger, beh, potete stare certi che tutto quello che oggi vi ho raccontato li riguarda, e questo, ora, lo potete constatare con i vostri occhi.
Dicevi che lo fai anche tu?!
L'ho già accennato, anch'io applico queste tecniche, chi mi segue da tempo sa che non tengo nascosto il fatto che questo blog è diventato famoso certamente per la mia storia e per quello che scrivo, ma anche per il fatto che so bene come dare visibilità ai miei articoli. So come tenere il lettore incollato al testo e avere decine di centinaia di condivisioni. Capisco che tutto questo possa sembrare poco romantico, ma bisogna comprendere che sono sempre la conoscenza e l'impegno a portare a certi risultati, e solo molto raramente il caso. Dietro all'idea che il blogger scriva quello che gli pare e abbia successo solo perché straordinariamente talentuoso, ci sono le ore che io e i miei "colleghi" trascorriamo a studiare la nostra nicchia di mercato, fare link building, social media marketing e tutte quelle strane attività che il lettore generalmente ignora. Tutto questo è molto diverso dall'immagine di me che impasto il pane alle prime luci dell'alba, ma è una parte indispensabile dell'attività di ogni blogger che intenda campare di ciò che scrive.
Tuttavia ho sempre ricercato la strada più etica per guadagnare con questo blog, evitando accuratamente di far pagare il lettore o di vendere a caro prezzo le mie competenze. Chi mi segue sa che anche quando la mia casa editrice mi ha proposto di fare dei video seminari, li ho sempre fatti gratis, e sa anche che non vado in TV a sponsorizzarmi, anche se mi contattano continuamente e sono ben conscio che venderei dieci volte tanto se andassi a mettermi in mostra in RAI o Mediaset. E sul discorso libri, che è l'unica cosa che si compra qui su questo blog, beh sappiate che il 93% dei guadagni vanno alla casa editrice. Potrei vendermeli da solo e guadagnare il 100%, ma il mio scopo non è guadagnare, è solo diffondere su più canali possibile quello che penso e quello in cui credo, cartaceo compreso.
Ho sempre pensato che questo fosse il modo più etico per campare facendo il blogger, cioè guadagnare solo il minimo indispensabile per vivere dando più cose gratis possibile.
Conclusioni
Purtroppo anche questa volta mi sono dilungato un po' troppo nelle spiegazioni e ne è uscito un articolo lunghissimo. Mi spiace, avrei voluto spiegare come guadagna un blogger nella metà delle battute, ma non sono riuscito a spiegarmi in maniera più risoluta.
L'intento di questo articolo non è quello di spiegare il funzionamento tecnico di metodi di guadagno di un blogger, ma di dare alle persone l'idea di come realmente sia il mondo dei blog e di chi usa il proprio tempo e le proprie energie per mantenerli vivi.
Spero veramente che questo articolo aiuti a comprendere meglio il mondo dei blogger, cosa si nasconde dietro quelli che possono sembrare dei semplici articoli, come spesso veniamo "usati" per far guadagnare chi sta dall'altra parte dello schermo e come (secondo me) dovrebbe comportarsi un blogger per agire nel modo più etico possibile, pur non rinunciando a quel sostentamento minimo che serve per andare avanti.
Caro Francesco,
RispondiEliminaCome sempre grazie per i tuoi articoli, molto dettagliati e professionali.
Io sono una tua fedele lettrice da diversi anni (ti seguo anche da quando mi sono trasferita all’estero), e secondo me dovresti riflettere su andare in televisione a sponsorizzarti.
Non faresti niente di male a guadagnare un po’ di più e secondo me sarebbe il metodo più veloce per perseguire il tuo scopo di diffondere il più possibile le tue teorie!
Solo diffondendo il tuo messaggio a livello radicale, la popolazione può prendere consapevolezza della propria libertà e smetterla col consumismo sfrenato regalando la propria vita alle aziende. Pensaci!
Purtroppo avrebbe senso solo se potessi avere una presenza costante in televisione, ma questa la ottieni solo se hai un appoggio politico, cioè se fai il gioco di uno o dell'altro politico e quindi sei ben schierato e porti a lui pubblicità. Questo non me lo sono inventato, mi è stato detto da diversi giornalisti. Io penso che la politica sia solo un grande teatrino e la televisione il più forte sistema di controllo esistente. Di fatto andare in TV cinque o sei volte l'anno (come andrei, a giudicare dagli inviti che ricevo) non fa la differenza, sarei comunque una comparsa all'intero di trasmissioni per casalinghe alle 10 del mattino, visto i temi che tratto. Si fa molto di più con un bell'articolo, scritto bene e condiviso molte volte, che magari viene letto un milione di volte nell'arco di cinque o sei mesi, oppure cercando di scrivere un libro che spieghi bene le ragioni delle mie scelto o come funziona il sistema.
EliminaFantastica la tua risposta.E indica anche il tuo lato etico come appunto più volte hai riferito nel tuo articolo.Se anche tu andassi in televisione mi spiace dirtelo saresti come tutte le altre pecore che per pochi spiccioli e un pò di notorietà molto effimera tra l'altro vendono la loro migliore parte di sè.Con l'intento ancora peggiore di attirare, per altri scopi che anche a loro sfuggono moltissime volte,altre pecore inconsapevoli per far ingrossare il gregge e riempire la stalla.Non è bello parlare così ma chi "gestisce"gli altri è questa la mentalità.Grazie Franceso Yorgos
EliminaNon posso che darti ragione :)
EliminaCiao Francesco
RispondiEliminaComplimenti per i tuoi articoli che trovo sempre molto interessanti anche se ahime corti ( un lettore interessato all'argomento non si stanca o de-cocentra nel leggere qualche battuta in più).
In relazione al titolo vorrei schiettamente chiederti:
quali sono i tuoi guadagni per un blog etico ( scelta che a parer mio paga altrimenti perderesti facilmente gran parte del tuo target che si presume esser costituito da seguaci pensanti ?
Grazie per l'attenzione e non cambiare mai
Buon Lavoro
Alessandro
Mah, non ho problemi a dirlo perchè anche in passato l'ho svelato un paio di volte. Diciamo che dipendentemente da periodo guadagno mediamente dai 500 ai 1500 euro al mese, questo tutto compreso, cioè con i libri, con le pubblicità, le affiliazioni, gli articoli e anche con Youtube. Parlo di cifre nette una volta pagate le tasse. Se agissi in modo poco etico potrei tranquillamente raddoppiare i guadagni, forse anche triplicarli. Non è molto, ma questo è il prezzo che si paga per voler agire in modo corretto, per fortuna, vivendo con circa 500 euro al mese mi bastano e avanzano ;)
EliminaNon mi tornano i conti.Nel libro su come guadagnare con un blog dici che si possono fare dai 250 euro ai 400 euro al mese con i visitatori lordi.
RispondiEliminaQui invece dici che un blog come il tuo con adsense può guadagnare dai 350 ai 1400 euro al mese.
Non mi tornano i conti, non si capisce quali siano le cifre effettive..
I dati dell'ebook fanno riferimento a 1000 visitatori unici al giorno, mentre il mio blog ne fa circa 15.000 al giorno, per questo parlo di quelle cifre. Inoltre l'ebook è datato di almeno tre anni, e le cose sono un po cambiate adesso con adSense, c'è molta più discrepanza di guadagno tra le nicchie poco remunerative e quelle che invece pagano tanto, per questo il range di valori è così ampio.
EliminaSe uno, con un blog così avviato e ben fatto di 5 anni, non riesce a guadagnare neppure uno stipendio mensile da comune operaio (perché i 1400 lordi poi diventano 1000 netti circa) aprire un blog non mi sembra un gran modo per fare soldi, scusa l'onestà.
EliminaLuca, quello che ho compreso io, forse male, è proprio questo l'obiettivo di questo blog, cioè liberarsi dalle catene di un lavoro classico (e magari anche più remunerativo) per vivere delle proprie emozioni con una dipendenza minima ai soldi. Questa io la chiamo LIBERTA'.
EliminaA me gestire un blog sembra un lavoro vero e proprio, non è un passatempo..Cmq contestavo più che altro l'aspetto economico.Pensavo che Francesco guadagnasse di più.Il 99% di chi aprirà un blog non arriverà mai a guadagnare tanto come lui (che è già tanto a quanto pare)
EliminaCiao grande, già che si parla del tuo blog avrei delle domande: 1) Perché non consenti di poter commentare tramite facebook o disqus? così potrei commentare da non-anonimo 2) Hai mai parlato della possibilità di vivere senza gas recuperando così ulteriore budget, grazie ai forni solari? secondo te possono funzionare? googla "gosun grill" per capire cosa intendo 3) Pensi che sia cosa etica, giusta nondicocopiarema.. quanto meno "ispirarsi fortemente" ad altri blog di lingua straniera per farci un post in italiano? e questo mi porta alla quarta domanda.. Perché non blogghi ciò che metti quì anche in altre lingue come inglese e spagnolo che presumo per ovvie ragioni tu conosca più che bene? TNR
RispondiEliminaCiao mi ha fatto piacere leggere un articolo così diretto ed esplicito sul tuo lavoro. Complimenti!
RispondiEliminaCiao Francesco, volevo chiederti: c'è un limite di banner che si possono mettere in un blog?alcuni dicevano che c'era un limite di 3 adsense, che poi è stato rimosso, ma dicono anche che google disincentiva chi mette troppi adsense.Quindi come stanno le cose?quanti banner conviene mettere?E se ad esempio metto i banner di adsense poi posso senza problemi anche metterne di altri "gestori" (non so come si chiamino in termine tecnico).Grazie.
RispondiEliminaNon so cosa dire .. Meritevole, Onesto e Sincero. Non so davvero cosa dire ..
RispondiElimina... Comunque ora capisco perché io non becchi un centesimo dal mio blog ... Sarà mica perché in quasi 3 anni abbia fatto meno di 10.000 visioni 😅😅😅 ?
RispondiEliminaFrancesco, sarebbe interessante se in un prossimo articolo, trattassi l'astensione dal lavoro come atto rivoluzionario e di resistenza, alla luce del fatto che questo comportamento è sempre stato represso nell'economia di scala.
RispondiEliminaCiao, non ho capito molto dell'articolo.In sostanza dici che le pubblicità, i libri e il resto costituiscono il 50%.Ma l'altro 50% da cosa è costituito?Dagli articoli che lui scrive per altri?Non mi è chiaro..ti ringrazio
RispondiElimina