Cambiare Vita e Lavoro in 365 giorni

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Arriva il nuovo anno, quindi perché non sfruttarlo al meglio per cambiare vita e lavoro e darsi come obiettivo quello di riuscire ad ottenere il cambiamento che desideriamo in un tempo massimo di 365 giorni?

In questo articolo scopriremo che gennaio è il mese giusto per iniziare, quindi seguiremo insieme una tabella di marcia per riuscire a costruirsi una nuova vita nel corso del nuovo anno, partendo da alcune riflessioni importanti e poi suddividendo il processo di cambiamento in tappe ben precise, che impareremo a rispettare.


Da dove si comincia?


Per questa volta ci risparmiamo i discorsi su quanto sia opprimente la vita che stiamo conducendo e su quanto sarebbe bello essere liberi e riuscire a realizzarsi come persone, e cerchiamo di passare subito ai fatti: da dove si comincia per dare il via ad un cambiamento concreto?

Beh, considerando che il problema di tutti è tipicamente quello di non riuscire a tenere fede alle promesse fatte (a noi stessi), il primo passo da compiere è trovare un modo per obbligare noi stessi a cambiare vita e lavoro. Personalmente ho trovato molto efficace la tecnica del "mi sbilancio prima" ovvero dire a tutti pubblicamente, anche sui social e ad ogni occasione, che siamo intenzionati a dare una svolta secca alla nostra vita. Ci vuole coraggio per farlo, perché può causarci problemi, soprattutto quando si parla di lavoro e la notizia potrebbe arrivare fino alle orecchie del nostro datore, ma, o le cose le facciamo con convinzione, oppure tanto vale lasciar perdere.

Quando anni fa ho aperto il blog e detto pubblicamente che avrei voluto cambiare vita e "lavoro" (leggasi modo di guadagnarmi da vivere) ciò che scrivevo mi ha causato inimicizie e anche qualche chiacchierata non proprio leggera con i miei responsabili, ma tutto questo l'ho fatto con consapevolezza, perché volevo proprio mettermi nei "casini" da solo, in modo che in qualche modo non potessi più tornare indietro.

Di questa tecnica, e di altre due, ne ho parlato nell'articolo Tre Modi per Obbligarci a Cambiare Vita e si rivelata utilissima per spronarci al cambiamento, ma ovviamente richiede una certa dose di convinzione e fiducia nelle proprie capacità.



Iniziamo a lavorare


Fatto il primo passo è arrivato il momento di iniziare a pianificare il proprio cambiamento di vita e lavoro, ma come si fa a concretizzare questo desiderio? Bene, come sempre per capire ciò che va fatto bisogna iniziare con il comprendere ciò che vogliamo veramente. Visto che questo articolo tratta l'argomento "cambiare vita e lavoro", posso cercare di immedesimarmi nel pensiero di chi sta ricercando informazioni in merito e provare a comprendere ciò che gli frulla in testa.

Non siamo soddisfatti del lavoro che facciamo perché è stressante, ci opprime, non ci appaga, non ci apprezzano o semplicemente non ci piace più e probabilmente il nostro lavoro è anche la causa della vita infelice che conduciamo. Lavoriamo troppo, siamo costretti a lunghi spostamenti per recarci sul posto di lavoro, non abbiamo tempo di fare nulla, magari non guadagniamo abbastanza e abbiamo difficoltà ad arrivare a fine mese. Visto che il lavoro occupa almeno l'85% del nostro tempo, è abbastanza normale che cambiare lavoro implichi anche un cambiamento di vita e, viceversa, se si vuole cambiare vita, probabilmente si è costretti anche a cambiare lavoro.

Se questa è la condizione in cui ci troviamo o se lo stato d'animo che domina le nostre giornate è quello della stanchezza e dell'insoddisfazione, allora ecco la strategia giusta da seguire per cambiare vita e lavoro nel modo più rapido e indolore possibile.


Primi 4 mesi (ricerca del lavoro)


Cambiare completamente vita può passare attraverso una rivisitazione delle proprie abitudini quotidiane e delle persone che frequentiamo, oppure può richiedere uno spostamento in un'altra città o regione. Ricondiamoci sempre che andare via significa sì dare un taglio netto a tutto e poter ricominciare da zero, ma aumenta notevolmente la complessità del cambiamento e introduce potenziali problemi che, restando nel luogo dove abbiamo messo radici, non avremo.

Non c'è dubbio però che il problema principale da affrontare sia quello di cambiare lavoro, perché è vero che possiamo cambiare il nostro stile di vita, ma è anche vero che per molti di noi il lavoro detta lo stile di vita, pertanto è più probabile riuscire a cambiare vita se troviamo un nuovo lavoro che lo permette.

Iniziamo quindi con il capire se vogliamo restare dove ci troviamo o allontanarci (consideriamo sempre l'Italia perché se parliamo di estero il problema si complica notevolmente) ed utilizziamo questa lista di 100 Siti per Trovare Lavoro in Ogni Regione Italiana per capire se esistono opportunità di cambiare lavoro nella nostra regione o anche in altri luoghi.

Prima di iniziare la ricerca individuiamo quali sono gli aspetti del nostro attuale lavoro che non ci permettono di fare la vita che desideriamo, e concentriamoci sulla ricerca di un impiego che non abbia quei difetti. Se abbiamo bisogno di più tempo cerchiamo un lavoro part-time oppure uno più vicino a casa. Se sono i dirigenti o i colleghi a non andarci a genio sfruttiamo i colloqui per fare un'indagine tra le persone che già lavorano lì, capire se l'ambiente di lavoro è piacevole o problematico. Se è il tipo di lavoro che non ci soddisfa cerchiamo qualcosa di diametralmente opposto: se abbiamo lavorato chiusi in una fabbrica cerchiamo qualcosa che ci permetta di stare a contatto con la natura, se siamo stati chiusi in un ufficio proviamo ad indirizzarci verso un impiego dove siamo a contatto diretto con le persone. Capisco che non sia facile cambiare completamente tipologia di lavoro, ma in questa fase dobbiamo anche essere disposti a Ricominciare Tutto da Zero, dare meno importanza al denaro e più alla creazione di una condizione che favorisca il cambiamento di vita che stiamo programmando.

Nei primi quattro mesi manderemo curriculum, faremo colloqui di persona o anche via Skype o Hangout per capire quali sono le opportunità di lavoro e cercheremo, in base al nostro profilo, di ottenere un'offerta. Quattro mesi non sono pochi, soprattutto se ogni giorno dedichiamo un'ora della nostra giornata alla stesura e al perfezionamento del nostro curriculum, a mandare mail a telefonare alle agenzie del lavoro e a sostenere incontri conoscitivi. Imponiamoci di rispettare questa tabella di marcia e di arrivare alla scadenza con un'idea precisa delle possibilità che abbiamo e con già una o più possibili offerte di lavoro di nostro interesse.




Successivi 3 mesi (il cambiamento)


In base al preavviso che dobbiamo dare al nostro attuale datore di lavoro (che può anche essere di 3 mesi, perché dipende dall'anzianità e dal livello) potremo avere ancora un po' di tempo a disposizione per fare qualche altra ricerca e quindi prendere la decisione definitiva. Ad ogni modo in questo lasso di tempo dovremo sicuramente consegnare la lettera di dismissioni e incominciare a prepararci per il nuovo impiego.

Il momento di transizione è particolarmente delicato, probabilmente l'azienda ci chiederà di fare un passaggio di consegne e quindi istruire qualcun altro. Facciamolo, ma con moderazione, perché è vero che la scelta giusta è andarsene lasciandosi magari una porticina semi-aperta, ma è anche vero che non dobbiamo esaurire tutte le forze, perché ci attende una nuova sfida che richiederà molte energie.

Cambiare lavoro è anche un ottimo momento nel quale, tra un impiego e l'altro, fare qualche giorno di ferie per riposarci e prepararci al meglio. Visto che spesso si lavora senza sosta e si hanno numerosi giorni di permesso arretrati, l'azienda ci chiederà se vogliamo fare un po' di ferie o se preferiamo lavorare fino all'ultimo giorno e poi convertire i permessi in denaro. E' molto importante evitare di convertirli tutti in denaro e ritagliarsi almeno una settimana per riposarsi, in modo da ridurre quell'inevitabile stress che si crea quando affrontiamo un cambiamento così importante. Solitamente le prime settimane presso un nuovo impiego rappresentano un periodo di prova durante il quale possiamo essere licenziati senza preavviso, per cui riposiamoci e arriviamo freschi in modo da dare il massimo e iniziare al meglio la nostra nuova vita.

Cambiare lavoro, soprattutto nelle prime settimane, dona però anche molta energia, perché la novità e l'entusiasmo, misti a quella sensazione di "star facendo qualcosa di buono per se stessi", apporta una forte dose di felicità e ottimismo. Ci sentiremo pieni di energia e di voglia di fare, quindi sfruttiamo al massimo questo momento usando le ore extra lavorative per trasformare la nostra vita in quella che abbiamo sempre sognato. Ci accorgeremo infatti che anche se avremo lavorato tutto il giorno, la sera saremo ancora felici e pieni di entusiasmo: facciamo tutte quelle cose che abbiamo sempre voluto fare, diamo inizio ad un progetto, suoniamo, dipingiamo, giriamo video, scriviamo, costruiamo qualcosa, pratichiamo lo sport che abbiamo sempre desiderato, vediamo le persone che abbiamo trascurato o dedichiamoci all'hobby che abbiamo sempre tenuto nel cassetto.

Nelle prime settimane l'entusiasmo renderà tutto più semplice, ci sentiremo meno stanchi e riusciremo a fare quello che (per via del precedente stato mentale di oppressione) non riuscivamo a concretizzare. E' un periodo magico nel quale ci si sente estremamente felici, inoltre questo periodo coinciderà con la primavera, pertanto ci sembrerà letteralmente di rinascere a la vita tornerà a sorriderci come non avremmo mai immaginato.


Ultimi 5 mesi (la nuova vita)


Passato il secondo periodo (3 mesi) di cambiamento, durante il quale ci siamo sentiti come rinascere, arriverà inevitabile una sensazione di calo d'entusiasmo e stanchezza. E' una cosa normale perché durante queste settimane abbiamo dato il massimo e abbiamo fatto un sacco di cose, ma le forze non sono infinite e presto sentiremo il bisogno di riposare. Questa tabella di marcia tiene conto dell'importanza di far coincidere questo momento con il mese di agosto, quando è più probabile che avremo possibilità di fare un po' di vacanza, magari anche per la classica chiusura aziendale. Il riposo arriva quindi proprio quando ne abbiamo più bisogno, ci sentiremo appagati per il lavoro svolto e saremo nella condizione mentale giusta per goderci a pieno la vacanza.

Per le ferie scegliamo un posto lontano o comunque molto diverso dalla classica vacanza nei luoghi di villeggiatura da "italiano medio", e cerchiamo nuove esperienze in luoghi dove non siamo mai stati, facendo cose che non abbiamo mai fatto prima. Cambiare vita significa Uscire dalla Propria Zona di Comfort ed imparare che la realtà e la vita stessa possono essere bellissime anche se diverse da come l'abbiamo vissute fino ad oggi. Facciamolo perché questo è un ottimo modo per chiudere il cerchio e dare una svolta secca alla nostra esistenza.

Dicevamo che saranno mesi dettati da un calo di entusiasmo perché il cambiamento presto si trasformerà nella nostra nuova routine per cui non lasciamoci sopraffare dai sentimenti e agiamo in modo razionale. Usiamo questo periodo per tirare le somme, confrontare la nostra attuale vita con quella precedente, capire quali aspetti abbiamo migliorato e quali ancora richiedono lavoro.


Conclusione


Alla fine del nostro anno di cambiamento saremo persone nuove; avremo un nuovo lavoro, nuovi ritmi, coltivato le nostre passioni e magari visitato posti nei quali non siamo mai stati prima. Avremo dato una scossa alla vita piatta e monotona che facevamo prima, avremo provato l'ebrezza di metterci in gioco, di realizzare qualcosa di nostro e avremo capito che grazie alle nostre forze e alla nostra volontà possiamo fare qualunque cosa.

Cambiare vita e lavoro non è così difficile come sembra, la maggior parte delle persone non provano nemmeno perché dicono "tanto non c'è lavoro" oppure si fanno spaventare dal cambiamento, da un lavoro che viene pagato meno o dall'insicurezza alla quale si va incontro quando si passa da un posto nel quale ormai ci siamo ritagliati un ruolo, ad un altro nel quale abbiamo tutto da dimostrare.

A me piace pensare che se siamo arrivati fin qui nella lettura di questo articolo, è perché il seme del cambiamento sta germogliando dentro di noi e quando inizia a crescere è difficile contenerlo; più passa il tempo più si sente il bisogno di fare qualcosa, e se si rimane con le mani in mano cresce un malessere che può finire per intaccare anche altri aspetti della nostra vita, come il rapporto con le persone che amiamo.

Prendiamo il coraggio a due mani, cerchiamo un nuovo lavoro che ci permetta di cambiare la nostra vita, magari cambierà di poco oppure le cose non andranno come speravamo, ma una cosa è certa: quando si cambia una volta poi è più facile rimettersi in gioco e farlo ancora, per cui non lasciamo che la paura ci fermi e iniziamo una nuova avventura, perché la vita non durerà in eterno.

3 commenti:

  1. ti leggo da anni, da quando mi ritrovavo chiuso in un lavoro senza sbocchi e senza prospettive. L'anno scorso la decisione: mollo tutto, e cerco qualcosa che mi piace fare veramente. Le difficoltà sono state tante, una mezza crisi depressiva dovuta dalla mancanza di lavoro, ma alla fine sono riuscito nel mio intento. Adesso lavoro il giusto, guadagno molto meno in proporzione al passato, ma ho recuperato lo "smalto" di una volta. Grazie per i tuoi consigli.

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  2. Lavoro fool- time non faccio straordinari, alcune cose le produco io e ho scoperto che l'arte del fai da te é fantastica

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  3. Ciao, Francesco. Sto leggendo il tuo libro, Smettere di lavorare, ma mi sono arenata: tu parli di uscire dal mondo del lavoro entro i 40 anni, con una casa di proprietà e magari un gruzzoletto. Io di anni ne ho 45, 4 figli, niente casa di proprietà e poco o nulla in banca, dato che crescere 4 figli non è uno scherzo. Lavoro come informatico, e sai bene di che cifre ridicole parliamo. Devo considerare il mio sogno di liberarmi dalla schiavitù pura utopia, dato il quadro che ti ho presentato?

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