Il Radon che Porta il Cancro nelle Nostre Case

acquistare casa in luoghi radioattivi
Come entrano le radiazioni
Quando acquistiamo casa o scegliamo il luogo dove andare a vivere prendiamo in considerazione numerosi fattori, soprattutto economici, ignorando però un aspetto determinante e molto pericoloso: la concentrazione di Radon. Il Radon è un gas radioattivo che rappresenta la seconda causa di cancro ai polmoni (dopo il fumo); vivere in un’abitazione costruita in zone a rischio può essere molto pericoloso.

In questo utile articolo, scritto da Giulio Romanelli del blog Scoprire la Fisica capiremo insieme quali pericoli si nascondono dietro il radon, quali sono le zone a maggior rischio e come possiamo difenderci se ci troviamo a vivere in aree poco sicure.


Lo strano caso di Stanley Watras


Quella che segue è una vicenda realmente accaduta alla fine del 1984, e che può far luce su quanto possa essere pericoloso un gas radioattivo. Stanley Watras era un impiegato presso una centrale nucleare americana. Ogni giorno, dopo il lavoro, ad ogni dipendente veniva chiesto di attraversare un rilevatore di radioattività. In questo modo ci si accertava di non introdurre sostanze radioattive nell'ambiente, oltre che salvaguardare la salute dei lavoratori.

Tuttavia, una mattina d'inverno l'allarme radiazione squillò. Stanley aveva attraversato il rilevatore, che aveva individuato la presenza di materiale radioattivo su di lui. Il problema è che Watras stava andando al lavoro, non tornando a casa!

Scattarono subito i controlli per cercare di capire la provenienza di tutti i materiali radioattivi che Watras si portava addosso. La sorgente fu individuata immediatamente nella casa di Stanley, che si trovava in una zona ad elevatissima concentrazione di Radon. Si trattava di un gas incolore ed inodore prodotto naturalmente dal terreno (attraverso la catena di decadimento dell'Uranio e del Torio, normalmente presenti nel suolo). L'abitazione di Watras era così infestata di Radon che, quando questi si sottopose ad esami medici, fu stimato che avrebbe ricevuto lo stesso danno se avesse fumato 135 pacchetti di sigarette al giorno!

L'incidente di Watras mise in risalto il problema del Radon, e diede inizio ai processi di screening del territorio e bonifica di edifici in diversi paesi. Ovviamente la concentrazione di Radon non è così elevata nella norma, ma può comunque causare danni misurabili. Il Radon è un gas che respiriamo e che viene a contatto con i nostri polmoni e altri organi interni, danneggiandoli e aumentando il rischio di sviluppare tumori a lungo termine.

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Dove sta il Radon in Italia?


In Italia che tipo di rischi corriamo? Il Radon è davvero così pericoloso? Abbiamo i polmoni di un fumatore incallito? Prima di tutto occorre considerare che i danni derivanti dall'inalazione di Radon dipendono ovviamente da quanto ne respiriamo. Per questo motivo un buon metodo per determinarne la pericolosità è quello di misurare quanti decadimenti avvengono in un metro cubo d'aria al secondo. Tale quantità si misura in Becquerel per metro cubo, e si indica con Bq/m³ (per fare un confronto, tenete presente che la concentrazione trovata a casa di Stanley Watras era di 100 000 Bq/v).

Detto ciò, ecco qui una mappa che sintetizza la concentrazione di Radon in Europa e in Italia:

dove si trova la radiazione in Italia?


Si nota con grande facilità che le regioni più a rischio sono:

  • Campania
  • Lazio
  • Lombardia
  • Friuli-Venezia Giulia

Se questa mappa dice il vero c’è da aspettarsi che in queste regioni tra la percentuale di malati di cancro ai polmoni, sia più elevata quella riconducibile alla presenza di Radon. I dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità purtroppo confermano questa ipotesi:



Va subito specificato che non tutte le zone di queste regioni sono a rischio: la concentrazione di Radon non è uniforme su tutto il territorio e può variare in maniera considerevole da zona a zona. Considereremo 200 Bq/m³ il valore oltre quale la nostra salute è a rischio ed è opportuno attuare le dovute contromisure.

Giulio ha gentilmente realizzato per noi un documento nel quale vengono specificate, regione per regione, le zone maggiormente a rischio, Scaricabile a Questo Indirizzo. Dunque se abitiamo in una della zone indicate è il caso di comprendere ciò che va fatto per difendere noi e la nostra famiglia da questo insidioso pericolo.

Come difendersi


Ora che abbiamo sondato quasi tutto il territorio italiano non resta che chiedersi a che concentrazioni il Radon rappresenta un pericolo per la salute. A tal fine possiamo rifarci alla Normativa Europea e alle raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La Normativa Europea evidenzia che esposizioni prolungate a concentrazioni di Radon superiori a 100 Bq/m³ portano ad un aumento del rischio di sviluppare il cancro al polmone, e afferma che:

“Per gli ambienti chiusi, il livello di riferimento per la media annua della concentrazione di attività aerea non deve essere superiore a 300 Bq/m³”

La precedente normativa raccomandava inoltre di ridurre la concentrazione di Radon in ambienti chiusi qualora questa avesse superato:

  • i 400 Bq/m³ per edifici esistenti
  • i 200 Bq/m³ per edifici da costruire

Anche l'OMS raccomanda di non esporsi per un tempo prolungato ad una concentrazione superiore a un valore compreso tra 100 e 300 Bq/m³. Pertanto il nostro valore di riferimento (200 Bq/m³) è in linea con entrambi i suggerimenti. Ad ogni modo, anche se vi ritrovate a frequentare una zona ad alta concentrazione di Radon, aspettate a correre ai ripari. Prima di tutto occorre verificare che i livelli di radiazione siano effettivamente pericolosi. Questi infatti possono variare sensibilmente persino all'interno dello stesso edificio, e tendono ad aumentare mano a mano che ci si avvicina alla sorgente di questo gas: il suolo.

Per farla breve, se temete di abitare o frequentare un edificio ricco di Radon e volete effettuare una misura diretta le possibilità sono tre (di cui una totalmente gratuita):

  1. Acquistare un misuratore di Radon. Il vantaggio è che alcuni di questi possono essere utilizzati più volte per misurare la concentrazione in diversi punti dell'edificio, pertanto permetterebbero di capire più precisamente dove rimediare al problema. Il costo è molto variabile, e va dai 40 ai 300 euro (un rivelatore a basso costo va benissimo, richiede solo più tempo per effettuare la misura e generalmente non è riutilizzabile).
  2. Contattare l'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) o un'agenzia simile per un'ispezione. Il costo si aggira attorno ai 70 euro, ed è un'opzione da prendere in considerazione solo se non vi è possibile effettuare una misura gratuitamente o a basso costo.
  3. Informarsi riguardo ad eventuali progetti di screening del territorio o di ricerca nella propria regione. Diversi progetti di mappatura del Radon sono stati infatti effettuati proprio all'interno delle abitazioni (non a caso alcune delle mappe presentate prima riportano la percentuale di abitazioni “a rischio”). In questo caso è possibile mettere a disposizione la propria casa per le misure necessarie (si tratta sostanzialmente di lasciare esposto un piccolo sensore per un po' di tempo). Questo procedimento, se disponibile, permette di ottenere una misura precisa e gratuita. (ad esempio, progetti del genere sono già stati condotti in Lazio e nel Salento).

Se una misura diretta conferma i vostri sospetti riguardo alla concentrazione di Radon allora è saggio valutare una bonifica. Questa consiste generalmente nell'installazione di un impianto di ventilazione, che comporta quindi costi energetici non trascurabili, oppure nel sigillare opportunamente gli “ingressi” di questo gas. Purtroppo questa seconda ipotesi è tipicamente molto costosa (da centinaia a migliaia di euro), e non è facile accettare di spendere cifre a tre zeri per ridurre la presenza di un gas che non percepiamo nemmeno. Un’ottima pratica è quella di spalancare le finestre per una decina di minuti due o tre volte al giorno, perché il Radon si disperde molto velocemente nell'ambiente. Questo naturalmente comporta un aumento delle spese di riscaldamento nei periodi più freddi, ma è una buona abitudine per la nostra salute.

Per un approfondimento completo è possibile consultare un documento di quasi 200 pagine sul Piano Nazionale Radon redatto dall’Istituto Nazionale di Sanità.

Conclusioni


Se viviamo nelle regioni indicate ed in particolare nelle zone maggiormente a rischio di contaminazione da Radon dobbiamo prima di tutto capire se nella nostra casa ci sono seri pericoli. In questo caso è necessario prendere le dovute contromisure e valutare anche un trasferimento. Anche quando acquistiamo casa o valutiamo dove andare a vivere in affitto è bene prima capire se la zona di nostra destinazione presenta livelli di Radon troppo elevati; è inutile preoccuparsi di mangiare cibi sani o fare sport se poi abbiamo la radioattività in casa.

Ringrazio molto Giulio Romanelli, studente di fisica che ci ha dato la possibilità di apprendere in modo semplice concetti che spesso risultano molto complicati e di essere maggiormente consapevoli dei rischi che si corrono semplicemente vivendo in zone a rischio.

16 commenti:

  1. Ciao Francesco chiedo a te che se non sbaglio sei laureato in fisica:
    "tendono ad aumentare mano a mano che ci si avvicina alla sorgente di questo gas: il suolo"

    Questo significa che abitando in un appartamento al terzo piano sono meno esposto rispetto al primo?

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    1. Ciao, sono Giulio, l'autore dell'articolo. Sì, abitando al terzo piano sei certamente meno esposto;-) Un'altra possibile fonte di radioattività potrebbe essere costituita dai materiali di costruzione dell'edificio, ma raramente raggiunge livelli paragonabili a quelli del suolo.

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  2. Ciao Francesco,
    grazie per l'interessate articolo.

    Purtroppo, nel caso di edifici seminterrati è veramente difficile procedere con una bonifica, la semplice isolazione con guaina bituminosa non garantisce protezione, perchè qualsiasi giunzione può o potrà divenire uno sfiato per il radon. I procedimenti più efficaci sono ad esempio i pavimenti ventilati con scarico aria attraverso camini o passa/aria verso l'esterno dell'edificio. In tali casi anche in caso di giunzioni edili non stagne, il gas sarà forzatamente aspirato verso l'esterno.
    Secondo il documento di Giulio, nella mia zona è stimata una media di 105 Bq/m³.
    Visto che di media si parla, acquisterei comunque un misuratore di tipo economico ma sulla cifra che hai indicato (da 40 euro) non ne ho trovati.
    Potresti linkare alcuni di questi strumenti di classe economica?

    Buona giornata,
    Max

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    1. Ciao Max,
      qui puoi trovare un rilevatore economico:
      http://www.edilitaly.com/radon/kodalpha.php3
      Questo va tenuto esposto circa un mese e quindi inviato al laboratorio per le analisi (gratuite).

      Sulla stessa pagina puoi anche noleggiare un rilevatore continuo, che quindi ti consente di effettuare più misure.

      Giulio

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  3. Purtroppo in Italia i limiti legislativi (es. luogo di lavoro) sono molto più alti (D.L. n. 241/00). Il livello di azione è sopra 500 Bq/m3!!!
    Ad esempio io ho lavorato per 1 anno circa in un piano terra che aveva 563 Bq/m3, ma hanno aspettato i risultati dopo 1 anno di monitoraggio per spostarci. Non mi sembra che l'Italia segua l'OMS o la normativa europea.
    Quindi occhi a dove lavorate! Con questi limiti non potete nemmeno far causa al Vs datore perchè non avete appigli e rischiate sulla vostra pelle.

    Tony

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    1. Vero, i limiti legali sono molto più alti e limitati alle sole scuole e ai luoghi di lavoro. Non a caso alcuni progetti di screening sono stati condotti solo all'interno di scuole. La normativa europea invece fornisce solo delle indicazioni ma non impone alcun limite da rispettare.
      Ciao Tony e grazie per la precisazione,
      Giulio

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  4. Ciao Giulio,
    ma sono attendibili questi rilevatori?
    Te lo chiedo perché in provincia di Milano l'Arpa se ne lava le mani e non esce a fare rilevazioni di Radon e devo trovare una valida alternativa.
    Grazie
    Giuseppe

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    1. Ciao Giuseppe,
      Personalmente non ho effettuato una misura diretta con questi rilevatori. Bisognerebbe chiedere direttamente al venditore qual è la precisione dello strumento.
      In ogni caso, se vuoi rivolgerti a un professionista per una misura e l'Arpa non fornisce questo servizio puoi contattare anche dei privati.
      Prova a seguire questo link:
      http://www.misurediradon.it/index.htm

      Giulio

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  5. Ciao a tutti.
    quindi quando vai a coltivare il tuo orto in realtà potresti essere esposto al Randon e ammalarti? e i frutti della terra, gli ortaggi, anche loro? Quando si parla di agricoltura biologica si tiene conto del Randon?
    altra cosa vale anche per la spiaggia?
    Cioè io vado al mare mi sdraio sulla sabbia e oltre al sole potrei essere bombardato da radiazioni dal suolo? Ecco perché al mare di notte risulto più luminoso.. :-)

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. ? perché è stato cancellato questo messaggio? le informazioni che mi erano state date non erano corrette?

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    3. Ciao Elvezio, rileggendo la mia risposta mi sono reso conto di essermi espresso male, quindi ho eliminato il commento precedente. Riformulo:
      - Quando coltivi il tuo orto o stai all'aperto non corri assolutamente nessun pericolo legato al Radon. Questo perché è un gas molto volatile e si disperde rapidamente, e può diventare pericoloso solo all'interno di ambienti chiusi.
      - Il discorso è leggermente diverso per i frutti della terra. Questi sono evidentemente esposti al Radon emesso dal terreno, ma non penso che questo possa causare problemi a chi li mangia. Certamente la quantità assunta in questo modo sarebbe molto minore rispetto a quella inalata. Non vedo motivo di preoccuparsi ;-)
      - Di conseguenza in agricoltura biologica non si tiene conto del Radon.
      - Vale anche per la spiaggia, ma essendo un luogo aperto non si corre nessun pericolo.

      Intendiamoci: si è sempre e comunque bombardati da radiazioni (c'è il Radon nell'aria, il potassio nelle pareti, le banane e le noci del brasile sono tra gli alimenti più radioattivi che consumiamo. Persino il nostro corpo ha bisogno di potassio per funzionare, e una frazione di quest'ultimo è radioattivo. Quando si fa una radiografia ci si espone a un'intensa dose di radiazioni, e così via...). Il fatto è che tutte queste fonti di radioattività non sono neanche lontanamente pericolose quanto il Radon negli ambienti chiusi, e non occorre preoccuparsene.

      Grazie per il commento!

      Giulio

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  6. Ciao,
    fino a stamane non sapevo nemmeno cosa fosse il Randon quindi grazie per la lezione, però ahimè ho scoperto di abitare nella regione forse più a rischio...il Lazio... sapete indicarmi qualche sito che abbia eseguito delle rileazioni? Gtazie
    Andrea

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  7. Ciao Andrea,
    purtroppo non si può fare nulla per eliminare il Radon da una zona, ma al più si può evitare che entri in grandi concentrazioni all'interno di un edificio. Questo per dire che degli screening del territorio del Lazio oggi non darebbero risultati diversi da quelli riportati nel documento scaricabile: le concentrazioni sono sempre le stesse.
    In poche parole, quello che puoi fare è:
    1 - effettuare una misura di radioattività in casa tua. (se temi di essere in una zona ad alta concentrazione ti suggerirei di noleggiare un rivelatore continuo, in modo da poter effettuare più misure. Puoi farlo seguendo il link che ho inserito in una risposta qui sopra)
    2 - Se con questa misura riveli una concentrazione di Radon allarmante allora ti conviene valutare una bonifica. Se ti serve una mano in questa fase puoi scrivermi a scoprirelafisica@gmail.com e vediamo di trovare qualcuno di più competente di me;-)

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  8. Sono cose che non sapevo assolutamente, dove abito io a una signora del palazzo gli è venuto un tumore al polmone. meglio prevenire e vivere la giornata più sana invece di pensare sempre soldi e come risparmiare

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  9. Sono contento che l'articolo ti sia stato utile ;-)

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