 |
diventare migliori viaggiando in solitaria |
Su questo blog parlo spesso di trasferimento all'estero e forse è arrivato il momento di imparare qualcosa sull'importanza di viaggiare da soli per migliorare se stessi e crescere, sviluppando quelle capacità che possono renderci più forti di fronte alle sfide della vita.
Per cambiare, per andare all'estero, ricominciare una nuova vita o anche semplicemente affrontare le sfide del quotidiano, serve molta forza e lo sviluppo di abilità che non tutti hanno, ma che si possono imparare viaggiando senza nessuno su cui contare, se non noi stessi.
Più di una vita
Alcuni anni fa un mio caro amico si è trasferito in Australia, per molto tempo non ci siamo visti e quando è tornato a trovarmi mi ha detto una frase che non dimenticherò mai: "Chi viaggia vive due volte!". Aveva ragione, le nostre vite sono a tutti gli effetti un viaggio, ogni giorno proseguiamo lungo un percorso che ha un inizio ed una fine, ma che tende a ripetersi; chi cerca di seguire nuovi percorsi invece è come se vivesse sempre nuove vite, facendo scoperte eccezionali e dando luogo a situazioni e occasioni che altrimenti perderebbe.
Viaggiare da soli è una pratica ancora più particolare, quando sei solo percepisci tutto in maniera amplificata, non ti chiudi nel dialogo con un compagno di viaggio, vivi appieno i luoghi, i rumori, le sensazioni, gli odori e anche le ansie legate all'ignoto e al nuovo che ogni giorno ti attende. E' come se il cuore battesse più intensamente del normale e i sensi tornassero vergine di fronte a vibrazioni mai percepite prima.
Tutti questi stimoli si concretizzano in sette eccezionali allenamenti per la nostra personalità, che ci aiutano ad essere persone migliori e a diventare più forti nei confronti della vita stessa.
1. Mantenere attivo il cervello
Ogni volta che viaggiamo da soli e risiediamo per brevi o lunghi periodi in luoghi che non conosciamo, anche i gesti più banali richiedono attenzioni particolari. Ciò che quotidianamente facciamo, come ad esempio acquistare il pane o prendere un mezzo pubblico, almeno per i primi tempi richiede molto più "sforzo" del normale, perché dobbiamo utilizzare una moneta diversa oppure informarci su tabelle orarie che di solito conosciamo a memoria.
Si tratta pertanto di una sorta di allenamento continuo del nostro cervello e dei nostri sensi; quando ci troviamo in luoghi sconosciuti siamo perennemente "costretti" ad apprendere nuove nozioni, mantenendoci attivi e vigili, obbligati a permanere in uno stato di attenzione che ci mantiene attivi e vigili.
2. Trovare nuove prospettive
L'ignoranza è spesso figlia di una visione troppo limitata della realtà, visione che nasce da una scarsa conoscenza del Mondo e delle culture. Un esempio è l'intolleranza verso i migranti, sfruttata e fomentata dalle forze politiche per manovrare le masse, attraverso un uso scorretto dall'informazione ed alimentando l'idea generale che siriani, libanesi o palestinesi siano tutti privi di valori e pronti ad ammazzarci se necessario. Questa forma d'ignoranza, nella vita, si paga cara: chi ne è vittima crede di sapere tutto senza mai accorgersi di essere solo un burattino della disinformazione, che fa leva sulle sue debolezze per fagli credere quello che vuole e manipolarlo.
Chi viaggia molto sa che ogni cultura ha diritto di esistere ed agire secondo le proprie tradizioni; ogni popolo se potesse resterebbe a casa propria, come noi italiani, che se potessimo di certo non scapperemmo all'estero in cerca di lavoro. Viaggiare da soli ci obbliga ad entrare in contatto con culture diverse, vedere le cose da un punto di vista che prima ignoravamo, oltre gli ignoranti pregiudizi di chi non ha conosciuto nulla se non attraverso le falsità dei media.
3. Imparare a comunicare
Soprattutto se non si conosce la lingua del Paese in cui si viaggia, essere soli ci obbliga ad imparare a trovare modi per comunicare in maniera efficace. La comunicazione è un aspetto importantissimo della nostra vita, lo sperimentiamo ogni giorno, ad esempio, quando abbiamo a che fare con superiori che pretendono lavori eseguiti a regola d'arte, ma che non sono in grado di spiegarci di cosa hanno veramente bisogno. In altre situazioni invece, quando siamo noi a doverci spiegare o semplicemente a voler raccontare qualcosa, spesso forniamo tutta una serie di dettagli inutili che non fanno altro che confondere l'altro.
Quando si sceglie di viaggiare da soli si è automaticamente obbligati a parlare in modo chiaro e conciso con la gente del posto e diventa subito evidente l'importanza di centellinare le parole di una lingua che mastichiamo male. Si diventa pertanto più efficaci nella comunicazione e si sviluppa l'attitudine ad ascoltare con attenzione le parole dell'altro, pratica a cui oggi non siamo più abituati.
4. Diventare più flessibili
Quante volte in questo blog ho parlato di cambiamento e di come ognuno di noi abbia una naturale e forte resistenza nell'intraprendere direzioni sconosciute? Nel mondo in cui viviamo i cambiamenti sono la normale dinamica delle cose, prima o poi tutti saremo costretti a cambiare e quando capiterà chi non è "allenato al cambiamento" farà molta fatica.
Una mente poco elastica, che ha conosciuto solo il proprio appartamento, la strada che porta all'ufficio e le vacanze di ferragosto non è in grado di adattarsi facilmente ad ambienti, situazioni ed abitudini diverse, ed entrerà in crisi quando sopraggiungeranno gli inevitabili stravolgimenti che prima o dopo invadono la vita di tutti. Viaggiare da soli ci obbliga ad adattarci alle scomodità, a sopportare la fatica, le attese, la solitudine e a trarre il meglio di tutto questo. Nella vita prima o poi saremo chiamati ad avere questa flessibilità mentale e fisica; in base alle nostre esperienze di viaggio avremo più o meno probabilità di uscirne vincitori.
5. Essere più responsabili
Quando vedo madri che accompagnano figli ad iscriversi ai corsi di laurea mi rendo conto dell'enorme differenza che corre tra chi ha dovuto imparare ad arrangiarsi e chi invece è stato "protetto" un po' troppo. Nella vita l'esperienza sul campo vale più di dieci lauree, tanto che chi termina gli studi deve fare parecchia pratica prima che sul posto di lavoro sviluppi la sufficiente maturità per prendere le giuste decisioni, organizzarsi e gestire il rapporto con il cliente. Chi ha viaggiato da solo ha dovuto imparare a proprie spese che quando hai bisogno di qualcosa e sei migliaia di chilometri lontano da casa, nessuno ti può aiutare, devi agire in prima persona, contro ogni difficoltà di comprensione, organizzazione o timidezza.
Viaggiare da soli è quindi un ottimo modo per maturare e diventare responsabili di se stessi, capendo che quando non c'è nessuno a proteggerci, ogni decisione, comportamento e addirittura parola hanno conseguenze ben precise.
6. Organizzarsi
Come avevo raccontato nel fortunato articolo su
Come Vivere in Camper, ritrovarsi in spazi "ristretti" ci obbliga a
rinunciare al superfluo proprio per l'assenza di spazi dove accumulare l'enorme quantità di inutile che invade le nostre case.
Viaggiare da soli è anche peggio, perché siamo costretti a stipare tutto il necessario in un'unica valigia o addirittura in uno zaino. Inoltre partire richiede lungimiranza, sviluppa le capacità organizzative e l'obbligo di gestire meticolosamente le nostre finanze in modo da non finire il denaro prima del termine del viaggio.
Tutto questo ci costringe a pianificare il futuro, pratica che difficilmente svolgiamo nella vita quotidiana, soprattutto perché le nostre giornate sono l'una la fotocopia dell'altra e ci spingono a vivere senza preparare una strategia per affrontare gli imprevisti. Un viaggio invece è costellato d'imprevisti, per questo motivo siamo obbligati a dare fondo a tutte le nostre capacità organizzative.
7. Ritrovare la fiducia in se stessi
La società in cui viviamo ci costringe ad una vita molto frenetica, ma allo stesso tempo estremamente monotona; nelle nostre giornate difficilmente accade qualcosa di straordinario e per questo motivo non siamo quasi mai chiamati a metterci in gioco veramente. Ne consegue che diventiamo incapaci di immaginarci al di fuori della zona di comfort, cioè ciò che conosciamo e sappiamo fare, convinti di non avere la sufficiente forza per cambiare o per affrontare i problemi. Quando si decide di girare il Mondo da soli ci si mette in gioco e si deve far fronte in prima persona a qualsiasi inconveniente, potendo contare solo su se stessi.
Accade dunque che per esigenza s'inizia a risolvere problemi concreti e ci si riscopre capaci di affrontarli ed ottenere ciò di cui si ha bisogno, ritrovando quella fiducia di cui la società moderna vuole privarci, proprio per renderci incapaci di emanciparci ed essere facilmente controllabili.
Conclusioni
Ognuna delle capacità presenti in questo elenco gioca un ruolo importante nella vita delle persone; sono skill che possono tornare estremamente utili in molte delle occasioni che la vita prima o poi ci chiamerà ad affrontare. Girare il mondo è una pratica veramente affascinante, non solo per l'emozione che si prova nello scoprire nuovi luoghi, persone e culture, ma anche per il ruolo che il viaggio gioca nella crescita personale di una persona.
Viaggiare da soli è un ottimo modo per diventare persone migliori ed imparare a cavarsela in ogni situazione; chiunque lo abbia fatto, almeno una volta nella vita, sa bene che poter contare solo su se stessi responsabilizza e obbliga a muoversi con estrema consapevolezza. Viaggiamo da soli e lasciamo che i nostri figli vivano questa eccezionale esperienza di crescita interiore, nessuna scuola potrà mai insegnare loro quegli aspetti della vita che un viaggiatore impara a proprie spese.
Posso confermare che quanto hai scritto è la "verità vera" :-)
RispondiEliminaL'esperienza di "viaggiare da solo" l'ho fatta molte volte e non solo è divertente, ma può diventare un vizio.
Fra 5-6 mesi mi trasferirò di nuovo ed andrò a vivere in Irlanda, non vedo l'ora che succeda così darò (per l'ennesima volta) il licenziamento e scoprirò come è la vita da quelle parti.
bravissimo anonimo.. io ho provato prima con le Canarie.. ed ora sono a Gozo vicino a Malta e ci sto strabene.. selvaggi quel tanto che basta.. simpatici accoglienti... e anch'io... ballo da sola!
EliminaBello interessante, ovviamente non tutti possono dare una svolta drastica alla vita lasciando il posto di lavoro, alcuni si, per me forse è meglio che vado gradualmente, dammi un consiglio in due righe ovviamente non mi conosci
RispondiEliminatutto assolutamente vero, io adoro viaggiare da sola; non avrei potuto conoscere tante persone interessanti e fare esperienze ricche di umanita'.grazie per l'interessante articolo.
RispondiEliminaIo ho lasciato il mio paesaello a 19 anni per venire a vivere a MIlano. A 24 ho lasciato un lavoro sicuro e ben pagato per andare "alla pari" a Parigi senza conoscere una parola di francese. A seguito di una grave malattia sono rientrata a Milano 11 mesi dopo.Dopo varie peripezie ho trovato ancora un lavoro stabile e un provvisorio tetto sulla testa. A 26 annil'ho lasciato per andare in Inghilterra. Non conoscevo una parola d'inglese ma dopo 6 mesi come "ragazza alla pari", sono diventata Hostess di volo. Poi ho fatto altri lavori, sempre piacevoli, prima di rientrare in Italia.Ogni cosa fatta mi ha arricchita e non solo sul piano culturale e linguistico, mi ha anche consentito di conoscere meglio me stessa, le mie capacità, così come i miei limiti. Sono una persona fragile e insicura, eppure ho fatto questo passando attraverso enormi difficoltà, senza MAI poter contare su nessuno, tanto meno sulla mia familia. Sono ancora qui, parecchio malandata, ma ci sono e... viaggioda sola. Ho pagato caro le mie scelte, ma non ritornerei indietro se non per rifarle.
RispondiEliminaSono d'accordo viaggiare apre la mente e ci libera dagli schemi che ci creano le persone che abbiamo in torno.
RispondiEliminaViaggiare da soli poi può servire per accrescere l'auto stima .
Ragazzi viaggiare é bello ma non x moda imposta stile foto su social ecc,bisognerebbe avere la passione e sopratutto capire xché se si viaggia xché in tal posto le donne o uomini vanno in disco più a buon prezzo si risparmia su tasse e stop non sarai mai in realtà felice per auguro una schedina vinta qui ti potrebbe far mantenere tale vita anche qui , prima di finir tutto ché succede. ..se invece indipendentemente da amore sesso lavori e soldi uno sto male in quel posto e bene in altri deve andare quello che cerco di far capire io non si scappa da se se uno ha malessere lo avrà anche all estero non importa Tax o benzina, se uno ha mal di vivere, se uno invece dopo vita non ne può più di vita routine ecc ci può stare ma sappiate che si finisce x altre vite e routine usanze di altrove alla fine appare posti sperduti in Italia o o china o isolette ovunque africa compresa stá iniziando sviluppo mani di rusdia cina e occidente ue usa su di essa, oltreche popoli del posto che vogliono emanciparsi,si va cambiano valuta modi costi ma tutto il mondo é paese
RispondiEliminaPoi una volta che tutti all occidentale ansia stress e si vuol tornare downshit o più calmi uomo non é mai contento forse età giusta e ragazzino ragazzina spiaggetta vero amore e senza pensieri lavoro tasse ecc bisognerebbe come viaggio essersi fermati ai 18 anni se non prima purtroppo tutti dobbiamo crescere...e non si può vivere guardando tramonti gli stessi ragazzini oggi vestiti vita notturna scuole cellulare regalerò tra loro gite feste non vivono d aria come un tempo noi
Con un amico da ragazzi si diceva che il viaggio, il viaggio vero, si vive almeno 3 volte: la prima quando lo sogni, lo pianifichi per quanto possibile, lo immagini; la seconda quando lo stai facendo e la terza insieme alle altre infinite volte quando lo rivivi nei ricordi, che conserverai per tutta la vita.
RispondiEliminaSaluti
Salve a tutti, costretto anche io a viaggiare per questioni di lavoro, vorrei sapere il vs punto d vista riguardo la situazione pensionistica del futuro. Cioè, facendo tutta la vita o per una buona parte il "piccione viaggiatore" senza mai mettere il nido, licenziandosi in continuazione, vivere di quello che si trova quando va bene, come pensate di poter accumulare eventuali risorse per la vecchiaia??
RispondiEliminaE' una cosa a cui penso sempre..
Rispondo io a mio modesto avviso, poi arriverà Francesco o altri, per me in un mondo di politici stra pensionati e pensioni regalate anche a comuni anni fa, il futuro Và calcolato da soli, con risparmi, con il lavoro o con varie alternative (1 può fallire) privata, se
RispondiEliminaCi di basa su mi ime statali e su quando la si prenderà non si può vivere sereni e felici , poi se lo scopo è pensione posto che costa poco e far nulla finirà x 3 motivi 1 non passione ma calcolo passivo 2 inflazione aumento tenore di vita tasse altre zone 3 i bisogni ritmi di 7n pensionato di oggi non saranno per forza di cose mondo attorno bisogni tuoi ti faccio es strastupido che rende idea, tuo nonno come viveva il mio tra galline cavalli amici e Gotti oseria un pensionato oggi viaggia balla o cmq dà mano nipoti figli o cmq legge TV costo in luce ricarica Cel medici, un pensionato te in futuro che bisogni avrai quanto spenderà? Per me più di nonno e di pensionati odierni sicuramente, non voglio essere pessimista ma previdente,non si esce ovunque si vada da sistema frutto di millenni,che é così credi nel downsh o nel viaggio Africa Australia Canarie o est , o oriente, credete che non sia già stato preventivato da modus di vivere ecc é goccia granello che non cambia sabbia e mare...il mondo va come frutto di 1000 dove spalancò macchine o dove arrivano mari mareggiate, i pochi che grazie no scendono sono già preventivato saranno loro a dover cambiare adattarsi là, non mondo moderno che si fermerà, a me piacciono libri idee di fra e aspetto nomi tempi dei nuovi testi, ma da economia grossa e politica ê tutto già calcolato,in realtà si stacca da noi da un modo di essere ma non stacchi da far guadagnare portar avanti il tutto e la pensione e tuo sacrificio più sacrifici di altri che lavorando la pagano a te non cambiando vita c'è te finora ad altri é giro infinito alla fine non si esce per quanto amanti natura o alternativi dal produrre consumare é forse é giusto così se serve a avere pace mondiale, lo so sembra assurdo ma da soli estero rendita e se mondo si fermasse dal scambio produrre consumare i popoli tornerebbero a guerreggiare stile antica Roma per risorse politiche ecc ecc finché si è vivi noci si ferma nemmeno se 6 a Canarie o uba a goderti spiaggia o ad a oreggiare con fidanzata asciugamani hotel letti luce é poco romantico banale ma così mi ricorda canzone metti benzina o vai allo stadio aspetta vengo con te, canzone che 0arlava di vivere con nulla o quasi poi un tè una benzina, 7na partita ideali di canzoni non sapendolo erano già spiazzati da 3 mosse innocue,e cmq se si ha tempo x pensare a medoti alternativi é cambiare sembra discorso astro, ma per assurdo é proprio grazie a mondo occidentale che bene o male a fasi alterne ci ha portato fin qui il resto di prove cosa sono stati fallimenti non parlo di politica, parlo a livello economico che società andrebbe avanti se tutti ragionassimo come obiettivo pensioncina ? E estero?