 |
Come si affrontano gli ostacoli |
In molti mi chiedete di scrivere qualcosa che possa aiutare le persone a superare le difficoltà che la vita gli appoggia "delicatamente" davanti, ecco quindi un lungo articolo, diviso in due parti, che spiega come superare anche gli ostacoli che sembrano insormontabili. La nostra strada è e sarà sempre costellata di problemi, per questo occorre imparare ad affrontarli e superarli con successo.
Studieremo insieme un metodo per scavalcare con successo i grattacapi e gli ostacoli che si frappongono tra noi e il raggiungimento della felicità, perché all'interno di un progetto ambizioso come cambiare vita e vivere liberi, ve ne sono molti, e la soluzione non è certo fermarsi e tornare indietro.
Perché esistono le difficoltà?
L'istante esatto in cui tutti ci chiediamo "come posso superare un certo problema" o un momento difficile, è proprio quando la difficoltà si manifesta. Niente di strano direte, perché dovrei preoccuparmi di un problema quando non esiste? Il ragionamento, apparentemente, non fa una piega, solo che, come spesso accade, andando oltre la superficie si scopre che c'è qualcosa che ci sfugge e che è la causa stessa delle difficoltà.
Facciamo un esempio: E' un freddo mattino d'autunno inoltrato e vogliamo bere una buona tazza di latte caldo col miele. Aprendo il frigo ci rendiamo conto che il latte è finito. Abbiamo un problema, una difficoltà da superare, che tuttavia risolviamo rapidamente: bussiamo al vicino di pianerottolo e chiediamo se ci da un po' del suo latte, con la promessa di restituirlo appena l'avremmo acquistato. Se invece vivessimo in una casa "singola" saremo costretti a recarci al negozio più vicino, se la nostra dimora fosse un casolare a 50km dal primo centro abitato, forse questa mattina berremmo una tazza di tè al limone.
Dunque un problema banale può essere superato facilmente oppure rappresentare un ostacolo insormontabile a seconda del contesto in cui ci troviamo, contesto che a sua volta dipende da scelte fatte in precedenza. Oggi non posso bere il latte perché dieci anni fa ho scelto di trasferirmi dalla città alla campagna. Mio fratello invece, che ha scelto di vivere in città, questa mattina berrà il suo latte, anche se ieri si era scordato di acquistarlo.
Tuttavia questa mattina non avremmo avuto questo problema se ieri fossimo stati previdenti, avessimo controllato la situazione del frigo, accorgendoci che il latte era finito. E' un esempio assolutamente banale, quasi ridicolo direi, una non-difficoltà che può anche essere ignorata, un falso problema, ma cosa accade se sostituiamo la parola latte con la parola cancro?
Oggi ho il cancro perché dieci anni fa ho scelto di vivere in una grande metropoli dove lo smog, lo stress e il cibo di scarsa qualità mi hanno fatto ammalare, oppure, oggi ho il cancro perché ho fumato due pacchi di sigarette al giorno, noncurante dei problemi che queste mi avrebbero causato, e mi trovo a dover affrontare e superare(?) un problema di dimensioni disarmanti.
Questa breve introduzione serve per spiegare che forse la domanda giusta che tutti ci dovremmo porre non è come superare ora una difficoltà, ma come devo cambiare adesso il mio modo di pensare e di agire, per evitare di crearmi quelle difficoltà che mi renderanno la vita impossibile.
Non serve inventarsi nulla
Visto che i
problemi e le difficoltà hanno sempre accompagnato gli esseri umani nel corso della storia, è molto probabile che "qualcuno", centinaia di anni fa, abbia già riflettuto su queste tematiche e abbia fornito una soluzione adeguata. I guru di crescita personale, ma anche molti scrittori, oratori o leader spirituali non si sono inventati e non s'inventano nulla, si rifanno a concetti ormai triti e ritriti e li fanno propri, attualizzandoli o costruendoci attorno una qualche storiella d'effetto per impressionare le persone.
Epitteto, filosofo greco nato intorno al 50 d.c. ha scritto otto libri sull'argomento felicità/difficoltà, divenuti poi famosi attraverso il "Manuale di Epitteto" scritto dal suo discepolo Arriano.
A questi concetti si ispirarono Leopardi, Adam Smith e anche James Joyce, e tutto quello che oggi leggiamo sull'argomento è in qualche modo la stessa brodaglia riscaldata più volte. Ne deriva che per capire come superare gli ostacoli e affrontare le difficoltà, è sufficiente rifarsi a questi precetti.
Tutto quello che segue non è altro che l'applicazione pratica dei dettami di uno dei più saggi e copiati filosofi dell'antica Grecia, le stesse regole che da duemila anni aiutano le persone a vivere meglio.
Come si evitano davvero problemi
Ciò che accade, ogni singola situazione in cui ci troviamo, dipende principalmente da noi, da come ci comportiamo, da come ci rapportiamo con gli altri e dalle scelte che abbiamo eseguito. Ogni scelta porta in una certa direzione e cambia lo stato delle cose, cioè provoca reazioni e mutamenti, che possono sfociare in miglioramenti o problemi. Il primo passo è diventare profondamente "Consapevoli" di questo aspetto.
Quando lavoravo, una mia vecchia conoscenza che si è spesso comportata male, un giorno si è presentata all'ufficio personale della mia azienda chiedendo di essere assunta. Il capo, sapendo che nel precedente lavoro eravamo colleghi, mi ha subito convocato per chiedermi se fosse una persona valida o meno. Capirete che quella persona, due o tre anni prima, quando mi trattava "male", tutto avrebbe immaginato tranne che un giorno sarei stato proprio io a decidere del suo futuro lavorativo ed economico.
Questo è un classico esempio del controllo che possiamo avere su quello che potrebbe accadere, perché non possiamo prevedere il futuro, ma il modo attraverso il quale ci rapportiamo agli altri può evitare numerosi problemi. Nello specifico, essere gentili con le persone gioca sempre a nostro vantaggio, anche se alle volte sarebbe più "naturale" essere scortesi, ma siccome, per evitare possibili difficoltà conviene essere gentili, chi è dotato d'intelletto e autocontrollo dovrebbe imparare che ad essere scortese ci rimette solo lui. Non si tratta di subire i maltrattamenti in silenzio, ma di comprendere che reagire malamente può crearci non poche difficoltà e spesso il nostro reagire è superfluo, perché nella vita le "brutte" persone sono già vittime di se stesse.
Le parole e i comportamenti possono aprire porte o alzare muri, ma non sono tutto, esiste anche la sfera delle azioni concrete. Se da un lato è evidente che le grandi decisioni portano a dei cambiamenti, sono invece i piccoli e apparentemente innocui gesti quotidiani a rappresentare il pericolo maggiore, perché non producono effetti diretti, ma alla lunga possono dare origine a grosse difficoltà. Per esempio la maggior parte delle difficoltà economiche delle persone derivano dallo sperperare quotidianamente piccole somme di denaro per cose inutili, come i troppi aperitivi o le colazioni al bar, le paia di scarpe e i continui sfizi che ci concediamo. Sul momento sembra di spendere poco, un piccolo acquisto che non pesa sulle finanze, ma poi ogni mese non si mette da parte quasi nulla e dopo dieci anni ci si ritrova in difficoltà, con il conto corrente ancora vuoto, l'automobile da cambiare e i libri di scuola da acquistare.
Iniziamo oggi, perché ciò che è fatto è fatto, ma da questo momento in poi possiamo cambiare ed agire in modo più consapevole. I piccoli sassi, appoggiati giorno dopo giorno, tra dieci anni avranno prodotto una montagna e (anche se può sembrare il contrario), dieci anni passano in fretta.
La sfera della vita
La nostra vita è composta da due metà della stessa sfera: c'è una parte su cui abbiamo pieno controllo mentre una che dipende solo da fattori esterni. E' uno spreco di energie cercare di governare quest'ultima per
superare le difficoltà, perché dipende da troppi aspetti che non sono sotto il nostro diretto controllo.
Ad esempio non potremo mai far scendere il prezzo del carburante, e anche se questo è causa di difficoltà economiche, sarebbe una battaglia persa in partenza. Quello che però possiamo fare è utilizzare meno la vettura o addirittura rinunciarci, entrando nella sfera di ciò che controlliamo direttamente. Non riusciremo mai nemmeno a far fare ai nostri figli ciò che vogliamo, ma possiamo educarli perché qualunque scelta facciano siano poi in grado di cavarsela. Se il nostro capo ci sommerge di lavoro non riusciremo mai a farci assegnare meno compiti, perché probabilmente è il suo superiore a mettergli (a sua volta) pressione. Non riusciremo nemmeno a farlo licenziare o ad ucciderlo… o almeno diciamo che non conviene farlo :). Quello che invece possiamo fare è scaricare le responsabilità su di lui, spiegando che non riusciremo a raggiungere gli obbiettivi e che dovrà risponderne con i suoi superiori, oppure cambiare reparto così non avremo più a che fare con lui, cercare un altro lavoro, licenziarci, chiedere il part-time, chiedere che venga assunto qualcuno o chiedere aiuto ad un collega. In molte situazioni cercare di risolvere i nostri problemi cambiando il processo è quasi impossibile, oppure richiede troppe energie, mentre fare leva sul lato psicologico delle persone o cambiare noi stessi è concretamente attuabile e dipende quasi esclusivamente da noi.
Questa è la tecnica di base per evitare le difficoltà future: concentrare tutte le energie solo su ciò che è controllabile.
In verità non abbiamo bisogno di altro, "prevenire" le difficoltà è tutto qui, imparare che le energie sono un bene limitato e vanno concentrate solo su ciò che veramente può essere manipolato. Questa tecnica è un ottimo punto di partenza per iniziare a comprendere come superare anche le difficoltà presenti, ma di questo disquisiremo la prossima settimana.
Conclusioni
Siamo arrivati alla conclusione della prima parte, probabilmente la più importante dell'intero articolo, che dovrebbe aiutarci ad evitare di ritrovarci vittime di quelle difficoltà che noi stessi creiamo e che possiamo prevenire agendo in modo furbo e ragionato.
La settimana prossima coglieremo l'occasione per capire insieme se in questi sette giorni che ci attendono siamo o meno riusciti a mettere in pratica i precetti che qui ho cercato di spiegare e pubblicherò la seconda parte, che tratterà l'aspetto maggiormente pratico dell'intera questione, ovvero come si fa a superare le difficoltà quotidiane, concretamente.
Vi aspetto!
Ciao Francesco, come sempre bellissimo articolo, sarebbe bello snocciolare quali sono i meccanismi mentali che ci portano a correre e a non goderci il panorama.
RispondiEliminaCapire in realtà come arrivare alla consapevolezza in primis delle nostre azioni e poi delle difficoltà per poter acquisire un approccio positivo versol'ambiente esterno.
Giovanni.