Non sappiamo comunicare.
Se fossimo in grado di relazionarci in maniera assertiva con gli altri, non ci sarebbero conflitti, perché la ragione, il torto, ciò che giusto o sbagliato, cosa andrebbe fatto, come bisognerebbe comportarsi, approcciarsi, reagire o decidere spesso non hanno valenza assoluta, ma dipendono dal contesto, dalle situazioni e da moltissimi altri fattori che difficilmente teniamo in considerazione. Il fatto è che quasi tutti abbiamo la tendenza al facile giudizio, al vittimismo e a parlare senza ascoltare.
1° passo: Avere ragione
"Le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre, per non rischiare di aver ragione, ché la ragione non sempre serve." Basterebbe questo passaggio tratto dal testo di "Per me è importante" dei Tiromancino per chiarire un concetto fondamentale dell'assertività: ci troveremo sempre in contrasto con le idee di qualcuno! Quando questo accade evitiamo di reagire in modo istintivo e ricordiamoci che ciò che accadrà dipenderà da come ci esprimeremo. Ad esempio, imporre il nostro punto di vista o far sentire l'altro inadeguato, dimostrando che sta dicendo sciocchezze, a cosa serve? A far vedere che noi siamo più competenti? Ad umiliarlo? A nutrire il nostro ego? Se il nostro scopo è quello di fargli cambiare idea, allora dobbiamo evitare in tutti i modi di essere aggressivi, perché più sarà "duro" il nostro comportamento più barrire alzeremo, fallendo il nostro intento.
In una discussione lo scopo non deve mai essere quello di prevaricare, ma di imparare qualcosa. Anche se ci troviamo di fronte alla più ignorante e ottusa delle persone, possiamo considerarla una palestra per l'autocontrollo assertivo. Così facendo non ci faremo mai dei nemici e difficilmente litigheremo con il nostro compagno/a, creando legami sereni, basati sul rispetto e sulla comprensione.
2° passo: Diventare l'altro
Comprendere a fondo il comportamento di chi abbiamo di fronte, andando oltre ciò che dice, osservandone il comportamento, la gestualità e capire le motivazioni che lo spingono a dire certe cose o compiere certe azioni, è una capacità fondamentale da sviluppare nella comunicazione assertiva.
Sono poche le persone che dicono apertamente quello che pensano o vogliono: ad esempio in una coppia accade spesso che uno dei due rinunci a qualcosa senza dirlo, solo per accondiscendere l'altro e se l'altro agisce superficialmente e non capisce ciò che sta accadendo, crederà che tutto stia andando a gonfie vele, quando invece si sta creando uno stato d'infelicità e frustrazione.
Se ogni volta che qualcuno ci parla proviamo ad andare oltre le parole, chiedendoci sempre il perché ci sta dicendo quelle cose, ci si aprirà un mondo nuovo, attraverso il quale capiremo a fondo le persone e i loro veri sentimenti. Non nascondiamoci dietro il fatto che l'altro non si è spiegato, ricordiamoci che l'obiettivo è "essere felici" e stare meglio con gli altri, non avere ragione! Per un rapporto (di coppia e non) non c'è nulla di più deleterio che l'incapacità di ascoltare assertivamente l'altro, cioè non solo sentire quello che dice, ma comprendere ciò che sta all'origine delle sue richieste ciò è il suo stato d'animo.
Il passo 2° ha introdotto l'importanza di parlare in modo chiaro, non lasciare mai nulla per scontato ed esporre in modo lucido e determinato le proprie esigenze. Può sembrare banale e sono certo che siamo tutti convinti di essere capaci di esprimerci bene e di saper comunicare efficacemente, ma non è così. Qui non si tratta di usare le parole giuste o saper dire con chiarezza a nostro figlio di non mettersi le dita nella presa elettrica, significa avere il coraggio di esperire le proprie opinioni e mettere a nudo i propri sentimenti.
La maggior parte di noi ha paura di dire apertamente quello che pensa, così come teme di rivelare i propri sentimenti.
Quando ci piace qualcuno, perché non andiamo diritti al punto e glie lo diciamo apertamente? Quando il nostro capo ci carica di lavoro perché non protestiamo in modo chiaro e diretto? Quando qualcuno esprime un'opinione contraria alla nostra perché non sosteniamo con forza la nostra tesi?
La comunicazione assertiva invece richiede questo coraggio! Spiega che se vogliamo qualcosa dobbiamo dirlo chiaramente e agire in prima persona perché si realizzi, in cambio garantisce risultati eccezionali. Quando s'incomincia a dire quello che si pensa senza troppe paure s'inizia a comprendere che molte di queste erano infondate, che il nostro capo è più docile di quello che immaginiamo, che dire "mi piaci" a qualcuno al massimo comporta un "no" e che sostenere le proprie ragioni apre a confronti molto istruttivi.
Nell'assertività ogni parola non detta è un'occasione persa, ed è solo una questione d'abitudine: quando si inizia ad agire in modo "aperto" si scopre che si spalancano porte che credevamo saldamente chiuse, ma che lo erano solo nella nostra mente, portandoci a traguardi che ritenevamo impossibili. Iniziamo a farlo con le persone con cui abbiamo maggior confidenza e quando ci sentiamo pronti espandiamo il nostro raggio d'azioni anche agli altri; scopriremo un mondo totalmente nuovo.
Essere assertivi
Attraverso questi tre semplici passi, che riassumono in maniera semplice e pratica le otto regole base dell'assertività, abbiamo imparato come comportarci per:
- Evitare inutili conflitti con gli altri
- Comprendere a fondo chi ci sta accanto
- Ottenere ciò che desideriamo
Se riflettiamo un secondo su questi tre traguardi ci renderemo facilmente conto che sono gli ingredienti base per diventare persone veramente felici, capaci di vivere in armonia con gli altri e con se stessi, padroni del proprio destino e in grado di realizzare qualunque desiderio.
Per diventare persone assertive però è necessario un continuo allenamento: Iniziamo fin dal mattino, quando stiamo facendo colazione, anche se siamo irritati per la giornata che ci attende, parliamo senza volerci imporre, senza cadere in facili irritazioni dovute alla stanchezza. In ufficio, alle poste, in banca o al bar diciamo chiaramente quello che pensiamo e come vorremmo che le cose andassero. Alla sera lasciamoci la giornata alle spalle e consideriamo questo momento come "senza tempo": non importa cosa è successo e cosa ci aspetta, prima dedichiamo anche solo cinque minuti ad ascoltare con serenità chi ci sta accanto e poi raccontiamo apertamente e in modo conciso come è andata la giornata e come ci sentiamo. Basta poco ogni giorno per cambiare le cose, davvero poco.
Conclusioni
La comunicazione assertiva mi ha sempre affascinato e cerco di applicarla quotidianamente, anche se devo ammettere che non è facile. Negli anni i risultati si sono visti, ma avrei risparmiato tempo ed energie se avessi trovato un articolo come questo, che cerca di spiegare in modo semplice e pratico i principi dell'assertività. Questo è il motivo per cui oggi ho voluto scrivere di questa tematica, perché Se Cerchiamo Assertività su Wikipedia o più generalmente su Google si trovano descrizioni precise e approfondite, ma nulla di facilmente applicabile alla vita di tutti i giorni.
Ah! Questo è il video del brano dei Tiromancino che ho citato nel primo passo vero l'assertività
Ciao Francesco, bell'articolo come sempre!
RispondiEliminaIo sono una persona che ha cercato sempre di mettersi in discussione di fronte al partner, cercando di capire il suo stato d'animo, per non scatenare inutili "testa a testa" e far diventare il litigio un dialogo.
Risultato: lui era quasi sempre convinto di avere ragione, io sono diventata talmente insicura che mi davo le colpe anche in situazioni in cui avevo perfettamente ragione.
Così mi chiedo: che fare quando, nelle discussioni, a restare calma e comprensiva, a cercare di capire l'altro è sempre la solita persona? Secondo me certe persone vanno semplicemente lasciate sole con sé stesse e con le loro convinzioni.
Nel momento in cui ti accorgi che non c'è volontà di cambiamento da parte dell'altro, non c'è altro da fare che metterlo di fronte ad un scelta, poi valuterai tu i risultati. In amore si prova sempre a tenere duro fino all'ultimo e poi si è innamorati e difficilmente si vede con occhi imparziali la realtà. In questi casi sono sempre stato convinto che sia meglio tagliare i rapporti piuttosto che trascinarsi avanti in rapporti che fanno solo male.
Eliminagrazie di cuore per questo articolo...
RispondiElimina:)
EliminaUna domanda. Sono una persona timida e introversa con problemi a relazionarsi con gli altri. Vorrei dare una svolta concreta alla mia vita, facendo a meno del superfluo, vivendo con poco e soprattutto andando a vivere in un posto nuovo, sempre in Italia, ma magari con un orticello, lontano dalla frenesia della vita di città, cercando di ristabilire un contatto con la natura che manca nella vita di oggi. Tuttavia nel mio caso considero la cosa irrealizzabile prorio a causa delle mie limitazioni nei rapporti umani. Corregimi se sbaglio, ma mi sono reso conto che per dare una svolta alla propria vita è indispensabile relazionarsi con gli altri in maniera efficace, altrimenti meglio lasciar perdere. Cosa ne pensi/pensate?
RispondiEliminaPersonalmente penso che non ci sia limite a ciò che puoi fare :) Prima deve risolvere il problema della timidezza, per farlo fai sempre ciò che hai paura di fare, so che non è facile, sbaglierai, farai anche delle figuracce pazzesche, ma fa parte del gioco della vita e poi migliorerai e capirai che era sciocco essere timidi. Una volta avevo molto timore di parlare in pubblico, in un occasione sono anche svenuto davanti a tutti... pensa te che figuraccia, ancora oggi quando ci ripenso mi vengono i sudorini :) ma non ho mai mollato, ho sempre riprovato cercando di capire dove sbagliavo e ora ho vinto definitivamente quella paura. Tu puoi fare lo stesso, superato questo scoglio capirai che puoi veramente fare qualunque cosa, anche cambiare vita e realizzarti nel modo che meglio credi! Credimi, è così!
EliminaÈ vero Francesco, in fondo dietro la timidezza si cela la paura, paura di sbagliare, paura di fare figuracce, paura di aver paura e così via. Non so se riuscirò a superare questo scoglio ma cercherò di mettecerla tutta, sento che la mia volontà di cambiare si rafforza giorno dopo giorno. Continuerò a seguirti. Grazie di vero cuore, ciao.
EliminaGran bel post! Complimenti ... E grazie! :)
RispondiEliminaBell'articolo, il lasciarsi alle spalle le paure, darsi il valore che meritiamo, vedere la persona accanto a noi come una persona alla pari che ha dei bisogni, che ha delle ragioni, dei bloccaggi, a cui possiamo dare e ricevere quello che riteniamo più importante per noi.
RispondiEliminaPer le relazioni di coppia, consiglierei di leggere : gli uomini vengono da marte e le donne da venere. Per un vero manuale d'istruzioni.
Ciao, in bocca al lupo.
Ciao Francesco, bell'articolo ma..cosa posso suggerire a mio cognato la ditta in cui lavora da dieci anni sta cercando di licenziarlo, convincendolo a dare le dimissioni con un preavviso di un anno e mezzo..è talmente stressato che pensa che è meglio così perchè se si rifiutasse di dimettersi in ditta gli renderebbero la vita impossibile..scusa se non sono in argomento puoi suggerirmi un blog adatto?
RispondiEliminaAntonella
Digli di tenere duro e sopportare. Nel frattempo cerca altrove. È più semplice trovare un altro lavoro mentre si lavora che non da inoccupati. Inoltre se si dimettesse perderebbe disoccupazione, naspi, reddito di cittadinanza, ...
EliminaOvvio che per il datore di lavoro è meglio che sia tuo cognato a dimettersi e gli fanno minacce!