Volere è Potere Grazie a Questo Piano d'Azione

forza di volontà
cosa occorre per realizzare un "volere"
Anche se in noi è forte la voglia di cambiare, ci ritroviamo sempre con lo stesso ostacolo da affrontare, ovvero l'incapacità cronica di tenere fede a quanto ci si è ripromessi. Volere è potere, questo detto è assolutamente vero, ma gli manca un semplice ingrediente per essere efficace: il ritmo.

In quest'articolo vorrei provare a ragionare insieme su come pianificare correttamente le nostre giornate per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, risolvendo uno dei problemi più comuni, ovvero l'incapacità di essere costanti in quello che facciamo. Per farlo inventeremo uno stratagemma piuttosto efficace.


Trasformare "IL” difetto in pregio


L'idea che sta alla base di tutto articolo è quella di riuscire a trasformare uno dei peggiori difetti di cui tutti soffriamo, in una grande opportunità di riscatto. Sto parlando dell'abitudinarietà, ovvero la spiccata tendenza a non uscire mai dalla nostra zona di comfort e continuare ad essere vittime di questa forma di impotenza psicologica. Ho già abbondantemente spiegato come la paura del cambiamento ci spinga ad essere fortemente conservativi, ma possiamo ribaltare la frittata e trasformare questo difetto in un'arma che ci aiuti a lavorare giorno dopo giorno su un progetto in grado di migliorare la nostra esistenza da schiavi.

zona di comfort


Tutti sappiamo bene come sia difficile cambiare abitudini e come inconsciamente siamo portati a ripetere le stesse azioni ogni giorno, il problema sta solo nel fatto che le nostre "azioni" generalmente sono passive, ovvero non producono nulla di buono o quantomeno nulla che ci aiuti a dare forma ad un progetto di cambiamento. Ci alziamo sempre alla stessa ora, prendiamo l'automobile, il treno o l'autobus che segue sempre lo stesso tragitto, facciamo colazione allo stesso bar o nella stessa sala ristoro dell'azienda in cui lavoriamo, pranziamo sempre alla stessa ora, mangiando più o meno sempre le stesse cose. La sera "timbriamo il cartellino” sempre alla stessa ora, rientriamo più o meno nella medesima fascia oraria, cuciniamo ciclicamente le stesse cose e guardiamo gli stessi programmi. Tranne rari casi anche nel week-end frequentiamo le stesse persone e gli stessi luoghi.

Visto che è quasi impossibile non essere abitudinari (e non c'è nulla di male ad esserlo), se riuscissimo a trasformare queste abitudini, da azioni "passive” ad azioni "attive”, ovvero in grado di produrre qualcosa, avremmo trovato un modo per essere costanti senza sforzo. Per farlo serve dare nuovo ritmo alla nostra vita, introducendo piccoli cambiamenti che inesorabilmente modificheranno le nostre abitudini.

Carl Gustav Jung spiegava che: "La volontà non può superare i limiti della sfera psichica; non è in grado di costringere l’istinto, e non ha potere sullo spirito." Per superare questo ostacolo sfruttiamo il trucco dell'abitudinarietà!

Questa breve introduzione serve a spiegare che sì, volere è potere, ma la "volontà” non deve essere intesa come uno sforzo continuo e controvoglia, deve diventare un'abitudine irrinunciabile, solo in questo modo riusciremo ad essere costanti in un progetto così ambizioso e lungo, come il cambiamento.

L'analisi della nostra giornata


Ognuno di noi ha abitudini differenti, per cui non è possibile dare una soluzione universale per organizzare la vita di tutti. Se siamo veramente determinati a cambiare, allora dobbiamo iniziare scrivendo nero su bianco i "tempi" della nostra giornata, cioè le azioni che, da bravi abitudinari, compiamo ogni giorno. Con questa lista alla mano poi introdurremo i giusti cambiamenti in modo chirurgico, riuscendo così a modificare in positivo le nostre abitudini.

Quello che possono fare è dare come spunto le abitudini che ero solito adottare prima del cambiamento che in questi anni ho attuato, raffrontandole con ciò che ho modificato per riuscire in tutto ciò che desideravo.

volontà powerwill


In rosso ho segnato ciò che non andava bene, ovvero tutto il tempo sprecato in aperitivi, shopping, e televisione, senza contare che andavo a letto troppo tardi, e questo mi impediva di alzarmi al mattino presto per sfruttare meglio il tempo.

Con i ritmi appena visti possiamo ripeterci quante volte vogliamo che volere è potere, ma non vi è spazio per attuare un cambiamento. Con questa semplice "lavagnetta" ci si accorge subito che la vita delle persone è condannata a rimanere identica per sempre, perché con quelle abitudini non c'è tempo per fare null'altro che lavorare e spendere soldi. E' normale che, chi si trova in questa condizione, continui ad avere buoni propositi, ma poi non riesca ad essere costante, perché con questa tabella di marcia il tempo dedicato ad un progetto di cambiamento è l'eccezione non la regola.

Per farlo diventare "La Regola” è fondamentale modificare la nostra giornata, cioè le nostre abitudini. Nel mio caso specifico ho trasformato in realtà la frase "volere è potere” modificando così le mie giornate. In verde ho indicato ciò che di positivo ho introdotto:

potere


Semplicemente trasformando la mia quotidianità sono riuscito a realizzare tutto quello che desideravo, nello specifico, per chi non seguisse questo blog dai primordi, ho costruito un piccolo studio di registrazione con cui arrotondo, per 3 anni ho scritto circa 300 articoli per questo blog rispettando sempre le scadenze, senza eccezioni. Ho iniziato a correre due volte la settimana perdendo quasi 20kg, ho scritto un libro di 350 pagine in uscita a maggio, ho comprato casa alle Canarie e ho smesso di lavorare.

In questa nuova tabella di marcia l'aperitivo, lo shopping e la televisione sono diventate le eccezioni, mentre le abitudini ora sono azioni "attive” che ci permettono di cambiare. Risulta pertanto chiaro che volere è potere, ma che senza un nuovo ritmo non combineremo mai nulla.

La trappola dello strafare e la pazienza


La pazienza, intesa come capacità di aspettare senza ansia i risultati è una dote fondamentale in questo processo: conosciamo tutti il vecchio proverbio "Roma non è stata costruita in un giorno", e quando si tratta di raggiungere uno o più traguardi ambiziosi, è importante ricordarsi che i risultati si vedranno solo dopo diverso tempo. L'applicazione del concetto di volere è potere attraverso il nuovo assetto che abbiamo dato alle nostre giornate, ci da sì più tempo, ma non moltissimo. Avere a disposizione una o due ore al giorno per realizzare qualcosa di importante non è poi molto, pertanto dovremo perseverare per diversi mesi, se non addirittura anni.

Proviamo per un secondo a pensare al nostro lavoro, ogni giorno dedichiamo 8 o più ore alla creazione di qualcosa e spesso sono necessarie settimane o mesi per arrivare alla conclusione di ciò che ci eravamo prefissati. Se vi dedicassimo una sola ora al giorno dovremmo moltiplicare per 8 queste tempistiche: un progetto che richiede un mese di lavoro continuato, se realizzato nel tempo libero richiede 8 mesi!

L'alternativa è quella di Prendersi un Periodo Sabbatico dal Lavoro e dedicarsi anima e corpo ad un nuovo progetto, ma questa scelta non è alla portata di tutti, sia per gli ovvi problemi economici che ne derivano, sia perché un datore di lavoro è solitamente restio a concedere questa opzione.



E la motivazione come si trova?


Qui apriamo un capitolo molto interessante, argomento sul quale la penso in modo piuttosto differente da molte persone, soprattutto dal calderone di siti di crescita personale che nel web spuntano come funghi, ed è proprio su questo argomento che il concetto di volere è potere diventa fondamentale.

volere


Secondo Eknath Easwaran, uno dei più grandi maestri di meditazione, non riusciremo mai nei nostri intenti se siamo convinti che troveremo automaticamente la voglia di fare solo perché il progetto che abbiamo in testa riguarda qualcosa che ci piace. L'entusiasmo non basta, perché questo è inevitabilmente destinato a svanire.

Chiunque abbia coltivato una passione o un hobby sa bene che quell'incredibile voglia di fare di cui si gode nelle fasi iniziali, non dura molto.

La vera forza sta nell'essere capaci di fare quello che c'è da fare anche quando l'esaltazione sparisce. Chi è in grado di fare tutto ciò, cioè lasciare da parte la frustrazione e l'insoddisfazione impegnandosi, ha compreso perfettamente il significato di volere è potere, anzi, gode di un vero e proprio super-potere che gli permette di fare qualsiasi cosa.

Si potrebbe pensare che in questo modo si manchi completamente l'obiettivo, perché fare ciò che non ci piace (o non ci piace più) significhi essere infelici. Il punto è che la perdita di entusiasmo è inevitabile, quindi o si agisce come la stragrande maggioranza delle persone, cioè che ad un certo punto mollano il progetto e non lo portano a termine, oppure si tiene duro e si va fino in fondo. Nel primo caso si è destinati a non combinare mai nulla, perché anche il prossimo progetto durerà fintano che la magia iniziale non sparisce, e poi lo si abbandonerà, fallendo nuovamente.

La felicità, in questo processo, la si trova nel vedere il proprio progetto crescere, nel constatare che stiamo diventando fortissimi perché ogni giorno vinciamo contro noi stessi, contro la svogliatezza e la procrastinazione, consci del fatto che quando saremo arrivati infondo, proveremo la più appagante delle sensazioni: riposarsi compiacendosi dell'incredibile traguardo raggiunto.

Riassumendo


In questo fiume di chiacchiere sul tema volere è potere si rischia di perdersi, quindi ecco un brevissimo riassunto per punti:

  1. Sfruttiamo la tendenza all'abitudinarietà per diventare "abitudinari attivi", cioè fare ogni giorno sempre le stesse cose, ma introducendo quelle azioni che ci servono per lavorare al progetto che abbiamo in testa.
  2. Siamo pazienti, perché una o due ore al giorno d'impegno non producono risultati immediati, ci vorranno mesi, quindi "Keep calm and work hard!”.
  3. Aspettiamoci un graduale calo di entusiasmo, e quando accadrà ricordiamoci che è lì che si gioca tutto, che volere è potere, ovvero che la nostra forza di volontà si misura proprio in quei momenti. Se molliamo per mancanza di entusiasmo questa situazione si ripresenterà anche nel prossimo progetto che vorremo realizzare, quindi tanto vale non iniziarlo nemmeno, perché falliremo sicuramente.

Spero, con questo articolo, di aver fornito una valida strategia per riuscire nei propri intenti. Con me ha funzionato e partivo pure svantaggiato, perché nessuno mi aveva mostrato un quadro veritiero di come vanno queste cose e di cosa aspettarsi strada facendo. Ho voluto mettere tutto nero su bianco per avvantaggiare chi oggi inizia un nuovo percorso di vita, perché "chi ben comincia è già a metà dell'opera". 

25 commenti:

  1. Grazie dal profondo del cuore. Questo blog mi e' stato d'aiuto a superare un periodo di depressione causa lavoro. Mi hai dato nuova speranza.

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    1. Maledetto lavoro! Forza, la vita inizia dove il lavoro finisce :D

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  2. Il post qui sopra ti dimostra quanto il tuo lavoro sia stato utile.bravo

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    1. Questo mi fa molto piacere, però allo stesso tempo mi carica di responsabilità enormi e devo dirti che è un peso che alle volte preferirei non dover sopportare...

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  3. Ciao Francesco, leggo sempre volentieri i tuoi articoli, sopratutto perchè sono, ormai da mesi, in piena fase "burn out" (insofferenza cronica ad eseguire un lavoro che si è obbligati a fare, ma che non si sopporta più). Il cambiamento sarebbe meraviglioso, ma con il costo della vita attuale servono paracaduti molto capienti...Questo però non mi impedisce di lavorare per avvicinarmi agli obiettivi prefissati, anche se è davvero sconfortante non poter dedicare il proprio tempo a costruire qualcosa per sè e gli altri, continuando invece ad "ubbidire" agli altri. Stupenda la tua frase "La vita inizia dove il lavoro finisce"...diventerà il mio mantra quotidiano.
    Al prossimo articolo!

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    1. Volevo anche scriverla da qualche parte come motto del blog :) appena ho un attimo...

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    1. Grazie a te perchè hai avuto la pazienza di leggere le mie lunghe paranoie sulla volontà di cambiare! :)

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  5. Ciao ti ringrazio delle tue parole, ormai è un po che ti leggo, devo dirti che continuando a farlo 'qst buona abitudine' mi sta aiutando a cambiare. Continua così con la tua onesta' ed educazione. Grazie

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    1. Ciao e grazie, spero di trovare sempre la forza di scrivere cose interessati e utili...

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    2. Magari smetterai di farlo ma penso che troverai qualcosa che ti renderà ancora più felice e in qualche modo se vorrai lo trasmetterai agli altri. Comunque complimenti e continua così.

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  6. ti leggo da più di un anno, ho cominciato da poco a scrivere il mio blog e continuo a seguire i tuoi pensieri. Oltre a obiettivi concreti da raggiungere sto cominciando ad assaporare il gusto del viaggio per raggiungere la metà. Sei di ispirazione,grazie.

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  7. E' cinque anni che non lavoro e ti posso garantire che anche il troppo tempo libero è dannoso parimenti al lavoro. Basta un'ora senza avere un "obiettivo" (e stando liberi 24 ore su 24 questa ora capita sistematicamente) che si viene risucchiati in un vortice di apatia e frustrazione da cui è quasi IMPOSSIBILE uscire per il resto della giornata.
    Ovviamente la benzina sul fuoco è la carenza di soldi, che rende impossibile anche lo svago che non prevede attività mentale (es una pizza, un pub, un giro in auto a zonzo.....)......
    La disciplina e la costanza, quando si è in questa situazione, necessitano QUADRUPLICATE.....e sono molto più difficili da ottenere, essendo ogni giorno di più preda di malessere, depressione, frustrazione.....

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    1. Per me è molto soggettivo come ragionamento, io passo lunghi pomeriggi nel bosco ad osservare la natura e non mi sento per niente depresso, anzi, è quello che ho sempre voluto :D

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  8. Altro articolo, altra perla di saggezza! Tra breve raggiungerò un obbiettivo per cui mi sto impegnando da anni e poi mi potrò concedere il tempo di aprire un blog. Volevo chiederti se posso nei miei articoli fare dei link ai tuoi, sempre e solo che tu sia d'accordo!

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    1. Grazie Manuela, i link sono sempre graditi, aiutano il blog a crescere e a divulgare il modo di pensare di chi come me e te ricerca il cambiamento per vivere meglio :)

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    2. Grazie Francesco, è un onore sapere che associ il mio modo di pensare al tuo. So già che nel mio progetto ci metterò l'anima, sia per non deludere le aspettative ma soprattutto perché credo che se cambiamo il modo di pensare di ogni persona possiamo davvero cambiare il mondo ed essere felici! :-)

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  9. Ciao Francesco,
    ti seguo da un po' e trovo che i tuoi post anche se a primo impatto possono sembrare banali nascondono veramente cose che un molte persone vivono nelle proprie vite. volevo farti una domanda:
    Non ho ben chiaro quali sono tutte le tue attività per guadagnare, ma giusto per avere un idea in percentuale il blog quanto ti fa guadagnare?

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    1. Il blog è il 100% di quello che mi serve per vivere, il resto sono cosette che influiscono molto poco sul mio bilancio, come lo studio di registrazione o la collaborazione con una cooperativa di quattro persone per cui sviluppo qualche software.

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  10. Per la psicologia il motto volere è potere si realizza non attraverso uno sforzo della volontà ma attraverso il raggiungere l'essere se stessi che permette la liberazione dell'energia vitale...
    Grazie Francesco per le tue riflessioni
    Terry

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  11. Ti leggo da 2 anni, ed ho cominciato subito a seguire le tue indicazioni, ti devo dire che ho ampiamente allargato il mio impegno nel progetto di cambiamento rispetto al tuo schema.
    sono impegnato tutti i giorni 18:30->23:00, senza tempo per la cena, amici e parenti e TV (tra l'altro non mi pare una gran vita) + il week-end + 1-2 ore la mattina.
    Ho coinvolto la moglie.
    Ho diversificato su 2-3 progetti/attività e devo dire che VA MOLTO MALE, qualche soddisfazione, parecchia esperienza acquisita, ma zero guadagni, anzi sono sotto di 1.300.
    Ho provato anche a seguire i tuoi consigli sul risparmio, ma in una grande città non è facile.
    Dammi una speranza, sono convinto che il motto sia quello corretto :)

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    1. Ciao, cosa vuol dire che sei sotto di 1300, rispetto a cosa, a quello che guadagni/spendi?

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    2. 1.300 è quello che ho speso in 2 anni come investimento per cominciare e mantenere le attività, 30 è quello che ho guadagnato :(

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  12. Come sempre un ottimo articolo. Ormai ti leggo da mesi e mi ispiro: da quando ho iniziato a seguirti, il mio blog (da cui spesso ti linko) é cresciuto del 100% ogni mese.
    Per me, però, forse é stato troppo facile. Finita l'università non me lo sono nemmeno cercato il lavoro, ho trovato alcuni temi che conosco o mi interessano ed ho iniziato a divulgarli. Mi rendo conto che non é per tutti così semplice, specie dopo che svanisce l'entusiasmo iniziale

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