Stare Bene Grazie ai 3 Principi dell'Eudemonismo

essere felici
Tre semplici modi per stare bene

Sarebbe fantastico se ognuno di noi avesse una vita felice, cioè riuscisse a stare bene in modo costante, lontano dalle preoccupazioni e dai problemi. Esiste un modo per riuscire in tutto questo, attraverso un'analisi attenta dei propri bisogni e l'adozione di alcune abitudini che possono migliorare la nostra situazione e deviare il corso della nostra vita verso la felicità.

In quest'articolo riscopriremo tre principi base da adottare per stare meglio e come questi devono essere messi in pratica per permetterci di ritrovare il benessere che tutti andiamo cercando.


Cosa significa stare bene


Si parte da qui, dall'identificare con lucidità il concetto di stare bene, perché se non abbiamo chiaro in testa cosa vuol dire vivere bene, non riusciremo mai ad attuare quelle contromisure e quelle abitudini che possono migliorare la nostra sfera di vita.

Non serve andare a ricercare il significato di questo concetto chissà dove, non serve acquistare manuali, consultare guru e fare corsi a pagamento, tutto è già stato perfettamente spiegato in ogni sua forma dalla dottrina dell'Eudemonismo, appoggiata e ripresa da quasi tutti i filosofi più importanti (ad esempio Aristotele o Epicuro) e tema centrale del Rinascimento e dell'Illuminismo. Dice una cosa molto semplice: "Per l'uomo è naturale essere felice, e lo scopo della sua vita è ricercare questa felicità", e definisce in modo chiaro e inequivocabile questo stato: "E' lo stato d'animo di chi è sereno, non turbato da dolori e gode di questa sua condizione." 

Può sembrare una definizione banale, ma se ci prendiamo la briga di analizzare questa frase, avremo pronta la ricetta per stare bene in tre semplicissime mosse. I principi cardine sono:

  • Essere sereni
  • Non avere dolori
  • Godere dello stato di felicità

Per ognuno di questi cerchiamo di approfondire il concetto e dare una linea guida chiara e precisa su quello che occorre fare per stare bene, così da avere alcuni concetti semplici ed efficaci da applicare.

Essere sereni


Che banalità direte, per stare bene basta essere felici... non ci vuole certo un genio! Ecco, questo è esattamente ciò che dobbiamo imparare a fare quando vogliamo comprendere un concetto profondo come la felicità: smettere di essere superficiali ed analizzare meglio i principi. C'è una parola che esprime molto più precisamente il concetto di felicità, ed è la contentezza. Essere contenti, cioè accontentarsi è l'arte di avere poco e andarne fieri. Qui non si tratta di sforzarsi per accontentarsi di quello che si ha, aspirando segretamente ad avere tutto, costringendo se stessi a contenere gli impulsi e farsi bastare il poco che si possiede, si tratta di essere profondamente fieri di ritrovarsi in questo stato e disprezzare nel profondo la ricchezza.

Come si raggiunge questo stato, che sembra così innaturale e lontano dai principi che ci hanno sempre inculcato? In modo semplicissimo. Oggi siamo tutti super-nutriti, ingozzati di cose, anche chi ha meno ha comunque tantissimo superfluo, e ne fa quotidianamente indigestione. Più cresce l'ammasso di cose che possediamo, più i valori veri vengono nascosti.

amore sopraffatto dalla tecnologia

Un tempo un padre tornava a casa e la sera raccontava belle storie ai propri figli, c'era l'amore e la vicinanza. Poi è arrivata la televisione e le storie ha iniziato a raccontarle lei, ma almeno si guardava tutti la stessa cosa. Adesso, mentre i nostri figli guardano la TV, noi navighiamo su Facebook con l'iPad, o viceversa. Tra qualche anno nostro figlio giocherà online con una maschera che gli proietta la realtà virtuale direttamente sulla retina, mentre noi navighiamo in rete e nostra moglie si messaggia con le amiche. Dove è finito l'affetto e l'amore? Seppellito dalle cose che abbiamo! Senza amore non c'è felicità e non si sta bene.

E' questo il disprezzo di cui parlo e se ci riflettiamo anche solo un istante non possiamo esimerci dal provare un senso di profonda rabbia nel realizzare che ci siamo dentro fino al collo, che lo abbiamo fatto o lo stiamo facendo tutt'ora e forse non ce ne eravamo nemmeno accorti.

Più abbiamo, più i valori veri sprofondano ed è quindi chiaro quello che va fatto per stare bene: privarsi di tutto ed esserne fieri, perché quel tutto che ci sembra così appetitoso è invece la rovina della nostra vita. Ci vuole poco, basta farlo per uno o due giorni e ci si accorge subito della differenza, fatelo, spegnete tutto e state solo insieme, la felicità riemergerà immediatamente.


Non avere dolori


Proprio questa mattina riflettevo su un aneddoto raccontatomi da un ragazzo appena tornato dagli Stati Uniti: in America (quasi ovunque) costa di più l'acqua in bottiglia che la Coca Cola. Le persone non bevono acqua, ma bevande zuccherate o energetiche. Inoltre quasi tutto il cibo viene fritto nell'olio di palma, con il risultato che il 68% delle persone è obesa. (dati forniti da Centers for Disease Control and Prevention).

Questo modello di società, che lentamente ma inesorabilmente si sta diffondendo anche nel nostro Paese, porta le persone ad ammalarsi: disturbi cardiaci, ictus, diabete e alcuni tipi di cancro sono causati in larga parte da alimentazione sregolata e scarsa (se non assente) attività fisica.

Una componente imprescindibile del vivere meglio è chiaramente l'assenza di disturbi e malattie: se stiamo male non c'è spazio per la felicità, ma sembriamo ignorare completamente questo semplicissimo ragionamento e ogni giorno assumiamo comportamenti che ci mettono a forte rischio di malattie. Fumare, mangiare schifezze, bere schifezze, vivere in mezzo al traffico e allo smog, non prenotare mai un checkup o anche solo le analisi del sangue, non fare almeno 30 minuti di movimento al giorno ci espongono a fortissimo rischio di ritrovarci, tra qualche anno, a spendere soldi e tempo per curare malattie terribili, invece di goderci la vita, viaggiare, usare il tempo per stare con chi amiamo, cioè stare bene ed essere felici.

Una settimana fa, alle 6 del mattino, stavo risalendo di corsa una montagna alta più di 2000 metri a due passi da casa, è uno dei miei percorsi preferiti e lungo il tragitto ho incontrato un signore di 80 anni che si era messo in marcia già da un po'. Abbiamo fatto un tratto insieme, mi ha raccontato la sua storia, davvero interessante, e ne parlerò certamente in un prossimo post, ma quello che vorrei sottolineare è che al mondo c'è gente così in forma di farsi 1500 metri di dislivello a 80 anni, mentre altri muoiono di infarto a 50.Così mi è venuto in mente questo brevissimo video che trovo molto motivante!


Costa poco, solo un po' di forza di volontà, non facciamo i pigri in questo, c'è in ballo la nostra intera esistenza!



Godere del nostro stato


Questa a mio avviso è la regola che più di ogni altra viene mal interpretata dalle persone. Quando parlo di risparmio, vita semplice e sana, spesso mi si obietta che questa non è vita e che non sono capace di godermela. "Io non rinuncio a questo stile di vita" ho sentito dire da qualcuno, riferendosi alle sue abitudini di andare spesso a cena fuori, fare le vacanze due o tre volte l'anno, passare tutti i weekend a bere e divertirsi e acquistare ogni oggetto che gli passa per la testa. Detta così sembra una prospettiva allettante, avere soldi e spenderli liberamente, ma in questa visione viene completamente trascurato un aspetto: il prezzo che si paga! Per rincorrere continuamente questo divertimento passiamo ogni stramaledetto giorno in un ufficio, in una fabbrica o su un cantiere a fare qualcosa che se potessimo non faremmo. Passare l'80% del tempo a sbuffare e il 20% a sperperare in modo estremo è vita?

Non è questo il concetto sano e corretto di "godersi la vita", per il semplice fatto che così facendo non siamo liberi ma schiavi di abitudini che non sappiamo nemmeno perché adottiamo, e che in verità non sono nemmeno abitudini, ma regole. Chi adotta questo stile di vita rincorre qualcosa che non raggiungerà mai, è in continuo affanno e non comprende che la felicità che va cercando la otterrebbe in modo molto più semplice, fermandosi e godendo appieno di quello che già possiede.

Accadono pertanto cose assurde, come quelle persone che prenotano un bel ristorante di lusso in riva al mare, e invece di godere del meraviglioso tramonto, passano il tempo a spippolare con i rispettivi smartphone e magari nemmeno si parlano. O, alla nascita di un figlio, invece di abbracciare la pienezza del momento e piangere di felicità, afferrano la videocamera per documentare il momento, convinti che sia più importante fissare l'stante su supporto magnetico che nella propria mente. 

Se vogliamo stare bene dobbiamo imparare a tirare il freno, guardarci intorno, osservare il luogo in cui ci troviamo, la situazione che stiamo vivendo, le persone che ci circondano e il benessere che possediamo, fino a comprendere una volta per tutte che quello che vediamo non è scontato e finché c'è va apprezzato. Imparare a godere di questo significa essere felici.


Conclusioni


Tre semplicissime regole, nulla di nuovo, solo principi basilari, talmente semplici che viene da dire: "Sì, sono le solite cose che dicono tutti, hai scoperto l'acqua calda". Giusto, ma se sono principi così ovvi da essere facilmente compresi e condivisi, come mai non li adottiamo? Forse perché la superficialità con cui viviamo ci impedisce di comprenderne il vero significato o perché siamo così impegnati a correre che non ci pensiamo nemmeno.

Ancora una volta la felicità e lo stare bene sono concetti semplici, lontani dalla confusione e l'affanno che la vita di oggi ci obbliga a sopportare. Se facciamo una tabellina di questi principi e in una colonna mettiamo la "risposta" della società, scopriamo che questa rema esattamente nella direzione opposta, guardate:

Principio dello stare beneComportamento dettato dalla società
Sapersi accontentare La società ci spinge all'usa e getta, acquistare sempre nuovi inutili oggetti o raggiungere sempre nuovi traguardi, rendendo impossibile il raggiungimento di una felicità duratura.
Non avere dolori Nella società si adottano stili di vita sempre meno salutari, si fa sempre meno sport e si mangia sempre peggio, finendo per contrarre malattie tremende.
Godere di ciò che si ha Oggi tutto è veloce e tutto diventa vecchio molto rapidamente; nulla ha più valore, ma in realtà siamo noi che non riusciamo più ad apprezzare ciò che abbiamo.

Allora, in questa società, con questi valori, come possiamo stare bene se tutto è all'opposto di come ci si dovrebbe comportare? Probabilmente non possiamo, ed è per questo che lo stile di vita che tutti riteniamo "normale" deve essere abbandonato e rimpiazzato con i principi di cui qui abbiamo largamente discusso.

6 commenti:

  1. Grazie Francesco per il bel post ! dobbiamo applicarci per essere felici e liberarci dai condizionamenti della società del consumo che ci vuole "soldatini stressati all'ingrasso". Michele

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  2. Risposte
    1. Complimenti per la profondità del pensiero, non c'è che dire...

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  3. Bravo Fra, dovrebbero pensarla tutti come te e il mondo sarebbe davvero migliore...

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  4. Sono capitata "per caso" oggi nel tuo blog per leggere temi sui quali sto riflettendo da un po' ma che riesco a concretizzare con difficoltà. Forse mi manca la costanza, fiducia, la volontà... o tutto insieme. Lo so che la mancanza di tempo, la routine o gli impegni quotidiani sono solo una pallida scusa che ostacola il cambiamento: io ci devo credere. Forse solo allora vedrò che non sono l'unico soldatino controcorrente. Grazie. Continua a parlare di cose così "ovvie" ma così ben celate e dimenticate.

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