Come Misurare il Guadagno di un Investimento in Borsa

quanti soldi si fanno in borsa
calcolare quanto rende investire
Continuiamo ad esplorare il mondo degli investimenti in borsa per capire un po' meglio questo mondo e valutare cosa conviene fare e cosa invece è meglio evitare. In quest'articolo scopriremo qual è il guadagno reale di un investimento, ovvero quanti soldi effettivamente finiscono nelle nostre tasche e quanti invece se ne vanno in tasse e compagnia bella.

Ancora una volta ci affidiamo al nostro bravissimo Ivano, che ha scelto di generare col trading parte del suo reddito e contemporaneamente di aiutare le persone a muoversi nella giungla degli investimenti, attraverso il suo blog.

Quanto si guadagna investendo in borsa


Quanto si guadagna in borsa in maniera costante? Mi riferisco dunque ad una percentuale media annuale, non ad un colpo di fortuna dove in un anno (o anche meno) raddoppiate il capitale.
Molti promettono di diventare ricchi in poco tempo.

È vero?

Warren Buffet, il più grande investitore del mondo, dichiara di guadagnare mediamente e in modo costante, il 30% del capitale che investe ogni anno. Si tratta naturalmente di investimenti che comportano un certo rischio e che fanno impallidire quelli a "rischio zero", dove oggi ci si può aspettare circa l'1.5% annuo lordo.

Questa piccola introduzione serve a darvi una dimensione dei guadagni che dovreste attendervi. Se in media portate a casa un 20% annuo, investendo da risparmiatori, potete considerarvi davvero molto bravi.

E chi vi promette di guadagnare in modo sicuro migliaia di euro con 100 euro di investimento? 

Giudicate voi...

Facciamo due conti adesso


Diciamo che all'inizio dell'anno abbiate comprato 1.000 azioni ad 1€ l'una. A fine anno ogni azione vale 1.31€, cioè avete ottenuto un rendimento lordo del 31% e decidete di venderle.

Quanto avete guadagnato?

1.310€ - 1.000€ = 310€

No, mi dispiace. Innanzitutto avete la commissione dell'intermediario all'acquisto e alla vendita, che si aggirano attorno ad un 2 per 1000 (i più economici) e si applicano sia sull'acquisto iniziale delle azioni (quei 1.000 euro per comprarle) sia sulla rendita finale (quei 1.310 euro che ci spettano a fine anno), quindi:

 (1.310 – 1.000) – 1.310*0,002 – 1.000*0,002 = 1.310 – 1.000 – 2 – 2,62 = 305,38€

Emerge già un concetto molto importante: comprare e vendere azioni in continuazione (il cosiddetto "scalping") oltre a mandarvi in pappa il cervello e sottoporvi ad un notevole stress, arricchisce più di ogni altro gli intermediari (banche ed affini) a vostro discapito, che perdete una percentuale per ogni movimento che eseguite.

Poi c'è la Tobin tax, che è pochino pochino, ma sempre una tassa in più (grazie Monti/Letta!). Inoltre meno male che la calcola l'intermediario, perché ancora non ho capito l'esatta aliquota (dovrebbe essere lo 0,1%, ma per esperienza ho notato che non è mai precisa):

305,38 – 305,38*0,001 = 305,38 – 0,3 = 305,08€

Ottimo sono un bel po' di soldi!

Calma ragazzi. Mi dispiace ma c'è l'aliquota (cedolare secca) del 12.5%, che grazie al trio Monti/Letta/Renzi è arrivata al 26% in 2 anni!

305,08 – 305,08*0,26 = 225,76 euro

Aperta parentesi 
La prossima volta che vedete esultare qualcuno perché alzano le tasse agli "speculatori" pensateci due volte, perché in realtà stanno fregando voi piccoli risparmiatori. Mentre gli speculatori veri fanno base in Svizzera e non pagano tasse, voi comuni mortali rimanete qui e le pagate tutte, magari indirettamente! Ad esempio sembra che l'applicazione della Tobin tax verrà estesa anche ai fondi pensione con la prossima finanziaria. 
Quello che i nostri politici vogliono è che lasciamo tanti soldi allo Stato se effettuiamo il "fai-da-te" finanziario, oppure, scoraggiati da tutte quelle tasse che si aggiungono al fatto che non è facile vincere in borsa, ci affidiamo agli "esperti" che gestiscono il "risparmio assistito", cioè quello dove non abbiamo voce in capitolo e non sappiamo mai dove sono i soldi (ecco perché mi definisco "appassionato" di borsa e non "esperto"!) 
Chiusa parentesi

Per finire seguite questo ragionamento con attenzione: immaginate di aver investito i 1000€ in titoli di stato tedeschi invece che in azioni. I titoli tedeschi a 10 anni sono un investimento per definizione "a rischio zero", quindi avreste guadagnato 1.000 x 0,015 – 12,5% di tasse = 13,125€, senza (quasi) correre rischi. Tutto il capitale che decidete di investire in azioni deve rendere di più di quanto farebbe se venisse impegnato in investimenti a rischio zero (i titoli di stato tedeschi, per l'appunto). Per l'azionario infatti un investimento si definisce "buono" se rendere almeno il 5-7% in più di un investimento sicuro. Questo è definito il "Premio per il Rischio Azionario".
Per fare un esempio, se compraste 1000€ di azioni e dopo un anno quelle azioni non avessero reso nulla, non sareste andati in realta in pareggio, ma avreste "perso" 13,125€, cioè ciò avreste sicuramente guadagnato se li avreste investiti in titoli di stato tedeschi.

Quindi, per calcolare il "vero" rendimento dell'investimento, ai 225,76€ dobbiamo togliere 13,125€, per un totale di 212,635€.

Da un rendimento lordo del 31% quindi siamo arrivati ad un rendimento netto (quello che mettiamo in tasca per intenderci) del 22,5% ed uno "vero" del 21,2%.

C'è poi il bollo minimo di 34 euro l'anno per la gestione del conto deposito titoli, ma quello lo lasciamo fuori dal calcolo, visto che è una patrimoniale a tutti gli effetti, e probabilmente verrà estesa a tutti i conti correnti in futuro. Lasciamo anche fuori il tasso d'inflazione che normalmente è compreso nel rendimento dei titoli di stato tedeschi a 10 anni.

Avrete capito ora anche perché tutti gli investitori scappano dall'Italia. Magari ora capite anche perché in realtà da noi il capitale è già tassato quasi quanto il lavoro. Questo perché se tu lavori, in condizioni normali, a fine mese lo vedi comunque lo stipendio. Invece in borsa (o quando fai l'imprenditore) puoi perdere anche tutto. Questo rischio aggiuntivo vale una tassazione piu' bassa o no secondo voi? Per incentivare gli investimenti, le tasse su di essi devono essere basse, perché devono tenere conto del rischio ad esso connesso. Questo concetto è di fondamentale importanza perché ci spiega come mai nessuno viene a creare posti di lavoro da noi: se viene e guadagna paga tasse assurde, se viene e perde, lo Stato Italiano lo lascia al suo destino.

Abbiamo anche intuito che in borsa non si diventa ricchi se non lo si è già, ma si può fare un discreto gruzzolo, a patto che si sappia come muoversi.



Rendimenti del Forex ed altre amenità


Ci sono, in maniera ricorrente, tentativi da parte di chi manovra i fili di far cadere in trappola ignari risparmiatori promettendo ricchezze infinite in poco tempo.

La moda del momento è il Forex, ovvero il mercato delle valute.

I contratti scambiati nel Forex sono derivati in leva, cioè i prodotti finanziari più difficili da maneggiare. Facciamo un esempio concreto:

Hai comprato un contratto in leva 10% usando 1000€. Che significa? Che in realtà hai comprato 10.000€ di qualcosa, ma ti serviva solo il 10% per farlo. Quando vinci, la tua vincita è moltiplicata per 10, quando perdi anche. Ora la domanda è: ce la fai a tenere i nervi saldi se quel contratto scende e ti fa perdere in pochi minuti 300-400€? E capita spesso, soprattutto col Forex, dove una leva media è di circa 1:100!

La psicologia di questi strumenti è semplice: le violente oscillazioni fanno scappare gli inesperti (mentre il loro denaro va a qualcun altro esperto) che si lanciano in queste avventure spesso senza conoscere le basi su come investire, e si spaventano a morte quando arrivano le prime perdite. O peggio non si spaventano e, non sapendo quando e come uscirne, ci lasciano tutto quello che hanno puntato (e a volte anche di più). Magari all'inizio si vince anche molto, ma nel 90% dei casi si ri-perde tutto ciò che si è guadagnato, più il capitale iniziale.

Nel frattempo chi offre il servizio si è arricchito con le commissioni, anche perché più la leva è grande più l'intermediario guadagna!

E pensate che il forex è anche un mercato "onesto". Ci sono strumenti che sembrano fatti apposta per far arricchire il banco e basta (tipo i covered warrant).
Se non sei ben preparato, lascia perdere questi mercati da professionisti.

Vieni invece di nuovo su smetteredilavorare.it dove la prossima volta faremo vedere come si possono individuare massimi e minimi delle azioni e del mercato con buona approssimazione e quale è la cosa fondamentale da sapere quando compri o vendi un'azione. Così puoi investire i risparmi con un po' più di sicurezza e rendimenti realistici. E non ti dimenticare di visitare costantemente il blog borsole.it, punto di riferimento sempre aggiornato per chi vuole investire in borsa in maniera realistica e "sana".

13 commenti:

  1. Grazie Ivano e Francesco.
    Me ne vergogno un po' ma la mia ignoranza parte dall'ABC della borsa.
    Se vi è possibile mi fornite qualche risorsa web o libro dove seguire passo passo le procedure per comprare un azione? (Es: apri un deposito titoli nella tua banca, ecc). Una guida per dummies! Seguo con piacere queste guide ma mi incagliò nella parte che non racconta nessuno, cioè come cominciare avendo un libretto postale o un conto corrente ed arrivare ad investire in borsa. La mia più grande avventura per ora è Smartika.
    Credo che pubblicare anche alcuni post passo passo, consigliando magari anche l'istituto bancario a cui appoggiarsi e perchè motivo, avviare un primo acquisto azionario passo passo, così via.
    Grazie ancora,
    Ciao
    Max

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    1. Ciao Max, sento Ivano, che conoscendolo starà già leggendo ;) e vediamo se gli va di scrivere un articolo in merito, effettivamente potrebbe essere molto interessante. Credo inoltre che si tratti di un processo legato al servizio che si usa, ci saranno certamente molti software e siti che lo permettono, oltre (credo) a poterlo fare anche attraverso la banca, ma in quest'ultimo caso mi sa che la tassazione sia ancora più alta, lo dico così eh, conoscendo i miei polli :)

      Comunque l'esperto è Ivo, certamente lui saprà illuminarci.

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    2. Interessante, e compatibile con il mio futuro progetto "per risparmiatori" che sto realizzando. Per ora ti do' al volo il nome dell'intermediario che ho utilizzato io in passato - www.directa.it

      Commissioni basse, possibilita' di creare con loro solo un conto di appoggio (cioe' loro inviano e ricevono bonifici solo dal tuo conto bancario originale) ottimo helpdesk e interfaccia base completa ma semplice.

      Contro: commissione una tantum all'apertura conto, ma mi sembra possa essere evitata in qualche maniera

      P.S.
      Non lavoro per Directa, lo dico subito prima che qualcuno pensi male!

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    3. Grazie Ivano,
      ho dato un occhiata a directa ma sono ancora in alto mare, come dicevo nella mail precedente, devo istruirmi.
      E' incredibile quanti termini sconosciuti esistano nel mercato azionario!!! Lo fanno apposta!!! :)

      Resto sintonizzato,
      apresto!
      Max

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    4. Ciao Max,

      Non avere fretta, la borsa moderna esiste da 300 anni e sara' sempre li' quando sarai pronto. In piu' al momento meglio rimanere liquidi che di affari (a parte alcuni immobili) non se ne vedono molti. Continua a studiare nel frattempo.

      Saluti
      Ivano

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  2. Ottimo articolo. Penso che chiunque voglia smettere di lavorare, fare downshifting o comunque ridurre il proprio monte ore di lavoro debba possedere una cultura finanziaria.
    Aspetterò con piacere il prossimo articolo.

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  3. Ciao, ho a disposizione 300.000 euro da investire, la mia banca mi ha consigliato un suo prodotto a premio unico con capitale nominale garantito, rendimento circa 2-3% (il prodotto si chiama private-exclusive); chiedo se conoscete il prodotto e lo ritenete affidabile per un profilo di rischio basso. grazie Michele

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    1. Come regola di base, diffida sempre dai prodotti che ti consiglia la banca.

      Detto questo, il 2/3% l'anno oggi dovrebbe dartelo un fondo obbligazionario non troppo rischioso (calcola che i BTP danno circa il 2.3% oggi, vedi qui http://www.borse.it/spread/spread-btp-bund).

      Azionario non meno del 6%.

      Saluti
      Ivano

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  4. Complimenti per l articolo interessante come sempre, forse manca un particolare, i consigli di amministrazione annualmente si riuniscono per decidere cosa fare degli eventuali utili, possono destinare tutto o in parte agli azionisti, si chiamano dividendi. Sono delle cedole che vengono riconosciute agli azionisti e vanno ad aumentare il rendimento dell'investimento. Ad anonimo: dalla descrizione che brevemente hai dato sembra che ti abbiano consigliato una polizza a premio unico, in questo caso chiedi quali sono i "caricamenti" cioè i costi d entrata, a volte possono essere molto alti, anche nell' ordine del 3/4% del capitale investito. Saluti a tutti.

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    1. Ciao Max,

      Attenzione ad inseguire i dividendi delle azioni - il vero rendimento nell'azionario sta nel capital gain (prezzo vendita - prezzo acquisto). In realta' anche nelle obbligazioni, ma e' leggermente piu' complesso.

      Il dividendo medio della borsa di Milano e' (oggi) del 2.7%.

      Mettiamo il caso che tu compri un titolo nel 2007 e ti ritrovi che vale il 30% in meno nel 2009, dopo la fase acuta della crisi.

      Ce ne vogliono di dividendi per farti recuperare le perdite!

      Al contrario compri un titolo nell'estate 2012 e oggi vale il doppio.

      Anche in questo caso - di quanti anni di dividendi avevi bisogno per fare il 100% di profitto lordo?

      Saluti
      Ivano

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  5. Se volete veramente guadagnare investite nei mercati emergenti , tra i piu' appetibili? L' Australia.

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    1. Non conosco l'Australia quindi non mi esprimo. Faccio solo notare il dollaro australiano e' molto forte, c'e' il rischio di perdere parte degli investimenti per colpa del cambio nel caso si svalutasse.

      Io consiglio sempre India e Cina come emergenti per i prossimi anni.

      Saluti
      Ivano

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  6. Ciao a tutti mi chiamo Daniela Fantozzi e sono una EDUCATRICE FINANZIARIA certificata di qualitá uni 11402 a livello internazionale. Investire in borsa è semplice se segui alcune regole. La prima è il tempo, la seconda il metodo, la terza è l'obiettivo. Ricordate bene che la vera ricchezza non è il denaro, ma il tempo...il tempo è l'unica vera risorsa da capire e sfruttare a nostro favode. Detto questo due cose da tenere in mente..x risparmiare e guadagnare sull'azionario fare versamenti mensili mai annuali. Esistono diverse seppure poche possibilità di trovere degli strumenti con garanzia di capitale e rendimento a scadenza ma ricordatevi che non si dovrebbe mai essere obbligati a rischiare x mettere in sicurezza i capitali x cui se hai un gruzzolerto da vedere crescere non rischiare su azionario, ma ad esempio in un certificato o una gestione separata, se si tratta di costruire un risparmio da zero su azionario prenditi del tempo 15-20 abbi e se hai meno di 45 anni accantona mensilmente un 10% del reddito lordo. Ad ogni modo la consulenza va fatta in base ai propri obiettivi di vita e sempre dopo aver messo in sicurezza la protezione intesa come morte e invalidità totale (la seconda di queste è necessaria a tutti). Poi vanno create la liquidità e la riserva solo dopo di parla di pensione/rendita e solo alla fine di risparmi e investimenti.

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