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come trovare un impiego nei canali giusti |
Si trovano moltissimi siti che dispensano consigli su come trovare lavoro in Italia e, se siete arrivati a leggere questo articolo facendo questa domanda a Google, significa che forse nessuna delle risposte che avete trovato è veramente utile. Perché? Semplicemente perché come al solito vengono dati solo consigli generici, ad esempio su come si affronta un colloquio di lavoro.
In questo articolo andremo invece al sodo, capiremo come si fa a procurarsi un impiego scegliendo i luoghi giusti e le specializzazioni migliori, ma soprattutto come ottenere l'occupazione giusta, perché non ci serve un lavoro che ci renda schiavi o ci faccia spendere tutto quello che guadagniamo, ma una fonte di guadagno giusta.
In quali regioni c'è lavoro
Sappiamo tutti bene in che situazione versa l'Italia e ormai non crediamo più alle favolette che ci raccontano i nostri politici, soprattutto dopo gli ultimi dati ISTAT che hanno dimostrato come la ripresa sia ancora molto lontana. Abbiamo di fronte a noi due possibilità, una è quella di fuggire dall'Italia per trovare lavoro altrove, l'altra è quella di restare nel Bel Paese e cambiare regione. Non ve uguaglianza né parità di diritti ed opportunità tra le diverse regioni italiane, la situazione cambia drasticamente se andiamo a vedere come stanno le persone in Calabria piuttosto che in Trentino Alto Adige, in Veneto piuttosto che nel Lazio.
Il semplice grafico recentemente diffuso dall'ISTAT dimostra come la ricchezza non sia distribuita equamente, pertanto cambiare regione per trovare lavoro è una scelta da tenere in forte considerazione.
Si nota chiaramente come la ricchezza delle famiglie di certe regioni del nord Italia sia quasi doppia rispetto a quelle del sud, pertanto: anche fatte le giuste considerazioni sul costo della vita, se vogliamo trovare lavoro dovremmo valutare di muoverci nelle regioni indicate dal grafico.
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I Consigli di EURES per Trovare un Impiego
Ma l'analisi non si ferma qui, perché internet ed in particolare Google ci fornisce uno strumento meraviglioso per capire quali sono le tendenze degli italiani. Se potessimo sapere quante persone ricercano su Google la frase “Come Trovare Lavoro” e capire da quali regioni provengono queste ricerche, avremmo un ulteriore indicatore su quali sono le
zone d'Italia dove c'è meno lavoro! Niente di più semplice, basta scrivere la frase “come trovare lavoro” in
Google Insight ed ecco apparire il seguente grafico:
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clicca per ingrandire se non si legge bene |
Oltre a notare un crescente andamento della ricerca di posti di lavoro (il grafico cresce nel tempo) si evince chiaramente quali sono le rigoni che hanno sofferto maggiormente la crisi e, per ragionamento inverso, possiamo capire quali invece sono quelle in cui le persone sono meno interessate a ricercare un impiego, probabilmente perchè lo hanno già oppure lo trovano in modo relativamente semplice e veloce. Questa ricerca può essere d'aiuto quando vogliamo capire come trovare lavoro: se viviamo in una regione dove statisticamente molti cercano occupazione, le probabilità di trovare lavoro sono più basse.
I posti di lavoro vacanti
L'analisi fatta fino ad ora è interessante ed utile, ma ci sono altri indicatori che possiamo sfruttare, come ad esempio i dati sui posti di lavoro vacanti.
Si tratta di quei posti di lavoro per cui esiste un datore che sta cercando figure professionali a cui offrire un impiego per ricoprire nuove mansioni o che sono rimaste scoperte. C'è un modo per sapere quali sono oggi i posti vacanti e quali saranno quelli futuri? Certo! Basta recuperare qualche dato ufficiale e sovrapporre un paio di grafici, cosa che naturalmente ho già fatto per voi :)
L'ISTAT mette a disposizione di tutti questi dati, solo che non è semplice interpretarli, tanto che io stesso ho dovuto elaborarli per ore prima di arrivare ad un dunque ed estrapolarne informazioni interessanti per capire come trovare lavoro.
Quello che ho fatto è organizzarli in un grafico (usando un tool dell'ISTAT stesso) e sovrapporre le offerte di lavoro di gennaio con quelle di ottobre, in modo da capire in che direzione si sta muovendo l'economia e il mercato. Come sempre non sono disponibili i dati di quest'anno, ma non importa, il mercato del lavoro in Italia è molto lento, per cui è possibile ipotizzare che la situazione non sia oggi molto differente e che le proiezioni che qui andrò a mostrare siano tutt'ora valide.
Osserviamo attentamente l'immagine tenendo presente che la sovrapposizione di due estrazioni di dati (gennaio e ottobre) ha creato delle zone più scure. Ogni colonnina rappresenta un settore lavorativo e per ognuna di queste, le parti scure mostrano i posti vacanti a gennaio mentre quelle chiare i posti vacanti ad ottobre. Laddove i colori più chiari vanno più in alto di quelli scuri, significa che la richiesta di lavoratori è aumentata, pertanto è probabile che il settore sia in crescita. Viceversa, dove la parte chiara è molto sottile oppure completamente coperta da quella scura, significa che non vi è stato un aumento dell'offerta di lavoro o addirittura si è verificata una diminuzione.
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clicca per ingrandire e consultare il grafico sui posti di lavoro vacanti |
Nonostante le etichette siano in inglese, si nota chiaramente come il settore dell'industria sia quello che non ha visto alcun incremento, il che risulta perfettamente in linea con la situazione italiana, dove difficilmente nascono nuove fabbriche e nessuno viene qui ad investire, per via delle tasse troppo elevate. È cresciuta invece la richiesta di figure professionali nei seguenti settori:
- Educazione
- Elettricità, gas, vapore
- Informazione
- Professionisti molto specializzati (soprattutto nel campo scientifico)
- Finanza
Sono invece diminuite le richieste nei seguenti settori
- Estrazione di materie prime
- Settore amministrativo
- Settore alberghiero
- Rivenditori e Ingrosso
Cosa ci dicono questi dati? Prima di tutto dobbiamo tralasciare il valore sull'educazione, perché i bandi di assunzione vengono emessi quando inizia l'anno scolastico o accademico, quindi è normale che ad ottobre sia stato registrato un così forte incremento di posti vacanti. Scopriamo invece che i professionisti sono sempre più richiesti, questo vuol dire che chi assume cerca personale valido, già qualificato, e che non investe nei giovani, nella loro formazione e crescita in ambito professionale. Cresce poi il settore dell'informazione e della comunicazione, ciò vuol dire che tutto quello che è mercato pubblicitario, grafica, ma anche stampa e indirettamente informatica (si pensi all'importanza dei social network nell'informazione e agli obblighi di legge sulla trasparenza dei dati) sono i mestieri in cui trovare (più facilmente) lavoro oggi.
Il turismo, tutto ciò che è mercato, cioè vendita diretta, e le materie prime, sono invece i settori che sembrano avere maggiori difficoltà, pertanto, se stiamo cercando un lavoro in questi campi è probabile che incontreremo maggiori difficoltà e forse dovremo valutare di cambiare target.
Ora che sappiamo in che direzione sta andando il trend di mercato e quali sono (dati alla mano) i settori che stanno sopravvivendo alla crisi, abbiamo capito come trovare lavoro, cioè quali sono gli impieghi che ci danno la maggior possibilità di trovare un'occupazione, proprio perchè sono quelli dove la richiesta di personale è in aumento.
Questi dati sono preliminari, l'ISTAT sta affinando le proprie statistiche e controllando eventuali errori, e li pubblicherà a
Questo Indirizzo nella sezione
“Lavoro->Posti vacanti” in forma eventualmente corretta, in data 16 settembre 2014.
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Cosa ci dicono questi dati
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andamento disoccupazione in Italia |
Il concetto che emerge è semplice: in questo periodo storico i giovani incontreranno "ovunque" difficoltà a trovare lavoro e l'andamento dei grafici dice che la situazione non sta migliorando.
I professionisti qualificati e con esperienza sono quelli che troveranno più facilmente lavoro e da questo concetto estrapoliamo un'informazione importante:
puntiamo su ciò che sappiamo fare meglio, perché i datori di lavoro non hanno intenzione di investire su di noi: cercano persone produttive.
Infine si riconferma il solito cliché per il quale al nord è più facile trovare lavoro che al centro sud, anche se alcune regioni come Veneto o Piemonte non risultano più così superiori a Toscana o Lazio, mentre il
Trentino, la Lombardia e la Valle d'Aosta sono oggi i luoghi più indicati per trovare lavoro.
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Cosa significa trovare un impiego?
Significa trovare un lavoro adatto a noi, non l'alienante e schiavizzante concetto d'impiego a cui siamo da sempre abituati, dove la corsa al profitto è l'unico obiettivo dei dirigenti. Un'occupazione che ci permetta di realizzarci, che ci lasci il tempo per vivere e che produca qualcosa di reale valore, non quel superfluo che esiste solo perché la pubblicità istruisce le persone ad acquistarlo. Far parte di realtà di questo tipo significa essere colpevoli almeno quanto chi questo sistema lo incentiva in modo diretto, allo scopo di arricchirsi spremendo i dipendenti.
Capisco che in qualche modo dobbiamo potare a casa la pagnotta e che pur di campare molti scelgono di scendere a compromessi, ma se non facciamo tutto ciò che è in nostro potere per cambiare e trovare un lavoro con la “L” maiuscola, allora non abbiamo alcuna scusante, e dobbiamo ammettere di essere promotori diretti di questo sistema.
Smettere di lavorare significa esattamente questo, svegliarsi dall'anestesia che ogni giorno ci somministrano, realizzare la condizione di lavoratori-schiavi in cui versiamo e rimboccarsi le maniche per riuscire a licenziarsi e trovare modi migliori per guadagnarsi da vivere, smettendo di essere complici del sistema.
Conclusioni
È inutile leggere decine di articoli che spiegano come affrontare al meglio un colloquio di lavoro o quali siti consultare per trovare lavoro, se non abbiamo la più pallida idea di quali siano gli impieghi e le specializzazioni su cui puntare e quali i luoghi d'Italia dove è più facile essere assunti. Ritengo che sia prima importante sapere con precisione quale sia l'attuale situazione del nostro Paese, e solo dopo muoversi, per questo motivo ho voluto scrivere un articolo che facesse il punto su come stanno le cose e aiutasse le persone a fare la scelta più intelligente e quella che può darci la più alta probabilità di riuscita.
In un momento in cui il lavoro scarseggia si rischia di passare il tempo a cercare un impiego nel posto o nei canali sbagliati, cioè quelli in cui non ci sono imprenditori che hanno bisogno di nuovi collaboratori. Per quanto possiamo essere intelligenti, brillanti, operosi e qualificati ogni tentativo di trovare lavoro diventa vano se continuiamo a ricercare l'impiego che fa per noi nel posto sbagliato.
Iniziamo in questo modo e poi, nelle prossime settimane, discuteremo su come trovare lavoro presentandosi nel modo giusto, sfoderando alcuni trucchetti che ci rendano più interessanti degli altri, agli occhi di chi ha il compito di selezionarci.
Scusa ma il tuo sito si chiama "Smettere di lavorare" e poi scrivi un articolo su come trovare lavoro (da dipendente) in Italia ?
RispondiElimina... non capisco !!
Personalmente preferirei se continui a dare indicazioni e consigli su come liberarsi dal lavoro e crearsi una propria attività.
Ciao
Paolo
Smettere di lavorare non significa non fare nulla dalla mattina alla sera, ma trovare una fonte di guadagno basata sulle proprie attitudini e passioni, questo il senso dell'articolo. Liberarsi del lavoro è questo, in qualche modo, per pochi che siano, due euro li devi sempre riuscire a recuperare in qualche modo, l'importante è che questo avvenga in modo gusto, onesto e utile per gli altri!
EliminaFrancesco apprezzo molto il lavoro che hai fatto, dico davvero. Però purtroppo non mi sento ottimista dal quadro che è venuto fuori.
RispondiEliminaL'unico settore dove un giovane può puntare è elettricità e gas, poichè negli altri servono competenze e come abbiamo detto nessuno investe più nella formazione.
A questo punto mi domando se cercano personale già formato anche nel settore dell'elettricità e gas.
Cioè non me ne volere ma, nonostante il grande lavoro che hai fatto che va sicuramente apprezzato tantissimo, io credo che questo articolo non si sia rivelato utile.
Eh d'altronde la situazione è questa, se mi fossi inventato qualcosa di non vero non sarebbe stato onesto. Almeno adesso è abbastanza chiaro cosa ci dobbiamo aspettare, che ha la sua utilità. Ho pensato che sapere quello che proprio non conviene fare fosse già di più che non saperlo, perchè la situazione è drammatica, ma se il quadro è chiaro, almeno si evita di perdere tempo inutilmente in settori dove il lavoro scarseggia molto.
EliminaSperavo che almeno questo fosse utile :)
Ciao Francesco, io lo trovo interessante invece e non vedo l'ora di leggere i tuoi suggerimenti, trucchetti per farci selezionare, aiuteresti tante persone compreso me
RispondiEliminaLo farò non ti preoccupare :)
EliminaCiao Francesco, una cosa che non c'entra nulla con l'articolo (sempre comunque interessante! complimenti!). Hai cambiato l'icona piccola, o come si chiama, del sito vero? Ora sembra un aereo con la scia, tipo Frecce Tricolori vero? Un abbraccio. Eleonora
RispondiEliminaSi, a dire il vero ho in mente un restyling del sito, anche se non ho molto tempo. L'icona sarebbe un aereo che "scappa" da una serie di monumenti che sono il simbolo del consumismo, non si vede bene, ma è l'idea che ho per la nuova grafica, con colori forti :D
EliminaDici bene che si cerca personale già formato (o giovani da "formare" fino al compimento dei 29 anni e poi, finiti hli incentivi statali, via a casa) ma il problema è che si tratta di profili molto specifici, se la tua formazione ed esperienza non rientra in quei pochi campi, non c'è nulla da fare (proprio perché siamo troppo vecchi per ricominciare da zero). Tra la gente che conosco vedo che o ci si accontenta di lavoretti/precariato perenne (magari in ambiti che neanche ci piacciono) o si cerca di mettersi in proprio (ma con mille paure). Comunque di sicuro per qualche fortunato queste indicazioni sono utili, qualcuno che si trova ad aver studiato nel settore "giusto" e magari si orienta sulla regione dove quel settore va più forte.
RispondiEliminaL'analisi è interessante. Tuttavia la conclusione "puntiamo su ciò che sappiamo fare perchè gli imprenditori non hanno intenzione di formarci" significa che continueremo a fare ciò che abbiamo fatto finora e che presumibilmente sappiamo fare bene, e che non abbiamo concretamente la possibilità di cambiare tipo di lavoro e strada professionale. Un po' scoraggiante...
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