Come Arricchirsi con la Crisi Economica Italiana

crisi economica italiana
fare soldi con la crisi

Lo abbiamo già sentito dire: la crisi economica italiana è un'opportunità che si può sfruttare per arricchirsi, ma credo che questa frase abbia convinto pochi, anche perché le vittime questa volta sono state veramente tante, e quando non ci sono i soldi, come facciamo a farli aumentare?

Chi si arricchisce, in queste situazioni, sono naturalmente i ricchi, ma anche noi, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione e fondare le basi per affrontare al meglio la prossima crisi, perché, forse qualcuno ancora non lo sa, ma la crisi è un evento ciclico, parte integrante del sistema economico, previsto, dato per scontato e da alcuni addirittura atteso.


Prima di tutto


Qual è il motivo per cui ritengo importante parlare di questo argomento in un blog che tratta temi come la possibilità di cambiare vita, smettere di lavorare e vivere felici? Il motivo è molto semplice: quello che sta accadendo in Italia è un downshifting forzato per centinaia di migliaia di persone, che da un giorno all'altro hanno perso il lavoro, hanno visto i loro figli impossibilitati a trovare un impiego e diventare uomini e hanno quindi dovuto rivedere buona parte delle proprie aspettative future.

Avevano detto che ci sarebbe stato lavoro per tutti, che se ci fossimo tutti impegnati avremmo raggiunto un benessere mai visto prima e invece eccoci qui, poveri e pieni di preoccupazioni.

Volenti o nolenti ci siamo dovuti dare una ridimensionata e anche chi ha sempre spalleggiato la corsa alla crescita, al successo e al denaro, è rimasto con un pugno di mosche, dovendosi arrendere alla dimostrazione concreta di quelle teorie che hanno sempre spiegato come questo modello di società prima o poi ci mette tutti alle corde.

Allora cosa facciamo adesso? 

Prima di tutto dobbiamo assimilare un concetto molto importante: la crisi economica italiana è normale parte del sistema, non è un'anomalia, è matematico che avverrà ed è attesa. E' matematico poi che in un lasso di tempo più o meno lungo le cose tenderanno a migliorare, ma non a migliorare rispetto al momento precedente la crisi, ma alla situazione disastrosa che stiamo vivendo ora. Il concetto chiave è però che da ogni ciclo di crisi il popolo ne esce sempre un po' più povero e i potenti un po' più ricchi, pertanto nel tempo le cose (per noi) andranno sempre peggio.

Tutto questo è dimostrato da un grafico interattivo recentemente prodotto dal sito History Shots che ha messo su carta tutte le crisi intercorse dal 1810 al 2010, basandosi sui dati presenti nel libro “This Time Is Different: Eight Centuries of Financial Folly” di Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff.

Ne riporto un'immagine, poi spiego cosa ci interessa notare.



La prima cosa che salta all'occhio sono l'alternanza di picchi e avvallamenti. Ogni picco è una crisi, ogni avvallamento un miglioramento economico post-crisi. Più è profondo l'avvallamento più il miglioramento è forte, più è alto il picco più la crisi è profonda. Si notano due cose:

  1. Le crisi sono cicliche, dopo un avvallamento c'è sempre un picco, quindi c'è sempre una crisi in agguato e la distanza tra un picco e l'altro è spesso abbastanza regolare, questo vuol direi che si può prevedere con buona approssimazione quando arriverà la prossima crisi.
  2. Più ci si avvicina ai giorni nostri più gli avvallamenti sono poco profondi, questo vuol dire che i miglioramenti post-crisi sono sempre più scarsi, cioè è sempre più difficile risollevarsi dalla crisi, quindi dopo ogni crisi rimaniamo tutti sempre più poveri.

Compreso questo concetto è arrivato il momento di agire nel modo corretto, cioè fondare le basi per affrontare la prossima crisi, per noi o per i nostri figli, perché questa avverrà certamente e solo chi è preparato ce la farà. Chi detiene questa conoscenza non solo non risentirà della prossima crisi economica italiana (e mondiale), ma ha buone probabilità di uscirne più ricco di prima: se avete voglia di seguirmi in questo noioso ragionamento, vi spiegherò perché e come fare.

Come agiscono i ricchi


In piena crisi economica italiana, chi ha a disposizione cifre interessanti si trova in una condizione privilegiata per due motivi: il primo è che praticamente non c'è inflazione, quindi il denaro non perde di valore col passare del tempo, può essere lasciato disinvestito senza che ci siano ripercussioni negative, se non minime, sul proprio capitale. Inoltre la situazione di recessione tecnica provoca un continuo e costante abbassamento dei prezzi a tutti i livelli, creando terreno fertile per gli investimenti.

Se non c'è fretta d'investire si po' andare a caccia di veri affari, ed è così che agiscono i ricchi: lasciano fermi i loro capitali o li investono in titoli si stato o obbligazioni a rendimento fisso, perché sanno che questa fase di mercato, definita “orso”, ha una durata media di 5 anni (anche se per questa crisi si parla addirittura di 10 anni) e quando i prezzi toccano il fondo, investono sfruttando il minimo dei prezzi.

Pensiamo per esempio al mercato immobiliare, secondo l'ultimo OMI News dell'Agenzia delle Entrate la crisi economica italiana ha causato un abbassamento del valore degli immobili che in certe città italiane ha toccato il 42%! I ricchi comprano e affittano nel momento più propizio, perché quando le persone non hanno soldi vanno tutte in affitto. Poi, sfruttando la ciclicità della crisi attendono che si generi una nuova bolla immobiliare e vendono, realizzando profitti esagerati.

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Facciamo due conti?


Uno Studio di “Solo Affitti”, in collaborazione con la società di studi economici “Nomisma” ha dimostrato come nel 2013 acquistare per affittare ha reso il 5% annuo sull'investimento fatto. Se si acquistano case per il valore di 500.000 euro e le si affittano per 10 anni, si guadagnano 25.000 euro l'anno. Poi, dopo 10 anni si rivende ad un prezzo che (consideriamo la media italiana 2012-2013) sarà almeno del 10% superiore al prezzo d'acquisto, guadagnando altri 50.000 euro. La somma fa 300.000 euro, che per correttezza dimezziamo viste le tasse e le spese, considerando un netto di 150.000 euro.

Questi soldi sono stati guadagnati senza fare nulla, Una Rendita Passiva a tutti gli effetti, che ha sfruttato solamente la crisi, e ho preso come esempio il mercato immobiliare, ma avrei potuto fare lo stesso ragionamento sul gioco d'azzardo (+5% nel 2013 solo in Italia). 



Cosa dobbiamo fare noi poveracci


La prima cosa da comprendere è che la soluzione che il nostro Governo sta attuando per risollevarci dalla crisi economica italiana è completamente sbagliata e non dobbiamo per nessun motivo ascoltarli. Ci tassano sempre di più e allo stesso tempo ci chiedono di spendere di più per far ripartire l'economia! Quello che vogliono è prendere da noi i soldi che loro hanno sprecato e rubato per anni, e questo non deve accadere, altrimenti noi saremo sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi e tra qualche anno ci sarà un nuovo inevitabile ciclo di crisi che ci renderà ancora più schiavi, obbligandoci a lavorare per guadagnare sempre meno.

La curva di Laffer (Arthur Laffer) dimostra come sia sufficiente una pressione fiscale del 30% per indurre le persone a non pagare le tasse e non spendere più i propri soldi. In Italia siamo intorno al 50%, ed in effetti l'evasione continua e le persone non spendono, pertanto, siccome non abbasseranno mai le tasse sotto quella soglia, tutto andrà come già visto: piccola crescita economica tra minimo 5 anni e poi ancora crisi.

Non facciamoci fregare! Non spendiamo! Risparmiamo su tutto: nella mia città i parcheggi a pagamento sono cresciuti da 80 centesimi a 1,50€ l'ora, allora io in città non ci vado più, oppure parcheggio in periferia e me la faccio a piedi, che mi fa pure bene. Ad un certo punto, se vorranno i miei soldi dovranno abbassare i prezzi. Teniamoci i soldi in tasca, che tanto l'inflazione è pari allo zero.

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Anche se è la più conveniente, la maggior parte delle persone non attuerà questa strategia perché il richiamo al consumismo è troppo forte e la televisione un mezzo di persuasione senza precedenti, per questo motivo il mercato tornerà a crescere, ma anche in quella fase noi non spenderemo un centesimo. In questo modo, se mediamente le persone diventeranno più povere, chi avrà fatto economia sarà doppiamente più ricco, e quindi pronto ad affrontare al meglio la prossima crisi economica.

Poi sapremo come investire tutti questi risparmi, cioè esattamente come fanno i ricchi, ma di questo ne parleremo tra una quindicina d'anni almeno. E' un percorso lungo, lo so, che richiede tempo, impegno e costanza, e forse noi non arriveremo nemmeno a completare, ma è l'unica strada giusta da seguire, e a questo dobbiamo essere educati e (a nostra volta) educare i nostri figli.

Conclusioni


La crisi economica italiana viene sfruttata da ricchi e potenti per spremente al massimo la povera gente e sottometterla sempre di più attraverso un meccanismo ben preciso, calcolato ed atteso, che si verifica in modo ciclico. Ad ogni chiusura di ciclo i poveri sono sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi.

La cultura è l'unica strada che ci può salvare da tutto questo, oggi, grazie ad internet la conoscenza e le informazioni possono circolare libere e non siamo più costretti ad annegare nell'ignoranza ed essere manovrati come un gregge di pecore. Adottiamo uno stile di vita sobrio, sempre, viviamo con poco e non facciamoci portavoce di concetti falsi e che non comprendiamo come “Crescita”, “PIL” o “Spread”, sono solo fesserie che non contano niente, quello che conta è staccarsi da questo sistema il più possibile e lasciare questa gente nel proprio brodo, perché loro vivono e si arricchiscono sulla nostra ignoranza, e mentre noi ci suicidiamo perché abbiamo perso tutto, loro banchettano e sprecano come hanno sempre fatto.

Se saremo disciplinanti e continueremo a vivere in modo sobrio, non potranno più approfittarsi di noi, e quando arriverà quel momento, finalmente vedremo concretizzarsi la giustizia sociale che tutti auspichiamo.

37 commenti:

  1. io è da tempo che seguo i tuoi consigli, ma la mia paura è che ora che ho da parte circa 100.000 euro da un momento all'altro possa perderli perché magari ci sarà una grossa inflazione sull'euro o cosa succede se cadrà l'euro? quanto valeranno poi i 100.000 euro che ho ora e a cosa saranno serviti i miei risparmi?
    è possibile investire in altre valute direttamente su conti on line senza recarsi all'estero?
    grazie

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    1. Ciao,

      puoi tranquillamente aprire conti all'estero, l'importante e' che il fisco italiano lo sappia. Per quanto riguarda l'euro, una sua inflazione e' altamente improbabile (e' una moneta creata per i ricchi...)

      La caduta dell'euro anche e' poco probabile e le sue ripercussioni eventualmente dipenderanno da quali paesi usciranno per primi. Ad esempio se usciamo noi, l'euro si rivaluta, se esce la Germania si svaluta.

      Se vuoi cercare di salvaguardare i tuoi risparmi, potresti informarti e metterli su un "trust" (i migliori sono quelli Maltesi).

      Saluti
      Ivano

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    2. Ma come cazzo fai ad avere 100.000 euro????
      Alla faccia che piangete tutti che non avete un euro, ma tranquilli col prelievo forzoso che vi faranno ve la cavano la sete ahahahahahahahaha

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    3. Sai, c'e' anche chi ha 100.000e perche' si e' dato da fare, e deve combattere contro quelli che invece se li sono bevuti

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    4. Va beh, io che vivo sola in affitto con soli 7000 euro da parte a leggere il tuo commento dovrei spararmi :D

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  2. Senti Francesco io ti ammiro, leggo sempre i tuoi post, pero' ultimamente mi da l'impressione che nei tuoi articoli parli senza dire nulla.
    Cioè questo post si intitola " come arricchirsi con la crisi italiana"...parli di statistiche bla bla ma stringendo non c'è l'hai detto come arricchirsi con la crisi (ovviamente per noi poveracci).
    Anche l'altro articolo mi sembra come cercare lavoro i trucchi ecc...e poi non ne hai piu' scritto.
    Non è che sarai arrivato a un punto dove ti importa solo pubblicare qualcosa ed installare la curiosità falsacea di tornare a vedere il tuo blog con le tue promesse/ curiosità che non ritroviamo poi?

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  3. Con questi articoli quello che voglio fare è dare le risposte a certe domande, cioè come arricchirirsi con la crisi e come trovare lavoro oggi, che sono un po' sulla bocca di tutti, ma purtroppo non hanno una soluzione semplice e alla portata di tutti. Se la risposta non c'è non bisogna per forza inventarla, ma questo non vuol dire che non bisogna parlarne! La conoscenza è tutto, perchè quando troverai quello che ti chiede soldi per lavorare nel settore X o quell'altro che ti dice che se fai il corso Y scoprirai come diventare milionario con la crisi, allora non abboccherai come un pollo.

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  4. Ciao francesco.
    Ormai ti seguo con costanza da molto e trovo davvero interessanti i tuoi post.

    Volevo chiarire una cosa perché ho visto che hai parlato di suicidio: ovviamente può capitare di pensare, a causa di quello che ci dicono i telegiornali, che il suicidio sia collegato alla scarsa disponibilità economica di alcune persone.

    In realtà non è cosi: le persone si suicidano non per mancanza di denaro ma per il forte cambiamento nella propria vita che subiscono dopo un repentino cambiamento all'interno della società.

    Infatti è stato studiato che le ondate di sudici non solo avvengono in seguito a una crisi, ma avvengono sopratutto in seguito a un esplosione economica, e il numero di morti a volte è maggiore per quest'ultimo evento.

    Tutto ciò avviene grazie alla perdita di stabilità personale, gli individui più deboli si suicidano. Se ci si pensa bene tutto questo viene per senso:pensa ai barboni o persone in paesi molto poveri, loro non si suicidano in massa, eppure sono in difficoltà economiche.

    Trovi tutto questo in qualsiasi manuale di sociologia valido che tratta questo argomento.
    Purtroppo la tv come dici tu, ci confonde , non sarebbe piu un notizione se sapessimo anche questo.

    Nico

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    1. Veramente molto interessante Nico, approfondirò di sicuro l'argomento! grazie mille :)

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  5. Mi presento, sono uno speculatore finanziario da 15 anni e colgo l'occasione di fare i complimenti a Francesco sia per il blog assai interessante e sia per la sua intelligenza dimostrata dal suo stile di vita fuori dalla massa (in borsa li chiamiamo "parco buoi"...immaginate il perchè).

    Però devo fare 2 considerazioni macroeconomiche, 1 a Francesco ed 1 all'anonimo del 16 settembre ore 12:04.

    X Francesco: è vero che al singolo individuo conviene tirare la cinghia per poi reinvestire i propri risparmi in modo oculato quando esistono certe condizioni di convenienza (escludo gli immobili in Italia, ancora cari e con ciclo economico non in crisi ciclica, ma "strutturale"). Tuttavia a livello macroeconomico nazionale se i cittadini diminuissero i loro consumi (giusti o sbagliati che siano), la crisi non può far altro che peggiorare ulteriormente.. Perchè l'indcatore economico PIL è formato anche dalla voce CONSUMI, e se questi calano, cala il pil e peggiora il rapporto debito/pil con la conseguenza di un aumento delle tasse imposto dall'europa (cioè dai creditori, soprattutto banche ed assicurazioni). In aggiunta la riduzione dei consumi erode i margini di profitto delle imprese che saranno costrette a licenziare i propri dipendenti per recuperare redditività. Risultato? Ulteriori consumi in meno, il cosiddetto cane che si morde la coda senza mai fine.

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    1. Eh come hai ragione! Il PIL è davvero spietato, come se la felicità delle persone dipendesse veramente da quante queste spendono... che mondo!

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    2. francesco io lo so che il pil non è un indicatore perfetto per misurare il benessere di una nazione ma è proprio sulla base di quelparametro pil, nello specifico deficit/pil e debito/pil che ti aumentano le tasse. Vedi nuova manovra fianziaria in arrivo (l'ennesima). Quindi il pil purtroppo conta eccome e non è un opinione.

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    3. La madre di tutti i problemi è che ancora esiste il denaro e i poprci bastardi che hanno il suv!

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    4. Trovo che il ragionamento di "anonimo" sia corretto, l'abbiamo anche visto in questi anni che l'austerità prolungata peggiora le cose e produce austerità.
      Francesco dici di risparmiare su tutto, e va beh magari l'italiano medio lo fa e ci prende anche gusto, magari ci gode proprio a risparmiare il caffè alle macchinette e altre piccole spese che a fine anno se sommate raggiungono anche un centinaio di euro se non di più. Ben venga! Su questo posso anche essere d'accordo! Sul singolo tirare via queste spese inutili lo può aiutare.

      Però parliamoci chiaro per sopravvivere basta un pezzo di pane al giorno e della brodaglia, il resto è superfluo. Ma se uno vuole vivere e vivere bene non può essere sempre li a risparmiare su tutto. Deve spendere soldi almeno per il mangiare bene, per la propria salute, per l' igiene personale e per le cose che ama fare. Per dire: se amo vedere i film, studio le tecniche di ripresa e inquadratura per conoscere i più minimi dettagli, confronto registi e autori diversi e ci metto una certa passione risparmiare e non andare al cinema o trovare scappatoie per spendere il meno possibile non migliora la vita ma la peggiora.

      Altro esempio se tizio ama nuotare non è che per risparmiare smette, oppure fa 15 km in bici per risparmiare benzina e raggiungere la piscina, oppure va 1 volta a settimana nel giorno che costa meno. No! Ci va sempre, frequenta i corsi, studia i programmi di allenamento, partecipa a gare etc,etc... Poi se uno non ha disponibilità economiche veramente allora ok e si deve adeguare.

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  6. 2)X l'anonimo del 16 settembre, ore 12:04
    La sua paura più grande non deve essere la caduta dell'euro e il ritorno ad una valuta nazionale, bensi l'esatto contrario.

    Teme la svalutazione della nuova lira? Sbagliato per 2 motivi.

    1) se lei andasse a fare spesa a Berlino (dove c'è il marco tedesco), sicuramente il suo potere d'acquisto diminuirebbe a causa della certa svalutazione della lira nei confronti del marco. Ma se lei va a fare spesa in Italia (come credo che avvenga), il suo potere d'acquisto è all'incirca stabile. Anzi al limite potrebbe aumentare il suo reddito disponibile dato che il peso delle tasse calerebbe drasticamente per via della crescita del pil italiano derivante sia dalla svalutazione (aumentano le esportazioni nette) e della riduzione della spesa per interessi (subentrerebbe la banca centrale italiana per comprare titoli di stato per farne calare il rendimento, il cosiddetto quantitative easing che attuano giappone, inghilterra, stati uniti, ecc).

    L'italia è gia uscita dall'euro nel 1992 (quandol'euro si chiamava SME), lo stesso accadde all'inghilterra, solo che gli inglesi non furono scemi nel tornarci dentro (infatti hanno la sterlina) e gli italiani furono ingannati e ci fecero ritornare dentro (dapprima Sme nel 1996 e poi l'euro nel 1999).

    Tutto il mondo cresce tranne che i paesi dell'euro, anche ad un inesperto di macroeconomia non viene il dubbio che sia proprio l'euro la causa della crisi?

    Ed ancora, se l'euro continuerà ad essere la valuta italiana (quindi il pil continuerà a contrarsi ed il debito a crescere), presto i tecnocrati di Bruxelles (non eletti da nessuno) imporranno misure straordinarie:

    -prelievi forzosi dai conti correnti (gia attuato a cipro lo scorso anno, paese dell'eurozona)
    - tasse patrimoniali (immobili e conti correnti)
    - haircut del debito pubblico (gia attuato in grecia, chi aveva 100.000€ in btp si è poi ritrovato 25.000€, dato che 75.000 sono stati oggetto di haircut.

    L'italia prima dello sme e dell'euro(fino al 1979), aveva si un inflazione medio-elevata(non dissimile da altri paesi sviluppati), come pure una classe politica no meno ladra di quella attuale, corruzione ed evasione, però stranamente era la quinta potenza mondiale e il paese con più ricchezza privata al mondo.

    D'altronde quando si perdono 3 strumenti fondamentali per governare l'economia (politica monetaria, politica fiscale e flessibilità del tasso cambio della moneta), il disastro è matematico anche se al governo ci andassimo noi e persino nostro signore gesu cristo. Perchè sarebbe come riuscire a guidare un'automobile senza freni, manubrio ed accelleratore.

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    1. sbagli anche tu,l'epoca dell'inflazione ha portato il debito pubblico a livelli insostenibili con interessi che tuttora paghiamo,la svalutazione porta dapprima benefici (all'economia)poi problemi (interessi sul debito piu alti).
      Il problema e' lo stato che spende a deficit,indebitando il popolo.
      Il modello keynesiano e' morto,lo sapevano gia'(vedi il giappone anni 90,che esportava ma non cresceva).
      Il pil e tutte quelle altre robe simili servono a loro(che sono un oligarchia) per schiavizzarci.

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    2. stefano u se me lo dimostri sono lieto di darti ragione, non voglio polemizzare e rendere questa discussione un pollaio ma è esattamente il contrario di quanto affermi, cioèl'inflazione abbatte il debito pubblico.

      Fai una ricerca in rete o su un qualunque testo di macroeconomia e lo capirai da solo.

      Cio avviene perchè lo stock di debito resta stabile mentre il pil essendo oggetto di inflazione aumenta e di conseguenza il rapporto debito/pil diminuisce.

      2) lo yen negli ultimi 24 mesi si è svalutato del 33% nei confronti del dollaro usa, ebbene hai visto inflazione? gli interessi sul debito sono saliti? NO! l'inflazione è tra il 2 e il 3% e gli interessi sul debito allo 0,5% (meno della germania, 1%).

      3) la crisi europea non è una crisi da debito pubblico ma da debito privato, dunque il deficit non centra proprio nulla semmai i debiti pubblici sono aumentati per i salvataggi pubblici al settore bancario(privato).

      Che il debito pubblico non è causa della crisi europea è dimostrato dal debito/pil di spagna ed irlanda all'inizio della crisi. Perchè? perchè erano al 25% per l'irlanda e al 39% per la spagna molto più bassi di quelli della germania.

      D'altronde se la crisi dipendesse realmente dall'elevato debito pubbico, il giappone che, negli ultimi 4 anni, ha un debito/pil oltre il 200%, sarebbe il paese più in crisi del mondo mentre nel concreto è tra i meno in crisi tra tutti i paesi sviluppati con disoccupazione al 3,8%.

      5)il debito pubblico italiano fino al 1980(cioè fino a quando la banca centrale italiana poteva acquistarli e fino a quando non c'era lo SME) era al 60%, un debito accettabile.
      Poi entrati nello SME, LA LIRA DOVEVA RESTARE AGGANCIATA ALL'ECU ENTRO UNA BANDA DI OSCILLAZIONE, e per far ciò bisognava attirare i capitali esteri e quindi invogliarli con tassi di interesse sempre più alti (btp oltre il 10%) ed ecco che in appena 15 anni il debito è passato dal 60% al 120%.

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    3. 7)Sempre sul deficit(a tuo parere causa dei problemi):

      se fai una ricerca/studio noterai che l'italia è uno dei paesi più virtuosi sotto il punto di vista dell'avanzo primario di bilancio.


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    4. Ciao, scusami se non ho risposto prima.
      Ti preciso subito che non ho nessun titolo di studio, pero' leggo e mi informo.
      I soldi si guadagnano lavorando o producendo un servizio al mercato.
      lo stato vive di tasse, che le spende in modo piu' o meno utile,quando spende piu' di quel che incassa (deficit) diventa debito.
      ora, lo stato controlla l'emissione di moneta producendone in piu',quindi creando inflazione monetaria aumenta il pil, diminuendo il rapporto dei due (deficit e debito pubblico)rispetto al pil,visto che puo' tutto questo,perche' mette le tasse?
      potrebbe produrre tutti i denari che vuole!

      Credo che tu sappia che non e' cosi' che funziona,la stampante monetaria,crea i probblemi che oggi stiamo subendo, bolle sempre piu' grandi.

      perche' lo stato non spende i soldi delle tasse e basta senza deficit?
      tu sei piu' ricco con un inflazione del 3%?
      i giapponesi stavano bene, disoccupazione 4%
      inflazione0%,stavano male solo i governanti che non potevano piu'spendere a destra e a manca i soldi dei cittadini, quindi vai di abenomics,ora e' presto per giudicare l'inflazione potrebbe trasformarsi in iperinflazione.
      Ora ti chiedo se fra 10 anni tutto questo andasse bene, quindi il giapponese ke guadagnava 1000 guadagna 10000,la mela ke pagava 1 la paga 10, il debito pubblico dal 200% scende al 100%,staranno meglio?o si riparte(figlio di abe)?


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    5. figurati Stefano, l'importante è dialogare civilmente anche quando i pareri sono discordanti, come stiamo facendo.
      Stefano io l'ho capito subito che la macroeconomia non è la tua materia e non c'è nulla di male in questo. Fai benissimo ad informarti sui temi economici-finanziari, solo che a mio parere leggi dei blog/siti di “stampo monetarista” e ti hanno inculcato la loro filosofofia.
      Per questi individui il nemico è l'inflazione derivante dalla stampa di moneta.

      Ti pare che il problema della crisi sia l'inflazione visto che siamo all'esatto contrario, cioè in deflazione? Le bolle derivano dalla stampa di moneta della bce antecedente all'inizio della crisi(2007)? Nulla lo può dimostrare.


      la crisi che stanno attraversando i paesi dell'eurozona periferica (non è una crisi italiana) non è dovuta a causa dell'inflazione e neppure della spesa pubblica, cioè del deficit e quindi del debito pubblico(la loro spesa pubblica primaria è persino più bassa dei paesi virtuosi del nord). La causa della crisi sta tutta nel debito privato (banche in primis, imprese e cittadini). Il problema è che le banche operano con una leva mostruosa, cioè hanno un capitale sociale di 5, ma prestano per 95, di conseguenza basta un 5% dei loro prestiti che non rientra che immediatamente vanno in crisi ed hanno bisogno degli aiuti dello stato e/o della banca centrale(ed è andata così, persino in germania, paese creditore dei periferici).

      Se fosse una crisi da debito pubblico, irlanda e spagna (che nel 2007, inizio crisi, avevano debito al 25% ed al 39%) sarebbero i paesi più in salute d'europa. Idem cipro e Portogallo (avevano entrambi debito al 64%, poco meno di quello della germania).

      Tutta la stampa di moneta della BCE del 2011/2012 è "avvenuta dopo la crisi e non prima" (quindi la stampa di moneta non ha causato la crisi del 2007), i famosi 1000 mld sono andati agli stati o alle banche? Sono andate tutti alle banche, ed il bello è che ora serviranno altre centinaia di miliardi sempre da girare alle banche.

      La bolla all'origine della crisi si è creata a causa dell'euro(cerca in rete il ciclo di Frenkel). Il mancato rischio di perdite sul cambio(il credito ti ritornava ma era svalutato) che c'era quando c'erano peseta, lira, dracma, è scomparso (tutti stessa moneta €) ha fatto esplodere i movimenti di capitale, attraverso prestiti concessi ai privati che hanno alimentato la bolla immobiliare/consumi nei paesi periferici dell'eurozona. Non a caso la Polonia che non è in eurozona (ha lo zloty) non è per niente in crisi (eppure aveva la stessa spesa pubblica della spagna nel 2007).

      Sempre relativamente alla causa a monte della crisi europea da debito privato c'è sempre l'euro di mezzo anche per un secondo fattore scatenante allacciato al primo:

      La moneta unica € ha creato squilibri sulle bilance dei pagamenti (merci e capitali), nello specifico i periferici sono andati in pesante deficit commerciale (conveniva loro comprare i prodotti esteri e non italiani perchè più convenienti dato che non c'era più la lira/dracma/peseta che svalutava a renderli tali). Gli squilibri da deficit delle bilance dei pagamenti(cioè si importa troppo merci e capitali) si risolvono in 3 modi:

      1) naturale svalutazione (ma non più possibile, c'è 1 sola moneta)
      2) trasferimenti da paese in surplus verso il paese in deficit (i nordici d'europa non vogliono farlo)
      3) austerità (aumentano tasse, crollano i consumi nazionali ed anche sui prodotti esteri, le importazioni crollano e la bilancia dei pagamenti tende al pareggio).

      Ovviamente la soluzione numero 3 (l'austerità, cioè + tasse) ridurrà si gli squilibri della bilancia dei

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    6. (continua)

      pagamenti ma massacra il popolo e le imprese.

      Monti sapeva che l'austerità avrebbe aumentato la crisi, ma l'obiettivo dei tecnocrati europei di Bruxelles era far pareggiare la bilancia dei pagamenti(e così è andata nei fatti).

      E fin quando ci sarà l'euro sarà sempre così. Ecco perchè l'euro è la causa della crisi (a monte e a valle) che andrebbe rimosso. In ogni caso l'euro si dissolverà essendo totalmente insostenibile, sarà il mercato a farlo. Spero solo che non ci si arriverà in seguito a guerre civili.

      p.s Stefano il padre del monetarismo Milton Friedman era contrario all'euro ed aveva previsto che sarebbe stata una catastrofe proprio per le ragioni che ti ho detto. Fai una ricerca su questo.

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    7. Infine qualche precisazione sulla tua ultima risposta:

      1) lo stato italiano non controlla più l'emissione di moneta, ha perso sovranità monetaria

      2) la stampa di moneta non produce sempre inflazione! Se usi la politica monetaria espansiva (la stampa di moneta) quando sei in recessione non si crea inflazione. La stampa di moneta produce inflazione se viene fatta con ciclo economico in espansione.
      Basta vedere nei fatti, tutti stanno stampando moneta persino la Svizzera, c'è inflazione in svizzera? NO!

      3) Le tasse sono politica fiscale restrittiva andrebbe diligentemente attuata nei cicli economici in positivo per controllare l'inflazione. Oggi purtroppo si fa l'opposto, cioè si aumentano le tasse durante la crisi ma come spiegato prima ciò viene fatto non per regolare l'inflazione ma per far pareggiare la bilancia dei pagamenti in deficit (quando non puoi svalutare o usufruire dei trasferimenti degli stati in surplus).

      4) io sono più ricco se il mio reddito aumenta più dell'inflazione. L'inflazione al 3% è salutare se il mio reddito cresce. Non a caso negli anni 60 l'italia si arricchiva seppur in presenza di inflazione maggiore del 3%

      5) nei dati non c'è nessuna traccia di iperinflazione in giappone. Come detto prima dipende dal ciclo economico in cui la applichi, oltre che naturalmente dalla quantità che stampi. Un pò come l'aspirina se ne prendi 1-2 ti curano, se ne prendi 10 vai all'ospedale.



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  7. Ciao Francesco,fai sempre dei post interessanti,aiutano a riflettere,e soprattutto rimettono la testa sulla spalle alle persone, la vita siamo noi e l'economia siamo noi, a noi gestirla per il meglio.

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  8. Francesco, io non spendo più niente. Fino a qualche anno fa, da piccolo imprenditore, producevo, spendevo e pagavo le tasse. Adesso, volutamente, mi sono liberato di tutto. Non prendo più neanche il caffè al bar (Un caffè al giorno sono oltre 300 Euro l'anno). Posso dire la mia: vaff...o al PIL! Non misura il mio benessere. Non produco, non spendo e quindi non pago le tasse!

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    1. Uno in più in trincea con me! :) Devono cambiare le regole se vogliono rubarci ancora i nostri soldi, con le tecniche subdole che hanno attuato fino ad ora non ci prendono più!

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  9. Francesco, secondo me la gente vive in uno stato di "ipnosi collettiva". Potresti scriverci un articolo.

    Ieri sera a Roma li sentivi esultare per una partita di calcio. Ma perché non mettono lo stesso entusiasmo nel cambiare le cose? Per scelta non ho lo smartphone e, quando lo dico, mi prendono per matto.

    Quando, alla stazione una bella ragazza mi ha proposto l'abbonamento a SKY e gli ho detto che non possiedo più la televisione (è vero!) mi ha guardato come se fossi un marziano.

    Addirittura mia moglie non mi capisce quando Le dico di non desiderare più la Porche che avevo una decina di anni fa! Che sono felice quando passo una settimana senza lavorare, dedicandomi ad interessi improduttivi ma che mi danno soddisfazione, come imparare a scrivere in corsivo inglese.

    Io nel mio piccolo mi sono richiuso nella trincea. Lavoro per un terzo dei giorni dell'anno (lavoro che tutto sommato mi piace) ed ho iniziato una rieducazione del mio atteggiamento verso i consumi, una specie di pulizia della mente, che invito tutti ad intraprendere.

    Ricordate: ogni volta che un Euro esce inutilmente dalla vostra tasca quella è una vittoria del sistema...

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  10. FRANCESCO CORREGGI COME HO SCRITTO PORSCHE!!!

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  11. Sto seriamente pensando di mettermi in trincea.... ma con la baionetta pronta c....!

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  12. Ciao Francesco e grazie sempre per i tuoi consigli.
    Vorrei precisare una cosa: affittare al giorno d'oggi forse è più semplice che vendere, ma anche molto rischioso. Molta gente perde il lavoro o effettua lavori precari (io pure) e spesso succede che non riesce a pagare l'affitto...e non è che puoi cacciare di casa 'sti' poveri cristi...anche perchè la legge non lo permette (giustamente). Così il tuo investimento può sì renderti, ma anche lasciarti con un pugno di mosche.
    Hai mai seguito il Dott. Chiesa e la sua Pandoratv? Questa crisi è solo all'inizio...c'è chi vuole fare la guerra Francesco, una grande guerra. Purtroppo, uno dei modi per superare la crisi (e la storia parla) è proprio quella di provocare un conflitto. Non sono certo i popoli a volerlo, ma quegli stati molto molto in crisi...vedi gli USA...Poi ti faccio questa domanda: come mai la nostra economia è stagnante, ma i nostri titoli di stato sono tutti oltre i 100? Non è una contraddizione? Per me è tutto pilotato, forse proprio da chi ha soldi, molti soldi da investire ed ha comprato proprio nel 2011, quando i nostri titoli valevano niente...e non è che da un momento all'altro poi venda, buttandoci poi nuovamente nella cacca, facendoci perdere (a noi poveracci) tutti i nostri risparmi? Cosa ne pensi? Ciao e grazie.

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    1. Ciao Laura provo a risponderti io visto che, come scritto prima, sono un trader/investitore indipendente da 15 anni, nonchè collaboratore di un forum specializzato (che non dico per evitare di pubblicizzarmi).

      1) vero in italia il proprietario di un immobile locato non gode di una legge che lo tuteli in caso di sfratto dell'inquilino (come invece avviene in Usa), la cosa è giust sotto il profilo morale(per il povero padre di famiglia che ha perso il lavoro, e qui lo stato sbaglia a non sostenerlo adeguatamente) ma sbagliata sotto quello economico perchè accentua il declino dell'immobiliare italiano.

      2) Di sicuro Chiesa fa il suo interesse nel diffondere questo genere di notizie complottistiche. Non ci sono certezze per affermare questo anche se tuttavia le grandi crisi economiche portano a rivolte e guerre. Tutto è possibile, ma non lo darei per certo.

      3) i titoli di stato italiani sono oltre 100 per 2 motivi:

      1a) la BCE ha iniettato 1000 mld (ed altre banche centrali hanno fatto lo stesso/anche più) affinchè le banche utilizzano quel denaro sia per comprare i titoli di stato, obbligazioni bancarie(il loro stesso debito) e sia per prestarlo ai privati. Tuttavia le banche non li hanno utilizzati per prestarli ai privati ma solo per acquistare titoli di stato ed obbligazioni, di conseguenza il rendimento dei titoli di stato si è ridotto drasticamente e quindi iloro prezzo è ritornato oltre 100.

      2b) il debito pubblico italiano è si elevato (quasi 2200 mld) ma allo stesso tempo il popolo italiano possiede ricchezza privata per 8000 mld, pertanto è una sorta di copertura per i creditori.

      Naturalmente l'economia finanziaria è retta dalla BCE e dalla grande ricchezza dei cittadini italiani, tuttavia l'economia reale continua invece a sprofondare sempre più perchè il sistema economico adottato dall'italia (euro+austerità+politiche liberali) non può che far male.

      4) i titoli di stato possono ritornare sotto 100? Si, possono riandarci nuovamente qualora il mercato percepisca la possibilità di un haicut sul debito pubblico come gia fatto in Grecia (del 75%, da 100 a 25). E' una misura che poteva essere più facilmente applicata nel 2011 (fatto in grecia e quindi poteva essere girata anche all'italia), ma oggi è meno probabile sia per il sostegno della bce e sia perchè le banche italiane hanno in pancia circa 400 mld di titoli di stato italiani e se Bruxelles ci obbligasse ad un haircut, tutte le banche italiane fallirebbero. Sarebbe una catastrofe, che a mio parere non è proprio da escludere visto il crescente debito pubblico.Probabilmente prima svenderanno il patrimonio pubblico dello stato tagliando una fetta del debito, dopodichè quando il debito si riformerà nuovamente (cosa certa per il modello economico suddetto) allora passeranno ai risparmi.



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  13. Infatti ho una casa sfitta e non l'affitto! La uso come studio!

    Col cavolo che gli do casa mia con il rischio di non rivederla più...

    Anzi, mi sa che me la vendo e con quei soldi me ne compro un'altra in un bel luogo di villeggiatura e me la godo io! Al limite la utilizzo come B&B.

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  14. Ciao, cosa ne pensi di questo sito? http://www.investireconlacrisi.it/cash-sentinel/
    Pagando un tot al mese, dovrebbe convenire (molto) anche all'autore del "metodo" offrirti un buon servizio ed effettivamente darti consigli su quello che investe lui, così che tu continui a pagarlo ogni mese. Non sembra una truffa. Sarebbe sicuro investire parte dei propri risparmi in questo modo, seguendo i movimenti di trader già esperti? O sarebbe meglio studiarsi prima qualche libro di economia e finanza?

    Grazie,
    Fabio

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    1. Ciao Fabio. Partiamo dal presupposto che l'investimento finanziario, che non sia quello in titoli di stato o conti deposito o obbligazioni bancarie, è un investimento di medio/alto rischio, quindi non si può proprio dire che sia sicuro. A breve pubblicherò un articolo su come operano i promotori finanziari e i consulenti finanziari, così ti puoi fare un idea di questo mondo e di cosa ti conviene fare. Il servizio in questione non lo conosco, per cui non posso darti un consiglio in merito. Io solitamente non investo mai in cose non sicure, preferisco risparmiare molto ed investire in cose sicure :)

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    2. Anch'io è da un mesetto che cerco informazioni dettagliate su questo cash sentinel, ma non ne trovo, magari il buon Francesco ci puó illuminare nel prossimo articolo, per adesso non mi fido a provarlo finchè non ho nessun riscontro.
      Mirco

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  15. Ciao Francesco sei un promoter o broker o banker? scusa la curiosità, ma vedo che sei parecchio ferrato in materia.
    Un saluto e grazie per lo spazio condiviso

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    1. No no non sono un broker, sono solo appassionato dell'argomento e lo studio per investire bene il denaro che mi servirà nella vecchiaia :)

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