 |
Come pagare poco la polizza auto |
L'assicurazione auto è certamente una voce che incide in maniera significativa sul nostro bilancio famigliare, e ritengo sia importante conoscere ogni possibile trucco per risparmiare. Nonostante io sia fermamente convinto che la scelta giusta sia quella di vivere senza automobile, capisco che per molti la vettura sia diventata in mezzo indispensabile, almeno fintanto che si continua a lavorare.
In questo articolo scopriremo quello che possiamo fare per pagare meno l'assicurazione obbligatoria, quali le voci di contratto che influenzano il prezzo finale e quali strumenti utilizzare per trovare l'assicurazione più conveniente.
Come funzionano le assicurazioni
Per capire come intervenire sulla spesa che ogni anno ci tocca affrontare per via del possesso di un'autovettura, è importante capire bene come funziona il meccanismo delle assicurazioni e soprattutto quali sono gli aspetti che influiscono maggiormente sul prezzo che ogni anno paghiamo per assicurare l'automobile.
Quando firmiamo un contratto ci sono alcuni parametri su cui le compagnie assicurative si basano per stabilire l'ammontare del premio, dobbiamo tenere in considerazione questi fattori fin dall'acquisto dell'autovettura (o dalla sostituzione della stessa) perché per spendere poco di assicurazione serve una strategia ben precisa.
Possiamo suddividere i fattori che influenzano il costo della polizza auto in 3 grandi categorie:
Parametri relativi all'intestatario
- L'età gioca un ruolo fondamentale, in generale se si ha più di 26 anni si paga meno, ma anche l'anno in cui ci si è “patentati” gioca un ruolo chiave, perché chi guida da molto tempo è considerato automobilista esperto e quindi meno soggetto a sinistri.
- Se s'intesta un veicolo ad una persona giuridica invece che ad una persona fisica, si finisce per spendere di più perché gli assicuratori ipotizzano un uso professionale della vettura, quindi più intenso.
- L'indirizzo di residenza solitamente è un dato a cui non facciamo caso, ma incide in maniera importante perché alcune zone sono considerate a maggior rischio per via della viabilità o del traffico.
- Sembra che alcuni studi dimostrino che se si hanno figli minorenni si è più coscienziosi e si adotti uno stile di guida più prudente, pertanto chi si trova in questa condizione paga cifre inferiori.
Parametri relativi all'autovettura
- Più è “vecchio” il veicolo più il prezzo dell'assicurazione sale, questo perché aumentano i rischi di incidenti legati all'usura o alla mancata manutenzione.
- Ai veicoli alimentati a diesel e a GPL viene applicata una polizza più elevata, questo perché viene dato per scontato che se il carburante costa meno si faranno più chilometri, quindi l'usura sarà maggiore.
- Se si indica che il veicolo verrà utilizzato per più di uno scopo (vita privata, lavoro, vacanze) si pagherà di più, perché si sta dichiarandone un utilizzo intenso, quindi maggior probabilità di fare incidenti.
- La potenza del veicolo è un fattore determinante: automobili più potenti pagano assicurazioni più salate, perché è statisticamente provato che chi ha una vettura di grossa cilindrata è soggetto a maggiori incidenti.
- Eventuali optional come antifurto, airbag o ABS, cioè tutti quei meccanismi che migliorano la sicurezza della vettura, contribuiscono ad abbassare il premio assicurativo, quindi a risparmiare sull'assicurazione auto.
Parametri legati all'assicurazione stessa
La classe di merito è il fattore che influenza maggiormente il costo dell'assicurazione e quello su cui possiamo risparmiare di più: più è alta la classe più si paga. Quando si sottoscrive per la prima volta un'assicurazione si parte dalla classe 14, definita classe base e poi, a seconda della nostra condotta, con il passare degli anni si migliora o si peggiora. Purtroppo ogni compagnia assicurativa ha la propria scala di valori, quindi può succedere che la classe di merito 4 di una compagnia corrisponda alla classe di merito 6 di un'altra.
Di norma possiamo dire che se si appartiene alla 1° classe di merito si ha una riduzione del premio del 50% rispetto alla tariffa base, mentre chi è sceso fino alla classe 18, pagherà un premio assicurativo più alto del 100%, rispetto alla tariffa di base.
Per poter confrontare tra di loro le classi di merito di ogni compagnia assicurativa, nel 2005 (
Circolare n. 555/D del 17/05/2005 Isvap) l'ISVAP ha obbligato tutte le compagnie a produrre una
tabella di conversione dove, a fianco alle loro classi ci sia la Classe Universale (CU). Nella seguente immagine riporto una tabella di conversione pubblicata da una nota compagnia assicurativa:
La prima colonna rappresenta le classi "assolute" ovvero quelle ISVAP, mentre le altre colonne le classi che ci vengono applicate qualora facessimo uno o più incidenti.
Infine incide in maniera interessante anche il numero di auto possedute dall'intero nucleo famigliare, se si possiede più di una vettura si paga un po' meno per la polizza auto.
Come risparmiare sull'Assicurazione
Dopo questa breve panoramica sui fattori che influenzano il prezzo di una polizza auto, non è difficile immaginare quale sia la strategia migliore per risparmiare sull'assicurazione per la nostra autovettura. In primo luogo l'ideale è acquistare un mezzo poco potente, se infatti non abbiamo realmente bisogno di una vettura di una certa cilindrata, non ha senso spendere molti soldi per acquistarne una che consuma molto carburante e ci costa uno sproposito d'assicurazione ogni anno. Se svolgiamo un lavoro per il quale dobbiamo ogni giorno percorrere molti chilometri, allora purtroppo avremo bisogno di una vettura potete, ma in tutti gli altri casi non serve acquistare un veicolo dalle caratteristiche non necessarie, solo perché ci fa sentire importanti o perché la TV ci suggerisce che sono i vincenti ad avere le macchine di lusso.
In secondo luogo se siamo neo patentati e viviamo con i nostri genitori, allora
intestiamo il veicolo ad un genitore così eviteremo di partire dalla classe base (la 14) e pagare uno sproposito; in questo modo sfrutteremo la classe che ha raggiunto il nostro genitore, ammesso ovviamente che la sua condotta sia sempre stata esemplare. Prima di andare via di casa (quindi cambiare la residenza) possiamo sfruttare la
Legge Bersani, grazie alla quale è possibile
ereditare la classe di merito di un parente di primo grado. Questo significa che potremmo evitare di partire dalla classe base e iniziare fin da subito a
pagare poco d'assicurazione auto. Attenzione perché ci sono delle limitazioni ben precise che vanno tenute in considerazione nel momento in cui decidiamo di intraprendere questa strada:
- Occorre fare questo passaggio fintanto che si è parte del nucleo famigliare, pertanto se si è spostati o si ha cambiato residenza, non si può più usufruire dell'agevolazione.
- Il veicolo può essere assicurato con una compagnia diversa da quella del parente.
- La classe può essere “ereditata” soltanto se i veicoli appartengono alla stessa categoria: moto-moto, auto-auto.
- L'autovettura non può essere una vettura aziendale.
- E' necessario fornire una copia dello Stato famiglia e del Certificato di proprietà del veicolo.
- Non ci sono agevolazioni nel caso in cui l'auto sia stata già precedentemente assicurata dallo stesso proprietario.
Grazie all'
Articolo 8 del decreto 145 del 23 dicembre 2013 alle assicurazioni è concessa (previa nostra autorizzazione) di montare una scatola nera sul nostro veicolo, in modo da poter determinare con precisione la dinamica dell'incidente ed evitare le numerose truffe che molti mettono in atto a discapito della compagnia assicurativa. Se permettiamo questo intervento, i cui costi sono a carico dell'assicuratore, si può ottenere uno
sconto del 7% sulla polizza.
Per finire ricordiamoci sempre di ricercare la compagnia assicurativa più conviene attraverso il più importante strumento comparativo (e trasparente) messo a disposizione dall'ISVAP, l'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni Private: compilando una serie di dati attraverso
Questo Servizio Comparativo per 60 giorni ci verranno inviati per email i preventivi più convenienti, ordinati per prezzo, il tutto rigorosamente gratis.
Come si nota dall'immagine i dati da inserire sono numerosi ed è necessario avere con se anche il libretto e i dati della nostra attuale assicurazione, ma più è precisa la compilazione più riceveremo preventivi concreti e più sarà facile risparmiare. Dedichiamo 15 minuti del nostro tempo per compilarli con attenzione e potremmo veramente scoprire di poter risparmiare cifre interessanti.
Conclusioni
Come ho già spiegato in un paio di articoli di un anno fa, l'automobile è spesso definita “il ladro in casa” perché mantenerla significa dover affrontare spese che possono incidere drammaticamente sul nostro bilancio famigliare. Da anni sto cercando di vivere senza automobile, ma per farlo prima devo creare le condizioni ideali e, una volta messi a posto tutti i tasselli, credo riuscirò a ridurre di molto il denaro di cui oggi necessito per vivere.
Nel frattempo ricordiamoci sempre che la cosa più stupida che possiamo fare è quella di correre, non c'è nessun vantaggio a guidare in maniera nervosa, superando continuamente i limiti, perché non si fa altro che consumare più benzina, freni, gomme, fare più incidenti, rischiare la nostra vita e quella di chi portiamo con noi, stressarci, il tutto per ritrovarsi un chilometro più avanti fermi ad un semaforo o bloccati in tangenziale. Cosa corriamo a fare? Per arrivare prima al lavoro? Perché siamo in ritardo? Per arrivare prima a casa? Quanto prima: 5 minuti, 30 minuti? E poi a casa cosa facciamo, passiamo 3 ore davanti alla televisione? E al lavoro passiamo un'ora in pausa caffè o a cazzeggiare su Facebook? Mmm... tempo ben speso, vale proprio la pena rischiare la vita!
Usiamo la testa una volta tanto, andiamo piano, pianissimo, acquistiamo vetture modeste e cerchiamo di pagare il meno possibile, perché l'auto è solo un mezzo per andare al punto A al punto B, tutto il resto è il solito, luccicante e affascinante spettacolino messo in piedi per raggirarci e spillarci soldi.
Ciao francesco post utilissimo come tutti i tuoi del resto ma pultroppo gia' utilizzo quasi tutti i punti descritti da te. Mi piacerebbe buttare la macchina ma senza non potrei svolgere il lavoro e poi a catania i mezzi publici sono quelli che sono...complimenti
RispondiEliminaCiao Francesco, vorrei aggiungere un’informazione sulla legge Bersani che ho sperimentato direttamente.
RispondiEliminaGeneralmente questo strumento lo si utilizza quando il genitore vuole cedere la sua assicurazione al figlio e farlo partire da una classe di merito che non sia un salasso per le sue tasche.
La legge consente anche di applicare questo principio anche al contrario ovvero dal figlio al genitore purchè sia convivente. E’ il caso tipico di un genitore invalido che acquista una macchina (quindi il proprietario è il genitore) e vuole usufruire della classe di merito del figlio.
L’attestato di rischio viene quindi intestato al proprietario dell’auto anche se il conducente può essere un’altra persona (questa cosa, a mio avviso, è illogica ma è così).
Cosa succede se ad un certo punto si vuole tornare alla situazione iniziale ? Nel primo caso quando il genitore cede l’assicurazione al figlio è improbabile che il figlio la voglia restituire al genitore ma nel secondo caso invece la cosa è molto probabile basti pensare quando il genitore viene a mancare.
Quando il proprietario della macchina (in questo caso il genitore) viene a mancare, l’oggetto passa agli eredi. Il figlio che ha fatto da conducente ritorna (se vuole) ad essere anche proprietario. Ma cosa succede da un punto di vista assicurativo ? Qui iniziano le dolenti note …. l’attestato di rischio del genitore non ha validità per il figlio. In sostanza la classe di merito maturata fino al decesso non può essere acquisita dal figlio anche se quest’ultimo è stato il conducente in quanto non era il proprietario del veicolo.
Questa regola me l’ha detta la mia assicurazione ma è stata anche confermata dall’ISVAP.
Per poter ritornare ad assicurare la macchina bisogna recuperare il vecchio attestato di rischio nel quale risulta che noi eravamo proprietari di un veicolo (qualsiasi). Essendo un attestato di rischio datato, l’assicurazione non tiene conto dell’altro attestato di rischio nel quale il figlio era il conducente e considera che il figlio non abbia mai preso in mano una macchina per tutto il periodo in cui il genitore ha usufruito della legge Bersani. Morale della favola: più l’attestato di rischio è vecchio e più il premio assicurativo lievita.
Ma adesso vi dico la ciliegia sulla torta … L’attestato di rischio ha anche una scadenza: vale 5 anni. Se avete dato la vostra assicurazione al vostro genitore per più di 5 anni, il vostro attestato di rischio non vale nulla e quindi … l’assicurazione vi considera come un neo-patentato !!!
Concludo con una nota positiva … nel mio caso erano passati 4 anni e cercando tra le varie assicurazioni sono riuscito a trovarne una che mi ha accettato anche l’attestato di rischio del mio genitore ma è un’eccezione in quanto lo stesso ISVAP al quale io ho telefonato, mi ha detto che l’attestato di rischio del genitore non aveva nessun valore.
Spero che quanto ho scritto, possa essere utile a qualcuno.
Grazie a Francesco per il suo articolo.
Raffaello
Francesco, mi sono liberato dell'automobile!
RispondiEliminaTuttavia la automobili mi piacciono per questo ho una bella auto d'epoca che non paga il bollo e solo 100 Euro di assicurazione, Certo, non è pensabile usarla tutti i giorni, la uso solo il sabato e la domenica per divertimento.
Inoltre, sono convinto che le automobili di oggi siano state create per durare niente, obsolescenza programmata. Anzi, potresti scriverci un articolo "come non farsi fregare dall'obsolescenza programmata"!
Musica per le mie orecchie! Anch'io sto pensando di prendere un furgone immatricolato autocaravan così da pagare pochissimo e usarlo per andare a fare gite e vacanze economiche... vedremo :)
EliminaBravo, il finale poi è veramente filosofia applicata :-)
RispondiEliminaCorrere per cosa ? Per inseguire il vento ? Per vedere 2 minuti in più di clerici o mariadelfilippo ?
Grazie Francesco.La cosa migliore che possiamo fare e' .. riflettere.. Grazie per avermene ricordato l'importanza
RispondiElimina