Un Progetto per Cambiare Vita Concretamente

Un progetto per Cambiare Vita Concretamente
come si progetta il cambiamento
La rete pullula di consigli su come cambiare vita, eppure a me sembra che i giorni si susseguano inesorabili, e le persone continuino a fare sempre le stesse cose, senza riuscire mai a trovare una via d'uscita. Forse le teorie su cosa si dovrebbe fare e come dovremmo affrontate le giornate non sono sufficienti, oppure ci si aspetta una formula magica che possa cambiare tutto dall'oggi al domani.

In questo articolo proveremo a delineare un progetto preciso, con le azioni da compiere, giorno dopo giorno, al fine di cambiare vita e riuscire finalmente a sentirsi realizzati, costruendo il futuro con le nostre mani, senza lasciare che gli eventi prendano il sopravvento e sia il caso a segnare il nostro percorso di vita.




La giusta motivazione


Abbiamo bisogno di una bella scrollata, qualcuno che ci dica come stanno le cose, una serie di considerazioni che ci aiutino ad aprire gli occhi sul mondo e su quello che accadrà alla nostra vita, se non facciamo qualcosa per cambiare, ora.

Ogni giorno, ogni mattina, ci alziamo stanchi, controvoglia e di cattivo umore; ci aspetta una lunga e deprimente giornata di lavoro, ore sprecate a fare cose che, se potessimo scegliere, non faremmo. Lo facciamo solo perché ne siamo costretti, dalle circostanze, dalla società e dalle non-scelte che abbiamo operato in passato. Ci siamo auto-convinti che sia normale lavorare tutto il giorno, che se non lo facessimo saremmo dei falliti, senza scopo, parassiti, ma non è così. Sarebbe fantastico se potessimo spegnere la sveglia e dormire fino a mattino inoltrato, fare colazione con calma e poi uscire per fare una bella passeggiata al sole. Sarebbe una giornata vera, di pace e spensieratezza, senza impegni, senza nessuno che ci dice quello che dobbiamo o non dobbiamo fare, saremmo liberi.

Invece siamo tutti lì, chiusi in uffici o fabbriche, avvolti dallo smog e dalla nebbia, costretti a stare con persone che non abbiamo scelto, ad inghiottire veleno e sopportate qualunque cosa, facendo finta che ci interessi, che in qualche modo lavorare possa realmente nobilitarci. Quando ormai l'intera giornata è stata sprecata a produrre l‘inutile, e il sole ci ha salutati da un pezzo, torniamo nei nostri piccoli appartamenti, sporchi, in disordine, ricolmi del superfluo, specchi di una vita senza tempo, di cui ci vergogniamo.

La verità è che siamo stanchi, tiriamo avanti a stento, sfiniti e demotivati e non passa giorno che non pensiamo ad un'alternativa a questo schifo, un modo per cambiare vita. Sogniamo ad occhi aperti piccoli momenti di gloria: la faccia del nostro capo quando consegniamo le dimissioni, quella dei colleghi mentre apprendono che partiremo per un posto lontano, degli amici a cui raccontiamo la vita fantastica che ci attende. E invece non cambia niente, il tempo passa e continuiamo a ripetere a noi stessi che da domani faremo questo e quest'altro, ma rimandiamo continuamente e il giorno del cambiamento non arriva mai.

Intanto diventiamo sempre più vecchi e acciaccati, presto non avremo più le forze per goderci la vita e ad un certo punto ci risveglieremo e ci guarderemo indietro, realizzando di aver sprecato la nostra intera esistenza, di non aver combinato niente, di essere stati schiavi di tutto, del lavoro, del consumismo e di paure ingiustificate. Di cosa avevamo paura? Di morire? Di perdere tutto? Moriremo lo stesso e perderemo tutto lo stesso, anzi lo perderemo tra pochissimo… ma poi perderemo cosa? Non abbiamo costruito niente, nessuno si ricorderà di noi, di un automa che ha passato la vita ad ingrassare sul divano impolverato, guardando reality e spendendo tutto in telefonini.

E' questa la non-vita che vogliamo, è quella ben rappresentata nei clip di Steven Cutts?


Si può cambiare vita, trasformare ogni giorno in un tassello di un grande progetto, un percorso verso la felicità, dove siamo veramente padroni della nostra storia. Sentirci attivi, protagonisti, veri guerrieri che fanno cose straordinarie che trovano le forze anche quando sono stanchi e che, un giorno, guardandosi indietro, saranno orgogliosi di ogni scelta fatta, anche se sbagliata, anche se hanno fallito, perché solo chi ha combattuto per cambiare può dire di aver vissuto veramente. 

Fare tutto da soli


Se vogliamo veramente cambiare vita, allora mettiamo nero su bianco un progetto che possiamo realizzare da soli, senza per forza doverci affidare a qualcun altro. Nel corso della mia breve esistenza ho sempre cercato di sfruttare al massimo il tempo e fare più cose possibili, non ho ancora capito se questo sia un pregio o una maledizione, ma quello che conta è che, dedicandomi a moltissime attività, sono arrivato a comprendere che la tenacia e l'impegno che la realizzazione di un progetto richiede, possiamo metterla soltanto noi. Ogni volta che ho cercato di creare qualcosa assieme a qualcun altro, mi sono reso conto che io ci credevo al 100%, mentre il mio (o i miei) soci, non si impegnavano abbastanza e finivano per vanificare mesi di duro lavoro. Con questo non voglio affermare di essere migliore delle persone con cui ho collaborato, ma soltanto che ho imparato a mie spese che, se ad un progetto non ti dedichi giorno e notte, non riuscirai a portarlo a termine con successo.

L'unica persona a cui possiamo chiedere un impegno del genere siamo noi stessi, pertanto, un vero progetto di cambiamento, dovrebbe poter esistere e svilupparsi solo grazie al nostro apporto, perché solo su di noi possiamo avere il pieno controllo e solo di noi stessi, realmente fidarci.

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Fasi preliminari alla definizione del progetto


L'ho detto molte volte, ma in questa sede andremo sul concreto: per cambiare vita serve un progetto che, di fatto, non si discosta poi molto dalla normale gestione di un progetto di altra natura, tranne per un paio di concetti che probabilmente non hanno molta importanza nel contesto di cambio vita. Valuteremo i passaggi fondamentali che dobbiamo seguire, applicati ad un esempio concreto, così da rendere tutto più pratico, comprensibile e applicabile alla realtà quotidiana.


Finalità


Il primo aspetto da chiarire sono gli scopi che intendiamo raggiungere al fine di cambiare vita, in questa fase il progetto stesso potrebbe non essere ancora stato definito, ma lo scopo, ovvero il motivo per cui intendiamo metterci in gioco, certamente quello dovrebbe essere chiaro. Nell'esempio che seguiremo, ipotizziamo che la nostra finalità sia quella di vivere una vita più tranquilla, lontani dallo stress e dai problemi che oggi ci opprimono. A questo livello di considerazioni non importa come realizzeremo il tutto, adesso individuiamo solo quello che intendiamo fare, con precisione, accertandoci che sia esattamente questo il traguardo che vorremmo raggiungere.


Risorse


Il secondo passo è quello di valutare di quali risorse disponiamo; per risorse s'intende tutto quello che ci può aiutare a cambiare vita, realizzando le finalità che ci siamo preposti. Nel seguente elenco ho pensato di schematizzare le principali tipologie di risorse:

alterare la linea della vitaDenaro: valutare di quanto denaro disponiamo per realizzare il progetto che abbiamo in testa, in questa fase conta stabilire la somma precisa che possiamo investire, lasciandone sempre una piccola fetta come paracadute, nel caso le cose non andassero secondo i piani. Ricordo che cambiare vita è una strada difficile da seguire e i fallimenti sono sempre più dei successi. Nel nostro esempio immaginiamo di possedere 30.000 euro, ma di volerne preservare 5.000, nel caso in cui dovessimo ritornare sui nostri passi.


tramutareCapacità: stabilire quello che sappiamo fare o quali sono le caratteristiche che ci contraddistinguono e sulle quali possiamo puntare per realizzare il cambio di vita a cui aspiriamo. Nel nostro esempio immaginiamo di essere molto bravi a cucinare e magari di aver lavorato per qualche tempo come cuochi o baristi. Inoltre ci piace molto stare a contatto con le persone, chiacchierare e divertirci.




innovareTempo: definire quanto tempo possiamo, quotidianamente, dedicare ad un progetto di cambiamento e poi per quali lassi di tempo potremmo assentarci dal lavoro o vivere senza percepire un guadagno. Ipotizziamo di concederci un'ora al giorno e di godere di un mese di ferie all'anno, inoltre, la nostra situazione economica non del tutto rosea, non ci perette di restare senza lavoro per più di una settimana.




Target


L'ultimo studio che deve essere eseguito è quello relativo al gruppo di persone che saranno coinvolte o verranno in qualche modo “toccate” dalla nostra scelta di cambiare vita. E' molto importante delineare un cerchio immaginario dentro il quale includere gli individui che potenzialmente possono risentire (positivamente o negativamente) del cambiamento che stiamo per attuare, per non avere sorprese e non doversi ritrovare a dover mollare tutto. Nel nostro esempio immaginiamo di avere una compagna e un figlio in età prescolastica. Inoltre entrambi i nostri genitori sono ancora in vita, e quindi teniamo in considerazione le loro reazioni e come cambierà la loro vita, in conseguenza alle scelte che vorremmo attuare.

Faccio un piccolo esempio estemporaneo per sottolineare l'importanza di definire il target: se il nostro progetto di cambio vita si realizzasse ritirandoci all'estero e la nostra compagna fossero d'accordo con noi, saremmo portati a pensare che non vi siano altri impedimenti al cambiamento. Tuttavia, se improvvisamente un parente stretto avesse bisogno d'assistenza perché troppo anziano per farcela da solo, ci ritroveremmo con l'impossibilità di partire; nel nostro target non avevamo incluso tutte le potenziali figure che “risentirebbero” della nostra decisione.

Definizione della strategia di cambiamento


Arrivati a questo punto il quadro è sufficientemente chiaro per iniziare a mettere nero su bianco il progetto definitivo, ovvero la strategia che seguiremo per cambiare definitivamente la nostra vita, allo scopo di raggiungere le finalità che ci siamo preposti. Anche la progettazione deve seguire un preciso iter, questo per evitare di dimenticare aspetti rilevanti; si tratta sostanzialmente di valutare e rielaborare gli elementi emersi nelle fasi precedenti. Nel nostro esempio abbiamo i seguenti aspetti da tenere in considerazione:

  1. Vogliamo cambiare vita scappando dallo stress e vivendo in un luogo migliore.
  2. Siamo ottimi cuochi e abbiamo già lavorato nella ristorazione.
  3. Ci piace molto stare a contatto con le persone.
  4. Abbiamo a disposizione 25.000 euro.
  5. La nostra scelta coinvolgerà la nostra compagna e nostro figlio.

Una volta che tutti gli elementi sono chiari, dobbiamo solo limitarci ad intrecciarli per trovare una soluzione al problema. In questo caso abbiamo tre possibili soluzioni.

  1. Ci trasferiamo all'estero in un luogo dove le condizioni di vita sono migliori.
  2. Andiamo a vivere in campagna, lontani dallo stress della metropoli.
  3. Rimaniamo in città, ma cambiamo lavoro e stile di vita.

Seguendo La Regola su Come Si Risolve un Problema partiamo dall'opzione più allettante, che solitamente è anche quella che richiede maggiori risorse, e valutiamo se possiamo metterla in atto. In questo caso, con un capitale così limitato, potrebbe essere problematico trasferirsi all'estero, inoltre, avendo un figlio in età prescolastica, dobbiamo valutare attentamente l'impatto che una tale scelta avrebbe sul suo futuro. Forse, scegliere di restare in Italia, trasferendosi in una zona di campagna, potrebbe essere una via più facilmente praticabile, se tale scelta fosse compatibile con il lavoro che svolgiamo o con un eventuale nuovo impiego, in linea con le capacità sulle quali ci piacerebbe puntare. Potremmo quindi ricercare una zona dove ci sono offerte di lavoro nell'ambito della ristorazione, vivere inizialmente in affitto e quindi, dopo aver accumulato qualche euro in più, pensare di comprare casa, visto che tipicamente in molte zone di campagna, i prezzi degli immobili sono meglio abbordabili.

La terza scelta per ora l'accantoniamo, perché sembra che quella appena profilata sia percorribile e di concreto realizzo. Arrivati a questo punto non resta che studiare, cioè raccogliere più informazioni possibili, al fine di trasformare il progetto di cambio vita in una serie di azioni pratiche, che ci porteranno ad attuare quanto stabilito; si entra nell'ultima fase, quella del consolidamento.

Consolidamento


Chi ci assicura di non aver sbagliato tutto? Di aver dato per scontato nozioni e dati che invece non sono corretti oppure troppo datati? Nessuno, infatti ora è il momento di verificare ogni singolo punto nella nostra lista. E' molto importante cercare il maggior numero d'informazioni possibili, incrociarle, interpellare fonti ufficiali e rompere le scatole fino a quando non otteniamo le risposte di cui abbiamo bisogno. Ogni informazione va verificata, ogni luogo visitato; più si scava più è probabile che emergano problematiche ancora non valutate.

Non abbiamo fretta, sfruttiamo il tempo che abbiamo deciso di dedicare al cambiamento, per eseguire ricerche approfondite, senza tralasciare nessun aspetto. Nel nostro esempio, se l'intento futuro fosse quello di acquistare una casa, contattiamo fin da ora agenzie del luogo per valutare i prezzi, prendiamo appuntamento all'Agenzia delle Entrate per raccontare la nostra situazione, chiedere se ci sono agevolazioni (per esempio per riqualificare particolari zone rurali) quali tasse si pagano sulla compravendita di immobili ecc.

Contattiamo l'INPS per chiedere se, licenziandoci, ci aspetta la disoccupazione, a quanto ammonta il TFR che potremmo sfruttare per cambiare vita. Valutiamo la posizione geografica del luogo in cui vogliamo trasferirci, se è ben servito da mezzi pubblici, la distanza dalla città più vicina, quali servizi sono presenti (asili, scuole, farmacie, ospedali), il clima, insomma, tutto quello che ci salta per la testa, annotando ogni aspetto per poi magari confrontarlo con le peculiarità di un'altra zona.

Infine, raccontiamo del nostro progetto a più persone possibili e ascoltiamo i pareri di tutti (anche attraverso internet); nel sentiremo di cotte e di crude, perché le persone hanno spesso la divertente capacità di fare gli esperti su argomenti che non conoscono, ma spesso accade anche che il dialogo faccia emergere aspetti prima non considerati, che poi verificheremo e approfondiremo presso le fonti ufficiali.

L'anno scorso un mio caro amico ha cercato di trasferirsi all'estero senza successo, dopo tonnellate di articoli scritti sull'argomento, se mi avesse interpellato forse sarei stato in grado di farlo riflettere su alcuni punti che aveva sottovalutato. Spesso crediamo di sapere tutto, ma poi ci rendiamo conto che c'è sempre qualcuno che conosce meglio di noi alcuni argomenti; confrontarsi serve a questo, non chiudiamoci in noi stessi, chiediamo pareri a tutti, non abbiamo paura del giudizio altrui o di ricevere dritte errate, filtreremo le informazioni con la sobrietà e la meticolosità che ci contraddistingue.

Se, chiedendo consiglio, emergerà che il nostro piano per cambiare vita non è praticabile, ci rimane sempre la terza opzione, oppure la possibilità di rivedere il progetto, magari aspettando e accumulando più denaro per poi fuggire all'estero. Meglio una delusione nelle aspettative, che un fallimento quando ormai ci siamo messi in gioco.

Conclusioni


Cambiare la propria vita è certamente uno dei percorsi più difficili da affrontare, proprio perché richiede molto tempo e dedizione. Nelle fredde serate invernali o nei caldi weekend estivi è certamente più invogliante restarsene sul divano a guadare la TV o andare a prendere il sole da qualche parte, ma dobbiamo essere sinceri con noi stessi: se non lavoriamo ogni giorno al cambiamento, possiamo stare certi che tra dieci anni ci ritroveremo ancora su quel divano, convinti che il giorno dopo inizieremo a fare qualcosa per migliorare la nostra vita.

Per evitare di risvegliarci a cinquant'anni e realizzare di essere stati dei perfetti robottini, che non hanno saputo fare altro che lavorare tutto il giorno e comprare inutili aggeggi elettronici, dobbiamo iniziare a fare qualcosa adesso, appena queste righe (un po' impertinenti) avranno smesso di punzecchiare la nostra coscienza, perché, se rimandiamo a domani, sarà troppo tardi, e io avrò sprecato 2547 parole.

6 commenti:

  1. Articolo interessantissimo. Personalmente, ritengo che per trovare tutte le nostre energie e motivazioni sia utile effettuare quella che chiamo la "teoria della catastrofe". Ad esempio, immaginiamo cha tra un anno la nostra azienda chiuda, la nostra attività professionale si riduca bruscamente... Insomma che abbiamo davanti a noi un anno per prepararci all'impatto! Che fare!?

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  2. Complimenti, come sempre scrivi articoli ben incentrati negli argomenti di cui parli chiaramente, li seguo sempre volentieri, e devo dire che hai pienamente ragione, anch'io spesso mi ritrovo in questo tipo di situazioni, che vorrei cambiare ambiente, andare in un luogo più sereno, a contatto con la natura che mi mette pace dentro, ed invece devo ogni giorno fare i conti con i figli che anche se gli spiego le cose, avendone tre, una figlia di quasi 21 e due gemelli di quasi 16, tentando di fargli comprendere che nella vita bisogna impegnarsi nella vita se si vuole raggiungere gli obiettivi preposti, e poi dover convivere con dei parenti che se darebbero una mano sarebbe oro, invece bisogna litigare per farsi dare una mano in casa, e fare sacrifici non riuscendo a vedere la meta della raggiunta tranquillità, serenità interiore, e meno incavolature, a volte mi viene la voglia di piantare tutto ed andare a vivere per conto mio. Ciao e scusami se mi sono dilungato, cordialmente Gianfranco.

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  3. Se ci troviamo qui a leggere i tuoi consigli sicuramente c'è qualcosa che vorremmo cambiare e le tue parole solleticano i nostri desideri più profondi, però Il coraggio di lasciare il certo per l'incerto frena molto. Il problema sono sempre le disponibilità di partenza, se ne avessimo molte avremmo certamente meno freni. Continuerò a seguirti sperando di trovare la mia strada non troppo tardi. Silvia

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    1. Non si tratta di "lasciare il certo per l'incerto", bensì di rinunciare a raccogliere quello che (bene o male) abbiamo seminato nella nostra vita. Le difficoltà di sussistenza ci sono sempre state! Pensate a quando si era in piena seconda guerra mondiale! E pensate al dopoguerra, alle difficoltà d'ogni genere.... Se siamo ancora qui non è certo perchè siamo immortali, ma perchè abbiamo saputo insistere nel nostro progetto di VIVERE....Cari giovani, la vita bisogna guadagnarsela e non sperare solo nelle vincite al Superenalotto od al gratta-gratta! Siete troppo abituati ad avere il culo pieno grazie al lavoro dei vostri genitori o dei vostri nonni, ma prima o poi questi nonni e questi genitori moriranno (per regola naturale prima di voi!) e voi dovrete finalmente sbrogliarvela da soli. Speriamo che ci riuscirete e che non vi abbandoniate alla droga, all'alcool od al desiderio di suicidio! Questo mio discorso non vuole essere un rimprovero, ma un incitamento ad avere forza e coraggio, ma soprattutto fede nelle vostre capacità.....AUGURI!!!!

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  4. bell'articolo grazie, io e il mio compagno stiamo cercando disperatamente di mollare tutto e trasferirci all'estero con le nostre figlie e di aprire un'attività. non ci riusciamo ci mancano i soldi! cavolo che disperazione, non riesco ad essere positiva, non è possibile tutti ce la fanno e noi no.... mannaggia... se non avessi i figli avrei già mollato.... va be' scusate lo sfogo ma non so più a che santo votarmi....

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