Come Guadagnare con un Profilo Facebook

Come Guadagnare con un Profilo Facebook
Fare soldi con Facebook
Siamo arrivati alla seconda parte di questa piccola guida su come guadagnare con Facebook, nel primo post ci siamo concentrati sulle azioni da compiere, al fine di rendere popolare la nostra pagina, ora è arrivato il momento di studiare una strategia per convertire gli utenti in denaro.

In questo articolo scopriremo tre modi per monetizzare la nostra attività su Facebook e altri social network similari (come Twitter), quali sono i guadagni reali che si possono ottenere e i siti web su cui appoggiarci per guadagnare e gestire al meglio questa attività.



Prima dovresti leggere: Come Ottenere Guadagni da Facebook (prima parte)



Come fare soldi con un profilo Facebook


Tutti questi utenti che siamo stati in capaci di attirare e coinvolgere con le nostre attività, di qualunque genere esse siano, ora possono essere convertiti in denaro attraverso tre opportunità.

  1. Vendita diretta di prodotti.
  2. Vendita indiretta di prodotti con programmi di affiliazione.
  3. Vendita di inserzioni pubblicitarie per conto di terzi.

Il modo più semplice ed intuitivo per guadagnare attraverso un profilo Facebook, è naturalmente quello di mettere in mostra i prodotti che creiamo; questi verranno acquistati tanto più facilmente, quanto inerenti il tema della pagina, pertanto occorre riflettere attentamente sulla tipologia di profilo che intendiamo aprire, perché questo deve essere in armonia con il nostro prodotto. Se fossimo artisti e dipingessimo quadri, potremmo gestire un profilo che tratti il tema dell’arte, pubblicando giornalmente notizie sul mondo dell’arte, sulle mostre e sugli artisti emergenti, per poi proporre le nostre produzioni o promuovere eventi dove divulghiamo le nostre creazioni.

Se invece non siamo intenzionati a vendere un nostro prodotto, ma intendiamo guadagnare una percentuale sulla vendita di beni altrui, allora quello che fa per noi sono i programmi di affiliazione. Il funzionamento è semplice, per ogni oggetto venduto prendiamo una percentuale, tutto quello che dobbiamo fare è generare un link ad un prodotto venduto online, che contenga il nostro codice di affiliazione. Chi acquista quel bene, passando prima dal nostro profilo Facebook, ci “regala” una percentuale sul prezzo di vendita dell’oggetto stesso. In seguito farò un esempio su come creare tali link, ma per ora concentriamoci su come questo meccanismo può essere sfruttato al meglio.

Il classico esempio per guadagnare con Facebook attraverso i programmi di affiliazione (anche piuttosto diffuso) è quello di avere una pagina che, giornalmente, propone aforismi tratti da libri o personaggi famosi. Le persone sono molto propense a condividere frasi celebri, pertanto queste pagine crescono in modo abbastanza rapido. Ogni tanto, tra una citazione e un’immagine d’effetto, viene inserito un post che propone l’acquisto di un libro da cui qualche aforisma è tratto; il link a questo libro (che ridirige, ad esempio, su Amazon, Macrolibrarsi, Bruno Editore ecc.) è proprio un link di affiliazione, che contiene l’identificativo del proprietario della pagina di Facebook, che ha un account anche sulle suddette “librerie” online. Chi acquista il libro dà una percentuale al gestore della pagina. E’ un meccanismo che spesso avvantaggia anche l’acquirente stesso, perchè le pagine Facebook che fanno vendere molto, ottengono buoni sconto per i propri utenti o coupon per fare regali ai frequentatori più assidui.

Per chiarire facciamo l’esempio di Amazon.it. Ci si registra al Programma Affiliazione Amazon e si decide quale prodotto proporre ai nostri utenti di Facebook, ad esempio un macchina fotografica. Una pagina di Facebook sul tema della fotografia potrebbe proporre con successo una recensione su una bella e nuova macchina fotografica e, qualcuno interessato, potrebbe acquistarla tramite il nostro link.

Si sceglie il prodotto su Amazon, ad esempio una Canon PowerShot SX160 e si fa copia e incolla dell’indirizzo della pagina web, che qui ho evidenziato con un quadrato rosso.


monetizzare con facebook


A questo punto si va sul nostro account di affiliazione, dalla voce di menù Link e Banner, si sceglie “Link a qualsiasi pagina di Amazon.it”, si incolla l’indirizzo web (detto URL) nel capo denominato “Inserisci l'URL”, e si dà un nome (ad esempio Canon PowerShot SX160). Infine si clicca sul tasto “Scarica HTML”.

guadagnare denaro


A questo punto viene generato un codice che possiamo copiare e incollare in Facebook, con il seguente risultato.

fare i soldi con internet


Considerando che questa macchina fotografica costa 137,74 euro e che le commissioni variano dal 6 al 10%, per ogni pezzo venuto attraverso il nostro post su Facebook ci vengono accreditati più o meno una decina di euro. Un profilo Facebook con 350.000 iscritti, ammettendo anche che un post venga visto da un terzo degli iscritti, cioè circa 120.000 persone e che abbia un tasso di conversione dello 0,1% (cioè solo lo 0,1% fa un acquisto) guadagnerebbe 1.200 euro da un singolo post come questo. Immaginate quali guadagni possono arrivare a fare, profili che hanno milioni di “Mi piace” a che quindi vengono visti da centinaia di migliaia di persone ogni giorno. Per esperienza diretta posso dire che, giocandosi bene le proprie carte, si possono fare tassi di conversione anche dell’1%, a voi le conclusioni sugli introiti.

Infine abbiamo la terza possibilità di fare soldi con un account Facebook, che è molto simile alla precedente, solo che questa volta non veniamo pagati ad ogni “vendita”, ma semplicemente per ogni click che i nostri utenti fanno su una pubblicità che proponiamo sul nostro profilo. A parità di conversioni (cioè quanti effettivamente cliccano) il guadagno è molto inferiore rispetto all'affiliazione, ma è comunque una valida strada da tentare, senza contare che può essere sfruttata in accoppiata con le altre tecniche.

In questo caso, dicevamo, si viene pagati semplicemente per inserire un post di terzi, tipicamente un link ad una notizia proveniente da qualche portale di gossip o testata giornalistica. Esistono siti web che offrono proprio questo servizio, cioè procacciarci ogni tot tempo dei link da condividere. I più popolari sono:

(se ne conoscete ed utilizzate altri, li indichereste nei commenti per favore?)

Ho fatto una prova con LinkStation, mi sono registrato e ho dato uno sguardo ai link che mi venivano proposti di condividere.

ottenere denaro



Si nota che, alla voce CPC, troviamo scritto 9€, 8€ e via dicendo, questo vuol dire che, se condivido sul mio profilo Facebook quella determinata notizia, ogni 1000 click eseguiti dai miei fan, guadagno 9€. Con una pagina da 650.000 iscritti, anche ammettendo che solo la metà veda il link da noi condiviso (quindi circa 325.000 persone) e che solo l’1% di questi ci clicchi sopra, condividendo un link da 9€ al giorno, si avrebbe un guadagno quotidiano di circa 30 euro, cioè 900 euro al mese. Da esperienza personale posso dire che link ben contestualizzati al tema della pagina Facebook, possono generare conversioni tra il 2 e il 3%, con un netto lievitare dei guadagni.

Ci sono notizie “condivisibili” di ogni genere, dal gossip alla cucina, dalla finanza alla cronaca, pertanto quasi ogni tematica è coperta da possibili link pubblicitari.

Vendere il proprio account Facebook


Una strategia molto diffusa per guadagnare è quella costruire pagine ricche di utenti e quindi venderle a persone che intendano farci dei soldi, attraverso i metodi che abbiamo qui elencato. Basta cercare su Google la frase “Compravendita pagine Facebook” per ottenere una lunga lista di forum dove si trovano pagine da acquistare o si ha la possibilità di creare un’inserzione di vendita.

Questa pratica non è legale. Alcuni, per avvalorare la propria tesi sulla legalità di tale azioni, si appellano al fatto che sui Termini e le Condizioni d’Uso di Facebook viene solo indicato che:

“È vietato vendere i dati degli utenti. In caso di acquisizione o fusione dello sviluppatore/gestore di un'applicazione con un'azienda terza, è consentito continuare a usare i dati degli utenti all'interno dell'applicazione, ma non è consentito trasferirli al di fuori dell'applicazione.”

Ma il problema è un altro: noi non siamo proprietari della pagina di Facebook, siamo proprietari (e responsabili) dei contenuti, ma della pagina stessa no, pertanto non possiamo venderla, visto che non ci appartiene. Questa pratica, anche se molto diffusa, è appartenente al mondo dell’illegalità, pertanto la compravendita viene eseguita “in nero”, con tutti i rischi del caso, non solo inerenti l’evasione fiscale. Non sono rare, infatti, truffe per cui, una volta versato l’importo, il venditore sparisce senza darci i dati d’accesso al profilo Facebook.

Potrebbe interessarti: Guadagnare da Casa Sfruttando la Rete



Restare sempre aggiornati


Vivere in Italia, ovvero in un Paese dove le novità arrivano spesso in ritardo rispetto ad altri luoghi del mondo, ha in questo caso i suoi vantaggi. Spesso quello che succede oltreoceano si ripropone pari-pari dopo qualche mese nel nostro Paese. Se prendiamo l’abitudine di visitare siti web e blog dedicati a Facebook, in lingua inglese, avremo una costante visione di quello che in futuro accadrà, con l’ovvio vantaggio di poter prevedere i trend (le tendenze) a, al contempo, correre ai ripari rispetto a decisioni, provvedimenti e cambiamenti che la società di Zuckerberg decide di intraprendere.

Uno dei blog che consiglio di seguire è InsideFacebok  sempre molto aggiornato, che propone, ciclicamente, la Lista dei Temi più Caldi di Facebook in USA  informazione piuttosto utile per chi volesse provare a prevedere cosa farà tendenza in Italia, e costruire una pagina Facebook ad hoc, prima degli altri.

Per concludere ricordo che gli stessi meccanismi per guadagnare, qui elencati, possono essere applicati anche ad altri social, come per esempio Twitter, che in Italia è molto popolare, nonostante Facebook sia ancora al primo posto tra i social network più utilizzati, come spiega il seguente schema.


Conclusioni


Abbiamo capito che i margini per "guadagnare con Facebook" ci sono, anche se, creare una pagina con centinaia di migliaia di fan non è semplice e richiede costanza e tanta voglia di mantenere sempre aggiornato il proprio profilo. Sono molti ad utilizzare questo meccanismo in modo poco trasparente, sfruttando il nome di personaggi famosi o eventi scoccanti e drammatici, ma è possibile fare soldi anche proponendo un servizio realmente interessante e utile, che promuova informazione e cultura.

Nei prossimi anni i social network giocheranno un ruolo ancora piuttosto rilevante nel mondo della rete. L’avvento di dispositivi sempre più blindati e dalle funzionalità limitate (si pensi a tablet e smartphone) favoriranno un uso tendenzialmente passivo della tecnologia, per questo motivo i social rimarranno ancora per lungo tempo i protagonisti di internet, facendo, del social marketing (cioè guadagnare con Facebook, Twitter ecc…) una valida strada da intraprendere, quando s'intende ricavarne denaro.

30 commenti:

  1. tutto molto interessante come sempre. Il problema è trovare una pagina che attiri veramente molta gente e che questa sia portata a condividere per attirarne dell'altra. Il problema quindi di base è l'inventiva a mio avviso che ognuno ha.

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  2. Ciao Francesco, grazie per i tuoi spunti sempre interessanti.. I ricavi che arriverebbero tramite questa attività sono sempre da dichiarare superati i 5000€ l'anno giusto?

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    1. Ogni ingresso in denaro, anche di un centesimo di euro, in italia va dichiarato, quello che cambia è la modalità di dichiarazione, se hai un lavoro ed è un entrata occasionale allora puoi dichiararla nel 730, se non hai un lavoro allora devi fare partita iva, che tuttavia per i primi 3 anni ha dei costi agevolati.

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  3. e no la partita iva sotto i 5.000 e non si deve aprire affatto. Non ne vale neppure la pena! per pochi spicci guadagnati al mese con pubblicità, ad esempio, piuttosto ci rinuncio..
    Io sono disoccupata, che devo fà....

    Ciao

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    1. Il regime fiscale per i soggetti con partita IVA agevolata è applicato ai primi tre anni di attività e prevede il “non pagamento” dell’IRPEF e delle imposte relative addizionali (comunali e regionali), che sono sostituite dall'imposta sostitutiva pari al 10% del reddito conseguito (ricavi meno costi). Poi, se le cose non vanno bene, dopo tre anni si può chiudere.

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  4. Per chiarire. C'è molta confusione in rete in merito a come e se si deve aprire partita iva in questi casi. Sono stato all'agenzia delle entrate a chiedere e non mi hanno saputo rispondere, perchè non c'è una normativa precisa. Così ho personalmente aperto un'istanza di interpello all'agenzia delle entrate per chiedere che si abbia un pronunciamento ufficiale in merito. Ci vorranno mesi, ma fino a quel momento rimane ancora un dubbio su come fare.

    Molti, quasi tutti direi, aprono partita iva e basta, questo ti tutela ma dopo i primi 3 anni di attività inizia a pagare minimo 3200 euro di irpef l'anno, il che vuol dire che devi aver iniziato a guadagnare cifre considerevoli.

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  5. Ciao Francesco, ti seguo già da un po' anche se non ho ancora mai commentato un post. Ho una domanda a proposito dell'esempio di crerare una pagina facebook di citazioni. Sembrerebbe facilissimo da fare e si otterrebbero moltissimi "mi piace", ma non si rischia di violare il copyright, mettendo le inserzioni pubblicitarie? Ho cercato in rete e ho trovato questo:
    L'art. 70, Legge 22 aprile 1941 n. 633 (recante norme sulla Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio) dispone che «il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti d'opera, per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purché non costituiscono concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera».[1]

    http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_di_citazione

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    1. Quale autore sarebbe così poco furbo dal denunciare o fare causa ad un sito o una pagina di Facebook che usa le sue citazioni per poi vendere, attraverso programmi di affiliazione, i suoi stessi libri? Lui ci guadagna da tutto questo, si economicamente che in notorietà, e tecnicamente non credo nemmeno che rappresenti "concorrenza" all'utilizzazione dell'opera.

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  6. Sì capisco cosa vuoi dire e, in parte, lo condivido. Tra l'altro in genere aforismi e citazioni sono tratti da libri di autori classici, che sono defunti già da secoli quindi non dovrebbe più sussistere il diritto d'autore, perchè ha validità fino al settantesimo anno solare dopo la morte del soggetto detentore di tale diritto (almeno questo so in linea generale, poi ci saranno delle eccezioni, non sono un esperto di diritto d'autore e dovrei informarmi meglio).
    Per quanto rigurda gli autori viventi o comunque recenti, io personalmente non rischierei di postare delle loro citazioni. Magari ti può capitare l'autore ideologicamente contrario allo "sfruttamento" commerciale delle loro opere. Certo che se uno pubblica un libro, vorrà venderlo, ma magari non vuole che venga pubblicizzato da terzi su blog e social network. Per essere sicuri si potrebbe richiedere il consenso scritto a ciascun autore che si vuole citare? Troppo macchinoso! Lo so, forse sono troppo pignolo e accorto, ma penso sia meglio essere accorti, piuttosto di fare cose che poi potrebbero portare grattacapi. Tu, Francesco, giustamente facevi riferimento alla compravendita di pagine fb, che è illegale.
    Concludo con un suggerimento x un tuo prossimo post su questo argomento. Ho fatto una ricerca su siti e programmi x creare post con immagini x i social network, ovviamente ce ne sono molti. Potresti testarli e consigliare i migliori. Intanto grazie e ciao.

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  7. Ciao Francesco, per esperienza personalissima ti assicuro che all'apertura della partita iva nel regime dei minimi (io l'ho aperta per commercio elettronico e chiusa dopo praticamente una settimana) i contributi si pagano eccome : spese iniziali 340 euro di cui 140 circa per bolli ecc, 200 per il commercialista. Successivamente circa 280 al mese+iva da versare entro il 16 del mese successivo+circa 100 euro l'anno per tenere aperto il tutto. Un consiglio per chi decidesse di aprire partita iva per comprare e vendere online nel settore tecnologico : immaginate di comprare un cellulare a 100 euro, questo dovrebbe vedere applicato l'articolo 17 (reverse charge) che tecnicamente elide l'Iva del 22%, ciò significa che voi lo comprate a 100 e potete rivenderlo a 120 per dire e guadagnarci 20 euro. Questo nel regime dei minimi NON SUCCEDE quindi voi pagate 100+IVA e dovete rivendere fuori mercato! Occhio pertanto a valutare bene il discorso partita iva e regime dei minimi se non volete smenarci un mucchio di soldi che nemmeno avete guadagnato. Scusate la prolissità ma non vorrei che qualcuno si trovasse nella mia assurda situazione per non aver valutato bene il tutto prima. Ultimo consiglio : nel caso voleste fare dropshipping in Italia vendendo su Ebay per esempio vi ricordo che, sempre per esperienza personale, non esiste un margine soddisfacente. Tanto per citarvi un esempio, un computer che pagavo 400 e su cui avrei dovuto guadagnarci 15 euro veniva venduto a 100!!! euro in meno su Amazon e credetemi che ci ho perso giorni e notti a cercare dei grossisti validi provando praticamente tutti quelli che si trovano in rete. Si promette dal 20 al 30% di margine in realtà il margine va dal 8 al 12 praticamente sempre e se fate due conti più dell'8 se ne va di commissioni con Ebay, Paypal, ecc. OCCHIO RAGAZZI CONSIGLIO DA AMICO, vorrei pubblicare qualcosa su blog a tal proposito, Francesco se sei d'accordo fammi sapere mi farebbe piacere condividere la mia, anche se negativa, esperienza, forse possiamo aiutare qualcuno.

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    1. Ciao Claudio, si se ti va di scrivere un articolo in merito, ben venga, scrivi in privato così ci accordiamo bene :) grazie!

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  8. Ciao Francesco,

    sappiamo tutti che il tuo obiettivo è smettere di lavorare e continuare a guadagnare con il blog... ma allora quindi partita IVA anche tu visto che non dichiarerai più nel 730???
    Ma ne vale davvero la pena?

    A me sembra che questo "guadagnare con il blog" con pubblicità e affiliazioni sia un pò uno specchietto per allodole... quelli che veramente ci guadagnano sono quelli che stanno dall'altra parte del servizio che forniscono.

    Ma veramente conviene smettere di lavorare tradizionalmente per guadagnare solo con il blog, come vai predicando, ma se è un territorio di cui regole fiscali certe non ne abbiamo, e siamo obbligati a aprire P.IVA?

    Davvero conviene?
    mah...

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    1. Prima di tutto io non guadagno solo con il blog, ma ho anche lo studio di registrazione. In secondo luogo, come ho spiegato in altri commenti e nell'ebook ci sono blogger (molti) che guadagnano si e no 50 euro al mese, ce ne sono altri che ci vivono e altri ancora che fanno gli stra-soldi con una sola guida a pagamento. Stessa cosa vale per il business di Facebook o altri business online.

      Il cambiamento è un processo lento e ragionato, mollare tutto dall'oggi al domani non funziona, bisogna avere costanza e costruire la nostra alternativa al lavoro un po' alla volta. Può andare bene, può andare male, il fallimento è abbastanza probabile e deve essere tenuto in grande considerazione.

      Quando scrivo questi articoli non dico (come forse ci piacerebbe sentirci dire) che fare soldi in questi modi sia facile e sicuro, spiego solo come stanno le cose secondo le ricerche e gli studi che eseguo, poi ognuno fa le sue valutazioni.

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  9. Aggiungo altri siti a cui potersi affiliare: www.okeuro.com e www.prclick.it

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  10. Le tue riposte sono sempre precise e chiare. .bravo!!

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  11. Ciao Francesco ho una domanda a cui faccio fatico a trovare una risposta, vediamo se mi puoi aiutare. Ma se io ho una pagina Facebook senza scopo di lucro ne niente, se mando un messaggio a contatti che non sono tra i miei amici, e chiedo se hanno voglia di dare un'occhiata alla pagina è considerato spam? Si può fare oppure no?
    Grazie mille per i tuoi articoli..

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  12. Ciao oltre Amazon, PrClick, Okeuro altri siti che fanno lo stesso programma di affiliazioni? grazie 1000. saluti.

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  13. Ciao Francesco. Cosa ti ha risposto l'AdE all'istanza di interpello di cui parlavi nel tuo commento del 21 febbraio 2014, ore 18:40?

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    1. Ci credi che sono ancora in ballo? Ci stiamo scambiando raccomandate da mesi.

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  14. Pezzesco...solita Italietta......appena si conclude l'Odissea facci sapere, magari tramite un apposito articolo
    grazie

    p.s. noto che il tuo blog è notevolmente migliorato rispetto al passato, quando c'è stato qualche "inciampo" di troppo, almeno secondo il mio punto di vista ;) Tra i vari argomenti di cui hai parlato, o da cui ha preso le dovute distanze chiamando le cose con il loro nome, rimaneva appunto la questione della P.Iva, che è di FONDAMENTALE importanza, e hai fatto bene ad approfondirla. Un saluto

    Riccardo (il vecchio rompic...o del camper eheh)

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  15. Ciao Francesco, io sono una scrittrice. Ho aperto il mese scorso una pagina su Facebook legata a un saggio scritto da me. Ho acquistato un pacchetto per sponsorizzare la pagina e i miei post.
    Purtroppo nonostante le numerose condivisioni e "mi piace", non ho guadagnato nemmeno un centesimo di ciò che ho investito in quanto secondo le statistiche di Facebook, l'85% dei "mi piace" e delle condivisioni apparteneva a una fascia di età stimata tra i 13 e i 17 anni. Persone che non hanno la carta di credito per acquistare il libro su internet...

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    1. Quando hai acquistato il pacchetto di sponsorizzazione, cioè quando hai preparato la campagna, non hai indicato la fascia di età a cui la campagna era indirizzata?

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  16. sì dai 13 ai 50 anni, ma chi ha clikkato aveva massimo 17 anni

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    1. Eh forse nel tuo caso la pubblicità su Facebook non è la scelta giusta, oppure alzi il target e punti solo a maggiorenni. Comunque i minorenni le cose se le fanno comprare dai genitori se veramente le vogliono, non si è mai visto un minorenne che non si scarica le canzoni da iTunes pagando perchè non ha la carta di credito... usa quella del padre.

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  17. Ciao Francesco. Mi stavo chiedendo quando, secondo te sia meglio incominciare a mettere link di affiliazione. Mi spiego meglio: quanti fans è utile avere per poter pensare alle affiliazioni? Io sono solo all'inizio, ho creato la mia pagina da qualche giorno e ho solo 58 fans.Vedo che comunque crescono di giorno in giorno e, quindi, intendo continuare e non demordere. La mia pagina tratta di scrittura, poesia, citazioni e metodi per stare bene ,(psicopoesia, scrivere di sé, coaching, Pnl)
    Quanti fans, secondo te, per poter cominciare a guadagnarci?
    Se ti va di dare uno occhio,la mia pagina si intitola traccenude.it ed è collegata al mio blog. Te lo dico perché mi fido di te, sei sempre molto diretto e preciso, quindi una tua opinione mi farebbe piacere. Grazie. Alessandra

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    1. Ciao Alessandra. Io non credo ci sia un numero preciso, credo che dipenda solo da quanto ben contestualizzati sono i link di affiliazione rispetto al tuo target d'utenza, nel senso che link molto a tema con gli interessi di chi ti ha dato il "Mi Piace" generaranno ottime conversioni, viceversa no. Con 58 fan probabilmente farai sempre 0 conversioni, penso che si possa parlare di guadagni quando sei almeno sui 10.000 fan.

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  18. Ciao bello. Permettimi di dirti che Linkstation ha scammato e ha anche ricevuto delle denunce perché non in regola con il fisco

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  19. Ciao.
    Articolo interessante, peccato che facebook taglia i link di affiliazione. Ovvero, dopo aver creato su amazon il link di affiliazione e dopo averlo incollato su Facebook, cliccando sull'immagine del prodotto caricata in automatico da Facebook si apre la pagina Amazon con il prodotto relativo, ma se si guarda il link si nota che il tag di affiliazione di amazon e' stato tagliato da facebook.

    Sto sbagliando io qualcosa o esiste qualche altro metodo ?

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    1. Ho paura che Francesco la faccia facile. Non mi risulta che FB dia il permesso di guadagnare mediante profili o pagine..
      Diversamente, Francesco credo stia facendo parecchi soldi grazie a noi che leggiamo il suo sito o blog che sia..
      Mah!

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    2. Anche lui deve vivere e sfrutta queste tecniche per attirare visite... ;)

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