Come Essere Felici Riscoprendo la Vera Ebrezza

Come Essere felici Riscoprendo la Vera Ebrezza
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Chi lo avrebbe mai detto che per comprendere come essere felici sarei arrivato addirittura a parlare d'ebrezza, sballo e trasgressione? Eppure, questi concetti, sono fortemente legati a quelli di Felicità e Amore, anzi ne sono dei veri e propri sostituti, scorciatoie alla felicità che ricerchiamo costantemente.

Oggi cercheremo di capire perché, nell'epoca moderna, le persone sentano un crescente bisogno di aggrapparsi allo sconvolgimento e alla trasgressione, quali meccanismi le spingano in quella direzione e che alternative esistano per essere veramente felici e sentirsi bene.





Sballarsi per trovare la felicità


La realtà di milioni di persone è incolore, giornate tutte uguali si susseguono senza un vero scopo. Ogni mattina il medesimo rituale: sveglia prestissimo contro la nostra volontà, doccia, colazione veloce e poi via, tutti in colonna verso il posto di lavoro. Se ci guardiamo allo specchio, vediamo felicità o depressione? Serenità o stress? Non spreco nemmeno tre battute per rispondere. Se guardiamo la realtà dei fatti, la cruda verità che qualcuno prima o poi farebbe bene a sbatterci in faccia, ci rendiamo conto che non facciamo mai quello che realmente vorremmo; siamo sommersi dai doveri, attività di cui ce ne frega bene poco, ma che sopportiamo perché crediamo strettamente necessarie alla nostra sopravvivenza, o semplicemente perché “ci hanno detto che così si fa”. Se potessimo veramente scegliere, quante delle azioni che quotidianamente compiamo continueremo a fare? Ci alzeremmo presto? Lavoreremmo tutto il giorno? Passeremmo ore nel traffico? Spenderemmo cifre esagerate per pranzi sapidi? Andremmo in ferie solo la settimana di ferragosto a farci spennare?
Credo che, se cercassimo in tutti i modi di essere felici, non faremmo nulla di ciò che quotidianamente siamo costretti a sopportare. Sarebbe come togliersi dal collo, la pesate catena arrugginita che ci tiene imprigionati, sfondare la porta della cella umida in cui, da sempre, siamo rinchiusi e poter finalmente correre a perdifiato in un campo fiorito, urlando e tirando pugni al vento.

Questa sensazione di rottura, di totale liberazione da ogni oppressione, è un terremoto d'emozioni che solo pochi coraggiosi, nel corso della propria vita, avranno la fortuna di provare. Tutti gli altri continueranno a sognare una vita diversa e si accontenteranno di assaporarne l'impeto con la punta della lingua, concedendosi brevi e circoscritti momenti d'ebrezza, senza Realizzare Veramente Come Essere Felici.

Il sistema vive di questo equilibrio, il suo scopo è sfruttarci fino al midollo ma, per farlo, per tenerci legati senza catene, ci deve fornire alcune possibilità di evadere, momenti in cui ci “ricarichiamo”, nei quali possiamo gustare un po' di felicità, in modo da poter poi tornare a produrre, in attesa del prossimo breve istante di sballo. Lo stesso meccanismo è usato all'interno delle aziende: un piccolo riconoscimento, assolutamente inadeguato agli sforzi fatti, è sufficiente per darci quel poco di carica che serve a costringerci a lavorare ancora, ancora e ancora.


Felicità in pillole


Vi siete mai chiesti perché, in città, l'aperitivo sia un fenomeno di così grande successo? Si potrebbe quasi affermare che più è grande, caotica ed opprimente la metropoli, tanto più apprezzata e diffusa è la moda di prendere l'aperitivo. E' innegabile che si tratti di un momento di svago, un'oretta e mezza di relax nella quale l'alcool, ingerito a stomaco vuoto, viene assorbito rapidamente e porta il cervello umano a dimenticare preoccupazioni e problemi, concedendo istanti di euforia che in nessun altro momento della giornata proviamo.

E' quello che viene comunemente definito sballo, un'economica fuga dalla realtà che odiamo, la momentanea possibilità di lasciarsi alle spalle i problemi, senza però rischiare o compromettere nulla, attimi in cui assaporiamo cosa significherebbe essere felici.
Orde d'individui acromatici, corpi svuotati di ogni speranza e sentimento, escono quasi alla stessa ora da giganteschi palazzi di cemento e si affrettano a prendere posto nei bar, luoghi dove, per pochi euro, assumono per via orale liquidi atti a donare loro “l'ebrezza”, un surrogato della Felicità Vera, quella che probabilmente non conosceranno mai, una droga il cui scopo primario è dimenticare temporaneamente la terribile condizione di schiavitù in cui versano. Sembra un racconto di fantascienza.

Anche l'acquisto di beni materiali viene promosso a questo scopo; comprare oggetti inutili è una forma di svago che permette di assaporare brevi istanti di euforia, legati all'eccitazione di possedere qualcosa di nuovo e diverso dal solito. Desideriamo ad esempio un nuovo cellulare, lo vogliamo perché in TV la pubblicità ci martella costantemente, ne sentiamo il bisogno, crediamo che possederlo significhi essere felici. Più è grigia e piatta la nostra realtà, più è probabile che cadremo nella trappola dell'acquisto, al fine di portare attimi di felicità nel nostro cuore. Acquistare ci fa sentire meglio, c'è finalmente una novità nella nostra miserabile esistenza, solo che il “nuovo” diventa presto “vecchio” e, soprattutto, diventa la normalità, perché tutti vengono condizionati dalla pubblicità e tutti acquisteranno l'oggetto. Dunque, come essere felici di nuovo? Acquistando qualcos'altro!

Il gioco d'azzardo, soprattutto quello facilmente accessibile, come le slot machine, aumenta il suo giro d'affari nei momenti di crisi. Questo fenomeno non è dovuto, come vogliono farci credere, alla maggior necessità di denaro che le persone avrebbero, ma alla rottura dell'equilibrio tra la schiavitù e lo svago. In tempi di crisi, infatti, la mancanza di denaro fa si che le persone possano accedere sempre meno a sistemi di distrazione, come l'acquisto di beni inutili; la loro realtà, priva di momenti d'evasione, diventa ogni giorno più insopportabile, e il miraggio di trovare una via d'uscita rapida, si concretizza nella falsa promessa di ottenere facili vincite. Ancora una volta ci vengono vendute “distrazioni” e “brividi”, sistemi che ci permettono di essere momentaneamente felici.


Così è la vita


I pochi fortunati che riescono a risvegliarsi e a togliere il pilota automatico, iniziano ad assumere una posizione critica nei confronti della società moderna e di quello che crediamo sia “il modo normale di vivere”, realizzando immediatamente di essere infelici. Si accorgono di aver vissuto, fino a quel momento, un'esistenza vuota e di non possedere nulla, se non decine di oggetti inutili, debiti e vizi tipicamente costosi.

Sprechiamo anni spaccandoci la schiena per una manciata di euro, Soldi che poi spendiamo per accedere a meccanismi d'evasione, il cui unico scopo è quello di cancellare, anche solo per qualche attimo, la sensazione di pesantezza e oppressione continua, derivante proprio da quegli stessi lunghi anni di lavoro opprimente.

Più lavoriamo più la nostra esistenza si riempie di niente, e il denaro che guadagniamo diventa indispensabile per ricercare nuovi e costosi sistemi di fuga dalla nostra stessa vita, ricorrendo ad un'ebrezza via via sempre più estrema. Improvvisamente s'intuisce perché spendiamo centinaia di euro per un cellulare, decine di migliaia di euro per automobili di lusso, gioielli costosi, vacanze e droghe di svariata natura. Più è elevata la classe sociale, più è vasto il vuoto da colmare, maggiore è il dispendio di denaro necessario a dimenticare la propria infelicità. Più è profondo e indissolubile è il legame con i falsi valori della società dei consumi, più si fanno estreme le pratiche da perseguire per trovare attimi di pace, dall'inferno a cui siamo condannati.

Si spiegano quindi le dipendenze dal gioco d'azzardo, la grande diffusione della cocaina negli ambienti ritenuti socialmente elevati e le bizzarre pratiche di sesso estremo che, col sesso vero e proprio, finiscono per avere poco in comune.


Il prezzo della felicità


Quello che la società moderna genera è un essere umano totalmente annichilito, talmente coinvolto nel meccanismo della produzione e del consumo, da non rendersi nemmeno conto della propria situazione. Il risultato è che tutto quello che esiste, esiste solo grazie al denaro. Trovare la felicità tramite l'ebrezza ha un costo, perché le stesse modalità d'accesso allo sballo hanno un costo, pertanto la felicità stessa finisce per avere un prezzo.

Questo è l'aspetto più drammatico, l'indissolubile legame tra felicità e denaro; paghiamo per accedere alla felicità, e lo facciamo con una leggerezza disarmante, ignari di alimentare un meccanismo che si rinforza giorno dopo giorno, che cresce e si alimenta grazie al nostro agire. Abbiamo creato una prigione invisibile, ed ogni giorno, ognuno di noi, da il suo piccolo e inconsapevole contributo per mantenerla viva e in piena forma.

In definitiva, siccome lavorare tutta la vita ci mantiene in uno stato d'infelicità, accediamo allo sballo per trovare la felicità, ma l'ebrezza costa e per pagarla dobbiamo lavorare ancora, ancora e ancora, in una spirale senza uscita, dove la ricerca della felicità genera infelicità


Come essere felici


L'ebrezza che abbiamo descritto in quest'articolo è sostanzialmente malsana, c'è una differenza abissale tra l'accompagnare, con un buon bicchiere di Amarone, una succulenta tagliata su letto di rucola, e trangugiare a stomaco vuoto vino bianco scadente, mischiato a ghiaccio e Campari. E' l'approccio che fa la differenza, come acquistare continuamente capi firmati che ci intasano l'armadio, a prezzi esorbitanti, o limitarsi ad un indumento utile e di qualità, quando ne abbiamo realmente bisogno.

Esiste un'ebrezza differente da quella che si può ottenere tramite il denaro e, tutti, almeno una volta nella vita, l'abbiamo provata; sto parlando dell'amore, quello vero, che fa vibrare il cuore e ci disorienta, che riempie il corpo di così tanta energia che potremmo correre in modo folle per un chilometro e ancora ne avremmo. Tutti lo conosciamo, è quella sensazione che si prova quando incrociamo lo sguardo della persona di cui siamo follemente innamorati, attimi in cui il cuore sembra esplodere e scagliare energia in ogni direzione, riempiendo il corpo e togliendo il fiato. E' l'abbraccio sincero di una persona cara, che ci stringe forte per interminabili secondi e ci fa stare bene, è la felicità che si prova nel donare senza chiedere nulla in cambio, se non un sorriso sincero sul viso di chi riceve.

Queste sensazioni donano un'ebrezza ancor più forte di quella “classica”, un senso di pienezza e soddisfazione che perdura, che ci rende migliori e che non ha nulla a che vedere con gli stramaledetti soldi.

Chi capisce questi concetti, ha capito come essere felice.

La società dei consumi ha paura di tutto questo, per lei siamo un virus, persone da additare come diverse, da deridere, emarginare, che non seguono le regole, che non si comportano come gli altri, non consumano e non si sballano ricorrendo al denaro. Alla società piacciono le persone superficiali, che non si fanno domande, prendono quello che c'è e fanno quello che c'è da fare, senza criticare, senza chiedersi il perché.

Se vogliamo capire come essere felici, smettiamo di seguire le regole, agiamo di testa nostra, utilizziamo il denaro il meno possibile, lavoriamo poco, usiamo il tempo per stare con le persone che amiamo, rincorrendo quell'ebrezza genuina che da tempo abbiamo dimenticato, ma che può tornare ad essere il centro della nostra vita. Solo così non avremo più bisogno di niente e, allo stesso tempo combatteremo contro il sistema, senza ricorrere alle armi o alla strategia del terrore, ma semplicemente facendo quello che ci rendere felici: amare.

11 commenti:

  1. Bellissimo articolo....anche se a volte preferirei far parte di quel mondo di persone che sono completamente assoggettate al sistema...del tipo reinseritemi in matrix :))

    Sto per cambiare lavoro (sempre da dipendente timbra cartellino) ma in un'ottima localita vicino al mare ed all'estero...se neanche così saro' felice cerchero' strade alternative tipo quella che stai faccendo tu.
    Non ho paura, anzi, emozione. Dopo la morte di mio padre ci sono poche cose che mi spaventano, di fronte alla morte tutte le altre cose diventano secondarie...quanto é vero!!!

    Ti seguo già da un anno.
    Un caro saluto,

    Diego

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  2. ciao Francesco, volevo sapere qual'è il tuo rapporto con i social network (FB, twitter, ecc..), se li usi e che valore hanno (sempre se ce l'hanno) nel contesto della felicità. Grazie. Ciao. Giuliano

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    1. Li uso solo per aumentare le visite a questo blog, sono un mezzo per fare social marketing, non li uso quasi mai per motivi personali :)

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  3. Ciao Francesco,
    Sono una lettrice del tuo blog da tempo. Condivido il tuo pensiero e ammiro la tua mente creativa ma soprattutto concreta. Vivo in uno dei tanti paesi della laboriosa Lombardia e quindi ti la lascio dire come non sia facile trovare "alleati" di pensiero anzi se non lavori 12h al giorno, sudi e mostri le cicatrici dei danni provocati dal lavoro sei solo uno che non ha voglia di lavorare, "uno furbo". Io preferisco il termine "selvatica" (difficile da addomesticare) ma viva la libertà di pensiero sempre che si sia abbastanza liberi da averne uno. Bene, dopo le presentazioni ^_^ passerei alle domande. Ho letto con interesse i post sulle canarie, ci sono già stata varie volte, ho trovato un posto che mi piace e con il tempo ho accumulato una cifra sufficiente x investire in un appartamento da affittare ai turisti. Il problema é che non so come muovermi. Mi sono un po' incartata. Credo che la formula residence sia la migliore,stando in italia ho bisogno di qualcuno di fiducia che gestisca x me check in/out clienti. Pulizia Apt ogni cambio di cliente. E problematiche varie. Ma tutti i residence fanno questi servizi? In internet non trovo molto. Agenzie che fanno property management ma io vorrei gestire personalmente le prenotazioni mettendo l'Apt su siti come booking. Per te è fattibile come cosa? Hai qualche consiglio da darmi? Vorrei prepensionarmi prima dei 40anni^_^ Grazie Moira

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    1. Hey, quando ti pensioni prima dei quaranta e vaia Fuerte, spero di esserci anch'io :) La formula più indicata è quella dei residence, spesso c'è un portiere all'ingresso e una persona che si occupa delle pulizie. Ci sono agenzie che fanno questo servizio, ma molti si affidano al passaparola, pagano una persona che si occupa delle pulizie di altri appartamenti dello stesso residence "a lavoro", cioè un tot pulizia. Il residence solitamente ha costi annui comuni più elevati, i valori non dovrebbero però superare i 1000 euro, almeno così mi dicono alcuni contatti che ho in loco.

      In ogni caso le agenzie immobiliari in loco, sanno tutto su questi dettagli, quindi la cosa migliore è chiedere a loro quando andrai a fare il primo sopralluogo.

      Per gestire le prenotazioni da sola, affidati a siti come Booking e Tripadvisor, sono i più usati, pubblichi il tuo appartamento e vedrai che non avrai problemi. Alcuni miei conoscenti che hanno lì appartamenti, si affidano anche totalmente al passaparola, e non hanno grandi problemi a riempire agosto e luglio!

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  5. Quando hai descritto le esistenze grige di tanti di noi, così volute da come è impostata la società, con le fragili evasioni di qualche contentino materiale o alcoolico... mi hai fatto venire un brivido. Perchè è vero, e perchè è molto simile al mondo che descrivo nel libro-gioco che ho da poco messo on line. E' una storia dove sta a te, protagonista, svegliare il mondo dall'aridità in cui è caduto, e farlo grazie all'arte. Penso che ti potrebbe piacere, se ti va buttaci un occhio, è fruibile gratis: http://www.portodarti.it/ilrisveglio_kandinsky.html
    Chiara

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  6. Ciao Moira mi chiamo Francesco come il nostro "boss" del blog, anche io sto cercando di affrancarmi dal discorso lavoro e di andare in pensione a 40 o giù di li, il discorso canarie interessa anche me e vorrei chiederti qualche consiglio, poi come ho già comunicato a Francesco sto cercando di verificare qualche soluzione "alternativa" per quanto riguarda la questione fiscale. Hai una mail alla quale contattarti cosi evitiamo di andare fuori discorso visto che temo non sia questa l'area adatta?

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    1. Preciso che nn voglio vivere alle canarie ma solo comprare un immobile e affittarlo ai turisti per avere una rendita. Non posso aiutarti perché ne so poco anch'io. Sto studiando e valutando. Ti posso consigliare un sito che ho letto: infocanarie.com , sono intermediari e danno info su investimenti. Ovviamente non li conosco quindi non so se siano validi o meno. Avrei preferito investire in italia ma il clima delle canarie e la possibilità di affittarlo sempre non ha pari con nessun paese dello stivale. Nonché avere un Apt sul mare in italia costicchia. Ce la faremo a prepensionarci :-) Ciao Francesco 2.

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