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Come fare soldi con il poker online
4° lezione |
Siamo arrivati al nostro quarto
appuntamento su come fare soldi grazie all’unico gioco d’abilità legalizzato in
Italia, basato totalmente sulla statistica e sulle nostre capacità. In questo
nostro quarto incontro (il quinto se consideriamo anche la lezione zero)
capiremo l’importanza di leggere l’avversario, cioè di individuare il suo modo
di giocare al fine di prevederne le mosse.
In aggiunta a questa strategia
poi, valuteremo come comportarci a seconda delle azioni della persona che
abbiamo di fronte e capiremo come trarre il massimo profitto da ogni singola mano.
L’importanza di leggere
l’avversario
Lo abbiamo ripetuto numerose
volte, alla lunga non puoi vincere a poker contro chi è più forte di te, puoi
avere fortuna, ma sulla lunga distanza il più abile la spunta; per questo
motivo è importante capire quali siano i parametri per valutare la forza e il
modo di giocare di un avversario (oppo), e proprio come accadeva quando
frequentavamo i banchi di scuola (forse), anche nel poker, se vogliamo
raggiungere un livello che ci garantisca di fare soldi sicuri, dobbiamo
prendere appunti.
Ci possiamo trovare di fronte ad un
oppo che non ha paura di nulla, il cosiddetto duro, il bullo che rilancia con 7
- 2 fuori posizione e, anche se non conclude nulla al flop, non si fa problemi
a puntare forte su tutte 3 le strade (flop, turn e river), raddoppiando o
perdendo tutto. Altri avversari, detti “nitty”, sono invece chiusi come ricci,
giocano solo monsters hand (le mani migliori) e lasciano immediatamente se il
flop non “lega” con le loro carte. C è poi il giocatore che decide cosa fare
solo in base a quello che ha in mano, quello che invece pensa anche alle tue
carte, e quello che agisce in base a ciò che crede stiamo pensando di lui. C'è
quello aggressivo, quello passivo che “stai pur certo che se punta, qualcosa ha”,
lo sceriffo che nulla ti fa passare, se bluffi pagherai caro, chiama tutte le
tue puntate fino allo showdown, anche se ha poco o nulla, accertandosi che tu
non stia cercando di imbrogliarlo.
Chiunque ti trovi davanti,
specialmente nella mia disciplina (Heads up, uno contro uno), prima riesci ad
inquadrare l’avversario, prima inizi a fare soldi.
Software per prevedere le mosse dell’avversario
Per analizzare l’oppo con
accuratezza esistono appositi software che non fanno altro che collezionare
statistiche sul modo di giocare dell’avversario e darci delle indicazioni sulla
tipologia di giocatore che abbiamo di fronte. 1000 mani possono essere
sufficienti per avere un quadro completo del suo atteggiamento al tavolo e
poterne prevedere (in linea di massima) il comportamento. Ancora una volta, non
si tratta di riuscire ad indovinare ogni giocata, ma solo di azzeccare statisticamente
la mossa giusta.
Grazie a questi software possiamo
sapere quante volte folda alle “continuation bet” sul flop, quante volte arriva
allo shodown, che probabilità ha di vincere quando la mano si conclude allo showdown,
quanti soldi vince o quanti ne perde, quanto tempo gioca e cosi via. Più cose
sappiamo, più volte faremo la mossa giusta, più soldi possiamo fare.
Utilizzare questi programmi è
quindi importantissimo, in rete è facilissimo trovare numerose informazioni sul
loro utilizzo, per ora limitiamoci ad elencare quelli che sono
indiscutibilmente i migliori:
Pot odds: un concetto importantissimo
I giocatori che tengono in
considerazione questo concetto hanno più probabilità di essere vincenti,
rispetto a quelli che non lo considerano, i quali sono inevitabilmente
destinati a perdere i loro
soldi. Questa coscienza è una caratteristica
estremamente sottovalutata e rappresenta la capacità di calcolare la nostra
probabilità di vittoria, valutando sia le nostre carte, che quelle che crediamo
abbia il nostro avversario.
Da questa affermazione si
intuisce già che esiste un mix di abilità che innalzano notevolmente la bravura
di un giocatore, questo mix è lo studio dell’avversario al fine di leggere, nel
suo comportamento, le carte che possiede e, allo stesso tempo, stimare su quale
range di mani possiamo mettere l'avversario.
Dalla mia esperienza posso dire
che ci sono dei numeri, delle probabilità, delle quote da cui non possiamo
prescindere se vogliamo essere dei giocatori vincenti. Cercherò di elencare
quelle più importanti.
Prima del flop
Probabilità che ci venga servita
una coppia di assi: 1 su 221.
Curioso il fatto che, nonostante
A - A sia per distacco la mano più potente, non è invece quella meno probabile.
La combinazione di carte meno frequente infatti è A - Ks, che ci viene servita
solo una volta ogni 332, questo perché vi sono più combinazioni di coppie di
assi, cuori picche, cuori quadri, cuori fiori, fiori quadri, fiori picche,
picche quadri, rispetto a quelle di A - Ks (dello stesso seme). Ci sono 6
diverse combinazioni che possono generare A – A e solo 4 per A – Ks. Questo
concetto deve essere ben assimilato, quando abbiamo in mano A – A dobbiamo
renderci conto che si tratta della situazione in assoluto più profittevole.
- La probabilità che ci venga servita una coppia
qualsiasi è di 1 su 16.
- La probabilità di avere due carte qualsiasi dello
stesso seme è di 1 su 4 (molto frequente).
- La probabilità che ci venga servita una coppia
di assi, di re o asso-re è di 1 su 47.
Non di rado si vedono giocatori
andare “all in” preflop, questa è la Bibbia per fare soldi con il poker, da stampare
e attaccare sul monitor o, ancora meglio, da imparare subito a memoria. Iniziamo quindi a parlare un po’ di
percentuali, in modo da renderci conto di quale sia la possibilità di battere
le carte del nostro avversario, ecco un esempio:
Quando abbiamo una coppia servita
più alta del nostro avversario, 4 volte su 5 vinciamo, quindi anche 33 vs 22 oppure
AA vs 77, hanno sempre 8 colpi su 10 a favore. Questo vale anche per gli esempi
seguenti.
- AA vs AK 85% 15%
- 77 vs JQ
55% 45% (il cosiddetto “coin flip”)
- 1010 vs A10 70% 30% (coppia contro una carta più alta e l'altra
uguale alle proprie)
- 77 vs
5K 70% 30% (coppia contro una carta più alta e altra
più bassa)
- KQ vs
109 65% 35% (due carte alte contro due carte più basse)
- A10 vs
KQ 60% 40% (due
carte contro altre 2 intermedie alle
prime)
Ogni volta che ci viene servita
una coppia, una volta ogni otto faremo tris (set) sul flop, una volta ogni 137 “flopperemo”
invece un full, circa una volta su cinque miglioreremo la nostra mano con tris
o punto superiore, fino al river.
Se abbiamo due carte dello stesso
seme (suited) , una volta ogni 90 faremo colore al flop, circa una volta su 10
scenderanno altre 2 carte dello stesso seme delle nostre sul flop, dandoci un
progetto colore. E’ importante sapere che se andiamo avanti fino al river, a
prescindere da cosa scende sul flop, solo una volta su 16 faremo colore entro
il river.
Se abbiamo in mano due carte tra
loro diverse, una volta su 3 legheremo una coppia sul flop.
Il flop, 1 volta su 5, sarà
composto da una coppia (AA5 - 77K), 1 volta ogni 18 avrà tre carte dello stesso
seme, 4 volte su 10 presenta almeno due carte in sequenza ( 109A- 734)
dal flop al river
- Se abbiamo tris sul flop, una
volta su tre circa al river miglioreremo con full o punto superiore.
- Se abbiamo doppia sul flop, una
volta su sei faremo full entro il river
- Scala bilaterale sul flop chiude
entro il river 1 volta su 3
- Scala ad incastro (gutshot)
chiude una volta su 6
- Se abbiamo due carte più alte di
quelle presenti sul flop, una volta ogni 4 faremo coppia entro river (es: JK su
flop 478)
Questi concetti, apparentemente
slegati tra loro, verranno un po’ alla volta assimilati e, quando giocheremo,
osservando le carte, impareremo a valutare passo dopo passo la nostra
percentuale di successo in base alle carte che abbiamo e alla possibilità
percentuale di combinare qualcosa al flop, al river o al turn. Solo ponendo attenzione a queste valutazioni saremo certi di giocare nell'ottica di «fare soldi» e azzerando completamente la nostra dipendenza dalla fortuna.
La regola del 4x2
Inizialmente può essere molto
comodo riassumere tutte queste percentuali in un'unica formula, una regola che,
a grandi linee, ci permette di calcolare la percentuale di riuscita del nostro progetto. E denominata
la regola del 4X2 e funziona così: Per calcolare la percentuale di riuscita di un progetto al river, si
moltiplica volte 4 gli outs (cioè le carte che servono per migliorare) a nostra
disposizione, per completarlo invece entro la prossima carta che scenderà (quella
del turn o quella del river) bisogna moltiplicare X2.
Per fare un esempio semplice, se
abbiamo in mano JQ di cuori ed il flop è K cuori, 10 cuori, 2 fiori, abbiamo moltissimi
outs, cioè possono uscire molte carte che ci possono far fare qualcosa, ad
esempio ci sono ben 9 carte che ci possono far fare colore, quindi, se vogliamo
calcolare le pot odds approssimative usando la formula del 4x2, basta
moltiplicare 9x4 = 36, cioè abbiamo il 36% di possibilità di fare colore al
flop e 9x2 = 18% di possibilità di fare colore al turn.
Imparare a controllare il piatto
Non sopravvalutare mai la tua
mano, ci sono molte mani che ai più sembrano fortissime, ma in realtà lo sono
molto meno, sono comunemente dette "trap hands " (mani trappola, che
crediamo siano forti, ma non lo sono così tanto) e le più famose sono KQ e KJ.
Queste carte sono ideali per vincere piatti non troppo grandi, quindi, quando
ci ritroviamo con in mano una di queste due combinazioni, è importante imparare
a controllare il piatto con puntate modeste, evitando che cresca troppo e
rinunciando quando cresce oltre il nostro controllo.
Ecco un esempio da leggere
attentamente, un caso classico di sopravvalutazione delle proprie carte,
abbagliati da un flop a nostro favore.
In un 6 max, 1-2 cash, i primi 2
giocatori foldano, il giocatore X alla sinistra del bottone con 200 euro
davanti ha in mano KJ e raisa 6 euro, il bottone (anche lui con 200 euro)
chiama (cioè mette 6 euro) ed i bui foldano. Il flop è J104, ora il piatto è di
15 euro. X esce con una puntata di15 euro, il bottone chiama. Ora il piatto è 45
euro. Al turn esce un 6, non ci sono progetti colore. X esce di 2/3 piatto con
30 euro, il bottone chiama ancora. Ora il piatto è 105 euro. Al river esce un
2, X esce di metà piatto, puntando 50 euro, facile call del bottone che con AJ
vince un piatto di 205 euro, facendo perdere a X più di metà stack!
In questo caso, il giocatore X,
pur avendo in mano carte buone (KJ) non è stato in grado di controllare il
piatto perché ha sopravvalutato la sua coppia di J. Il suo diretto avversare,
invece, sapeva bene di avere una mano molto forte, ha intuito le carte di X dal
suo comportamento, e lo ha portato fino alla fine, così da guadagnare più soldi
possibile.
E importante imparare a controllare
il piatto già dall'inizio, dare il giusto valore alla nostra mano e al nostro
punto, e quando questo è massimo, cercare di elaborare una strategia per levare
ad oppo tutte le chips.
Adesso analizziamo un esempio in cui
invece ha senso cercare di far crescere al massimo il piatto.
Abbiamo 22 e il
flop è 2AK, con altri 2 giocatori dentro. Il nostro obbiettivo non sarà quello
di pot-controllare, ma quello di cercare di rendere il piatto più grosso
possibile. Abbiamo 3 giri di puntata e siamo i primi a parlare, avendo
posizione su entrambi. Si sta giocando sempre a 1-2 e il piatto è già di 21
euro. Immaginiamo di aver intuito che, AK usciti al flop, abbiano aiutato i
nostri avversari e di avere (noi e i nostri avversari) ancora 180 euro da
giocare. Come dobbiamo comportarci per fare più soldi possibile?
Abbiamo 3 turni di puntate, basta
puntare ogni volta circa i 2/3 del piatto, ed il gioco è fatto. Puntiamo 14
euro sul flop da 21 euro (i 2/3 appunto) e veniamo chiamati da entrambi. Il
piatto ora è di 63 euro e davanti abbiamo 160 euro. Al turn esce un 7, carta innocua,
usciamo ancora di 40 euro e veniamo chiamati solo da un giocatore, l’altro
lascia. Ora il piatto è di 143 euro, a noi rimangono 120 euro. Al river esce un
2, innocuo; usciamo di 80 euro e oppo pusha “all in” 120 euro, noi chiamiamo, il
nostro avversario mostra le carte, ha AK! Noi un tris di 2, e vinciamo tutto.
Queste dinamiche sono molto
importanti, in particolare è molto importate capire di quanto uscire (cioè
quanto puntare) ad ogni mano per "fare più soldi possibile". Il giocatore di
poker vincente sa bene che il segreto non è vincere sempre, nessuno vince
sempre, il vero trucco è: quando si vince vincere piatti grossi e quando si
perde perdere piatti piccoli. Ricordiamoci che lo scopo non è vincere più mani
possibile, ma solo fare più soldi possibile, c’è una differenza che si capisce
ancora meglio riproponendo l’esempio di prima, mostrando cosa accade se, invece
di puntare i 2/3 del piatto, puntiamo molto meno.
Anziché uscire abbastanza forti
sul flop con 2/3 del piatto, puntiamo solo 4 euro, come prima veniamo chiamati
e il piatto diventa 33 euro (anziché 63). Al turn il piatto cresce a 53 euro (anziché
143 euro), a questo punto, se andiamo all in con i 180 euro che ci sono
rimasti, su un piatto di soli 53 euro, difficilmente verremo chiamati, il
nostro avversario folda, vinciamo solo 53 euro (prima 200 euro). Abbiamo giocato male questa opportunità!
Naturalmente, anche eccedere nel
puntare sortisce un effetto indesiderato, perché gli avversari potrebbero
spaventarsi di fronte alla necessità di coprire puntate troppo ricche, oppure
realizzare che abbiamo in mano qualcosa di valido e foldare.
Conclusioni
Con questa quarta puntata abbiamo
detto quasi tutto su quelle che devono essere le skill di un giocatore che
intende fare soldi, siamo partiti da concetti semplici come le “sarting hands”
e siamo arrivati a parlare di psicologia del gioco e di strategie specifiche
per guadagnare il più possibile.
Queste informazioni sono solo un'infarinatura,
ma rappresentano una base di partenza già piuttosto avanzata, concetti che
moltissimi giocatori imparano a proprie spese, dopo anni di perdite di soldi.
Nelle prossime puntate analizzeremo ancora più in profondità situazioni
specifiche, imparando a calcolare perché una determinata mossa, in certe
situazioni, è più conveniente di altre.
interessante...
RispondiEliminaci sono state lezioni seguenti o ci siamo fermati alla quarta?
RispondiEliminaci deve essere un errore nel secondo esempio, o qualcosa del gioco mi sfugge: se abbiamo 22 e il flop è 2AK e al river esce un 2, dovremmo avere un poker non un tris?!
RispondiEliminaPeccato che ti sei fermato alla quarta lezione.. stavi dando delle informazioni davvero molto utili.
RispondiEliminaA distanza di qualche anno sarebbe interessante sapere come è proseguito il lavoro. Quali poker room utilizzare ora (su internet si trovano parecchi commenti negativi su Pokerstars specialmente sulla versione mobile) e gli ulteriori approfondimenti previsti alla fine di questo articolo. Non ho trovato nessuna spiegazione sull'interruzione della pubblicazione di questa mini guida. Grazie Francesco se potrai dare qualche risposta.
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