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5 principi cardine per una felicità vera |
Abbiamo parlato tanto delle strade da seguire per essere felici, informazioni sparse in diversi articoli che, come spesso accade in un blog, possono essere difficili da focalizzare perché seminate in articoli datati o troppo ricchi di informazioni. Oggi vorrei elencare quelli che sono i cinque bisogni primari che ognuno di noi deve soddisfare per trovare la felicità.
I capisaldi emersi nelle
riflessioni fatte fino ad oggi, la crema di tutte le idee e i concetti che
riteniamo importanti e che vorremmo il mondo adottasse per far comprendere a
chi è infelice, quali siano le reali mancanze e come colmarle.
Sicurezza
Ogni essere umano ha un gran bisogno di sicurezza e la
ricerca in ogni modo, prendiamo tutte le decisioni nell’ottica di raggiungere
un grado sempre più elevato di sicurezza, uno stato dove sentirsi lontani dai
pericoli e della paura di… di cosa? In genere possiamo dire "di
morire", ma prima ancora di non essere in grado di affrontare la vita e le sfide
che quotidianamente troviamo sulla nostra strada. Quello che ci fa stare meglio
è il raggiungimento di traguardi che ci danno la sensazione di essere al sicuro.
Per capire come essere felici, serve definire con precisione cosa realmente ci
può dare la tranquillità che andiamo costantemente cercando.
In genere si crede che possedere molto denaro sia il modo
più efficace di far fronte ad eventuali problemi, chi è ricco (pensiamo) ha le
spalle coperte, può avere una casa, pagarsi una sanità migliore, superare le
crisi economiche e garantisti una vita maggiormente felice. Quest’idea è ben
sfruttata dal sistema, che non perde occasione per esaltare la ricchezza,
venderci oggetti che danno l’illusione di essere ricchi e servizi a pagamento
per cercare di diventarlo (Superenalotto, Gratta e Vinci ecc…)
In realtà chi possiede molti soldi ha generalmente una gran
paura di perderli, non si sente per niente al sicuro, arrivato, perché il
denaro genera la necessità di altro denaro e il semplice possederne crea preoccupazione,
ansia e paura di ritrovarsi, un giorno, poveri in canna. E’ questo il motivo
per il quale i ricchi, in genere, sono più "spilorci" dei poveri; ostentano, sì,
le proprie ricchezze, ma lo fanno perché questo è l’unico modo che hanno per
sentirsi superiori agli altri e quindi più sicuri. Attraverso l’acquisto di
oggetti che generalmente le persone non si possono permettere, i ricchi consolidano
il loro status di sicurezza mentale, devono dimostrare continuamente a se
stessi di essere facoltosi e quindi al sicuro. In verità vivono in uno stato d’ansia
continuo, devo spendere il denaro per stare bene e, al contempo, provano un
grande fastidio nel farlo, perché vivono nella paura di restarne senza.
Non essere soli
Questo ragionamento ci da lo spunto per sottolineare l’importanza
di non essere soli, perché il senso di sicurezza che tutti vanno cercando lo si
può trovare solo circondandosi di persone che ci voglio bene, sulle quali
sappiamo di poter contare nel momento del bisogno, che non mirano alla nostra
ricchezza economica, ma al sentirsi a loro volta amate e aiutate all'occorrenza.
Non c’è problema che non possa essere superato grazie all'aiuto e al supporto
di persone che ci amano.
Per comprendere come essere felici, è quindi importante
capire cosa fare per essere amati dagli altri e l’unico modo per raggiungere
questo obiettivo è realizzare che siamo amati quanto diamo amore. Non ci
servono orecchini da centinaia di euro, macchine di lusso o ruoli lavorativi di
grande rilevanza per essere ben voluti dal prossimo, tutto quello che dobbiamo
fare è dedicare il nostro tempo agli altri, allo stare insieme, senza fare gara a chi è più ricco, bello e abbronzato, ma semplicemente tessendo rapporti
sinceri, basati sulla fiducia reciproca.
Questo è anche il motivo per il quale siamo mentalmente portati
a stare in gruppo; tutti i luoghi di aggregazione (i bar, ad esempio) esistono per
questo motivo, perché l’uomo sente un costante bisogno di stringere legami con
le altre persone, anche se poi i legami che si formano in certi luoghi sono tutt'altro
che basati su sani principi d'amore e rispetto. Oggi, purtroppo, i rapporti
tra le persone sono basati su aspetti principalmente materiali, siamo tutti
convinti di essere amati (e quindi felici) per quello che possediamo, ma
questo, come abbiamo descritto più volte, è completamente sbagliato.
L’importanza di legarsi a qualcuno ci introduce nel terzo
punto fondamentale.
Vivere per sempre
Siamo partiti da uno dei bisogni fondamentali dell’esistenza,
la ricerca di sicurezza, dettata dalla paura della morte; ne deduciamo che tutti
desidererebbero vivere felici per sempre e non dover mai affrontare la morte,
intesa come perdita degli affetti e di ogni cosa che possediamo. Siamo
dotati un istinto primordiale di sopravvivenza che ci spinge a fare di tutto
per prolungare il più possibile la nostra esistenza, e anche in questo caso, il
sistema ha saputo sfruttare perfettamente il meccanismo, proponendoci un’infinità
di modi per restare giovani; si va dalle semplici creme di bellezza alla chirurgia
estetica, passando dai i centri benessere agli aghi con cui ci iniettiamo
sottopelle quella meravigliosa tossina chiamata botulino.
Naturalmente si tratta di una mera illusione, tecniche che
non allungano realmente la vita , anzi, molte di queste la mettono pure in serio
pericolo; recenti studi sembrano suggerire che un utilizzo prolungato del botox,
favorisca l’insorgere della depressione.
La natura ci ha già fornito tutto quello che serve per
prolungare il più possibile la vita; dalla miracolosa unione di un uomo
e una donna nasce un figlio, un pezzo di noi che vivrà anche quando moriremo, l’eredità
materiale che lasciamo al mondo. I figli, se allevati da genitori che
si occupano realmente dei loro bisogni, vivranno periodi adolescenziali di
ribellione, ma poi porteranno avanti i nostri principi, le nostre idee, saranno
simili ai loro padri (e madri naturalmente) e, se questi sono stati per loro
degli esempi solidi, saranno a tutti gli effetti la proiezione della nostra
persona in un futuro che non vedremo mai.
Non è forse questa la vera eternità?
Come possiamo non essere felici nel sapere che tutto quello
che abbiamo fatto nella vita è talmente giusto ed efficace da diventare un
modello per qualcuno, che lo porterà avanti, fiero di aver avuto dei genitori
che gli hanno insegnato valori di cui andare orgogliosi?
Smettere di credere
Non importa se abbiamo fede in un qualche Dio o riteniamo
che l’interno universo e la vita stessa siano stati generati dal caso; tutte le
persone (nessuno escluso) hanno bisogno di credere in qualcosa, questo per il
semplice fatto che non tutto è spiegabile e l’intera esistenza del genere umano
è avvolta nel mistero.
Una larga parte delle religioni e delle dottrine spirituali sono
totalmente basate su questo concetto: siccome alcune cose non sono spiegabili,
tu devi credere a quello che ti raccontano, devi fare un atto di fede e vedrai
che poi (di solito, una volta morto) tutto sarà esattamente come te lo abbiamo
raccontato.
Le religioni, quindi, ma anche l’esercito di maghi,
indovini, cartomanti e astrologi, fanno leva esattamente su questo bisogno, l’innata
e inconsapevole necessità di dare una risposta ad alcune domande che, di fatto,
non hanno risposta. Un numero impressionante di persone segue ciecamente gli
insegnamenti di una qualche dottrina religiosa o spirituale proprio per saziare l’innato bisogno di credere, di conoscere quell'ignoto che
spaventa e rende insicuri.
Per definire come essere felici è essenziale rendersi conto
che solo compiendo azioni che possono dare un risultato certo, riusciremo a spingere
la nostra vita nella direzione della felicità; sperare (o pregare) che le cose
accadano da sole, appellandosi al misticismo può certamente essere di conforto,
ma è di gran lunga meno efficace che impegnarsi concretamente ogni giorno per
migliorare quegli aspetti della nostra esistenza che la rendono infelice.
Questo significa che la felicità ce la si crea un passo alla
volta, definendo in modo lucido cosa ci renderebbe realmente felici e compiendo
quotidianamente azioni volte a realizzare tale progetto. In definitiva occorre
smettere di spendere le proprie energie in qualcosa di cui non possiamo avere
il controllo, sperando che funzioni.
Essere una grande orchestra felice
All'interno di un qualunque aggregato di persone, sia
esso la famiglia, un’azienda, una comunità o l’intera società del consumo,
nessuno merita di essere considerato superiore, tutte le persone sono uguali,
punto. Nessuno ama essere inferiore, l’inferiorità genera infelicità, nessuno
ama essere comandato, gli ordini sono una fonte di disturbo e di stress, solo
quando non si è costretti a fare qualcosa la si fa volentieri, solo quando non
si è comandati è bello obbedire.
Pertanto, visto che le persone hanno bisogno di relazionarsi
con gli altri e necessitano di ricoprire un ruolo per il quale vengano
apprezzati, per essere felici serve trattare tutti come se fossero componenti
di una grande orchestra, tutti necessari alla realizzazione di una splendida
musica, ognuno conscio del fatto che cercare di prevalere sull'altro rovinerebbe
l’intera sinfonia. In un’orchestra, se tutti sono coordinati e liberi di
suonare lo strumento che amano, l’esecuzione risulta perfetta e il
concerto della vita assolutamente piacevole.
Non è forse questo sinonimo di felicità?
Per questo motivo occorre imparare a trattare tutti allo
stesso modo, a considerare ogni essere umano al nostro pari, indipendentemente
dal denaro che possiede o dal ruolo che ricopre. Chi si sente superiore
e agisce solo nel proprio interesse, distrugge la sua felicità e quella di chi
crede di comandare.
Concludendo
Avrete notato come, per nessuna di queste azioni volte ad
«essere felici
», serve il denaro. I soldi sono totalmente inutili al fine di
Essere Sereni e Vivere una Vita Felice, nessuno dei cinque traguardi
fondamentali possono essere raggiunti più facilmente se si possiedono grosse
somme di denaro, anzi, spesso avere molti soldi rappresenta un ostacolo al
raggiungimento della felicità, proprio perché le azioni che occorre
intraprendere per guadagnare molto denaro, vanno nella direzione opposta di
quelle qui descritte.
In definitiva non serve ricercare niente che non sia già parte
del patrimonio genetico naturale di ognuno di noi, serve invece liberarsi da
tutte le falsità che la società dei consumi spaccia per traguardi volti al
raggiungimento della felicità; promesse di serenità che non possono essere
mantenute, ma che spingono ogni giorno miliardi di persone a compiere azioni
che le renderanno inevitabilmente infelici.
Manco un commento? Possibile che alla gente non interessi avere consigli su come essere felici? Possibile che sia così impegnata a sbarcare il lunario? Non ci posso credere!
RispondiEliminaEccolo !!! In ritardo . . ma a me servirebbero giornate da 36 ore!! A me personalmente interessa molto avere consigli ma ho un'abitudine (non innata) ad ascoltare o leggere persone che ragionano,come per esempio Francesco,anche se a volte non sono completamente d'accordo con quello che scrive ma penso che sia normale.Faccio qualche esempio,a me personalmente non impaurisce la morte anzi a volte lo trovo persino "liberatorio"..non considerarmi psicolabile ma la morte è parte della vita ed è giusto ad un certo punto raggiungerla,il punto è che spesso non lo vuole più nessuno. Condivido e mi sento completamente in sintonia con Francesco quando racconta e mi "parla" in poche parole di come sia necessario stare bene con se stessi e di come questa conquista spesso nella vita sia difficile da ottenere.Spesso però quando si affrontano certi argomenti e si sfiora la filosofia mi rendo sempre conto di come le persone non siano affatto uguali come a volte dichiara il buon Francesco. Certo,io cerco di trattarle tutte nel medesimo modo e se non conosco chi ho di fronte non posso di certo aggredire,ma di guance ne ho due e lavorando (soprattutto per la quantità di ore che passo) e quindi vivendo praticamente sulla strada trovo quotidianamente persone incivili e maleducate con cui farei persino fatica a condividere una minerale . . da qui nasce il mio quotidiano bisogno di ritagliarmi una fettina di solitudine anche se solo per una corsetta di 40/50 min . . . e anche qui Francesco sa a cosa mi riferisco. Tagliando corto credo ci sia una bella differenza tra chi vive in città e chi in campagna . . dopo tutto il mondo è paese ci mancherebbe . . ;)
EliminaP.s. Conoscete la canzone "Un albero di 30 piani " di Celentano ??
Complimenti, ottimo articolo, sto leggendo tutto quello che scrivi e vedo che sei una persona che mira ad avere una vita felice e a migliorare quella del prossimo. Continua così, spero di riuscire a seguire i tuoi passi!
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