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Cosa fare quando
non si riesce a trovare lavoro |
Immaginiamo di trovarci nella situazione di non trovare lavoro da diverso tempo, rischiando di avere seri problemi economici e non riuscire a fare fronte alle spese quotidiane; questa situazione oggi è molto diffusa, sembra infatti che in Italia chiudano 50 aziende al giorno, di conseguenza, le persone che restano senza lavoro, sono in numero crescente.
Oggi cercheremo di capire come sfruttare al massimo questa situazione per risolvere il problema, cambiare vita e ritrovare la serenità e la tranquillità perdute.
Il giusto approccio mentale
Prima di capire cosa fare per trovare un'alternativa al nostro lavoro occorre fare pulizia nella mente e scrollarsi di dosso quella pressione psicologica che non ci permette di ragionare in modo lucido e ci impedisce di iniziare a compiere le azioni giuste, per uscire da questa situazione.
Come prima cosa smettiamo di ripetere a noi stessi “non trovo lavoro”, “adesso come farò”, “c'è crisi non troverò mai da lavorare”, perché dietro questo atteggiamento si nasconde una scarsa voglia di rimboccarci le maniche e darci da fare. “Mal comune mezzo gaudio” recita un noto proverbio, e direi che sintetizza molto bene l'atteggiamento medio di chi passa il tempo a lamentarsi, invece di darsi da fare costantemente.
Anche il solo recitare “ho cercato lavoro, ma niente” significa che ci siamo arresi al sistema, che ad un certo punto abbiamo mollato, e questo non va bene.
Quando si desidera qualcosa, e la si desidera veramente, non bisogna fermarsi mai, anche dopo innumerevoli tentativi si deve continuare a provare e riprovare, fino a quando non otteniamo quello che stiamo cercando. Nella vita, le persone che continuano a cercare, che vanno a fondo e provano ad intraprendere anche le vie meno promettenti, sono quelle che ce la fanno.
Quando stavo terminando l'università, alla mia (allora) futura moglie arrivò l'invito a partecipare ad un corso di Java (un linguaggio di programmazione), ma a lei non interessava. Si trattava di un corso volto all'assunzione e l'invito era stato mandato solo ad alcuni studenti particolarmente promettenti. Io non ricevetti alcun invito, ma il giorno delle selezioni mi presentai lo stesso, fregandomene totalmente. Quante possibilità avevo di farcela? Poche, ma cosa avevo da perdere?
Quando mi recai al colloquio nessuno verificò se il mio nome era sulla lista degli invitati, così feci la selezione, la superai, partecipai al corso e alla fine ottenni un'assunzione a tempo indeterminato.
Se non avessi partecipato, avrei potuto «non trovare lavoro» per mesi (dopo la laurea) se, invece di agire, mi fossi limitato a lamentarmi di non essere stato considerato sufficientemente brillante, oggi non sarei certamente un esperto informatico (studiavo fisica all'università), probabilmente non avrei mai intuito le potenzialità del web come mezzo per
Inventarsi un Mestiere, creare questo blog, e chissà se avrei avuto qualche chance di cambiare vita.
Insomma, non esiste il passato di “provare”, dire “ho provato” equivale a dire “ho mollato” o “ho fallito” e questo non deve accadere, l'unica cosa che ha veramente senso è perseverare all'infinito perché, la vita ce lo insegna quotidianamente, le opportunità saltano fuori nelle situazioni più inaspettate, da incontri fortuiti, concomitanze di eventi estremamente improbabili, chiacchiere, messaggi lasciati su qualche sito, pura fortuna, ma sempre e comunque agendo.
Tuttavia, ad un certo punto della nostra ricerca, quando ci rendiamo conto che iniziamo a perdere entusiasmo e la nostra tenacia vacilla, forse vale la pena cambiare punto di visita.
Invece di cercare lavoro…
In un recente articolo sul tema
come trovare lavoro ho letto un interessante spunto di un ragazzo che spiegava perché
la scuola non aiuta nella ricerca di un lavoro, e credo abbia ragione. Stefano di
MindCheats sostiene che la scuola forgi menti tutte uguali, che concorrono allo stesso posto di lavoro, quindi satura il mercato con cloni che si differenziano solo per il voto d'uscita che (lo sappiamo bene) spesso non rispecchia le reali capacità di un individuo.
In pratica, all'interno della vastissima concorrenza di neo-diplomati e neo-laureati, tutti sono identici, perchè aver studiato è un requisito essenziale ma allo stesso tempo non fa la differenza, non aiuta ad emergere quindi, di fatto, è abbastanza inutile al fine di trovare lavoro. E' come dire che per trovare lavoro occorre almeno saper scrivere, ma tutti sanno scrivere.
Questa riflessione mi da l'incipit per spiegare l'importanza di pensare ed agire in modo differente e provare a cambiare l'angolazione dalla quale guardare le cose, per trovare nuove strade; mentre mezzo Paese si lamenta che non trova lavoro, noi possiamo sfruttare la disoccupazione a nostro vantaggio, perché a tutti gli effetti stiamo vivendo la situazione di una persona che (anche se involontariamente) ha smesso di lavorare. Abbiamo dunque la necessità di risparmiare il più possibile e allo stesso tempo dobbiamo trovare una fonte di guadagno.
Anche se non ce ne rendiamo conto, in questo momento siamo liberi, completamente
fuori dalle dinamiche del lavoro e della società del consumo, ma con tutta probabilità ne subiamo ancora pesantemente la pressione, perché ci consideriamo falliti, incapaci, sfortunati o addirittura finiti, causa la nostra condizione di disoccupati.
Da non perdere:
Come Guadagnare Soldi Senza Lavorare
D'altronde, le regole non scritte della società moderna, dicono chiaramente che chi non lavora è un parassita.
In verità, nonostante gli ovvi problemi economici che dobbiamo affrontare, siamo nella migliore delle condizioni psicologiche, perché costretti ad adottare tecniche di risparmio estremo e allo stesso tempo obbligati a scendere dal folle treno dell'insensata produzione di inutili beni di consumo, per adottare uno stile di vita sobrio.
Se ci rendiamo conto di questo, se realizziamo in modo lucido di essere dei
Downshifter (seppur involontari), se siamo sul fondo della piscina e non c'è la scaletta per risalire, se non abbiamo scelta, ecco che
tutto diventa più semplice, perché ci rendiamo conto che l'unica possibilità che abbiamo di vivere, è quella di prendere quello che sappiamo fare meglio, e trasformarlo in una professione.
La metà
Partiamo quindi dal presupposto che vivere con poco sia una necessità, e che quindi una persona che non trova lavoro debba tagliare tutto; a tal proposito può essere utile la lettura dei seguenti articoli:
Quando ho costruito la casa dove vivo, ad un certo punto ho dovuto scegliere se dipingerla da solo o spendere 4000 euro e chiamare dei professionisti. Non avevo idea di quale fosse il modo corretto di stendere il colore o quale miscela fosse la migliore, così ho guardato qualche video su Youtube e ho deciso di arrangiarmi. Ho speso meno di 500 euro, il lavoro è risultato perfetto ed ho imparato a fare qualcosa che potrebbe tornarmi utile. Oggi, infatti, se mi ritrovassi senza lavoro (cosa che sto cercando di fare a dire il vero, ma facciamo finta di niente per adesso ;)), se avessi grossi problemi economici, prenderei un pezzo di carta, ci scriverei sopra “Fatti fare un preventivo per imbiancare casa, poi telefonami al 34933*****, che io te la coloro per la metà” e lo attaccherei in giro per tutta la città. Vuoi vedere che ricevo almeno una telefonata la settimana?
L'essere costretto a reinventarsi, scoprendo che le nostre capacità e intuizioni possono garantirci la sopravvivenza, ci da pieno controllo della nostra esistenza, di una vita che prima era legata al sistema, ad uno stipendio non direttamente proporzionale all'impegno e alle capacità e, di conseguenza, un improvviso e brutale ritorno alla vita vera.
Quando siamo in una situazione di emergenza, ecco che si accende improvvisamente la scintilla dell'azione, che diveniamo vigli e, se riusciamo a convertire la paura per il futuro in adrenalina e determinazione, ecco che troveremo la forza e la sufficiente lucidità per realizzare quell'idea che fino ad oggi non abbiamo seriamente considerato, perché adagiati in una situazione di comfort e apparente sicurezza, derivante da un lavoro che credevamo sicuro.
Non voglio più trovare un lavoro
Fino a quando si lavora, si fa parte di quell'immensa massa di persone che danno per scontato che quello sia l'unico modo di vivere ma, quando questo sparisce e ci si rende conto di non essere in grado di trovare lavoro, ecco che quella che prima era la decisione più difficile, oggi diventa realtà, cioè mollare il lavoro e vivere grazie alle proprie capacità, a quello che realmente sappiamo e ci piace fare, in modo sobrio, spendendo poco e guadagnando il giusto.
La chiave è quindi questa, rovesciare completamente le carte in tavola, facendo di necessità virtù, convertendo l'insicurezza in azione pura, in adrenalina che scorre libera nel corpo e ci da la forza di alzare il sedere dal divano e iniziare a fare l'unica cosa che sappiamo fare bene, perché solo incanalando le energie in un progetto basato sulle nostre passioni, possiamo costruire una fonte di rendita solida e sicura, che non dipende più da dirigenti incompetenti che pensano solo a guadagnare e strategie di mercato che vogliono lavoratori-marionette da prendere, spostare e licenziare a piacimento.
Se capiamo questo, se realizziamo che l'unica alternativa è cambiare vita ed abbracciare completamente la decrescita personale, vivendo con poco e riprendendo consapevolezza delle proprie capacità, allora non possiamo fallire, risolveremo certamente tutti i nostri problemi, scoprendo che questo modo di vivere è di gran lunga migliore di quello che tutti definiscono “normale”.
E' in quel momento preciso che smetteremo di dire “non trovo lavoro” e diventeremo finalmente uomini.
Ciao Francesco
RispondiEliminati seguo ormai da un pezzo ed e' la prima volta che ti scrivo
oltre che a condividere tutto quello che scrivi devo dire che questo tuo ultimo post mi rappresenta molto , tra pochi giorni la ditta dove lavoro da 9 anni chiudera' i battenti e mentre i miei futuri ex colleghi sono tutti preoccupati e con il pensiero fisso di trovare al piu' presto un altro posto dove poter fare gli schiavi io sono l'unico che vede questa cosa come un opportunita', un opportunita' di avere uno stimolo in piu' per poter realizzare alcuni miei sogni che ho da tempo , quando ho detto apertamente che trovarmi un nuovo lavoro non rientra nei miei programmi mi guardano come se fossi un alieno e appena mi domandano se sono pazzo a pensare tuttocio' io rispondo che e' da pazzi continuare a fare questa vita per altri 30 anni della mia esistenza e ritrovarmi (forse) in piena vecchiaia con una pensioncina striminzita e che correre dietro i suoi sogni e la propria felicita' sia la cosa piu' sana che un essere umano puo' pensare
ti abbraccio
Francesco
Ciao Francesco, mi spiace molto per il momento difficile che stai passando e mi fa piacere che il post possa esserti di stimolo! Sicuramente, nella situazione in cui ti trovi, la necessità di monetizzare da un passione ti aiuterà ad essere concreto e trovare la strada che da tempo vorresti intraprendere. L'importante è darsi da fare, chi si rimbocca le maniche e insegue con forza i propri sogni ce la fa sempre, supera i fallimenti, le difficoltà, si rialza e ne esce vittorioso! Di questo puoi starne certo!
EliminaGiusto,ma non sempre quello che sai fare,lo puoi iniziare a costo zero;ad esempio a me piacerebbe essere un autista,ma si sa che ci vogliono fondi rilevanti per aprire un'attività relativa a questo settore;ho già fatto domanda presso le aziende come dipendente,ma nessuno accetta qualcuno senza esperienza.Quindi se uno è senza risorse per fare quello che vorrebbe fare,come si può attivare?
RispondiEliminaTroppo ottimista, troppe belle parole: non ci si mette in proprio dall'oggi al domani e a costo zero, come ricorda Richard
RispondiEliminaInfatti;c'è gente al giorno d'oggi raccomandata o con la pappa in bocca fornita dai genitori che si sente in diritto di criticare quelli meno sfortunati,come Stefano di MindCheats che,finanziato dai genitori,se ne è partito all'estero..grazie,pure io se fossi stato il figlio di Agnelli,lavorerei in Fiat.
RispondiEliminaInoltre Stefano dice che tutti gli italiani sono troppo generici,proponendo lui lavori generici per tutti come pasticcere,cuoco,cameriere all'estero e lavoro sul web..ma cavolo,se uno non è portato per questi lavori,come fa ad inventarseli?Uno deve crearsi un lavoro per il quale è portato,non un lavoro richiesto dal mercato,ma per il quale non siamo portati..inutile che io mi apro una pasticceria se poi non riesco a diventare un bravo pasticcere,solo perchè il mercato richiede quello.
Rispondo a gente come Richard Chyper che mi sembra abbia le cosiddette sotto...
RispondiEliminaAggiungo le mie cosiddette qua sotto però e vediamo se divento simpatico al mondo italiano o no.
1)Ritorniamo indietro alla classe operaia benestante e non lavoriamo nè sabato nè domenica NESSUNO e MAI
2)Evitiamo di fare straordinario perchè il guadagnarsi qualcosa in + per noi è diventato poi un qualcosa che si deve dare per forza e la carne non è acciaio
3)I NUOVI ARRIVATI IN AZIENDA giovani devono rimboccarsi le maniche,agli anziani del lavoro o specializzati invece devono essere maggiormente agevolati e trattati da specializzati e il datore deve pretendere che uno specializzato goda di maggior benefici,poichè per specializzarsi si è già ammazzato di lavoro...
4)RINUNCIARE TUTTI agli stipendi poco o scarsamente retribuiti(sotto i 1200 ciao al datore se il lavoro è full time)
5)NON accettiamo nessun impiego part time sotto i 1200 euro per 6 ore al giorno e non sotto i 1500 se il lavoro ci porta via 8 ore
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per crescere iniziamo a fare 5 primi passi,non serve ammazzarsi di straordinari o accettare il sottopagamento e ai genitori lancio un messaggio...NON ossessionate i vostri figli,accompagnateli ai colloqui e buttiamo via l'etica del colloquio da"ci vado da solo"...perchè si lavora per la famiglia non solo per se stessi.E chi lavora per se stesso prima o poi si sentirà solo e vorrà una famiglia felice che lo aspetta al suo ritorno per godersi del tempo insieme(CHE CI VUOLE) e tutto questo non è un sogno ma un OBBIETTIVO.Stampatevi le mie parole nella testa perchè il modo di vivere italiano attuale fa SCHIFO.
Sig Richard Chiper,tu dici la verità come tanti altri ma in parte...io ne dico un'altra parte,ma ne mancano tante altre parti.Costruiamo di nuovo l'italia,aggiustiamo questo recipiente rotto e iniziamolo a riempire.
Ma che le mie non siano solo parole...
Voglio campare senza lavorare in qualche località sperduta solo per i cazzi miei, mi aiuti?
RispondiEliminaCiao Francesco, sono arrivata al tuo blog mesi fa (un pin messo su Pinterest e mai letto). Oggi che io e mio marito siamo senza lavoro ho deciso di rileggere vecchi articoli pinnati per trovare una spinta per cambiare verso alla nostra vita. Altro che spinta, un bello schiaffone quest'articolo. Quante volte ho sorriso leggendo, credendo che tu ti stessi rivolgendo proprio a me mentre scrivevi. Grazie. Oggi il mio asse si è spostato e ho preso a guardare la nostra situazione da un altro punto di vista.
RispondiEliminaBella idea ma quando non si lavora la gente è piena di pregiudizi ........
RispondiEliminaMa perché prima di invitarci ad un colloquio di lavoro le aziende non ci dicono subito quanto è la paga del stipendio...??? Sembra che chi ci offre il lavoro sia un "Dio" che poi tocca baciarli i piedi e aver paura di chiedere quanto è lo stipendio??? In questo modo se non mi interessa evito di sprecare tempo e soldi per spostarmi e di sprecare anche il tempo loro..... Dovrebbe avere una legge che prima di fare i colloqui obbligare alle aziende di dire lo stipendio... No alla fine del colloquio (quando essi dicono) sotto voce come se fosse na cosa sporca.... Poi agli uomini che scrivono alle ragazze che mettono annunci di lavoro su internet (ho messo come pulizie a ore, barista o cameriera) e gli uomini sapendo che siamo donne ci aprofita poi quando chiediamo la paga prima di venire rispondono che dopo ci mettiamo d'accordo...o pure alla fine ci fanno sprecare soldi a spostarsi e in verità ci dicono che volevano solo prendere un caffè per conoscersi...approfittandosi della situazione di una come me che ho un figlio di 5 anni da sfamare... Perché le persone fanno schifo cosi??? Dovrebbe esistere delle leggere per dare appoggio a noi senza lavori di non subire queste umiliazioni.....
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