Da quanto sono diventato un blogger ho scoperto un modo nuovo, dove è possibile fare soldi on line grazie alle proprie passioni. Solitamente le persone sono gelose di questi segreti, oppure sfruttano le loro conoscenze scrivendo e-book a pagamento su come guadagnare on line.
Dettaglieremo dopo i vari passaggi, adesso vorrei solo dare un quadro generale del meccanismo per «guadagnare on line»: la prima cosa da fare è aprire un sito su un argomento che possa interessare a più persone possibili, perché solo ciò che è di largo interesse permette di attirare pubblico, e quindi di guadagnare. Non esiste altro modo, solo se si hanno tante visite si possono fare soldi, altrimenti niente.
Prima di dettagliare ogni passaggio vorrei fin da subito sottolineare che fare il blogger di professione non significa scrivere quello che ci passa per la mente ogni tanto e poi pubblicarlo on-line ricavandone dei soldi, è un approccio scientifico e molto poco romantico, che richiede duro lavoro e costanza, ma che ripaga piuttosto bene. La favoletta del "quello ha un sito, scrive quattro cavolate e fa i soldi" non esiste, chiunque guadagni veramente on line ne sa a pacchi e anche se l'apparenza è quella di una persona che scrive solo per passione, dietro ci sono ragionamenti e strategie ben precise.
Sedetevi comodi, perché ora ve le spiego tutte.
Funziona così: immaginiamo che l'argomento "lastminute", che è inerente al tema dei viaggi, sia qualcosa di molto ricercato tra le persone; in realtà non sappiamo se lo è veramente, quindi verifichiamolo. Andiamo su Google Keywords e scriviamo "lastminute" ricordandoci di spuntare, sulla sinistra, dove c'è scritto "Tipi di corrispondenza", la casella [Esatto].
A questo punto scopriamo che gli italiani cercano questa parola 60.500 volte al mese, e la concorrenza è bassa, cioè non ci sono attualmente molti articoli sull'argomento, oppure i blog che lo trattano non sono particolarmente "forti" (poi spiegherò questo concetto).
Perfetto, se scriviamo un articolo che parla di lastminute, secondo alcuni accorgimenti che spiegherò dopo, e riusciamo a far e in modo che esca nella prima pagina di Google quando la gente digita appunto "lastminute", avremo circa 60.000 visitatori on line al mese, che possono assicurarci un certo quantitativo di denaro.
Quello che dobbiamo fare è "convincere" l'algoritmo di Google che il nostro articolo tratta esattamente quel determinato argomento, che abbiamo capito essere di grande interesse per le persone. Anzi, non solo quell'argomento, ma proprio quella frase o quella parola da noi individuata. La frase o la parola è detta in gergo "chiave" o "parola chiave" (dall'inglese keyword).
Di seguito ecco tutto quello che serve sapere per scrivere un articolo che si posizioni bene sui motori di ricerca, permettendoci di fare soldi on line.
Le 13 regole per articoli che portano soldi
- Mettere la parola chiave nel titolo dell'articolo.
- Mettere la parola chiave nelle prime 10 righe dell'articolo.
- Usare molti sinonimi (qui il Generatore di Sinonimi di Virgilio) della parola chiave, all'interno del testo del articolo, distribuiti in modo omogeneo.
- Evidenziare alcune delle occorrenze delle parole chiave e dei suoi sinonimi.
- Suddividere gli articoli in capitoli, in qualche titolo dei capitoli mettere la parola chiave o un sinonimo.
- Scrivere più articoli sullo stesso argomento e, in quelli più recenti, mettere un link a quelli più datati.
- Inserire sempre una o due immagini, i nomi dei file delle immagini devono contenere la parola chiave
- Aggiungere, ogni tanto, un video di Youtube sullo stesso argomento.
- Scrivere articoli sufficientemente lunghi.
- Aggiungere link a siti esterni che trattano lo stesso argomento.
- Avere un tema ben preciso, se si parla di viaggi allora si scrivono notizie sui luoghi del mondo, sui voli più economici oppure su come viaggiare gratis, ma di certo non parleremo di "soldi on line" o di come guadagnare con internet.
- Pubblicare articoli con scadenze maniacali.
- Le pagine devono caricarsi velocemente.

Queste regole sono meglio dettagliate nel mio
e-book gratuito che spiega come
Fare Soldi Grazie alla Rete.
Queste regole sono il
SEO, gli esperti SEO che si fanno strapagare per una consulenza di ottimizzazione, fanno solo questo, niente di misterioso o informaticamente complicato.
Google favorisce semplicemente i siti che garantiscono alle persone di trovare quello che cercano, infatti, se ci fate caso, questi non sono trucchetti, ma semplicemente
buone pratiche.
Aggiungo che, infatti, il Pagerank di un sito (cioè quanto questo è di qualità) dipende in larga parte da quanti altri siti lo linkano, cioè lo citano o ne citano gli articoli, soprattutto quanti altri siti di qualità (pagerank alto) e sullo stesso argomento, lo menzionano!
E' un sistema altamente meritocratico, che penalizza chi cerca di fare il furbo (quello che in gergo viene chiamato Black Hat SEO), e favorisce chi invece scrive con passione cose realmente utili.
L’importanza del pagerank
Il Pagerank, lo abbiamo intuito dalla regole appena elencate, è un fattore piuttosto importante; siti con Pagerank levato
si posizionano meglio di altri con Pagerank iù basso. Il Pagerank una sorta di “voto” che Google da ad un sito web, ed è determinato in larga parte dal numero di altri siti che linkano il nostro, cioè quanti altri siti appartenenti alla stessa nicchia (categoria, diciamo) hanno un collegamento ipertestuale verso il nostro.
In realtà non è la quantità che conta ma la qualità, cioè pochi siti di alta qualità che ci “citano”,
valgono di più di migliaia di siti di bassa qualità che si collegano al nostro blog. Per alta qualità intendo siti che a loro volta hanno Pagerankelevato.
Capito questo concetto intuiamo che cercare di alzare il pagerank del nostro sito permette ai nostri articoli di finire più facilmente in prima pagina di Google, il che è direttamente collegato ai soldi on line che possiamo fare. Per alzare il nostro livello, una tecnica usata un po’ da tutti è quella di lasciare dei commenti agli articoli pubblicati da altri blog simili al nostro e, nel testo del commento, inserire noi stessi un collegamento al nostro sito. Non è un’attività molto ben vista, ma se i commenti che lasciamo sono di reale valore, generalmente vengono accettati e pubblicati.
Molti blogger, per ottenere un link al proprio blog proveniente da siti prestigiosi, adottano la tecnica del
“guest posting”, cioè scrivono un bell'articolo per il blog dal quale vogliono essere citati, e chiedono che venga pubblicato.
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Il pagerank di eBay è 7/10, pochi siti possono vantare un valore così elevato |
Se Wikipedia ci “linkasse” (ha pagerank 9/10) sarebbe come vincere al Superenalotto e in fatti molti blogger tentano di modificare le pagine del noto dizionario online, inserendo un collegamento al proprio sito; in alcuni contesti questo collegamento non viene cancellato dai moderatori, perché pertinente e di reale valore, in molti altri viene cancellato e il sito bannato (cioè diventa impossibile inserirne l’indirizzo in una qualsiasi voce di Wikipedia).
Yahoo Answer (ha pagerank 6/10) è un altro ottimo modo per alzare il pagerank: se, relativamente ad una domanda posta da un qualunque utente, abbiamo scritto un articolo che ne contiene la soluzione, possiamo rispondere inserendo un collegamento verso il nostro blog. Tuttavia va ricordato che su Yahoo Answer occorre essere almeno di livello 2 per inserire link ipertestuali.
Link per controllare il pagerank di un sito
Usare i social network
Oggi i social network, cioè
Facebook,
Twitter e
G+ sono uno dei modi più efficaci per diffondere i propri articoli. Chi intende fare soldi on line deve contestualmente aprire una pagina Facebook, un profilo su G+ e su Twitter. Ogni volta che si scrive un articolo è necessario anche
condividerlo su tutti i social network, in modo da raggiungere on line più persone possibile e sperare che queste lo condividano a loro volta.
Niente, come un articolo ben scritto e estremamente interessante, può portarci traffico (visite), specialmente tramite Facebook; le persone lo condivideranno e metteranno "Mi Piace", contribuendo enormemente alla nostra notorietà.
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Farsi pubblicità pagando
Henry Ford disse:
Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio per risparmiare il tempo.
Non è obbligatorio, ma ci permette di
crescere rapidamente, quindi anche questa "tecnica" va valutata con attenzione. Inutile girarci attorno, i social network sono il canale migliore per attirare utenti, quindi siccome Facebook è il più usato, investire in pubblicità su Facebook è una buona mossa, migliore anche di investire in
adWords di Google.
Il
ritorno in termini di denaro è assicurato, perché la pubblicità su Facebook ha due risvolti positivi:
- Porta molte persone sul nostro sito.
- Induce le persone a mettere mi piace, quindi fa cresce costantemente l'utenza.
Una buona cifra iniziale da investire si aggira sui
50 euro al mese, ponendo molta attenzione sul target di clientela che si vuole attirare. Per esempio, se apriamo un blog di cucina, diremo a Facebook di far apparire la nostra inserzione pubblicitaria solo alle donne sopra i 30 anni e disoccupate, cioè quelle che nutrono (credo) maggior interesse verso questo hobby. Non ci interessano le ragazzine o gli anziani (ammesso che usino Facebook) è molto più facile crearsi un giro di pubblico puntando su madri casalinghe.
Altro esempio: se voglio vedere suonerie per cellulare, direi che il target migliore è quello formato dai giovanissimi, addirittura scuole medie e primi anni delle superiori.
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filtri disponibili per guadagnare con le inserzioni di Facebook |
Ho riportato un immagine di quali "filtri" si possono impostare, quando si decide di creare un'inserzione tramite Facebook: come è possibile notare, possiamo puntare sia sull'età sia sugli
interessi precisi delle persone.
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Usare gli aggregatori di notizie
Un altro modo per diffondere molto velocemente i nostri articoli e quindi generare traffico (leggasi soldi), è quello di pubblicare i nostri articoli (cioè il collegamento agli articoli) su
siti di notizie, cioè quei portali che raccolgono notizie da tutto il web. Si tratta semplicemente di iscriversi e, ogni volta che si pubblica un articolo, inserirlo anche su questi portali; ecco la lista dei più frequentati dagli italiani:
OK Notizie
Fai Informazione
Up News
Zic Zac
Digga
Notizie Flash
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Sfruttare Bene la Disoccupazione per Ottenere Soldi
Come fare in modo concreto
Se abbiamo capito tutto e siamo pronti a guadagnare, dedicando almeno un paio di ore al giorno a scrivere articoli, seguendo le regole che ho elencato, allora è il momento di capire da dove iniziare, spendendo il meno possibile.
La miglior piattaforma gratuita per aprire un blog è
Blogger di Google, non costa niente e permette di avere un sito personale sfruttando già delle grafiche preconfezionate e generalmente molto belle. Va scelta una grafica semplice, che valorizzi i contenuti che scriviamo e che permetta alle persone di orientarsi con facilità tra le pagine.
Si va su Blogger, ci si iscrive scegliendo un nome interessante; la scelta del nome è importante perché dovrebbe quantomeno contenere la parola chiave più importante per noi. Per esempio, per il nostro portale di viaggi personalmente sceglierei un titolo che contiene la parola "viaggiare" (ricercata 6.600 volte e a concorrenza Bassa) piuttosto che "viaggi" che è ricercata 49.500 al mese, ma a concorrenza Alta, quindi poco utile.
Lo chiameremo "viaggiare nel mondo", quindi Blogger ci assegnerà l'indirizzo web (comunemente chiamato URL) www.viaggiarenelmondo.blogspot.com che non va bene, perché è poco professionale e difficile da ricordare, e qui entra in gioco il nostro piccolo investimento annuo, perché ci compriamo il nome (si dice dominio) www.viaggiarenelmondo.it.
Andiamo quindi su Aruba.it (una compagnia, si dice, di hosting) italiana, e ci compriamo solo il nome… non ci serve lo spazio web dove caricare gli articoli, perché quello ce lo da gratis Google, compriamoci solo il nome www.viaggiarenelmondo.it che osta 9,99 euro l'anno più Iva… quindi circa 12 euro.
Apparirà una schermata di questo tipo:
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come si registra il proprio dominio su Aruba.it |
Scegliamo
.it perché se il nostro sito avrà target di utenza principalmente italiana, questo ci favorirà nel posizionamento sui motori di ricerca, con le ricerche italiane.
Poi, associamo il nostro blog aperto su Blogger a questo nuovo indirizzo (URL), che è solo un nome diverso, tutto qui, solo che è più bello, professionale e facile da ricordare.

Nel mio
e-book dedicato a
Guadagnare Soldi Tramite Internet è spiegata la procedura dettagliata per associare il nostro nuovo indirizzo a quello assegnatoci da Blogger.
Ora diciamo a Google che esistiamo, usando questo servizio:
Google Submit Site
Finito, ora siamo sul web in modo professionale e possiamo iniziare a
guadagnare soldi on line; ma
come ottenere questi benedetti introiti?
Soldi on line, ecco come
Fino a quando non avremo almeno 100 visitatori unici al giorno non ha molto senso provare a ottenere soldi on line, perché i vari circuiti pubblicitari probabilmente non accetterebbero la nostra richiesta di collaborazione. Tuttavia questo traguardo, seguendo le regole sopra elencate, lo possiamo raggiungere piuttosto rapidamente, direi nell'arco di due o tre mesi se pubblichiamo un articolo ogni quattro o cinque giorni.
Per guadagnare ci sono tre strade:
- Vendere qualcosa in modo diretto (e-book, servizi, applicazioni ecc.)
- Vendere qualcosa per conto di altri (si chiama affiliazione)
- Inserire pubblicità e farsi pagare o per il semplice fatto di averle inserite, o ad ogni click che viene eseguito sulla pubblicità stessa
Qual è il modo migliore? Quale dobbiamo scegliere? Questa domanda non ha una risposta univoca, dipende dal tipo di blog che apriamo. Per esempio se trattiamo l'alta finanza, può essere una buona idea scrivere delle guide da vendere a prezzi molto bassi. Molti siti sull'argomento lo fanno, e guadagnano piuttosto bene.
Se trattassimo il tema del running (la corsa, per capirci) allora potrebbe essere interessante provare a fare soldi on line grazie ad un programma di affiliazione con un negozio che vende scarpe da corsa, perché, per esempio, possiamo scrivere numerosi articoli sulle varie tipologie di scarpe, e alla fine dell'articolo mettere il collegamento ad un sito di un negozio, che ci da una percentuale su ogni paio di scarpe venduto.
Infine, se per esempio apriamo un sito sull'oroscopo (Dio me ne scampi, ma resta comunque uno degli argomenti più cercati dagli italiani) probabilmente l'ideale è inserire una pubblicità che ci paga ogni volta che qualcuno ci clicca sopra (in gergo si dice pay per click), perché effettivamente, un sito sull'oroscopo, non ha molto da vendere ne da affiliarsi.
Adesso approfondiamo le tre metodologie con degli esempi concreti di siti realmente esistenti, anche piuttosto famosi.
Vendere qualcosa prodotto da noi per fare soldi
Si fa così: si scrivono articoli su argomenti che tirano gente, per esempio la finanza oppure la crescita personale, gli articoli hanno un buon valore ma comunque marginale e, in definitiva, servono ovviamente per posizionarsi bene sui motori di ricerca con determinate chiavi di ricerca.
Lo scopo finale, infatti, è vendere le guide che il proprietario del sito produce, quindi gli articoli in realtà incuriosiscono solo, in modo da spingere le persone a caprine qualcosa e, per approfondire, comperare gli e-book venduti sul sito.
Non metto il link a nessun sito perché rischio che qualcuno si arrabbi ma è così che funziona e in ogni caso non è una pratica scorretta, le guide spesso sono di reale valore, ma il sito lo possiamo considerare come "di facciata", cioè una sorta di esca molto ben studiata. E' come avere un negozio in
Via del Corso a Roma, siccome è ben posizionato, ci passa tanta gente e venderà facilmente quello che contiene.
Affiliarsi
Questo è tipico dei siti che trattano argomenti come la recensione di libri o di articoli elettronici; il blogger scrive molti articoli validi e approfonditi sulla tecnologia oppure recensisce in modo veramente utile e ben fatto molti libri. Viene poi inserita la pubblicità di alcuni libri, per esempio direttamente tramite
Amazon, in questo modo, le persone che si recano su Amazon tramite la pubblicità che abbiamo inserito (cioè ci cliccano sopra), e comperano, ci permettono di guadagnare una percentuale su ogni vendita.
Un esempio molto famoso è
ShoutMeLoud, un sito che seguo molto, che serve ai blogger per capire come fare
soldi on line. Il proprietario è affiliato con
Bluehost, che è un servizio che ti da spazio web a pagamento. Inutile dire che, se clicco sul banner presente sul suo sito (vedi immagine) e ordino uno spazio web, lui si prende una percentuale.
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Un esempio di programma di affiliazione, si guadagna on line se un utente compra
qualcosa che pubblicizziamo |
Più si fanno generare introiti all'affilatore (Bluehost in questo caso) più è facile che cresca la percentuale che viene data, per ogni vendita, al proprietario.
ShoutMeLoud ha 5000 visitatori al giorno e, solo con i programmi di affiliazione che inserisce nel suo sito, guadagna da 1800 a 2300 dollari al mese.
Tradedoubler è probabilmente il miglior sito che permette di affiliarsi a partner di diversa natura, cioè di inserire nel proprio blog una pubblicità e poi decidere tramite il proprio account la tipologia di prodotti di pubblicizzare.
Anche l'affiliazione con
Amazon può essere considerata al primo posto tra le più remunerative, è molto usata e valida, permette di
guadagnare on line percentuali molto buone.
Ricevere soldi per ogni click
Questo è il metodo più usato, soprattutto perché è quello che richiede meno sforzo e strategia. Viene inserita una pubblicità, ogni volta che una persona ci clicca sopra, il proprietario del sito riceve dei soldi (si, solo perché ci ha cliccato). Quanti soldi on line prende per ogni click dipende da molti fattori, ma il più importate è l'argomento trattato. Ci sono nicchie, come per esempio il gioco d'azzardo, il Forex Trading o il settore sanitario che pagano anche 2 o 3 euro a click, altrimenti solitamente una buona media si aggira intorno ai 15 o 20 centesimi di euro per click.
IL (e lo scrivo maiuscolo) programma pubblicitario migliore in assoluto in questo capo è adSense di Google, usato praticamente da tutti i blogger, che permette di guadagnare on line, appunto, le cifre di cui scrivevo poco fa.
Funziona così: Ci si iscrive tramite
Questo Link: e si aspetta di essere valutati e quindi accettati; occorre infatti avere un sito già avviato con numerosi articoli e di una certa qualità, altrimenti si viene rifiutati (ma si può sempre richiedere più avanti, dopo aver migliorato il sito). Poi, tramite un semplice pannello di controllo, si genera un codice che non ci interessa capire, e che va inserito nei nostri articoli. Qui è spiegato bene come inserirlo in
Un Certo Punto dell'Articolo oppure nella
Barra Laterale.

Sul mio ebook gratuito
Come Guadagnare On Line spiego la procedura completa per generare unità pubblicitarie tramite il pannello di controllo di Google adSense, ed integrarle nel proprio sito.
Il codice incomprensibile che inseriamo si trasforma in link pubblicitari, questo è un esempio:
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una pubblicità adSense inserita sul famoso portale di cucina Giallozafferano |
A questo punto il gioco è fatto, quando le persone leggono il nostro articolo e cliccano sulla pubblicità creata dal codice adSense che abbiamo inserito, noi
guadagniamo. Le pubblicità mostrate dipendono dal contenuto del nostro articolo, quindi se siamo stati bravi con le parole chiave, la densità e tutti i trucchetti che ho spiegato prima, ci verranno mostrate
pubblicità inerenti ciò che abbiamo scritto nell'articolo.
Questo è molto importante per due ragioni, la prima è che avere pubblicità ben contestualizzate aumenta la possibilità che il pubblico ci clicchi sopra, la seconda è che possiamo pilotare quello che verrà mostrato. Se so che il Viagra è un argomento che tira (scusate il gioco di parole) e che quindi probabilmente ogni click eseguito su una pubblicità che tratta tale argomento paga bene, scriverò diversi articoli sul Viagra.
Siccome, più le persone cliccano più
soldi on line facciamo, è molto importante anche
posizionare bene le pubblicità, qui c'è una guida precisa su come ottimizzare la pubblicità di adSense per
Ottenere più Denaro
Le persone ovviamente hanno inventato molte strategie per far crescere il numero di click, una delle pratiche più usate, è quella di far assomigliare molto la pubblicità ai normali contenuti del sito. Questa pratica è al limite del consentito, attualmente non è chiaro (rispetto al regolamento di Google) quale sia il limite tra
"pubblicità ben integrate nel nostro sito" e
"camuffamento", quindi occorre stare molto attenti. La regola in generale dovrebbe essere quella di
non trarre in inganno i visitatori, facendo credere loro che le pubblicità siano in realtà normali contenuti del sito.
Qui riporto un esempio lampante preso dal sito
Studenti.it, che è
uno dei portali che probabilmente fanno più soldi on line in assoluto.
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annunci per guadagnare su studenti.it |
La parte cerchiata in rosso è pubblicità, noterete che il testo, i caratteri e i colori sono identici alla parte sopra, quella che ho evidenziato in verde, così da integrare al meglio le pubblicità.
Questo è il segreto dei soldi on line con adSense, ma Google non è scemo e per evitare tutto questo ha introdotto lo "
Smart Pricing", cioè un algoritmo che sa capire quando vengono generati troppi click accidentali sulle pubblicità, e di conseguenza abbassa automaticamente i soldi che ci vengono dati ad ogni click.
Sul pannello di adSense c'è, giorno per giorno, la percentuale di click rispetto al numero di visite ricevute, la percentuale migliore è tra il 2% e il 3% (CTR pagina), se si va oltre scatta lo smart pricing e iniziamo a guadagnare molto poco.
Dove mettere la pubblicità perchè renda bene
Il posizionamento dei banner pubblicitari è fondamentale, per questo motivo studiare dove posizionarli può
cambiare drasticamente i nostri guadagni on line. Nella seguente mappa mostro (con rettangoli rossi) i punti migliori dove posizionare le pubblicità, per uno schema classico (in gergo si chiama layout).
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mappa per il posizionamento più remunerativo delle pubblicità |
Il concetto è semplice: Chi arriverà sul nostro sito non lo farà tramite la pagina principale, ma visualizzando direttamente un articolo, perchè noi scriviamo articoli che si piazzano bene sui motori di ricerca. Queste pagine "d'arrivo" si chiamano "landing pages". I due riquadri pubblicitari in alto sono nel punto dove
l'occhio umano cade più facilmente (detto in gergo: above the fold), quando una persona arriva da Google su un nostro articolo, quello in basso invece è il punto dove le persone solitamente guardano, dopo aver letto un interno articolo.
In questo modo cattureremo l'attenzione sia di chi arriva sulla pagina e si rende conto che l'articolo non fa al caso suo, sia di coloro che invece leggeranno tutto quello che abbiamo scritto.
Leggi anche:
Guadagnare Senza Lavorare, Quello che non ci Dicono
Soldi on line, sono una realtà
Tutto questo è ovviamente poco romantico e piuttosto lontano dal concetto di "bloggare" per passione, ma è il modo di fare soldi on line e i più furbi lo sanno bene, scrivendo di argomenti popolari, che generano traffico, e allo stesso tempo permettono di inserire pubblicità che rendono bene.
Il problema è che, nonostante tutte queste nozioni insieme difficilmente si trovino in un'unica guida gratis, e i blogger ne siano molto gelosi, la concorrenza è forte, soprattutto su quegli argomenti molto ricercati, che quindi generano molte visite e di conseguenza "molti soldi".
La cosa giusta da fare, e qui svelo l'ultimo segreto, è crearsi la cosiddetta "long tail" cioè un gran numero di articoli su argomenti a concorrenza bassa, ognuno dei quali generano poco traffico ma, essendo tanti, nell'insieme ne generano molto. Il vantaggio è duplice: i nostri articoli saranno facilmente presenti in prima pagina di Google con quelle chiavi di ricerca e, non essendoci concorrenza, non dovremmo temere che altri blogger scrivano dello stesso argomento, meglio di noi, e ci superino "rubandoci" le visite.
Conclusioni
Ancora una volta per fare soldi on line serve tanto lavoro, dedizione e soprattutto produrre qualcosa di reale valore; su qualunque sito web serio che tratti l'argomento "guadagnare on line" troverete sempre questo concetto, trito e ritrito. Non ci sono scorciatoie, solo nozioni da apprendere (quelle riportate nel mio e-book gratuito bastano e avanzano, non spendete vostri soldi in altri e-book) e tanta voglia di scrivere fiumi di parole che possano realmente aiutare gli altri.

Questo articolo è un estratto di quanto è contenuto nell'mio e-book gratuito
Come Fare Soldi On Line, che racchiude tutto quello che c'è da sapere sul
modo più efficace di guadagnare on line, e dove ogni argomento viene approfondito e sviscerato.
Ho cercato di esprimermi nel modo più semplice possibile, spero di non essere stato troppo confusionario e, se ci sono domande, usate pure i commenti sottostanti per chiedere spiegazioni.
Col fisco come la mettiamo?
RispondiEliminaIo sapevo che per questo genere di guadagni online serve aprire la partita iva e bisogna sborsare almeno 3000 euro di INPS ogni anno.
http://www.contipronti.it/news/guadagni-adsense-e-partita-iva.html
Purtroppo se si vuole restare in regola è facile andare in perdita, specialmente all'inizio.
Tu ne sai qualcosa di più, Francesco?
La partita iva non è necessaria, conviene solo farla in certi casi, ma gli introiti vanno dichiarati normalmente nella dichiarazione redditi, e non serve aprirla se non conviene dal punto di vista fiscale.
EliminaMa allora perché molti consulenti commercialisti online dicono che partita iva e contributo INPS siano obbligatori anche per piccoli importi derivanti da AdSense?
EliminaInoltre, come dichiarare i guadagni se uno non è lavoratore dipendente, ma disoccupato?
on line c'è molta disinformazione, io ti dico quello che hanno detto a me quando sono stato all'agenzia dell'entrate per chiedere come comportarmi con gli introiti, e mi hanno detto che è sufficiente compilare la dichiarazione dei redditi, tutto qui.
EliminaCiao e complimenti per il Blog. Il reddito si distingue in reddito autonomo e di impresa anche se sei sempre tu da solo. Il lavoro autonomo dipende dal guadagno frutto dalle ore che impieghi di lavoro.Se ti pagano per scrivere ok. Quello dell'impresa quando gli introiti sono automatici. Per la pubblicità si tratta di lavoro di impresa, perché i soldi li prendi non perché scrivi ma perché metti un banner, non sei pagato per scrivere, quindi neanche basta la partita iva ma sei inquadrato in lavoro di impresa che vuol dire dover pagare 3500 euro annui e in futuro 4000 euro fissi anche se nessuno clicca sulla tua pubblicità, solo il fatto di metterla. E questo solo di INPS ...quando inizi a guadagnare poi inizi a pagare le tasse...quindi a tutti i conti che si fanno si parte da MENO 3500 euro ogni anno e poi le tasse. Non è , purtroppo, disinformazione su internet,,,,....ci sono 7 commercialisti che me l'anno confermato. Questa è come stanno le cose in Italia...non sono contento di dirlo ...ma questo è un modo di fare informazione....se uno sbaglia' Guarda chee possono venire anhe dopo 4 anni a dirti che hai sbagliato e devi daree tutto con gli interessi more...e sei rovinato,,,quando dico tu non dico tu Francesco ....parlo al lettore....infatti tutti vanno a Malta Canarie Svizzera e inghilterra.....prendono residenza li e fanno avanti e indietro, Parlo in generale, lo fanno tutti quelli che lavorano in internet e ci guadagnano....e se hanno la pssibilità fanno bene....in Italia non è cosa...non si fanno soldi ccon adsense a meno di parlare di cifre veramente grandi....ma non è questo il sito per le cifre grandi...
EliminaInteressante.
RispondiEliminaPer allargare la cerchia dei visitatori sarebbe utile avere il proprio sito bilingue italiano/inglese. Hai gia` scritto un articolo su come si puo` fare? Hai qualche consiglio da dare a riguardo?
ho inserito la email clicco iscriviti, ma non ricevo nulla...dove sbaglio?
RispondiEliminaGrazie e complimenti per il Blog
dopo che hai inserito la e-mail si apre una schermata (purtroppo è in inglese) dal titolo "Email Subscription Request" in cui devi mettere quel solito noioso codice di controllo chiamato captcha e premere il bottone in basso con scritto "Complete subscription Request", e poi ti arriva la mail di conferma dell'iscrizione e il link per scaricare l'e-book!
Eliminaho provato anch'io ma quando clicco 'iscriviti' non succede niente... non si apre nessuna schermata... puoi controllare?
Eliminaazz avevo fatto un cappella micidiale :) ora dovrebbe andare, mi fai sapere per favore quando sei riuscito a scaricare l'e-book?
Eliminagrazie!
ora funziona! ;)
Eliminafatto grazie!
RispondiEliminaFrancesco, grazie per l'ebook sintetico ed efficace.
RispondiEliminaHo quanche chiarimento da chiederti:
1) non capisco l'affermazione riportata nel libro:(meglio SEMPRE avere 1000 visitatori che 10 al giorno.... a prescidere dalla concorrenza...mi sfugge qualche cosa?)
"Per questo motivo la “long tail” è la strategia più semplice e sicura che si possa adottare: è meglio avere 100 articoli su chiavi a concorrenza bassa, ognuno dei quali ci porta 10 visitatori al giorno, che un solo articolo su una chiave a concorrenza alta, che da solo ci porta 1000 visitatori al giorno"
2) un blog tipo il tuo quanto, mediamente, può rendere? Pensare > 400€/mese è realistico con 2 ore al giorno di impegno? (so che le variabili sono molteplici...ma sto chiedendo una stima approssimativa)
3) ci sono "statement" legali che conviene sempre mettere nei blog?
Ciao!
Elimina1. Se, riesco a scrivere un articolo che mi porta moltissimo traffico, e baso la mia rendita (quindi la mia vita) solo su questo, immagina cosa succederebbe nel momento in cui quell'articolo non fosse più ben posizionato su Google. Tieni presente che la concorrenza e spietata, a me è capitato di avere articoli che mi portavano 10.000 visite al mese (solo un articolo) e poi improvvisamente è finito in terza pagina di Google portandomi 10 visite al mese. In questo senso è meglio avere tanti articoli ognuno dei quali porto poco traffico, che pochi articolo che ne portano tanto!
2. Si quella cifra è realistica, in un annetto di lavoro, seguendo le regole dell'e-book puoi fare dai 300 ai 500 euro al mese, dipende da quanto sei abile a scrivere, banalmente anche da quanto digiti veloce sulla tastiera ;) Io faccio il programmatore da 12 anni, digito veloce ;)
3. L'importante è non copiare altri, ci sono blogger che hanno pagato multe anche di 30.000 euro perchè hanno copiato. Sii originale e non dovrai temere niente.
Scusa per precisare il punto 1: significa che non ha senso sprecare energie per accaparrarsi chiavi a concorrenza media o alta, perchè il rischio di perdere il posizionamento è altissimo, conviene puntare sempre sulle chiavi a concorrenza bassa, che portano meno traffico (magari 500 visite al mese) ma 500 là, 500 qua si fanno i numeri alti, e si ha poca probabilità di perdere il posizionamento di un articolo, proprio perché la concorrenza è bassa.
EliminaInoltre, anche perdessi una chiave, perdi poco traffico, mentre se perdi una chiave a concorrenza alta perdi moltissimo traffico, con ripercussioni drammatiche sui soldi che fai on line.
Complimenti per il tuo Blog e per il tuo impegno nel trovare sempre argomenti interessanti, se continui con questa costanza sono sicuro che arriverai presto al tuo obiettivo.
RispondiEliminaAnche io non riesco a scaricare il libro.... sarà un modo per aumentare visite al blog???? scherzo.... puoi aiutarmi?
Ciao, scrivimi per email che te lo mando! :)
EliminaEccolo, grazie!!!
EliminaCiao Francesco, ti ringrazio per gli articoli che scrivi perchè sono sempre molto interessanti e fonte di ispirazione.
RispondiEliminaVolevo chiederti se sai qualcosa in merito al dropshipping, la vendita online di prodotti non presenti materialmente nel proprio magazzino.
Grazie mille.
Ciao! No purtroppo ne ho sentito solo parlare, però mi sembra una buona tematica da trattare, mi informo e se c'è possibilità di fare soldi online in questo modo, ci scrivo un articolo! grazie!
EliminaGrazie a te!!
EliminaAvrei un'altra domanda, sto cercando di acquistare da aruba.it il nome per il mio blog, ma non capisco cosa devo acquistare! La registrazione dominio, dove mi dice gestione dns??
Grazie ancora!!
Ciao, devo scegliere "1 Dominio + Gestione DNS
EliminaPannello di gestione DNS", forse mi sono scordato di metterlo nell'ebook? Quello che costa 9.99!
no no lo avevi scritto scusa!!
EliminaCiao!
Ciao,
RispondiEliminainnanzitutto complimenti per il blog di cui sono periodico e assiduo lettore. Anch io ho problemi a scaricare il tuo e-book
scrivimi per email!
EliminaL'articolo è ben scritto.
RispondiEliminaComunque, lo dico soprattutto per chi è alle prime armi: questo articolo e l'ebook la fanno un po' troppo facile.
Creare un sito e pubblicare articoli non sono operazioni difficili. Il difficile è rendere popolare il sito. È lì che ti scontri con la dura realtà che, a meno che non fai il SEO o non lo fai fare a pagamento da qualcuno esperto, difficilmente il tuo sito diventerà popolare e porterà del guadagni.
Questo lo dico non per criticare l'autore di questo articolo e dell'ebook, ma per evitare che chi s'imbarchi in questa esperienza s'illuda che fare soldi su Internet è semplice, come purtroppo è successo me anni addietro.
Fare soldi online è possibile solo in due modi: (1) spendere tanti soldi per pubblicizzare il tuo sito e quindi generare dei guadagni in futuro oppure (2) avere un'idea innovativa e saperla sfruttare nel modo giusto.
E' doverosa la tua precisazione, ma come esperienza personale posso dirti che non è necessario avere un idea innovativa, molti blogger hanno bei siti, curati, e parlano di argomenti molto interessanti e popolari, ma non conoscendo queste strategie, che sono quelle che oggi funzionano, non riescono a decollare, perchè i loro articoli non trovano visibilità.
EliminaQui non si parla di guadagnare 3000 euro al mese, ma di ricavare un entrata parallela che col tempo può sostituire lo stipendio, e questo, si può fare, quello che serve è sopratutto molta costanza e voglia di fare!
Complimenti per l'articolo (e in generale per il blog).
RispondiEliminaHo letto la tua guida e devo dire che in rete, per lo meno gratuitamente, non si trovano tutte in una volta le informazioni che hai scritto tu, pertanto hai fatto un bellissimo regalo a chi, come me, desidera muovere i primi passi nell'internet marketing.
Solo una cosa mi è rimasta come dubbio: hai fatto l'esempio di te stesso e di come stai riuscendo, con il giusto impegno, a monetizzare il tuo blog. non ho notato però pubblicità di adsense nei tuoi articoli (o mi è sfuggita? Non mi pare...). Senza esporre pubblicità (aparte un banner nella colonna di sinistra ho notato), come fai a monetizzare il tuo blog? Ciao e grazie per il chiarimento.
Ciao Luca, ci sono gli adSense, guarda bene :)
EliminaL' articolo che hai appena pubblicato, oltre a racchiudere tutte le informazioni che ho ottenuto in 3 mesi di ricerca online, è assolutamente un esempio da seguire per chi vuole avere un blog di successo. Se solo lo avessi trovato prima avrei risparmiato molto tempo.
RispondiEliminaCiao Francesco é normale che una volta trasferito il blog di google sul nuovo nome acquistato da aruba non sia ancora visualizzabile? se clicco sul sito mi dici dominio riservato. Ci vogliono anche qua 24 ore per attendere le modifiche?
RispondiEliminaGrazie
Loredana
si, i DNS si aggiornano circa ogni 24 ore, se tra un giorno o due non è ancora attivo, scrivimi per email che do un occhiata io alla configurazione :)
EliminaGrazie mille!! :)
RispondiEliminaCiao Francesco,
RispondiEliminaMa gli stessi consigli sono validi sia per un sito quanto per un blog?
Grazie!
Si anche per un sito, il blog alla fine è un sito no? :)
EliminaFrancesco ti faccio i complimenti per la guida dettagliatissima, ma purtroppo presenta una lacuna non da poco, che qualcuno ha già sollevato nei commenti: l'aspetto fiscale, molto più complesso e spinoso di quanto sembri. Ho fatto numerose ricerche sull'argomento, e ho una discreta conoscenza in materia fiscale e tributaria. La normativa in materia non è chiara e puntuale quanto dovrebbe essere, indubbiamente, ma io non credo che una persona che guadagna 500€ al mese da un blog, grazie a un'attività continuativa svolta in modo "professionale", e senza avere altri redditi rilevanti, possa cavarsela riportando tali guadagni nella casella "redditi diversi" in dichiarazione dei redditi. Le cose sono ben più complesse. Esercitare un'attività professionale e continuativa come blogger, impone al gestore del relativo blog di aprire partita iva, anche se con ciò i guadagni precipitassero a zero (o addirittura se si finisse in perdita, come capitò a me in passato lavorando in e-commerce). Questa è l'Italia, giusta o ingiusta che sia. E di questi tempi, con le ultime novità in tema di controlli sui conti correnti (ormai visibili al Fisco senza più filtri di nessun genere) è meglio informarsi per bene e non sorvolare su questo tema. Si rischiano guai non da poco, specialmente se intendiamo costruire un'attività di guadagno online da portare avanti per anni: è inutile gettare basi sulla sabbia, bisogna essere ben coscienti di quel che si fa fin dall'inizio. Il parere che ti hanno dato all'Agenzia delle Entrate lascia il tempo che trova: bisogna studiare le normative e consulatare ben più di un professionista per avere un quadro della situazione (e anche così, considerando che siamo in Italia, il quadro non sarà mai del tutto chiaro). E comunque, se nella migliore delle ipotesi ce la cavassimo senza partita Iva, i guadagni da te citati sarebbero sottoposti a tassazione (credo del 20%),abbattendo così non di poco il reale guadagno.
RispondiEliminaDiscorso diverso per un blogger che tira su cifre molto contenute (intorno ai 100-150€ al mese max), mediante un'attività saltuaria e amatoriale di gestione del sito, a tempo perso, senza farne una vera e propria attività di guadagno...o addirittura, LA PRINCIPALE attività di guadagno e sostentamento. In tal caso, è possibile salvarsi in 'corner', sfruttando la tassazione per redditi diversi: non credo troveremmo mai un finanziere così zelante da contestarci guadagni tanto contenuti, anche perché va da sé che guadagnando cifre tanto irrisorie, dovremmo avere un altro lavoro o attività come fonte principale di guadagno.
So che è una follia pensare di aprire partita iva se si tirano su 500€ al mese da un'attività online su cui si investono poche ore al giorno di lavoro, ma questa è l'Italia. E la Finanza non scherza, soprattutto di questi tempi.
Ciao Ricky, grazie mille per le precisazioni. Sicuramente scriverò un secondo e-book avanzato con anche queste info,in realtà questo primo e-book serve per iniziare, poi sul discorso tassazioni ecc... uno sene occupa quando inizia a guadagnare qualcosa, quindi diciamo dopo almeno un 6 mesi di lavoro... in questo lasso di tempo penso che ci si possa anche rendere conto se la vita del blogger fa o meno al caso nostro, non è semplice (come sai) scrivere costantemente cose interessanti e utili, non tutti si divertono a farlo, credo :) Nel secondo ebook, diciamo un libro avanzato su come monitorare il traffico, quali tool usare e come gestire il capitale, metterò anche queste info, grazie mille come sempre per i tuoi utilissimi commenti!
EliminaFrancesco hai ricevuto il mio commento riguardo la questione della P.IVA? Mi raccomando, non sottovalutarla, potresti avere delle noie non da poco da persone che potrebbero accusarti di averli mal consigliati. Anche il famoso Robin Good si tutelò su questa faccenda, postando il video di un commercialista che spiegava appunto le regole per l'apertura della P.Iva etc. Si tratta di un problema molto serio. E' anche possibile che le cose siano cambiate ultimamente (le mie ultime info risalgono a più di un anno fa), ma non credo, conoscendo la solerzia italiana e la totale ignoranza del nostro paese nell'ambito delle nuove tecnologie.
RispondiEliminaun saluto
Ric
si ciao Riky, ero all'estero l'ho pubblicato solo oggi :)
EliminaCiao Francesco, condivido solo in parte la tua risposta (perdonami, sono un rompic....! eheh). E' vero, infatti, che una persona può rendersi conto solo dopo 6-12 mesi se la vita del blogger fa al caso suo etc, ma è pur vero che se portare a casa 300-400€ pulite significa doverne guadagnare almeno 700-800€ (la P.Iva d'altronde comporta diverse spese: non solo la mazzata dell'Inps e della tassazione del reddito, ma anche il commercialista, la camera di commercio etc), il discorso, per moltissime persone, potrebbe cadere in principio. Guadagnare 700-800-900€ AL MESE con un blog, e mantenere PER ANNI tale rendita, implica ben più di un paio d'ore di lavoro al giorno, e molto più stress di quel che si possa immaginare. Certo, è possibile che nei prossimi anni il nostro paese troglodita provveda a sanare questa ridicola lacuna fiscale, permettendo così a un povero Cristo che guadagna con un blog 400€ al mese di pagarne "solo" 100 di tasse (o anche meno), ma per ora le cose non stanno così. Ed è proprio per questo che ho mollato la presa anche io. Al momento il mio blog genera somme piuttosto ridotte con le quali mi ritengo ragionevolmente al sicuro da contestazioni, anche perché dispongo di altri redditi. Ma superata una certa soglia di guadagni, specialmente se il blog viene aggiornato con costanza e professionalità, diventando così la propria principale attività di lavoro e guadagno, allora la faccenda per il Fisco cambia. Per cui, fossi in te (perdonami se mi permetto di dirtelo) mi sbrigherei a chiarire la faccenda. Di questi tempi ci sono falchi ovunque pronti a saltarti addosso al minimo passo falso...
RispondiEliminaNon sei un rompi palle, romperesti le palle se io avessi qualcosa da dimostrare e tu mi rompessi le uova nel paniere, ma il mio obiettivo ultimo non è dimostrare nulla, è solo dare info precise e veritiere, e siccome non sono Gesù Cristo e (anzi) sbaglio molto spesso, ben venga chi mi corregge e mi aiuta a dare info giuste alle persone, e a me stesso :)
EliminaDetto questo, ho sempre ragionato nell'ottica di una persona che ha un lavoro, quindi guadagna extra con un blog, pertanto, trattandosi di prestazioni occasionali, vanno semplicemente dichiarate nel 730 e tassate (mediamente) intorno a 27%, almeno così mi hanno detto all'INPS e così io dichiaro sempre, e a loro sta bene, anche perché (come giustamente dici) la normativa è effettivamente molto confusa in merito, sopratutto se gli introiti vengono da versamenti esteri... e di certo non vanno a cercare il pelo nell'uovo e gente che guadagna piccoli extra, quando hanno evasori totali o imprenditori che evadono per centinaia di migliaia di euro. Quando mai si arrivasse a guadagnare le cifre che indichi, allora è evidente che le cose cambiano, ma ci vuole tempo e non rientrava negli argomenti che volevo trattare nel primo e-book, ma sicuramente che tratterò in modo approfondito nel prossimo! :)
Scusa Francesco, forse mi sono spiegato male. Il problema è che guadagnare anche "solo" 400-500€, a date condizioni, con un sito internet, impone ad oggi l'apertura della partita Iva. Un guadagno di 400-500€ mensili, infatti, specie se protratto negli anni, non è certo inquadrabile nelle prestazione occasionali. Il risultato dell'apertura p.iva sarebbe quello di veder pressoché proscuigato il proprio guadagno, e dunque l'impossibilità di andare avanti...salvo, appunto, portare i guadagni a cifre molto più alte: solo portando i guadagni vicini ai 1000€ al mese, tolte le spese, otterremo un ricavo di 400-500€, corrispondente a quanto tu affermi nell'ebook. Ripeto: guadagnere sul web una cifra che si avvicina a uno stipendio (part-time) implica, per il Fisco, che il contribuente abbia avviato una propria attività imprenditoriale, svolta in modo continuativo e professionale, con aggiornamenti del blog costanti, e pubblicità sempre presenti (specie, poi, se questa è l'unica attività del contribuente...ma non è questo il nodo della questione). Nulla a che fare con una prestazione occasionale, dunque. Al momento, non c'è una norma che dice "tu guadagni solo 500€, quindi per te possiamo chiudere un occhio e farti versare solo il 27% in 730, invece di farti aprire la partita iva". Perdonami se insisto: a meno che tu non sia al corrente di specifiche norme, più recenti di quelle che io conosco, le quali abbiano colmato questa lacuna, ad oggi non è possibile guadagnare 400-500€ con un blog senza aprire partita Iva, salvo incorrere in problemi potenzialmente non da poco. Addirittura, c'è qualche commercialista che ritiene doveroso aprire la P.Iva anche per guadagni di molto inferiori, ma lì è chiaro che si sfiora l'assurdo. Ma 400-500€ al mese sono una cifra ben diversa, che sul conto corrente non passerà mai inosservata, specie quando, nel giro di molti anni, si saranno accumulate belle somme. E' vero che, come dici tu, hanno pesci ben più grossi da prendere, ma ti posso citare qualche esempio (di persone che conosco bene) che sono state prese di mira dalla Finanza anche per molto meno. Questa è l'Italia. E' doveroso, a mio parere, che tu chiarisca subito questo aspetto con un articolo apposito, non sei d'accordo? D'altronde parliamo di un problema basilare. E' inutile 'illudere' (nel senso buono!) le persone...
RispondiEliminaIo capisco quello che dici, ma non so se è vero, perchè sono stato personalmente all'INPS e ho spiegato loro perfettamente la situazione.
EliminaQuello che volevo sapere era come cavolo vanno dichiarati questi benedetti introiti e mi hanno chiaramente detto che vengono considerate prestazioni occasionali e che quindi vanno inseriti del 730. A loro non importava minimamente che fossero adSense fissi, banner pubblicitari che un mese li metti e l'altro no.
Lo faccio più che volentieri l'articolo, ma devo accertarmi del tutto!
L'Inps non è certo l'organo più adatto a rispondere a un quesito del genere, men che meno se la risposta è data in maniera verbale. Non immagini le fesserie che mi sono sentito dire io da impiegati del catasto, dell'inps, dell'Agenzia delle Entrate etc. Le normative su tale questione, pur non essendo ben chiare, sono reperibili da chiunque: bisogna solo cercarle, fare ricerche su internet, consulatare commercialisti (di persona oppure online). I pareri dati all'acqua di rose, verbalmente, da qualche impiegatuccio in permanente 'sindorme letargica da posto pubblico' non hanno alcun peso. E' chiaro poi che, di fronte a una norma ingiusta e/o interpretabile entro certi limiti, ognuno farà le sue scelte e si prenderà le sue responsabilità. Ma il gestore di un blog che raccoglie migliaia di visitatori dovrebbe a mio parere informare il pubblico seguendo la linea di maggior prudenza. Almeno io farei così ;)
RispondiEliminap.s.: come ripeto, è anche possibile che io mi sbagli su questa faccenda della p.iva, ma (purtroppo) non credo proprio.
Ciao Francesco, a quando l'articolo sulla partita IVA? ;)
RispondiEliminaciao francesco
RispondiEliminasto seguendo i tuoi consigli per il blog sono riuscito a crearlo, mi servirebbe avere qualche idea su come impostarlo, creare dei link ecc
dove posso trovare qualche suggerimento pratico?
tom
Oggi sono stati pubblicati i nuovi dati di ShoutMeLoud, uno dei pochi portali che dichiara quanto guadagna e quante visite ha. Con 5000 visite al giorno ad oggi, ottimizzando molte cose, riesce a guadagnare 7700 euro al mese. Nel mio ebook, tratto dalla mia esperienza personale e da confronti con altri blogger professionisti, dichiaro:
RispondiElimina"con 1000 visitatori unici al giorno (cioè persone fisiche, non pagine viste), si possono fare dai 250 ai 400 euro al mese"
Nel mio ebook non parlo solo di guadagni con adSense, ma di un mix di diverse fonti di guadagno, come la vendita diretta di spazi pubblicitari, programmi di affiliazione, guest posting a pagamento ecc...
Ora, se facciamo il rapporto rispetto a quanto dichiarato da ShoutMeLoud ci rendiamo conto che con 1000 visitatori si possono fare 1540 euro (ripeto, cifre totalmente in linea con la mia esperienza personale). A questo punto, a seconda della situazione fiscale di ognuno (prestazioni occasionali piuttosto che apertura partita iva) anche ammettendo un tassazione degli introiti del 75% (direi che è la più alta possibile, nel caso più sfortunato), si avrebbe comunque un guadagno netto di circa 400 euro al mese, che è esattamente quello che ho dichiarato nel mio ebook.
Partita IVA o no (aspetto che personalmente ho già chiarito, ma che ognuno dovrebbe approfondire per essere certo di agire nella legalità) i guadagni sono perfettamente in linea con quello che ho dichiarato.
Sottolineo inoltre che ho appositamente detto "si possono fare" e non "tutti certamente guadagneranno" perchè ogni blog ha la sua storia e la sua nicchia. Conosco persone che con un e-book di 30 pagine hanno guadagnato cifre incredibili, altri che con 3000 visite al giorno non sono in grado di monetizzare bene. Qui entra in gioco l'abilità del singolo, la capacità di valutare le potenzialità della sua nicchia e di vendere bene il proprio prodotto.
ciao, è un po' che seguo questo sito e per la prima volta dopo tantissime visite a "prodotti" simili ho speso del gran tempo per seguire quello che dici. Davvero mi sembra che ti ci dedichi con serietà, sono rimasto solo deluso dal fatto che dopo tanta onestà per avere il tuo ebook bisogna Affiliarsi al sito. per carità è una piccola cosa ma credo che dovevi lasciare che ognuno lo decidesse da solo, e se scrivi che il tuo libro è gratis.. deve essere gratis tuot court ..
RispondiEliminate le scrivo con leggerezza queste cose perche ti ripeto che seguo avidamente il tuo lavoro, anzi per il resto grazie.
Ciao Anonimo, affiliarsi ha un significato ben preciso e non è ciò che viene richiesto per avere l'ebook, che si può scaricare anche da qualsiasi sito torrent e da numerosi portali di ebook gratis, senza eseguire nessuna iscrizione.
EliminaPer prelevarlo gratis dal sito chiedo solo di inserire la propria email, questo mi serve principalmente per conteggiare quanti ne vengono scaricati e quindi determinarne il successo. Se un ebook che scrivo non ha successo, significa che non interessa e che non ho prodotto qualcosa che è realmente servito.
Francesco ciao sto seguendo i tuoi consigli per il mio blog ho pagato i 12 euro ad aruba, ho fatto passare qualche giorno,ho fatto le variazioni che consigliavi, io avevo capito che facendo questo il mio blog si sarebbe trasformato da nomeblogspot.it in nome.it quelli di aruba hanno detto che con 12 euro il mio blog nome.it non si sarebbe mai attivato. Cosa ho sbagliato?
RispondiEliminagrazie tom
Ciao Tom! Hai registrato il pacchetto da 9.90 (+iva) che si chiama Gestione DNS? E' quello che ho registrato io, funziona, cosa ti hanno detto di preciso quelli di Aruba?
EliminaLeggi anche qui, è spiegata la stessa cosa che nel mio e-book, ma con altre parole, magari ti manca qualcosa!
http://www.pietroweb.com/2012/03/configurare-dns-aruba-per-un-blog-su.html
Forse di manca la parte in cui devi andare su blogger ed indicare il redirect al nuovo indirizzo nome.it? Leggi sempre in quel link che ti ho postato, che è spiegato bene!
Eliminacaro francesco questo è quello che ho ordinato: aruba mi ha risposto:
RispondiEliminaGentile Cliente,
La presente per confermarLe che il servizio Gestione DNS, richiesto per il dominio: rideresalerno.it, è stato attivato e sarà operativo nelle prossime 24 ore.
ho faato le cose che srivevi nell'ebook d fare sul pannello di controllo e dopo 3gg li ho chiamati perche mi aspettavo che il mio blog che oggi è:
rideresalerno.blospot.it mi diventasse rideresalerno.it
a questo mi hanno detto che per avere attivo rideresalerno.it dovevo comprare un ulteriore pacchetto di 18 euro. che dovevo fare?
Riepilogo Servizi Acquistati:
Ordine: 29119281
rideresalerno.it - Hosting Windows (1 Anno)
Euro 15.00+ iva
l'ho comprato ma il sito che adesso ho rideresalerno.it è un sito base con poche cose a disposizione, dovrei spende altri soldi e per me è anche dfficile lavorarci sopra, mentre mi trovo bene a operare sul mio blog
ho sbagliato a fare questa conversione ma che posso fare adesso, io volevo solo che il mio blog diventasse rideresalerno.it
vai per favore a guardare rideresalerno.blogspot.it, mi dici cosa potrei fare?
grazie tom
Hai comprato l'hosting windows ma non era il pacchetto che dovevi comprare, avresti dovuto prendere il pacchetto Gestione DNS, cioè questo http://hosting.aruba.it/hosting_senza_spazio.asp?offerta=6 che cosa appunto 9.90 + iva all'anno, hosting è lo spazio web su cui ospitare un sito, a te non serviva, tu hai già lo spazio su blogger, ti serviva solo il nome e il servizio DNS per associare il blog di blogger al nome che hai acquistato. Considerando che hai pagato 15 euro mentre il servizio corretto da acquistare è di 12 euro, puoi chiedere se ti convertono il pacchetto in quello che ti serve, senza che ti rimborsino la differenza!
Eliminaciao francesco complimenti per il tuo blog che ho scoperto di recente.
RispondiEliminavolevo chiederti se posso inserire la pubblicita della mia azienda sul tuo blog !
ringraziandoti attendo risposta . buon lavoro
Ciao Roberto, mi scrivi per favore in privato tramite email a smetteredilavorare@gmail.com
Eliminagrazie :)
ciao francesco,non credi che ci siano dei limiti usano il sito gratuito di google rispetto uno a pagamento? se e dico se generassimo nel nostro sito un numero elevato di visitatori ???
RispondiEliminaSe si usa wordpress, che è l'alternativa usata da tutti, si hanno certamente più plugin per fare SEO e altre cose, ma non sono poi così indispensabili, io suo un sito gratuito, non ho problemi di banda nonostante le numerose visite :)
EliminaCiao Francesco,
RispondiEliminal'articolo è un po' datato a quanto vedo dai commenti, ma ancora valido nei contenuti generali. Mi sono già bloccata al primo step, ovvero Google keywords. Forse (e forse lo visitai qualche anno) keywords esisteva. Ora il link porta a google adwords e oltre a doverti iscrivere vedo sin da subito che c'è lo step "fatturazione". Oggi esiste uno strumento analogo non a pagamento? Perché il primo keywords tool che mi è capitato sullo schermo a fronte di una ricerca alternativa è comunque a pagamento, oltre ad essere in inglese. Grazie Marina
Ciao è complimenti per il blog. Senti ho visto che Amazon permette di ricevere i pagamenti anche tramite buoni regalo da spendere su Amazon. Ma questi vanno dichiarati ?
RispondiElimina