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Come investire in sicurezza con il Value Investing |
Oggi ospitiamo un interessante articolo sul
Value Investing, scritto da Michele Russo, direttore del sito
tradingfurbo.net, che ci spiega una delle strategie di investimento più sicure, perchè basate sulla ricerca del reale valore delle azioni e l'acquisto delle stesse ad un prezzo di mercato nettamente inferiore alla sua vera valutazione.
Un metodo che vale la pena di approfondire, basato sull'analisi delle attività tangibili e degli utili, che mette in secondo piano l'importanza che i professionisti della finanza ancora oggi attribuiscono ai trend degli utili e dei ricavi futuri.
So perfettamente che se stai leggendo questo articolo ti aspetti una strategia di investimento sicura come le obbligazioni o i conti di deposito.
So per certo che se sei interessato a queste forme di investimento non hai mai sentito parlare di Value Investing.
Il
Value Investing è la forma di investimento più sicura e più redditizia del mondo, e può essere praticata da tutti, se ci limitiamo a considerare le capacità tecniche che sono richieste per attuarla.
Il "Value Investing" non è soltanto una strategia di investimento che si applica quando si acquistano azioni in borsa, è un approccio basato sulla ricerca del valore vero, infatti risulta ottimale soprattutto per la vita, e io lo adotto da tempo.
Ah, ah, ti ho visto che faccia hai fatto quando ho nominato la parola "borsa".
Hai fatto quella faccia perchè hai certe convinzioni riguardo gli investimenti in azioni.
Ti hanno detto che sono molto pericolosi e che sono da evitare, soprattutto se vuoi avventurarti in un investimento "fai da te".
Non è tutto vero e credimi, queste storie sono fondate su esperienze isolate dello sventurato di turno che prova ad investire in borsa comprando azioni a caso o (il che è peggio) affidandosi ai consigli del consulente della sua banca.
Ma andiamo per ordine e iniziamo a definire il Value Investing.
Che cos'è il Value Investing?
Il
Value Investing è un'approccio al mercato azionario basato sugli insegnamenti di
Benjamin Graham e del suo allievo
Warren Buffett che posso considerare il mio mentore principale.
Secondo questa strategia si compra un titolo azionario soltanto quando il suo prezzo di mercato (che è determinato dal confronto tra domanda e offerta) è molto più basso del valore intrinseco del titolo che stiamo considerando.
Questo approccio implica che si sappia valutare precisamente il
Valore Intrinseco (cioè il valore effettivo dell'azienda rappresentata dal titolo, a prescindere dall'influenza esercitata sul prezzo dalle dinamiche di mercato).
In realtà, determinare con precisione il valore intrinseco di una Società è impossibile, e allora ci si basa su considerazioni che ci portino ad avere una idea abbastanza precisa ed affidabile del vero valore di questa, o del valore potenziale che rappresenta.
Che cosa non è il Value Investing
Il Value Investing è l'approccio di investimento che consiste nell'acquistare un titolo azionario ad un prezzo minore rispetto a quello che vale: sorprendentemente questa caratteristica da sola differenzia questo tipo di approccio da tutti gli altri.
I veri investitori a lungo termine, come
Phil Fischer, si focalizzano soltanto sul valore del business.
Non si preoccupano del prezzo pagato, perchè il loro unico desiderio è comprare azioni di business che sono veramente straordinarie. Essi credono fermamente che la fenomenale crescita che questi business realizzeranno durante un lasso abbastanza lungo di tempo, permetterà loro di beneficiare dell'aumento del valore del business stesso. Se il valore del business cresce in maniera eccellente e il titolo è tenuto in portafoglio abbastanza a lungo, anche aver pagato il titolo un prezzo apparentemente alto, sarà giustificabile dalla performance che esso avrà fatto negli anni.
Alcuni investitori, che si fanno chiamare
Value Investor, valutano il valore di certi titoli in maniera relativa. Essi basano le loro decisioni di investimento su come il mercato stia valutando altre società quotate in borsa nello stesso settore merceologico, e quanto il mercato stia valutando ogni dollaro di utile presente in ogni business.
In altre parole essi sceglierebbero di comprare un titolo azionario perchè a loro sembra sia economico rispetto ai suoi competitors, o perchè sta
tradando ad un valore di P/E più basso rispetto alla media di settore, anche se questo valore di
P/E appare non essere particolarmente basso in assoluto.
Può essere questo approccio considerato Value Investing?
Io dire di no.
Potrebbe essere considerata una filosofia di investimento perfettamente valida, ma è differente dal vero significato del termine investimento.
Per investire secondo la tecnica del Value Investing non bisogna essere dei matematici, è sufficiente sapere fare bene i "conti della serva": è pura aritmetica e se sai fare sottrazioni, addizioni, moltiplicazioni, divisioni e calcolo delle percentuali, puoi anche tu cominciare ad investire.
Anche Graham e Buffett dichiararono che utilizzare la matematica complessa per analizzare i business e compiere scelte di investimento, è un grosso errore. Il vero Value Investing richiede soltanto competenze aritmetiche di base.
I principi cardine del Value Investing
- Ogni titolo azionario rappresenta un interesse del proprietario per il business sottostante. Un titolo azionario non è semplicemente un pezzo di carta che può essere rivenduto ad un prezzo più alto in futuro. Ogni titolo azionario rappresenta qualcosa di più del diritto di ricevere denaro in contanti, al momento della distribuzione degli utili agli azionisti. Economicamente ogni titolo azionario è un interesse sugli assets della Società (sia tangibili che intangibili) che deve essere valutato come tale.
- Un titolo ha un suo valore intrinseco. Il valore intrinseco di un titolo è derivato dal valore economico del business sottostante il titolo in questione.
- Il mercato azionario è inefficiente. I Value Investors non sottoscrivono l'Ipotesi del Mercato Efficiente. Essi sono convinti che, frequentemente, molti titoli azionari abbiano un prezzo di mercato molto al di sopra o al di sotto del loro valore intrinseco. Occasionalmente la differenza tra il prezzo di mercato e il valore intrinseco di un certo titolo è ampia abbastanza da permettere un investimento profittevole. Benjamin Graham, il padre del Value Investing, spiegava l'inefficienza del mercato con l'impiego della metafora di Mr. Market. Mr. Market è come un “depresso-bipolare” che alterna momenti di depressione in cui vede tutto nero, e si svende a poco prezzo, a momenti di incontrollabile euforia, nei quali diventa improvvisamente ottimista, pretendendo per se solo i prezzi più alti. Siccome Mr. Market opera in borsa, alternerà sempre fasi di ribassi a momenti di rialzi, facendo variare di molto le quotazioni, spesso senza una vera logica nei trend dei mercati azionari.
- L'investimento è tanto più intelligente quando è fatto con l'ottica del businessman, come diceva Graham nel suo libro "The Intelligent Investor". Warren Buffett crede che questa sia la più preziosa lezione che abbia mai appreso. Gli investitori dovrebbero trattare gli investimenti con la stessa serietà e impegno con cui trattano la professione che hanno scelto per la vita. Un investitore dovrebbe trattare le azioni che compra (e che vende) allo stesso modo di un commerciante: egli non tratta mai articoli che non conosce a sufficienza e non si impegna in affari senza prima aver verificato la profittabilità degli stessi.
- Un vero investimento richiede un margine di sicurezza. Il margine di sicurezza potrebbe essere garantito dal capitale totale dell'azienda, dalle performance di utile realizzate in passato, dai terreni che possiede, dai brevetti e marchi o più frequentemente da una combinazione adeguata delle caratteristiche che ho appena citato. Il margine di sicurezza è espresso dalla differenza tra il prezzo di mercato e il valore intrinseco del business sottostante, e tiene conto dell'errore di valutazione in cui potrebbe incorrere l'investitore. Per questa ragione il margine di sicurezza di un investimento dovrebbe essere ampio almeno quanto può esserlo la nostra ingenuità.
Il Value Investing per Warren Buffett
Anni fa, in una intervista, l'Oracolo di Omaha (Warren Buffett) definiva in maniera molto semplice il Value Investing:
"Penso che il significato del termine Value Investing sia stato complicato e abusato dalla gente che ne parla a volte anche a sproposito e senza cognizione di causa. Che cos'è l'investire se non impegnarsi a trovare valore sufficiente per giustificare la somma che si è pagato per averlo?
Pagare consapevolmente un'azione una somma maggiore rispetto al suo valore vero, adeguatamente calcolato, sperando che dopo pochi giorni il prezzo del titolo salga, è pura speculazione. Il che non può essere considerato ne illegale ne immorale, ma sicuramente non è sano dal punto di vista finanziario."
Il termine Value Investing è a dir poco abusato, ma non sempre chi ne parla conosce profondamente il significato di questa parola. Tipicamente questo termine è riferito all'acquisto di un titolo che ha caratteristiche misurabili, come per esempio un rapporto
Price/Book Value, un basso rapporto
Price/Earnings Ratio o un alto
Dividend Yeld.
Sfortunatamente queste caratteristiche, anche se appaiono tutte allo stesso momento, non assicurano che l'investitore stia operando secondo di principi del Value Investing, e che quindi stia ottenendo veramente valore dal suo investimento. D'altro canto, un alto valore degli stessi indicatori, non è per nulla incoerente con un approccio di tipo Value.
Il Value Investing secondo Buffett è quindi l'acquisto di un titolo azionario ad un prezzo minore rispetto al suo valore calcolato e questa è la definizione più semplice ed efficiente del termine.
Il metodo non è proprio semplice, ma può essere affrontato da tutti con il giusto impegno e la giusta determinazione e si basa sui risultati operativi dell'azienda negli ultimi anni o mesi, per esempio sulle vendite realizzate, sui margini di profitto, sul margine operativo e sulla capacità di mantenere questi standard positivi nel tempo o addirittura di migliorarli (abilità del management).
Tutte queste variabili, se incrociate adeguatamente tra loro, ci danno un'immagine abbastanza precisa ed affidabile di quello che può dare l'azienda nel mercato di riferimento che occupa, e ci può fornire un'idea delle chances che essa ha, rispetto ai contendenti, di diventare leader di quel mercato.
Altre indicazioni derivano dallo studio del grafico del titolo in questione: infatti il grafico disegna particolari forme che, se interpretate nel giusto modo, ci possono dare indicazioni molto utili sul titolo. Per esempio possiamo vedere dal grafico se il titolo è sottovalutato dal mercato e se è il momento ideale per comprare azioni della la società in questione.
Insomma, è più facile farlo che spiegarlo: te lo dice uno che fino a 10 anni fa non sapeva niente di investimenti in borsa e adesso investe autonomamente spostando diverse migliaia di euro in pochi secondi, mediante pochi click del mouse, da casa.
Il grande nemico di chiunque incominci ad investire autonomamente i propri soldi è la sua Psicologia.
Qualunque cosa tu decida di fare ti auguro di essere felice a 360 gradi: stiamo parlando di una felicità completa che abbraccia la sfera materiale e spirituale.
Ti auguro la felicità che meriti!
Ciao Francesco,
RispondiEliminaseguo il tuo blog da un paio di settimane. Tu hai sperimentato in prima persona questo sistema? Funziona sul serio? Riusciresti a dare qualche dritta (se vuoi anche in privato?)
Luigi