Come Vincere l'Insicurezza per Cambiare Vita

cambiare vita, diventare sicuri di se
Da dove nasce e come superare
l'insicurezza di "cambiare vita"
Cosa, più di tutto, ci impedisce di cambiare vita? Probabilmente l'insicurezza, cioè la paura di cambiare, intesa come possibilità di peggiorare la nostra situazione, perdendo quello che oggi abbiamo.

La tremenda insicurezza nella quale viviamo però, è solo uno stato mentale indotto, cioè deriva principalmente dall'essere cresciuti in un sistema che fa di tutto per renderci insicuri, alimentando la nostra ignoranza, al fine di obbligarci a restare tutti seduti e ben composti, perché è molto più semplice controllare un branco di timide pecore, che uno di lupi.


Oggi scopriremo insieme per quale motivo l'insicurezza è un sentimento in forte crescita tra la popolazione, quali sono i fattori che ne determinano la diffusione e come superare l'insicurezza allo scopo di cambiare vita e smettere di lavorare.


Da produttori a insicuri consumatori


Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco di origini ebraiche, sostiene che l'incertezza che attanaglia la società moderna, nasce dalla trasformazione della popolazione da produttori a consumatori. L'insicurezza nasce proprio dalla perdita di contatto diretto con quelle attività che, un tempo, ci davano il sostentamento. Io oggi creo software, il mio lavoro mi garantisce i soldi per vivere, ma quello che sto producendo non mi potrebbe sfamare se (per esempio) un giorno restassimo tutti senza corrente elettrica. Un contadino che coltiva una vasta gamma di ortaggi e alleva qualche animale, invece, sopravvivrebbe. Io oggi mangio e dormo sotto un tetto, solo perché faccio parte della società, senza la quale non potrei guadagnare soldi, quindi vivere.

L'instaurarsi di questo meccanismo, cioè di una vita in cui si può sopravvivere solo all'interno di un gruppo di persone, è la principale causa dello stato di insicurezza in cui tutti ci troviamo. La maggior parte di noi è ormai incapace di vivere contando solo sulle proprie forze, e questo ci lega indissolubilmente al modo in cui la società moderna è strutturata e ci obbliga a seguirne le regole.

Leggi anche: Come Cambiare Vita e Vivere Meglio

L'insicurezza che proviamo quando desideriamo cambiare vita, deriva proprio dal fatto che questa scelta ci impone di distaccarsi dal gruppo, cioè da quella massa di persone organizzate (leggasi schiavizzate) in modo tale da garantirsi vicendevolmente la sussistenza. La nostra mente associa l'uscire dagli schemi, come un grosso rischio per la nostra sopravvivenza.

Il meccanismo subdolo che alla lunga s’instaura, è il sentimento di estraneità che si prova se non si hanno i "soldi per comprare", cioè per partecipare alla modernità. Questo induce anche il "povero” a cercare di standardizzarsi agli schemi comuni, poiché egli si sente insicuro se non riesce a spendere come gli altri e quindi a farsi "accettare” nel gruppo, che gli garantisce la sopravvivenza.

Le generazioni nate dopo la rivoluzione industriale, assumono questi comportamenti (o valori) in maniera dogmatica, cioè accettandoli come dato di fatto, senza riflessioni o spirito critico, proprio perché tramandati dai propri genitori come unico modo di vivere. 

Questo meccanismo, che chiameremo "dipendenza dal denaro”, ci rende schiavi, facendo pressione sulla nostra insicurezza.


Troppe informazioni generano insicurezza


La già gravissima situazione di insicurezza psicologica in cui tutti graviamo, è oggi in grande espansione sotto i colpi dell'eccesso di informazioni; la grande mole di conoscenze accessibili a tutti, cioè quello che oggi consideriamo uno straordinario traguardo dell'era moderna, è in vece uno dei focolai più insidiosi dell'insicurezza diffusa.

Secondo recenti dati, un solo numero del New York Times contiene più informazioni di quante potesse raccoglierne, nell'intero arco della sua vita, una persona culturalmente elevata, vissuta nel periodo rinascimentale.

Come fa l'informazione eccessiva a renderci insicuri? La crescita dell’informazione oggi procede a ritmi elevatissimi, ogni giorno televisioni, radio, giornali e internet sottopongono l'uomo ad un fortissimo bombardamento informativo, che permette di essere costantemente aggiornati sui fatti, ma allo stesso tempo impedisce di avere un quadro generale di quello che sta accadendo. E' come se ogni giorno fossimo impegnati a percepire nuove notizie, ma non ci importasse nulla di correlarle tra di loro, al fine di ottenere una visione globale del periodo storico in cui viviamo. 

"Siamo immersi in una fitta coltre di nebbia, vediamo quello che abbiamo a mezzo metro, ma non sappiamo dove stiamo andando". Essere ignoranti significa esattamente questo, cioè non capire cosa sta succedendo e non essere in grado di prevedere quello che potrebbe accadere.
Le nuove generazioni oggi passano più tempo sui social network o davanti alla televisione, che a scuola, cioè stanno lentamente sostituendo quella che prima era la fonte primaria di conoscenza, con canali "non ufficiali” che portano loro un sapere molto lontano dal concetto di cultura.

La mancanza di cultura, a sua volta, genera paura e insicurezza, perché solo chi possiede vaste conoscenze è in grado di scegliere cosa è meglio per lui e possiede i mezzi per realizzare i propri progetti, tutti gli altri sono destinati a restare nel gruppo, convinti che non si possa cambiare vita. Più che i mezzi però la cultura dona la sicurezza, se infatti conosco in modo approfondito un determinato campo, non avrò timore a dirottare la mia vita in quella direzione, perché avrò ben chiaro nella mia testa la strada da percorrere per avere successo in quello che andrò a fare e di conseguenza (senza accorgermene) avrò il coraggio di cambiare vita.

La trasformazione della cultura, da mirata conoscenza di determinati temi, ad una sorta di tuttologia superficiale, causa l'insicurezza, proprio perché le persone non sono più spinte ad approfondire i temi a loro cari, quindi non sono mai sufficientemente acculturate per trovare in loro la forza di intraprendere strade diverse da quelle in cui la società le guida.


Come vincere l'insicurezza


Analizzati i motivi per i quali l'insicurezza oggi è la più subdola delle condizioni in cui la società versa, perlopiù senza rendersene conto, occorre adoperarsi per attuare una serie di contromisure per superare definitivamente l'incertezza che ci paralizza, e trovare finalmente la forza di cambiare vita, ecco come fare:

Essere capaci di fare tutto


Il primo passo è prendere coscienza del fatto che le nostre capacità non hanno limiti, siamo portati a credere di essere in grado di fare solo alcune cose, mentre crediamo che altre non potremmo mai portarle a termine; in verità possiamo imparare qualunque cosa, basta sufficiente dedizione e impegno. L'ho già scritto in passato ma, ogni tanto (non per vanto, ma anche si ;)) mi piace ricordarlo: 

Ho costruito da zero uno studio di registrazione senza avere la benché minima nozione di acustica, semplicemente informandomi su internet, poi ho iniziato a produrre musica senza aver seguito nessun corso, solo passano ore e ore a provare e studiare le tecniche dei grandi produttori. Se sono riuscito nel mio intento, è solo grazie all'impegno e alla determinazione, ma la cosa più importante è che lo avrebbe potuto fare chiunque, in qualunque campo, investendo pochissimo denaro.

Come si può vivere nell'incertezza dopo aver avuto successo nel realizzare qualcosa, contando solo sulle proprie forze?

Lavorare con le mani


Ci siamo disabituati ad usare le mani, lasciamo che siano gli altri a fare i lavori manuali, credendo che si tratti di un'attività meno nobile di quella d'intelletto. In realtà è l'esatto contrario; chi sa costruire oggetti partendo dalle materie prime, possiede maggior sicurezza in se stesso, perché sviluppa un senso pratico che gli dona la coscienza di saper creare quello che gli serve. Qualunque cosa accada, queste persone troveranno il modo di arrangiarsi, per questo motivo, chi sa creare oggetti con le proprie mani, difficilmente conosce "insicurezza".

E' sufficiente iniziare a riparare qualcosa di rotto, semplicemente informandosi sul suo funzionamento e poi provando e riprovando con determinazione, in seguito, preso coraggio delle nostre capacità, potremmo pensare di costruire qualcosa che desideriamo. La soddisfazione che si prova nel creare è enorme, ed è capace di spazzare via l'incertezza in un istante.

Di recente volevo acquistare una tavola da surf, ma ho pensato di poterla costruire con le mie mani, ora sono nella fase di studio, per capire di che tavola ho bisogno, di quali materiali e attrezzi necessito e da dove iniziare. Ho trovato in rete dettagliatissimi manuali di fabbricazione, li sto studiando e a breve inizierò questa nuova esperienza. Sono convinto di potercela fare, perché in passato ho già creato da zero qualcosa che non conoscevo, e ho scoperto che basta procedere con cautela informandosi bene, e si può realizzare di tutto... risparmiando (tra l'altro) molti soldi!

Filtrare le informazioni


Il bombardamento nozionistico di cui accennavamo prima, alimenta l'insicurezza del nostro tempo; bisogna quindi imparare a scremare le informazioni che ogni giorno incameriamo. Il primo passo è smettere di ascoltare la radio in macchina, il secondo è spegnere definitivamente la televisione. La radio può essere facilmente sostituita con l'ascolto di audio-libri, uno strumento eccezionale, che ci permette di ampliare la nostra cultura, mentre facciamo altro. La televisione andrebbe completamente eliminata, in quanto, di fronte ad essa, siamo passivi ricettori del consumismo che cerca costantemente di inculcarci. I telegiornali sono facilmente sostituibili con l'informazione esistente in rete, un modo "attivo” di conoscere i fatti e costruirsi un'opinione sugli accadimenti.
In generale, stabilito che l'insicurezza è alimentata dalle troppe informazioni, vale la regola di limitare gli input e decidere di approcciarsi ai mezzi di comunicazioni dotati di grande senso critico, e consci del fatto che la maggior parte delle nozioni che possiamo apprendere, sono inutili e spesso tendenziose.

Addio insicurezza


Più approfondisco i temi psicologici legati al "cambiare vita", più mi rendo conto di quante siano le insidie in agguato e di quanto queste vengano sempre più spesso camuffate da opportunità; lo stato di schiavitù in cui oggi tutti ci ritroviamo è di gran lunga peggiore della tratta degli schiavi africani attraverso l'Oceano Atlantico, proprio perché ci lega con catene invisibili e ci obbliga ai lavori forzati, senza però che ce ne rendiamo conto.

Siamo arrivati al punto di soccombere sotto la nostra stessa insicurezza, alimentata dalla sete di modernità e progresso, uno stato che ci impedisce di cambiare vita; da qui l'importanza di vincere definitivamente anche questa battaglia.

11 commenti:

  1. Condivido.Sono d'accordo.E' proprio ciò che non si conosce che fà paura. Da bambini fa paura anche il buio no?
    Mi piace questo blog,lo seguo e lo trovo utile.Spero che un giorno possa aiutarmi a cambiar vita.
    Dipende ovviamente da quanto lo vorrò io !

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  2. Ho un'account google ma non riesco ad inserire i commenti.Sbaglio qualcosa?

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    1. Ciao, i commenti necessitano di moderazione, non hai idea (o forse si :)) di quanto possano essere oscene le persone ;) Benvenuto Paolo!

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    2. Sono d'accordissimo.Temevo di cannare qualcosa perchè non riuscivo ad inserire i commenti.E' un mesetto che "passavo di qua" e non c'ero mai riuscito. Adesso il problema pare essere risolto. Ci sentiamo. A presto

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  3. Articolo stupendo, condivido tutto al 100%. Nella mia esperienza di vita sono arrivato a credere che per essere felici ci vuole coraggio di fare le scelte giuste, anche se contraddittorie alle regole della società e del lavoro.
    Ottima l'idea di spegnere la TV, non la guardo da 2 anni, ma guardo molti film, a volte mi chiedo se comunque subisco un lavaggio del cervello anche cosi vista la quantità di pubblicità che ci mettono anche li.
    Ma la gente come mai non si sveglia?? Una volta, parlando tra colleghi, spontaneamente ho detto "ma perchè non lavoriamo 4 ore al giorno anziché 8? cosa cambia? stiamo costruendo qualcosa in fretta e furia perché altrimenti scoppia la terra? Intendo, dobbiamo sempre avere fretta?" Sai qual'é stata la rispota? Che sono comunista e non ho voglia di fare niente :)) Triste, le persone si schiavizzano da sole e poi l'uomo che cerca di essere libero è quello strano, con problemi e da compatire.

    un saludo,

    Diego

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    1. Diego, maledetto comunista che non sei altro ;), come ti viene in mente di lavorare solo 4 ore al giorno! Sei proprio uno scansafatiche!! ;)

      Guarda, non posso che condividere in pieno e darti supporto morale per la tua mentalità, purtroppo parlare con gli "altri" di questa filosofia non so se possa servire a qualcosa, ho sempre pensato che questi ragionamenti, in un certo senso, debbano essere maturati autonomamente. Il condizionamento del sistema è talmente forte che, se qualcuno te ne parla, probabilmente lo ritieni pazzo o disadattato, piuttosto che un uomo che cerca di essere libero!

      buona vita!

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  4. Leggendo i tuoi articolo e cercando di capire la "tua filosofia" mi chiedo Francesco se ha mai letto qualche libro di T.Terzani o anche semplicemente qualche video sul tubo. Ti lascio un paio d'interviste perchè sono sicuro che potresti condividere molto di quello che pensava. Uso il passato perchè questo giornalista,poco conosciuto in Italia,ha vissuto per 30 anni in Asia e vissuto e visto da vicino molte rivoluzioni e stili di vita soprattutto orientali che almeno un tempo era totalmente diverso dal nostro.
    https://www.youtube.com/watch?v=-n1ehDye_og
    https://www.youtube.com/watch?v=uQTg-AHlvhI&feature=fvwrel

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    1. Ciao, no non ho letto niente di lui, ora mi guardo i video così mi faccio una cultura! grazie :)

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  5. Ciao Stefano, è un piacere averti tra noi! In qualunque luogo andrai ad abitare, ti auguro tanta fortuna e felicità. Ho quasi finito due articoli che potranno esserti utili, uno serve per restare sempre aggiornati sulla situazione economica dei vari paesi esteri (cioè scoprire l'andamento delle nuove economie emergenti, e capire se quello che andremo a fare potrebbe avere successo), l'altro è su altra 4 luoghi nel mondo dove si può vivere con poco, o almeno (come sempre) dove solitamente dicono che si può vivere con poco ;)

    a presto e tanti auguri per i tuoi progetti!

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  6. Ciao Francesco,
    sei anche tu un lettore di Mauro Corona? I concetti di ritornare all'uso delle mani e di tornare alla terra li ho scoperti e approfonditi di recente proprio attraverso dei suoi libri. Sono anche io un programmatore informatico, non sai quante volte le catene invisibili a cui accenni sono per me pressanti. Vedo i miei colleghi e non capisco come riescano a resistere. Sto cercando anche io come te di cambiare vita: ho un paio di progetti in mente che spero di realizzare. Il tuo blog è una grande fonte di spunti e forza per non arrendersi.

    Grazie,
    Gabriele.

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    1. Ciao, no non ho mai letto nulla di Corona, ma lo conosco e conosco i suoi principi perchè ho visto alcune interviste e apparizioni in TV. Grazie a te per aver dedicato il tuo tempo alla lettura di questi articoli, a presto e buona vita :)

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