Stress Lavoro Correlato: Quanti Soldi ci Spettano?

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Quanti soldi spettano per lo stress da lavoro
Non è normale lavorare oltre l'orario di lavoro, non è normale avere carichi di lavoro eccessivi o doversi recare in un ambiente lavorativo stressante, lo dice la legge.

L'azienda ha l'obbligo di garantire un contesto di lavoro sereno, altrimenti abbiamo diritto ad un risarcimento in denaro, per lo "stress lavoro correlato". Di quanti soldi stiamo parlando?

Quali sono i sintomi dello stress lavoro correlato, come riconoscerlo e quale via possiamo intraprendere al fine di tutelarci e ottenere il denaro che ci spetta?


Quante delle aziende in cui ognuno di noi, ogni giorno, spreca la sua vita, applica realmente soluzioni per evitare lo stress da lavoro correlato? E' più probabile invece che ci vengano imposti ritmi di lavoro assurdi, al fine di arricchire i vertici aziendali, nella più totale noncuranza dello stato di salute dei lavoratori. Quello che accade poi, è che, mentre noi ci ammaliamo di stress, per portare a casa pochi soldi, chi sta sopra di noi agisce snobbando quest'obbligo, nel nome del denaro, della follia produttiva e del più totale menefreghismo nei confronti della salute delle persone.

La Legge Sullo Stress Lavoro Correlato


Lo - stress lavoro correlato - viene disciplinato della legislazione italiana, tramite un'ampia e precisa normativa, che chiarisce bene gli obblighi che l'azienda ha nei confronti del lavoratore.

La prima legge, che risale al 1994 (D lgs 626/94) definiva sostanzialmente le condizioni di presenza o assenza del rischio sul posto di lavoro, poi nel 2002 (articolo 4 del D lgs) il decreto legislativo è stato modificato e furono incluse tutte le tipologie di rischio, così, nel 2008 (n.81/2008), anche il rischio legato allo stress lavoro correlato viene incluso.

Leggendo i primi 3 articoli di legge, scopriamo che ogni azienda, in tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, è tenuta a:

a) La valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza, compreso lo stress lavoro correlato.

b) La programmazione della prevenzione.

c) L'eliminazione dei rischi.

In parole povere quindi, non solo ad ogni azienda è vietato porre sotto stress il lavoratore con carichi di lavoro insopportabili o richiedendo straordinari, ma deve anche attuare una prevenzione costate, al fine di evitare che si manifestino casi di stress lavoro correlato.

Qualora il lavoratore, a causa di condizioni di lavoro non conformi alla legge (art. 2087), manifesti sintomi da stress lavoro correlato, ha diritto ad essere risarcito del danno subito, con una somma in denaro che dipende da diversi fattori.

E' importante specificare subito che, secondo recenti sentenze, anche se (per esempio) gli straordinari o il carico di lavoro eccessivo, erano stati preventivamente concordati con il datore di lavoro, i soldi del risarcimento ci spettano comunque, proprio perché la prevenzione del rischio, prescinde dalle decisioni e dagli accordi tra lavoratori.



Come Capire se siamo Soggetti a Stress Lavoro Correlato


Il Documento di Valutazione del Rischio Stress Lavoro Correlato, redatto dall'INAIL, è un manuale ad uso delle aziende, in attuazione del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., e spiega bene come valutare la situazione lavorativa in cui viviamo. A partire da pagina 41 è presente un questionario da compilare, tramite il quale possiamo stabilire se viviamo o meno in un ambiente di lavoro stressato.

In seguito poi sono presenti delle chiare tabelle che, in base al punteggio raggiunto, ci possono dire a che grado di stress siamo sottoposti. Se il datore di lavoro non intraprende nessuna azione concreta, al fine di limitare o arginare queste situazioni, siamo potenzialmente esposti a stress, e pertanto risarcibili, qualora un eventuale perizia lo dimostri.

E' inoltre utile essere in grado di valutare se manifestiamo i sintomi classici da stress lavoro correlato; nella seguente tabella sono riportati, suddivisi per aree, i sintomi più comuni di quella che, a tutti gli effetti, oggi è riconosciuta come una patologia soggetta ad una forma di risarcimento monetario.

denaro per stress da lavoro


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Quanti casi di Stress Lavoro Correlato in Italia?


A partire dal 2011 l'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha stabilito che i casi accertanti di denuncia per stress lavoro correlato, sono oltre 500, a fronte di circa 4000 domande presentate, e nel dettaglio:

  • Al 64% dei casi è stato riconosciuta un'indennità in denaro;
  • Al 9 % una rendita fissa nel tempo;
  • Al 27% un indennizzo per inabilità temporanea al lavoro;

In realtà le denunce sono molto inferiori ai casi reali, lo rivelano una serie di questionari anonimi sottoposti ad un largo campione di lavoratori, che ha portato alla luce un fenomeno ben più vasto, dimostrando come si tratti solo del 30% del totale, delle potenziali situazioni di "stress lavoro correlato".

La difficoltà nel determinare la reale vastità di questo fenomeno, deriva sia dal fatto che lo stress non rientra nel panorama delle classiche malattie professionali, sia dal timore, da parte del lavoratore, di entrare in conflitto con l'impresa, per una condizione alla quale spesso si da poca importanza o si ritiene dipenda più da una debolezza personale, che da condizioni lavorative disumane.


Quanti Soldi ci Spettano per lo Stress Lavoro Correlato


L'INAIL stabilisce gli indennizzi che spettano ai lavoratori che subiscono danni da stress sul posto di lavoro e, nello specifico:

  1. Un indennizzo in capitale per il danno biologico, cioè inteso come danno alla salute ed all'integrità fisica della persona.
  2. Una rendita fissa derivante sia dal danno biologico, che dalle conseguenze che questo ha sulla vita privata della persona e sulla sua possibilità di continuare a lavorare.

Che somma ci spetta per lo stress arrecato?

L'ammontare della somma in denaro dipende naturalmente dal grado di stress che la situazione lavorativa arreca, le sentenze in merito sono varie, si va da poche migliaia di euro per i casi più lievi, a risarcimenti di anche 250.000 euro per le situazioni di comprovata negligenza da parte del datore di lavoro, con evidente conseguenze sulle condizioni psicologiche del lavoratore, e nette ripercussioni sulla vita famigliare.

Come Agire per Denunciare lo Stress Lavorativo


Prima di tutto va chiarito che non è sempre necessario muoversi per via legali, anche perché i tempi, in questo caso, potrebbero dilatarsi enormemente; può infatti essere inoltrato un semplice documento all'ufficio personale, nel quale si denuncia la condizione di stress lavoro correlato, in cui si versa. L'azienda, in questo caso, potrebbe optare per un indennizzo in denaro al lavoratore, al fine di evitare di andare per vie legali, soprattutto se la faccenda rischia di trovare eco sulla stampa locale.

In questo caso la denuncia deve essere trasparente e comprensibile, devono essere riportati fatti e date verificabili, vanno accuratamente evitate opinioni confuse o sfoghi emotivi. Il documento deve essere redatto come una sequenza precisa e chiara di episodi e situazioni che incentivano lo stress sul posto di lavoro.

Le vie legali spesso comportano un notevole dispendio di energie e di tempo, in questo caso il modo più efficace di agire è quello di affidarsi ad un avvocato del lavoro, e vanno rispettate alcune regole:


  • Scegliere sempre un avvocato del lavoro, che abbia già avuto esperienza in casi simili.
  • Evitare assolutamente gli studi che possono essere, in qualche modo, collegati con l'azienda o coi datori di lavoro.
  • Accertarsi continuamente che il nostro caso di stress lavoro correlato, venga seguito con serietà e dedizione, verificando sempre il lavoro svolto dall'avvocato. Mai fidarsi ciecamente del suo operato.
  • Decidere, prima di iniziare il percorso legale, gli obiettivi da raggiungere, cioè il tipo di risarcimento a cui s'intende mirare e quale margine di contrattazione è accettabile.
  • Stabilire anticipatamente la cadenza degli incontri con il legale stesso.
  • Fornire al legale tutto il materiale raccolto in ordine cronologico.


Stress Lavoro Correlato: Con la Crisi Aumenterà


Con la recente crisi economica, i tagli che alcune aziende hanno dovuto effettuare, rischiano di aumentare il carico di lavoro, cui sono soggetti i dipendenti che hanno invece mantenuto la propria posizione. E' molto facile infatti che, in periodo di crisi, si cerchi di mantenere il personale sottodimensionato, in modo da dover affrontare meno spese.

Complice l'incertezza in cui viviamo, le persone sono più propense a sopportare condizioni lavorative inaccettabili, proprio per la paura di perdere il posto di lavoro. La pressione a cui i lavoratori sono sottoposti, mista ad un carico di lavoro esagerato, aumenta vertiginosamente la possibilità che si verifichino casi di stress lavoro correlato.

Anche i tagli che il governo sta attuando, soprattutto ad importanti strutture come il sistema scolastico o gli apparati regionali, servirà si ad a ridurre gli sprechi di denaro, ma al contempo rischia di sovraccaricare le persone di compiti, che prima erano più equamente distribuiti tra i dipendenti. Per esempio, a scuola, gli insegnanti non riescono, a causa dei tagli imposti al personale, a tenere a bada i ragazzi, i quali perdono interesse nell'istruzione, non riconoscendone l'autorità; quello che accadrà (e che sta già succedendo in Inghilterra) è che i pochi soldi rimasti, serviranno a pagare i risarcimenti a quegli insegnanti che svilupperanno la sindrome da stress lavoro correlato.

Contemporaneamente, i tagli alla sanità pubblica e la diminuzione del potere di acquisto delle famiglie (giunto ormai ai minimi storici), incidono pesantemente sulla possibilità di curarsi da eventuali patologie derivanti da stress lavoro correlato, rendendo la situazione ancora più critica.

14 commenti:

  1. ciao volevo chiederti se sai in quanto tempo si estingue il diritto al risarcimento e a partire da quanto

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  2. OTTIMO articolo peccato che in italia ci sono molti servitori del dio denaro...
    Noi ti puoi fidare di avvocati, medicine del lavoro,asl locali e medici legali... basta una telefonata o il profumo del denaro di una grossa azienda a mettere a tacere tutto... e poi non parliamo degli operai paurosi che andrebbero a favore del loro padrone...
    potrei raccontarvi numerose storie... peccato che le mie storie non interessano a nessuno....
    Ma vi assicuro che moltissime persone si sono rotte le ossa e altri hanno sviluppato forti stress tra cui la fibromialgia e la sindrome da stanchezza cronica, altri muoriranno in silenzio..

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  3. Mia moglie soffre sicuramente di stress da lavoro correlato: lavora presso una casa di riposo per anziani e ha carichi di lavoro massacranti, stanchezza cronica, irritabilità, inoltre facciamo l'amore veramente di rado nonostante io abbia 38 anni e lei 42.
    Il problema è che, se si volesse tentare la strada del DVR, dovete sapere che l'RLS è il marito di una caposala, mai eletto da nessuno, e, naturalmente, filoaziendalista.
    Richiedere a lui di cominciare un percorso del genere vuol dire fare un buco nell'acqua oltre che incorrere in rappresaglie.
    Lei è stata l'unica ad avere il coraggio di dire, durante la consegna, che il carico di lavoro era insopportabile, per tutta risposta è stata trasferita in un reparto con molti più ospiti e meno personale.
    I colleghi, stupidamente, continuano a correre per assolvere a tutte le disposizioni in continuo incremento solo per non avere problemi, lasciando in minoranza le persone che cercano di lavorare con ritmi "umani".
    Queste poche persone, inevitabilmente vengono prese di mira sia dall'azienda che dai suddetti colleghi.
    Intanto, a causa di questi ritmi di lavoro, la sua schiena è oramai compromessa con ernie lombari, cervicali e una serie di discopatie, ha il tunnel carpale, un dito a scatto e frequenti sciatalgie.
    Mi sento impotente di fronte a ciò, la farei dimettere ma con 4 figli non ce lo possiamo permettere visto che anch'io ho lo stipendio da operaio.
    Richiedo un aiuto per favore.
    Grazie di cuore.

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    1. Carissimo Roby,se decidete di intraprendere la strada,devi essere cosciente del fatto che entrerai in guerra con l'azienda.Lascia perdere i sindacati e i loro avvocati.Se decidete di fare cio' dovrai avere un diario dettagliato con ogni episodio giornaliero:ricoveri certificati,lettere di contestazione,etc inoltre ti servirà un avvocato privato.Il primo passo devi farlo attraverso il tuo medico di famiglia,che ti prescrivera' una visita di medicina del lavoro presso struttura pubblica,dove dovrai portare il tuo diario e tutte le documentazioni che ne attestano la veridicità. Lì ti faranno anche visita psicologica e psichiatrica e alla fine delle quali ti rilasceranno una cartella clinica con il danno subito.Con questa cartella andrai dal tuo medico curante che deve provvedere alla complilazione dei moduli riservati all'inail,al datore di lavoro,alla asl competente,e all'ufficio territoriale del lavoro.Dovrai inviare questi moduli a mezzo RR .A questo punto sarai chiamato dall'Inail a visite ambulatoriali (Di solito 2/3) La quale Inail se riterra' il danno evidente ti assegnera' un punteggio al quale seguirà un indennizzo.che se non riterrai congruo potrai sempre fare ricorso.Quando avrai questi risultati,',ti consiglio anche di attivare l'avvocato privato affinche' citi in giudizio l'azienda per il risarcimento del danno biologico,morale e patrimoniale.In bocca al lupo!

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    2. invece di sprecare tempo con lo stress lavoro correlato, che ti porterà a ottenere nulla, ti consiglio di attivarti per far presentare a tua moglie delle domande di riconoscimento di malattie professionali riguardanti le lesioni all'apparato muscolo scheletrico, che oltre ad essere più dimostrabili in fase amministrativa e legale, sono tra l'altro "tabellate" ossia previste nelle tabelle delle malattie professionali per le quali esiste presunzione del nesso causale tra patologia e attività lavorativa svolta. se ti rivolgi ai patronati (che non è la stessa cosa dei sindacati), puoi usufruire del servizio gratuitamente ( e senza obbligo di tesserarsi ad alcuna siglia sindacale) cosi come previsto dalla legge 152/2001 che regola le attività dei patronati e gli impone il servizio gratuito A TUTTI. molte steutture forniscono l'ausilio di un medico legale in fase amministrativa, e lo forniscono gratuitamente.
      tornando alle patologie sofferte da tua moglie, sappi che sono ravvisabili, da quello che scrivi, perlomeno 3 malattie differenti, riguardanti la schiena e le mani. inoltre, a differenza dello stress lavoro correlato, valutato al massimo intorno ad un 10%, le possibili 3 patologie muscolo scheletriche, una volta unificate potrebbero far superare a tua moglie la soglia del danno permanente del 16%, il che potrebbe significare la costituzione di una rendita di malattia professionale pagata mensilmente, a differenza dell'indennizzo in capitale, che viene erogato una tantum, per i danni compresi tra 6 e 15%. sottolineo che chi scrive non è un avvocato che solo per una consulenza generica e poco approfondita come questa, vi avrebbe probabilmente chiesto dei soldi.
      p.p.s: sottolineo che l'inail, che agli inizi del 2000 aveva iniziato a riconoscere le patologie da costrittività organizzativa aziendale (il 90% dei casi di presunto mobbing rientrano invece nella suddetta definizione), ma che in seguito ad una sentenza del tar su ricorso presentato da confindustria e altre sigle imprenditoriali, ha stoppato i riconoscimenti di tali patologie. ad oggi, le domande di mal. professionale da mobbing hanno livelli di respingimento altissimi, e chiunque lavori seriamente nel settore non può che confermarvi ciò. in bocca al lupo per tua moglie, e ascoltami, falle presentare le domande per malattie professionali connesse a schiena e mano. un saluto

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    3. Un articolo più interessante dell altro. Lavoro per la più grande società di servizi italiana spedizioni, pagamenti e telefonia etc....ogni giorno un incazz..ura continua fatta di ricatti budget urla e strepiti al di qua e al di la del banco di lavoro poiché a volte giustamente la gente sclera dopo file di ore....ho due figli ancora piccoli e non posso permettermi di dire stop...mi sono dato 5 anni di tempo vendo qualche piccola proprietà e mi ritiro con un cane in un eremo...INTANTO METTO IN CASCINA I CONSIGLI DI QUESTO SPLENDIDO BLOG.un abbracciò a tutti

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  4. Salve! Mi chiamo Giorgio
    Io ho lavorato per 6 anni una ditta edile di Torino che e classificata in verniciature e impermeabilizzazione industriale.
    nel 2011 sono andato al mio paese io mi sentivo stanco, dopo un po nel 2012 madici mi hanno trovato un cancer maligno nasogola di 4grado,fra tempo nello stesso periodo un altro mio collega in Italia lui italiano medici hanno trovato un cancer maligno gola che l'anno scorso e mancato.Io adesso sono in Russia qui ho fatto il trattamento chemioterapie e radioterapie, adesso vivo in Russia. Voglio tornare in Italia e fare una denuncia su questa ditta di aver usato materiali chimici danosi grave per la salute.

    mi risponda sul e-mail ricco.80@mail.ru

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  5. Buongiorno... Sono Rumena ,ho 33 anni.. Da due anni bado una signora non autosufficiente 22/24, per un stipendio di 850 € .In realtà ho un contratto di 25 ore a settimana dove e scritto che la persona e autosufficiente . in tutto questo tempo fuori che le 26 giorni di ferie annuale non ho mai goduto di un giorno libero , non ho mai avuto una domenica intera libera.. mi hanno imposto di dormire con la signora in camera per tutto questo tempo con il motivo che la signora aveva bisogno anche la notte dei miei sevizi .. in fatti la signora la notte non dormiva ed io dovevo stargli vicino .. la signora dormiva di giorno e la notte parlava , chiamava tutti i vivi i anche i santi morti .. essendo con lei nella stessa camera non riuscivo riposare . mi sentivo molto giu di morale, avevo l'ansia , non dormivo più, in poche parole non avevo piu voglia di vita perciò mi sono rivolta al mio medico .. mi ha consigliato dei farmaci tipo Melatonina e Bromazepam .. piu di una volta ho provato parlare con i figli della signora per chiedere di dormire in un altra camera per che non ce la faccio piu e la loro risposta e stata chiara ( o dormi con mamma e fai come decidiamo noi o ti licenziamo ) . In questi 2 anni ho lavorato 22/24 ore al giorno, dovevo stare in casa come in galera per che non avevo diritto ni anche alla visita di una amica.. Due messi fa dopo l'ultima discussione con i famigliari della signora , per la rabbia e l'ansia ho assunto una sopra dosa di Bromazepam ..il mio fidanzato ha capito che e succeso qualcosa perche non rispondevo al telefono e ha chiamato la figlia della signora che bado poi con l'ambulanza mi hanno portato al pronto soccorso . mi hanno dato 2 settimane di malattia , quando sono tornata al lavoro hanno deciso di licenziarmi ,,, io li ho detto che non accetto nessun licenziamento fin'che non mi paga tutte le ore che ho fatto in più.. in vesce di provare a mettersi d'accordo con me in qualche modo sono venuti di nuovo con le minacce ... non so piu cosa fare.. ho provato scrivere qui con la speranza che qualcuno mi può dare un qualche consiglio ,,, Grazie

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    1. Vai dai sindacati, e fatti consigliare da loro!Ricordati che la vita è un dono prezioso!

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  6. vorrei portare la mia testimonianza e richiedere a chi ne' sa' piu'di me' un parere.VENGO LICENZIATO CIRCA TRE MESI FA' Perpresuntagiusta causa tutta da accertare nel frattempo mi viene riscontrata una patologia ansiosa deppressiva dovuta a vessazioni subita in azzienda posso chiedere i danni biologici? grazie

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  7. Eccomi qua come promesso vi racconto la mia discesa all'inferno come mobbizzato. Circa 10 anni fa fui assunto per una importante catena della ristorazione molto famosa in Italia e non solo...ero felice il mio primo lavoro a tempo indeterminato ..per diversi anni era andato tutto a gonfie vele , stipendio assicurato , buon clima di lavoro, diritti rispettati (ferie, rol ...ecc) . Ma poi alcuni anni fa la clamorosa svolta negativa, la sede centrale ha annunciato la vendita del nostro locale a una srl e da lì sono cominciati i problemi. La gente con cui andavi d'accordo era diventata fredda e antipatica nei miei confronti poi i superiori nuovi che venivano dalla srl erano e sono arroganti presuntuosi e perfidi in grado di mobbizzarti a più non posso di farti sentire una m...a e di pretendere troppo nemmeno se fossi un robot. Questa gente mi sta distruggendo e più passa il tempo più ci tolgono ad esempio da mesi non ci mandano più in ferie e permessi senza nessun motivo , se non lavori più di 12 ore al giorno si è incompetenti secondo loro e non bisogna mai chiedergli niente perché secondo loro i vari diritti sono solo uno sfizio è un eccezione . Non posso più andare avanti così voglio andarmene ma il lavoro serve , vorrei supporto aiuto sostegno perché tutti mi hanno abbandonato .

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  8. Buongiorno,
    lavoro presso un grande istituto bancario nazionale da diversi anni. in seguito ad un evento riguardante una grossa truffa sono risultato iscritto nell elenco degli indagati a livello procura. a distanza di quasi due anni laa questione non si e' ancora definitivamente risolta ma dovremmo essere alle battute finali. ora a fronte di questa truffa ho subito trasferimenti d'azienda, convocazioni continue dalle autorita' giudiziarie tra cui questura e arma carabinieri oltre a continui colloqui interni con settori frode e altro. ho subito traumi psichici e fisici con visite specialistiche tra neurologi urologi etc. posso chiedere un danno correlato da stress o un danno per malattie professionali??? soffro ormai d'insonnia da due anni ed ho difficolta' fisiche non da poco.
    grazie

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  9. Buongiorno Francesco, buongiorno a tutti,
    faccio un lavoro logorante (non faticoso, logorante) mi occupo di monitoraggio di una serie di sistemi informatici di una grande azienda di trasporti romana. Si tratta di un lavoro su turni, compreso quello che va dalle 10 di sera alle 6 del mattino.
    Come dicevo, l'attività non è faticosa fisicamente, ma è enormemente logorante in ambito psicologico in quanto, in turni di 8 ore, io e i miei colleghi dobbiamo "osservare" una serie di monitor alla ricerca di "indizi" che indicano l'arrivo di qualche anomalia più o meno pericolosa.
    Durante i turni diurni, le risorse sono sempre 2 o più in ufficio, rendendo il lavoro più semplice in quanto viene spalmato su più persone. I turni serali sono un minimo più "sfavorevoli" poiché spesso la risorsa in turno è singola (avendo il problema di doversi portare il telefono di contatto anche al bagno). Ma il vero problema riguarda il turno notturno, in cui, la risorsa unica, rimane totalmente sola, e non solo nella palazzina dove ci sono gli uffici, ma anche in tutta l'area che compone la sezione staccata dell'azienda, con il rischio che, se capita un qualunque problema di salute, si rischia di essere ritrovati solo la mattina dopo, all'arrivo dei colleghi.
    Non ho idea se questo esempio ricada nei lavori che possono sviluppare lo stress da lavoro correlato e, comunque, il team di lavoro non si è mai nemmeno sognato di fare una vertenza per ottenere un risarcimento. A noi basterebbe trovare un metodo per ridurre i rischi del lavoro notturno in solitaria e, secondo noi, bsterebbe mettere DUE risorse in turno di notte...oppure autorizzare il turno notturno in Smart Working (cosa che si può fare immediatamente poichè, ognuno di noi, possiede un portatile aziendale).
    Tu che ne pensi?
    Esiste una legge che possiamo impugnare per le richieste (a parer nostro) legittime?
    (PS: con la nostra attività non è possibile utilizzare il "pulsante uomo a terra" in quanto siamo sempre seduti e abbastanza immobili).
    Un abbraccio, ciao.

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