Sardex: Moneta Complementare anti Crisi

Moneta complementare Sardex
Sardex, un esempio di moneta complementare

Quando ho scritto il post sul Perché E’ Meglio Vivere SenzaSoldi, non conoscevo ancora Sardex, un circuito di credito commerciale, che permette di staccarsi dall'euro (o quasi) e pagare tutto in moneta virtuale. E’ stato inventato da tre giovani sardi, menti brillanti, che hanno capito come il vero punto debole dei soldi, sia il poter fare soldi con i soldi. Ha, infatti, messo in piedi un sistema di pagamento, che rende impossibile la speculazione finanziaria e l’evasione fiscale, proprio perché non esiste una moneta fisica, ma solo uno scambio di servizi, tracciati tramite internet.


Andiamo a vedere come funziona il Sardex e per quale motivo dovrebbe essere presa ad esempio per combattere la crisi, rendere le aziende indipendenti dai mercati e cambiare radicalmente il modo di concepire il denaro.


COS’E’ SARDEX E COME FUNZIONA

Il Sardex, oggi in vigore solo in Sardegna, è sostanzialmente un fido bancario senza interessi, richiedibile attraverso il sito web Sardex.net. Una società chiede un certo ammontare di Sardex per la sua attività ed è obbligata a restituirli entro dodici mesi. Per restituirli deve erogare dei servizi che gli verranno pagati in Sardex dai propri clienti.

I broker di Sardex contattano l’azienda interessata a vendere prodotti attraverso questa nuova forma di scambio, vengono analizzate le esigenze di spesa, cosa si vuole vendere e cosa s’intende acquistare. Si scansiona poi la rete Sardex per far combaciare le esigenze dei produttori con quelle dei consumatori, e si concludono i primi affari entro un mese.

Riporto il video pubblicato sul sito di Sardex, che spiega in modo abbastanza chiaro il livello di ramificazione che questa forma di monetizzazione dei servizi, riesce a raggiungere.



Le aziende sono tenute a pagare un canone d’iscrizione annuale al sito Sardex.net, che va da 350 euro per le piccole imprese, a 2.500 per quelle di più grandi dimensioni; in cambio ricevono una quota di Sardex con cui fare transazioni. L'obiettivo non è quello di accumulare denaro, ma soltanto di farlo circolare il più possibile, in modo da favorire gli scambi commerciali.

Uniche società escluse dal circuito, per ragioni etiche, sono quelle farmaceutiche, di vendita di armi e finanziarie.


PERCHÉ SARDEX E’ MEGLIO DELL’EURO

Dico Sardex perché stiamo prendendo questa moneta complementare come esempio, ma il concetto è più allargato, cioè, perché una moneta virtuale gestita in questa maniera è migliore del concetto che oggi abbiamo di denaro?

Il segreto sta tutto nel fatto che non ci sono interessi sul credito richiesto, cioè se si richiede un certo ammontare di Sardex, non si è tenuti a restituirne un quantitativo maggiore, ma solo il totale inizialmente ricevuto. Questo meccanismo evita che si creino soldi dai soldi, cioè che esista un capitale al quale non corrisponde una reale forza lavoro e un corrispettivo concreto in servizi erogabili.

Oggi invece, con l’Euro, lo Stato chiede il denaro alla BancaCentrale Europea, un ente privato che esige gli interessi sul denaro prestato; questi interessi sono impossibili da restituire, perchè lo Stato non fabbrica denaro, quindi non potrà mai sdebitarsi. Questo dimostra come tutte le Nazioni che adottino l'Euro, siano, di fatto, tenute sotto scacco dalle grandi banche mondiali, e come le banche (negando o concedendo prestiti) possano giocare con il destino di tutti.

Scegliendo invece una moneta alternativa (o complementare) come il Sardex, nessuna azienda dipende da un indice di borsa, nessun mercato è soggetto ad oscillazioni senza controllo e di conseguenza nessuno Stato può essere (s)valutato da una società di rating, declassato e poi portato al fallimento.


C’E’ UN PERO’

Non a caso fino ad ora ho volutamente parlato di moneta complementare e non moneta alternativa, quest’accorgimento è necessario perché purtroppo attualmente Sardex non può esistere senza euro; le vendite effettuate all'interno del circuito Sardex sono fiscalmente equiparate alle vendite in Euro, quindi va seguita la medesima procedura di fatturazione, comprensiva del calcolo dell'IVA. Gli introiti in Sardex devono essere necessariamente integrati nella normale contabilità aziendale, quindi iva, imposte e contributi vanno ancora pagati in euro.

Le tasse, che sono lo sgravio più pressante per una società, devono ancora essere pagate in euro; il legame con l’aumento delle imposte, che si rafforza in periodo di crisi, risulta ancora forte. Per questo motivo il vantaggio di utilizzare Sardex resta confinato nella sola (si fa per dire) possibilità di avere un credito di startup aziendale o un finanziamento senza interessi, di mantenere il capitale in Sardegna e di impedire la speculazione e l’evasione fiscale, ma non può legalmente sostituire l'euro.


PRENDERE ESEMPIO DA SARDEX PER COSTRUIRE UNA NUOVA ECONOMIA

Sardex, moneta integrativa
mappa della distribuzione delle
aziende che, ad oggi, aderiscono al
circuito Sardex. Credits: Sardex.net
Il circuito Sardex, in due anni, ha raddoppiato il numero delle aziende aderenti e la quantità di denaro virtuale in circolazione. Dal 2010 a fine 2012, le imprese iscritte al circuito sono passate da 200 a 450 e le transazioni più che triplicate. Cosa succederebbe se tutta l’Italia adottasse, a livello regionale, una moneta virtuale di questo tipo?

Tralasciando che sta già accedendo, perché in Sicilia si sta cercando di introdurre il Sicanex, se tutti prediligessimo il Sardex all’euro, probabilmente si uscirebbe in brevissimo tempo dalla crisi economica, certo, non secondo gli indicatori finanziari classici, ma dal punto di vista effettivo, la qualità della nostra vita farebbe un grosso balzo in avanti.

Immaginiamo per un momento che da domani ci venga concesso di acquistare quasi tutto attraverso una nuova moneta virtuale: Per acquistare una nuova automobile ci servono 20.000 euro, generalmente si richiede un prestito o un finanziamento, sul quale si pagano degli interessi, facciamo del 5%; la somma da restituire sarà quindi pari a 21.000 euro.

Se pagassi in Sardex quei 1.000 euro intascati dalla banca potrei investirli in risorse reali, per esempio poteri comprare un nuovo televisore, in questo modo chi vende televisori ha mille euro in più nel suo capitale. Questo meccanismo, se applicato su larga scala, permette una crescita maggiore dell'economia, basata sui servizi e nono sui soldi.

Se prendiamo ad esempio il debito pubblico e lo dividiamo per il numero degli italiani, ne esce che ognuno di noi ha circa 30.000 euro di debito pubblico, cioè ogni famiglia spende in debito circa 4000 euro ogni anno, soldi che possono fare la differenza nella qualità della vita di ognuno di noi, soldi che sono nostri e ci vengono letteralmente rubati da un sistema appositamente forgiato per mantenerci in un perenne stato di debito e quindi schiavitù.

Utilizzando una moneta complementare come il Sardex, si andrebbe a ridurre al minimo il denaro regalato alle banche, aumentando sia il potere d’acquisto delle persone, che la ricchezza dell’intero Paese.


SARDEX

Sardex è solo una delle cinquemila monete complementari (o alternative) che esistono nel mondo, alcune delle quali sono già in vigore da anni. Esempi virtuisti di moneta complementare, il cui funzionamento è simile a quello del Sardex, sono:

Ithaca Hours (U.S.A.) 
LETS (U.K.) 
RES (Belgio) 
Wir (Svizzera) 

Tutte queste floride realtà possono contribuire a rendere migliore l'attività lavorativa di tutti, e a liberare le persone dal meccanismo malato del denaro, inteso oggi solo come sistema di controllo sociale. In un mondo dove persone e imprese non competono più per le risorse e i mercati, ma per il denaro, non resta che riflettere su una delle più controverse dichiarazioni di Bernard Lietaer, economista, banchiere e creatore dell’ECU, la moneta dalla quale poi è nato l'Euro: "Il denaro è un anello di ferro che ci siamo messi al naso. Abbiamo dimenticato di averlo progettato noi, ed ora è esso che ci trascina".

5 commenti:

  1. Non si sono inventati niente:
    http://it.wikipedia.org/wiki/JAK_banca_cooperativa

    e cmq non c'è nulla di rivoluzionario in un progetto simile, secondo me
    se io lascio che qualcuno abiti in casa mia, è ovvio che gli chiederò un affitto
    lo stesso è per i soldi

    se non voglio chiedere "l'affitto" dei soldi che presto, è solo un mio gesto di generosità. Ma non è che il principio in sé del chiedere interesse sui prestiti sia sbagliato. Sul "quanto" chiedono le banche, e sul "cosa" poi ci fanno con quegli interessi, be' questo è tutto un altro paio di maniche ;)

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    1. Ma infatti nessuno ha detto che questi signori siano stati gli inventori del baratto! Semplicemente sono stati molto più brillanti di chi invece sottovaluta e continua a sminuire forme semplici di scambio che, dati alla mano stanno producendo importanti impatti sociali. E' troppo facile risolverla con un "non si sono inventati niente", nessuno ha mai sostenuto che si siano inventati qualcosa di nuovo. Complimenti a loro per essere riusciti ad andar oltre il loro naso.

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  2. Perdonate l'ignoranza.. pongo la questione perchè mi ritrovo con buona parte del mio stipendio convertito in Sardex.... e non so da che parte girarmi...

    Lavoro in un'azienda, sono un normale operaio, e vorrei tanto riuscire a capire come io, genitore, possa mandare avanti la mia famiglia in una realtà cittadina dove si e no ci saranno solo dieci commercianti che accettano questa tipologia di pagamento... che tra l'altro sono aziende che non forniscono "beni di prima necessità"-passatemi il termine-, come un'ottico (grazie al cielo nessuno in famiglia soffre di problemi di vista), un grande magazzino (in periodo di crisi non posso permettermi shopping di nessun genere), un supermercato (che preferirei evitare, sempre per ragioni economiche, e servirmi di un discount) eccetera.
    Dal mio normale stipendio ci dovrei cavare l'affitto (non credo che i miei padroni di casa accettino i sardex), pagare le bollette (idem come sopra) pagare la rata della macchina, e il 70% se non piu del mio salario è partito. Col rimanente dovrei campare i miei figli, nutrirli, vestirli, permettergli una vita dignitosa. Ma come è possibile ciò, se il 50% del salario è in sardex?
    Come faccio a pagare l'assicurazione della macchina? Se invece che in un negozio volessi avvalermi della facoltà di andare da un'altra parte per agevolare il mio portafoglio, come potrei fare?

    Non sono un'economista, ma questa cosa qua mi ha particolarmente sbilanciato, vorrei capire se sono solo io che non ho molta simpatia per questa moneta in questo momento, se c'è qualche soluzione possibile... o se semplicemente mi merito la classica frase liquidatoria "sono problemi tuoi"?

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    1. Il dipendente di un'azienda iscritta a Sardex non è obbligato ad accettare parte del proprio stipendio in crediti Sardex.

      In sostanza: se non vuoi ricevere crediti non sei obbligato a riceverli e tutto il tuo stipendio deve essere corrisposto in euro.
      La cosa strana nel tuo commento è che se stai ricevendo parte del tuo stipendio in crediti, dovresti esserne perfettamente a conoscenza perché è una cosa che va concordata bilateralmente.

      Fonte: sono iscritto al circuito.

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  3. Concordo su tutto, mi permetto solo una precisazione.
    Questa: "Se prendiamo ad esempio il debito pubblico e lo dividiamo per il numero degli Italiani, ne esce che ognuno di noi ha circa 30.000 euro di debito pubblico"
    Il cosiddetto debito Pubblico è in realtà un debito Privato, Privato in quanto la Repubblica Italiana è una parvenza di Stato sovrano, nella realtà è una compagnia Privata dal 1933.
    l'Italia è una Società Privata dal 1933, conferenza del 7 Giugno 1929 svoltasi a Parigi e II° conferenza dell'Aia 20 Gennaio 1930.
    Le Nazioni sono Società di diritto Privato registrate presso il: S.E.C. US SECURITEX AND EXCHANG COMMISSION WASHINGTON DC. www.sec.gov
    Sul sito del S.E.C. http://www.sec.gov/search/search.htm
    L'Italia risulta così denominata sotto il nominativo EDGAR: ITALY REPUBBLIC OF. Company registration number 0000052782 L6 State location, governo straniero Sic 8888.
    Businness address: MINISTERO ECONOMIA E FINANZE VIA XX SETTEMBRE 97 ROMA
    Il primo mailing address è stato, (per meglio comprendere, il mailing address, non è altro che l'indirizzo del Legale, che rappresenta la company, un indirizzo Inglese per rappresentare, in modo ingannevole, la Repubblica Italiana): “C/O Studio Legale Bisconti, Via A. Salandra, 18 – Roma”.
    Successivamente, per pochi mesi(probabilmente grazie all'azione del OPPT), il mailing address è stato: MICHAEL S. IMMORDINO C/O WHITE & CASE LLP 5 OLD BROAD STREET LONDON XO EC2N 1DW UNITED KINGDOM.
    Il 19/02/2015 cambia nuovamente in: C/O SASM&F LLP40 BANK STREET, CANARY WHARFLONDON XO E 14 5DS UNITED KINGDOM.
    La dettagliata denuncia con i punti della truffa sistemica, è depositata presso l'UCC (Uniform Commercial Code), come di seguito:
    CANCELLAZIONE SULLA CARTA DEI GOVERNI (RIF. DICHIARAZIONE DEI FATTI UCC. DOC. N. 2012 127914 del 28/Novembre/2012).
    CANCELLAZIONE SULLA CARTA DELLE BANCHE (RIF. TRUE BILL: WA.DC. UCC. DOC. N. 2012 114 776 del 24/Ottobre/2012).
    Le società di diritto privato chiamate “Nazioni”, dal 1933 in poi possiedono il diritto di proprietà sulle persone nate in quello Stato.
    Spero vogliate verificare.
    Buona vita.

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