Vivere Felici, Lontano dagli Asili Nido

Come possono i nostri figli essere felici, se li abbandoniamo nei nidi
Abbandonare i nostri figli negli
asili può compromettere la loro felicità
Siamo tutti consci del fatto che la nostra condizione di lavoratori a "vita piena" ci tiene impegnati per la maggior parte delle ore del giorno, ognuno ovviamente è libero di fare la scelta che crede gli consenta di vivere felice, ma quando ci sono in ballo i nostri figli e la loro felicità, è necessario riflettere su come le nostre scelte possono influenzare (positivamente o negativamente) la loro vita. Avere un figlio è una scelta ben precisa, che non va presa a cuor leggero, bisogna essere consci del fatto che la nostra vita cambierà completamente e che da questo momento in poi, alla nostra felicità va anteposta quella del pargolo.



La domanda scomoda che oggi voglio porre è: Un genitore che passa tutto il giorno al lavoro è un buon genitore? Che cosa comporta parcheggiare prematuramente nostro figlio in un nido?

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GLI STUDI

I nidi sono un fenomeno che si è diffuso a partire dagli anni settanta, ma che ha incominciato ad assumere dimensioni rilevanti solo negli anni ottanta, quando le donne iniziarono a non ricoprire più il ruolo di madri a tempo pieno, rincorrendo il sogno dell'emancipazione attraverso il lavoro. Con entrambi i genitori che trascorrevano le giornate al lavoro, i figli ero spesso affidati a quelle che allora venivano definite come  Strutture per la Cura dell'Infanzia.
Già alla fine degli anni ottanta però alcuni studi iniziarono a sollevare preoccupazioni riguardanti l'influenza negativa della permanenza prolungata di bambini troppo piccoli presso le suddette strutture, avvertendo i genitori che l'assenza improvvisa di quella che fino ad allora era stata la figura di riferimento principale, poteva provocare danni psicologici non indifferenti.

Bisognerà tuttavia aspettare fino al 1991 perché uno studio realizzato dall'Istituto Nazionale per lo Sviluppo e la Salute del Bambino (NICHD), che coinvolse più di mille infanti provenienti da numerose località degli Stati Uniti, portasse in superfice la gravità della situazione: Secondo i risultati ottenuti infatti, la maggior parte dei bambini che passano più di trenta ore alla settimana nei nidi, mostrano seri problemi comportamentali. Disobbedienza, aggressività, atteggiamento di sfida, irritabilità e atti di bullismo verso i coetanei, sono solo alcuni dei danni che la prolungata permanenza presso queste strutture può causare.


RIPULISCITI LA COSCIENZA CON I SOLDI

Studi successivi non solo hanno sottolineato che affidare i propri figli a tate, babysitter, amici o parenti non migliora la situazione, ma che la qualità delle strutture, la bellezza o la stabilità dell'ambiente in cui li lasciamo, non previene minimamente il danno. Questo significa che, sperare di donare ai nostri figli un futuro migliore, sborsando migliaia di euro per nidi privati, non serve a niente, se non a ripulirci la coscienza.

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I soldi non fanno la felicità, frase che calza a pennello e che (mai come in questo contesto) ci fa riflettere sull'importanza delle nostre scelte. Qualche mese fa sono rabbrividito nell'apprendere che una mia collega, a due mesi dal parto, era rientrata a lavorare a tempo pieno per non compromettere la carriera; come può questa donna ritenersi una buona madre? Come può scegliere di essere madre e poi rinnegare il suo ruolo per la carriera lavorativa? Essere genitore è una scelta che ha una sola regola perentoria: prendersi cura dei propri figli per garantire loro una vita felice, come può tutto questo essere compatibile con un lavoro che ci consente di vedere i nostri figli 2 o 3 ore al giorno?

Nessun conto in banca colmerà il vuoto che stiamo creando tra noi e loro, siamo pronti ad assumerci la responsabilità di aver deliberatamente compromesso la loro felicità per la nostra effimera sete di potere?


COSA FARE PER VIVERE FELICI CON I NOSTRI FIGLI

I bambini sono creature insicure, che hanno bisogno di certezze, di comprensione e di essere costantemente affiancati per imparare l'autocontrollo; l'importanza di sapersi relazionarsi con gli altri sarà la chiave del loro successo nella vita e di quanto questa sarà felice, ma prima dei due anni un bambino non è in grado di interagire serenamente con i coetanei, e in questo lasso di tempo necessita di una guida. Gli studi dimostrano che, un bambino che viene mandato al nido dopo il compimento del secondo anno di età, non solo non subisce danni comportamentali, ma impara più velocemente a stare con gli altri, sviluppando nel contempo migliori capacità relazionali.

Stare con i nostri figli, assicurarsi che siano felici e donare loro cure di qualità è tutto quello che serve per garantire loro di vivere felici e trascorrere in serenità la propria infanzia, il tempo è il più prezioso dei doni che possiamo fargli, un giocattolo nuovo, comperato con i soldi che guadagniamo lavorando, lo terrà occupato per qualche minuto, ma poi quello che andrà cercando sarà la nostra attenzione.

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Se non siamo capaci di donare noi stessi ai nostri figli, se preferiamo immolarci alla causa del lavoro perché il nostro ruolo dentro quelle quattro mura ci interessa di più che il loro amore, allora evitiamo di mettere al mondo creature che poi condanniamo all'infelicità, nessuno ci obbliga ad essere genitori.

10 commenti:

  1. Ciao, per caso potresti mettere il link o le fonti bibliografiche dello studio che citi? Sono interessata all'argomento e vorrei approfondirlo.
    Grazie, ciao.

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    1. Ciao, lo studio lo avevo letto su una rivista di scienze mentre ero in sala d'attesa dal medico, mi ero appuntato i dati (porto sempre con me un taccuino dove appunto pensieri e trascrivo informazioni) non saprei darti una fonte precisa, hai provato a cercare un po in rete o sui siti di pubblicazioni scientifiche?

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  2. Proverò a fare così, grazie comunque!

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  3. Ciao, ho scoperto ora il tuo sito e ho letto cose molto interessanti, ma quando sono arrivata a questa pagina sono rabbrividita! Io sono un'educatrice di nido con quasi due lauree e studio pedagogia da anni...Il nido, al contrario di cosa scrivi tu, può essere molto arricchente per l'esperienza di crescita del bambino ma anche per i genitori. Sono d'accordo che un bambino non dovrebbe stare tante ore al nido lontano dalla famiglia, ma è il sistema che impone alle persone di passare almeno 8 o 9 ore fuori di casa, e purtroppo ho bambini che passano al nido quasi 10 ore. L'ideale sarebbe stare al nido mezza giornata e l'altra mezza con i genitori. Ma ti assicuro che educatrici preparate, professionali, competenti e con tanta passione possono creare delle belle esperienze per i bambini ed aiutarli a esprimere al meglio capacità e talenti. Al nido ci occupiamo anche di bambini che hanno alle spalle famiglie disagiate, e in ambienti difficili per i bambini venire al nido penso sia positivo.

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    1. Chiaro che qui non si sta parlando di famiglie disagiate in cui forse il nido è più "sano" dell'ambiente familiare. Se parliamo di famiglie "normali" (non mi piace come parola, ma è per intenderci) in effetti secondo me c'è del vero nell'articolo. A me non sembra sia un attacco a chi lavora nel settore, voglio pensare che tutti gli educatori siano molto bravi e qualificati, però un conto è l'educatore, un altro è il genitore. Inoltre mentre per ogni bambino i genitori di solito sono 2, credo che di educatori ce ne siano 1 per ogni X bambini..non è proprio la stessa cosa.
      E' vero quando dici che il sistema ci obbliga a scelte di questo tipo (infatti non sono d'accordo quando dice che chi affida i propri figli piccolissimi ai nido è un cattivo genitore..non esageriamo!), però è anche vero che uno degli obiettivi di questo blog è mettere in discussione il sistema: vivere con poco, fare a meno della carriera, fare tesoro del tempo piuttosto che vivere in attesa del weekend. Io credo che sia questo il punto. Poi c'è chi vive per la carriera e per il proprio lavoro, gente così forse dovrebbe pensare 2 volte prima di fare figli. Nessuno di noi ha scelto di venire al mondo, la responsabilità deve essere tutta sulle spalle dei genitori.

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    2. ... ciao rispondo alla ragazza che lavora come educatrice appunto negli asili. Io sono psicologa dell'età evolutiva e pur capendo le contingenze che portano le famiglie a parcheggiare i figli fin dai primi mesi di vita in asilo, ritengo che la professionalità del personale di queste strutture non garantisce un bel niente. Scusate ma che accudimento possono dare a 10/15 bambini piccoli in uno stanzone per 6/8 ore al dì? Queste figure professionali lavorano come tutti per lo stipendio e quale legame emotivo hanno con i bambini secondo voi? nessuno fanno il loro lavoro e basta. Un bambino piccolo ha bisogno soprattutto di una figura di attaccamento solida e sicura che non sparisce senza preavviso.
      Mi dispiace ma fare la mamma dovrebbe essere una scelta ..di lavori ne troverai forse altri ma i momenti che hai perso con tuo figlio non tornano. Pensateci.
      C.B.

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  4. La mia vicina di casa laureata in scienze dell'educazione ha cresciuto i figli in casa e gli sono venuti fuori aggressivi, irritabili, urlano alla madre, hanno atteggiamenti di sfida, rumorosi e disturbatori. Ti dico che non ho mai visto bambini così disturbati nella mia vita, confrontandoli con i figli delle miei amiche che sono andati al nido, non c'è proprio paragone. La madre da sola a casa non è minimamente in grado di far fronte a un bambino da solo e si creano rapporti molto disturbati. In Danimarca i bambini vanno tutti al nido dai 5 mesi in su, ti garantisco che i danesi sono il popolo più felice e sereno verso il prossimo che io abbia mai visto nella mia vita (e ho viaggiato tanto). Non sono d'accordo su nulla di quello che hai scritto in questo articolo.

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  5. Quello che personalmente nn capirò mai è la scelta che molte mamme fanno di affidare i propri figli al nido intere giornate,anche quando la madre nn lavota o ha um lavoro part time! Cosa spinge questi genitori a credere che in estraneo possa seguore,crescere ed educare meglio di loro il proprio bambino?poi spesso nei loro discorsi senti la parola "indopendenza" e "socializzazione" del bambino..mi sono sempre chiesta cosa se ne fa di quel tipo di indipendenza un bambino di un anno! A 1 anno vuole al suo fianco la mamma!e poi onestamente non è necessario lasciarli 8 ore al nido x farli socializzare..basterebbero anche 4 ore la mattina! La verità è che molti non riescono a vedersi nel ruolo di genitore!sono quelle che già a un mese dal parto pensano a "riprendersi i propri spazi"!la verità è che ormai nn è più il genitore a doversi adattare alla nuova vita che comporta avere un figlio na sono i bambini a dover adattare lapropria esistenza cercando di non intralciare quella dei genitori! Io credo che spesso si decide di avere un figlio con molta superficialità... e purtroppo a farne le spese di ciò sono proprio i bambini! Altro discorso vale x chi ha un lavoro,x chi nn può permettersi di perderlo..ma anche li,ho spesso visto madri durante le 3 settimane di ferie estive non vedevano l'ora che riaprissero il nido, non ce la facevano proprio a stare dietro ai figli 24 ore su 24 neanche x un tempo limitato!allora viene spontaneo pensare che forse quello della "madre"nn è un ruolo cosí scontato come sembra..forse c'è chi nasce x essere madre e chi preferisce esserlo...ma senza troppi impegni!

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    1. Brava o bravo! Queste parole le avrei potute scrivere io, ti assicuro! Penso ogni sillaba che hai scritto!
      Io sono diventata di nuovo mamma lo scorso febbraio e mia figlia adesso ha quasi dieci mesi. Non potrei immaginare di affidarla ad una struttura. Chiunque abbia un figlio sa che un neonato ha bisogno del rapporto speciale con la mamma. Io mi infurio contro i vari politici quando sento che per loro il problema maternità si risolve solo aumentando i nidi o rendendoli gratuiti. Penso invece che questo problema si risolva dando la possibilità alle mamme che lo desiderano di starsene a casa coni propri figli, senza metterle nella condizione di mendicare un diritto presso il datore di lavoro o senza troppe giustificazioni. E poi di che ci si deve giustificare? Di avere messo al mondo un bambino? Socializzare. Per socializzare ci sarà tempo tutta la vita e a maggior ragione se il bambino è cresciuto in un ambiente affettivamente sano, incoraggiato nello sviluppo della propria identità. Un bimbo che viene parcheggiato ore e ore in un nido che stima avrà di sè? E' solo un numero, c'è poco da fare e non potrà concepirsi tanto meglio di così, senza parlare poi delle malattie che prenderà in continuazione.
      Sono perfettamente d'accordo con questo articolo. L'unico appunto che faccio è per non aver considerato nel giusto merito quella categoria di mamme che lavora per necessità e che non può farne a meno e alle quali non viene neppure riconosciuto un part-time.

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