Non so Cosa Fare per Vivere Senza Lavorare

cosa inventarsi
cosa fare per vivere senza lavorare
"Non so cosa fare" è forse l'affermazione che si ripete più spesso nelle email e nei messaggi che ricevo dalle persone che sono infelici e vorrebbero riuscire a vivere senza lavorare. Solitamente si tratta di persone che credono di non avere capacità, ma si sbagliano di grosso, perché le capacità non servono, serve solo il metodo giusto.

In questo articolo vorrei fornire una valida strategia per capire quello che occorre fare per trovare la propria strada, un metodo che definirei "analitico", utile per inquadrare bene la propria condizione, capire come muovere i primi passi e trovare una soluzione pratica ed efficace per dare una svolta alla propria vita.


E' normale non sapere cosa fare


Fin da piccoli ci hanno insegnato che esiste un'unica strada, il percorso di vita standard che prevede prima studiare, poi trovarsi un lavoro, quindi mettere su famiglia e infine diventare vecchi e poveri. Non tutti lo seguiamo alla lettera, però quasi tutti "aderiamo alla linea" toccandola in più punti. Visto che questo è tutto ciò che conosciamo è molto difficile anche solo immaginare che possano esistere percorsi di vita differenti, o meglio, sappiamo bene che ci sono persone che vivono in modo diverso, ma abbiamo la convinzione che per questa loro "diversità" si troveranno in difficoltà, non saranno felici e dovranno affrontare problemi che, chi vive in modo normale, evita.

Questa è una falsa convinzione, anzi, è l'esatto contrario, è il modo normale di vivere ad essere il peggiore, cioè quello che ci mantiene poveri e ci fa rischiare di più, perché nella convinzione di essere al sicuro ci adagiamo, diventiamo passivi, non costruiamo nulla di valore e poi basta un evento ovvio ed atteso come la crisi economica per metterci in ginocchio, perché dipendiamo totalmente dal sistema.

Arrivare da soli a questo ragionamento non è semplice ed è per questo che quando qualcuno ce lo illustra in modo chiaro, ci ritroviamo spazzati e non sappiamo cosa fare. Capiamo subito l'importanza di cambiare strada, e intravedere la possibilità concreta di realizzare quei sogni che avevamo abbandonato ci rende euforici, ma abbiamo serie difficoltà a capire cosa fare! Spesso non si tratta nemmeno di non sapere cosa fare, in verità sappiamo bene cosa dovremmo fare, solo che prendere strade nuove costa impegno e ci fa una gran paura.

Se però c'è qualcuno a guidarci, allora è tutto più semplice, ed è per questo che ultimamente sono diventati così richiesti i famigerati life coach. Personalmente ritengo che pagare qualcuno solo perché non sappiamo cosa fare, non è così necessario come crediamo; per capirlo non ci serve l'espertone di turno, e nemmeno un ebook a pagamento, occorre solo un metodo semplice, ed oggi io vorrei fornire uno gratis.

Passo numero uno


Per comprendere cosa potremmo fare al fine di cambiare la nostra situazione, la strada più semplice è studiare un'alternativa al proprio lavoro; chi mi riferisce di avercela fatta concretizza quasi sempre questo passo nella trasformazione di una passione in una fonte di rendita. Su questo tema, per spiegare come si fa, ho già scritto un articolo più che completo:

Le persone che mi scrivono "Non so cosa fare" fanno però parte di una fascia di popolazione che non ha particolari hobby e crede di non avere attitudini o capacità da sviluppare. Ho sempre pensato che tutti avessero almeno un hobby forte, ma ho dovuto ricredermi, esiste una consistente fetta di popolazione che davvero non sa cosa fare. In questi casi vale una regola molto importante che ripeto sempre:

"Possiamo imparare a fare qualunque cosa".

non sapere quello che si vuole


Io non sapevo fare surf, ma un giorno ho recuperato una vecchia tavola da una cantina e ho iniziato. Non ho fatto nemmeno un minuto di corso, un amico mi ha spiegato le basi e mi sono lanciato. Solo Dio sa le nuotate che mi sono fatto per tornare a riva, ma alla fine ho imparato e oggi mi diverto. Domani potrei pensare anche di guadagnarci, ad esempio facendo qualche video per insegnare le basi a chi come me non vuole spendere un centesimo per imparare, e guadagnare dalle pubblicità di Youtube (leggere Come si Fanno i Soldi con Youtube). Qui gira uno che lo chiamano "Il vagabondo", anche lui ha fatto della sua passione un modo per guadagnarsi da vivere: dorme in un furgone e per campare compra, aggiusta e rivende surf usati.

Questi esempi però riguardano chi ha almeno un hobby, invece noi siamo nei panni di chi dice "Non so cosa fare", e dobbiamo trovare una soluzione. In questo caso la strategia giusta non è cercare un'attività ma solo decidere cosa ci piacerebbe essere. Chiediamocelo in maniera franca: cosa vorrei essere se potessi scegliere? Dire "un milionario" non è efficace, è troppo generico, invece dire "un trader che vive alle Hawaii" è già meglio, anche se piuttosto ambizioso ;)

Partiamo volando un po' più basso perché ogni percorso che si rispetti è fatto di "step", tappe di crescita continua, incominciando con quelle più "abbordabili" per poi alzare il tiro. Faccio due esempi pratici.


Vorrei essere un musicista e vivere della mia musica


Se lo scopo è smettere di lavorare e vivere di musica, allora non sarà necessario diventare dei mostri di bravura nel suonare un certo strumento e nemmeno vendere milioni di dischi, sono traguardi troppo ambiziosi. Quello che va fatto è invece capire già nel piccolo come guadagnare e in questo senso sarebbe già sufficiente proporre un pianobar di canzoni molto popolari e iniziare a crearsi un nome suonando nei locali della propria città, oppure facendo il karaoke, che va molto di moda in questo momento. Imparare a suonare (ad esempio una tastiera) a questi livelli è estremamente semplice e di solito non si fa altro che accompagnare basi pre-confezionate; se non sappiamo cantare metteremo in piedi un duo assieme ad un cantante. Poi col tempo potremmo incominciare a scrivere canzoni nostre, imparare a cantare bene e registrare un disco da vendere durante le serate. Ho un amico che vive suonando canzoni della nostra tradizione in due o tre locali italiani di New York, chi meglio di un italiano può farlo all'estero?


Vorrei diventare uno scrittore vivere dei miei libri


Anche in questo caso non serve assolutamente essere dei maestri, oggi scrivono tutti, anche persone che non sono particolarmente dotate (me compreso, che non ho studiato letteratura). Anche qui possiamo Iniziare Facendo i Copy Writer o pensare di Guadagnare Scrivendo per il Nostro Blog, che è più semplice e si può fare subito, e solo dopo una certa gavetta darsi alla scrittura di libri. Oggi ciò che vende non è nemmeno l'opera del genio, ma chi azzecca il libro giusto nel momento giusto; in questo momento ad esempio funziona molto bene il bio, il veg, il naturale, la controinformazione, gli scandali europei, l'emigrazione, perfino il terrorismo. Un buon mezzo per capire su cosa scrivere è utilizzare Google Trends per capire gli interessi delle persone nell'ultimo anno.

Quindi non poniamoci nessun limite, se non quello di essere il più concreti possibile e puntare a qualcosa di realizzabile nel breve periodo, poi, se sarà la strada giusta, allora potremo crescere e puntare più in alto. 



Passo numero due


Ora che abbiamo capito come rispondere (a noi stessi) all'affermazione "Non so cosa fare" e cioè smettendo di chiederci cosa vorremmo fare e pensando solo alla persona che vorremmo essere, occorre capire come muovere i primi passi.

Le persone, prima di iniziare a correre, vanno in negozio e si comprano un paio di scarpe da 150 euro, poi vanno a correre due volte e mollano. Non è questo l'approccio giusto; partire a mille investendo ogni risorsa è inutilmente rischioso. Tutto quello che occorre fare ora è informarsi, cioè imparare più nozioni possibili relativamente a cosa vorremmo fare.


non so cosa fare


Ad esempio, se volessimo andare a vivere in un luogo isolato perché amiamo la pace e guadagnare quel poco che ci serve per vivere stando lontani dalla "civiltà", dovremmo incominciare con il reperire informazioni sui possibili metodi per guadagnare da casa. Le prime informazioni le possiamo trovare in rete, dove (generalmente) si trova tutto ciò di cui abbiamo bisogno, l'unico accorgimento importante è Stare Molto Attenti alla Disinformazione, perché purtroppo alcuni temi sono così ricercati che il web è costellato di fregature. Questo ostacolo si supera attingendo a più fonti, ma soprattutto non fermandosi alla superficie. Le persone, se hanno un'idea in testa, appena trovano un'informazione che l'asseconda si fermano e si compiacciono di essere nella direzione giusta; questa è una nota trappola della mente e uno dei motivi per cui si diffondo bufale e truffe. Una tecnica che utilizzo per informarmi bene è quella di cercare "l'opposto" dell'idea che mi sono fatto, ad esempio cercando "truffe lavoro da casa" perché voglio vedere se esiste qualcuno che dice o pensa il contrario di quello che credo, e se magari le sue ragioni sono valide.

Sull'argomento ho comunque già dato Parecchie Dritte per Lavorare da Casa.

Finita la fase d'informazione pura, ora che siamo fuori dal tunnel del "Non so cosa fare", avremo probabilmente numerose domande. E' il momento di cercare ed incontrare una o più persone che hanno già fatto quello che vorremmo fare, alle quali rivolgere le nostre perplessità e chiedere consigli pratici. A queste persone chiediamo soprattutto a cosa dobbiamo stare attenti e quali sono le insidie nascoste. Un buon modo è contattare un qualche esperto del tema che ci interessa, iscrivendoci a gruppi di Facebook che riguardano lo stesso tema.



Passo numero tre


Stabilito cosa vogliamo imparare e trovate tutte le informazioni necessarie per valutare cosa fare prendendo la direzione giusta, è giunto il momento di riorganizzare la propria giornata e le proprie abitudini per dedicarsi alla pratica e concretizzare quello che prima non sapevamo nemmeno di voler fare. Un'altra delle problematiche più comuni che mi vengono riferite è infatti l'impossibilità di trovare il tempo per dedicarsi a ciò che si desidererebbe veramente fare. Anche questa è una condizione più che normale: viviamo in grandi città dove trascorriamo tutto il tempo nel traffico e al lavoro, pertanto dove si trova il tempo per cambiare la propria vita?

In questo caso il segreto sta in tre passaggi fondamentali:

  1. Rimuovere tutto quello che ci distrae, quindi televisione, Facebook, videogiochi, riviste ecc.… il tempo si trova così, rinunciando a qualcosa per fare spazio ad altro. Se facessimo la lista di ciò che ogni giorno ci distrae e ci impegna in modo passivo, e rimuovessimo tutto, troveremmo il tempo di fare qualunque cosa.
  2. Riorganizzarci in modo che ogni giorno, per almeno 30 minuti ci dedichiamo intensamente al nostro progetto. Trenta minuti sembrano pochi, ma in un mese sono già 15 ore, l'importante è sfruttarli bene, senza distrazioni.
  3. Ogni giorno cerchiamo di fare in modo che il tempo extra-lavorativo sia sempre organizzato allo stesso modo, sforziamoci di fare sempre le stesse cose nella medesima sequenza e alla stessa ora. Ad esempio: preparare la cena, lavare i piatti, mettere i figli a letto, dedicarsi al progetto per 30 minuti, coricarsi.

Ricordiamoci sempre che l'organizzazione e il rispetto di una tabella di marcia ben precisa sono l'unica strada per riuscire a fare quello che prima nemmeno riuscivamo ad immaginare; inoltre stiamo utilizzando energie extra, per questo serve dormire almeno 8 ore a notte, altrimenti accumuleremo stanchezza e ci ritroveremo presto a russare sul divano invece di rimboccarci le maniche. Le migliori ore sono quelle del mattino, per cui impariamo ad andare a dormire presto e alziamoci un'ora prima: se non siamo nemmeno capaci di alzarci un'ora prima del solito, allora non realizzeremo mai il sogno di smettere di lavorare.

Conclusioni


Mi è sempre sembrato strano che qualcuno potesse non sapere cosa fare, probabilmente perché per me non è mai esistito il "non fare nulla", anzi, il tempo mi è sempre sembrato poco per tutte le idee e i progetti che volevo realizzare, molti dei quali ancora in divenire. Col tempo invece mi sono accorto che la società spinge le persone verso l'incapacità di capire cosa realmente vogliono e cosa possono fare per ottenerlo, convincendole di non essere capaci. Siamo convinti che solo chi ha qualcosa in più, chi è dotato di natura o privilegiato possa emergere, ma questo non è vero, non esistono persone speciali, esistono solo uomini e donne che credono in un sogno e fanno di tutto per realizzarlo, studiando, impegnandosi e applicando metodi rigorosi.

In questo articolo ho voluto cercare di dare almeno le basi di uno di questi metodi, in particolare quello che applico io per fare tutto quello che m'interessa, perché alle volte abbiamo solo bisogno che qualcuno ci dica che si può fare anche se siamo persone comuni, ma con sogni fuori dal comune.

Non mollate!

21 commenti:

  1. Francesco sei a dir poco straordinario. Continua a scrivere articoli, me li sto leggendo un po' alla volta praticamente tutti e credo che tu sia uno dei pochi che scriva non soltanto la "teoria", ma anche la "pratica" delle cose. Grandissimo

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  2. Ottimo articolo Francesco. Come al solito.

    Sono concorde anch'io nel sostenere che senza un valido metodo non si riesce ad ottenere nulla dalla vita. A volte ci poniamo un obiettivo ambizioso e vedendo troppo grande non imbocchiamo mai la strada per raggiungerlo o molliamo all'inizio del percorso. Porsi dei piccolo obiettivi da raggiungere tutti i giorni, o tutte le settimane, porterà, progressivamente, a raggiungere l'obiettivo finale.

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  3. Ciao Francesco, il problema è proprio racchiuso nelle tue parole "che credono in un sogno". Infatti ci vuole grande e autentica passione per poter almeno provare a liberarsi. È come per l'amore. Non può essere costruito dalla mente...

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  4. La passione è la forza che tutto muove. Senza la passione non si può raggiungere nessun risultato!

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  5. Che balle! l'amore di qua,l'amore di là! non bisogna più lavorare! il denaro è il male di tutto! e non ci sono più le mezze stagioni! bla...bla..bla...! ma basta per favore! questo sito è la dimostrazione che l'occidente è in pieno declino,senza palle,valori,spina dorsale,un occidente lassista e addormentato sugli allori!

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    1. Io penso invece che sia il contrario esatto.

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    2. Da quando ho chiuso la mia azienda, che andava molto bene, e ho iniziato a vivere con molto meno e quindi a lavorare pochissimo ho scoperto la felicità.

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  6. Ciao Francesco,
    innanzitutto, anche se sembra scontato, complimenti per il blog che è una fonte di ispirazione per tanti (me compresa!) A proposito di questo articolo e, nello specifico, del "passo numero tre", avrei una perplessità che ti vorrei esporre. Siccome da un paio di mesi ho iniziato anch'io a mettere in piedi un progetto per crearmi un'attività alternativa (al momento non guadagno ancora nulla perchè sono nella necessaria fase di "gavetta") sto riscontrando alcune difficoltà, prima fra tutte la questione "tempo", o per meglio dire "energie": cioè mi capita che lavorando 9/10 ore al giorno, facendo quasi 2 ore di tragitto casa/ufficio tra andata e ritorno e avendo una casa da gestire, non sempre trovo l'energia giusta per ritagliarmi almeno un'oretta da dedicare al mio progetto...è proprio che sono esausta e visto che è qualcosa di "creativo", se il cervello è spento c'è poco da fare...detto ciò sto ricavando molte soddisfazioni dal mio progetto, anche se è iniziato da poco, e ciò mi sprona a continuare ma forse mi sono posta un obiettivo un pò troppo ambizioso e divrei ridimensionarmi in base al tempo effettivo che posso dedicarci..tu hai mai avuto problemi di cali di mancanza di energie mentali quando ancora lavoravi? Come li hai risolti? Poi un'altra piccola cosa: giustamente tu consigli di limitare tv, facebook ecc in quanto sottrangono tempo, ma secondo me togliere del tutto ogni distrazione per dedicarsi senza sosta ad impegni che richiedono elevata concentrazione (lavoro in ufficio, progetto personale, faccende domestiche, cura dei figli ecc) non è umano...:) Un minimo di pausa tra tutte queste attività ci vuole...quindi il problema risorsa tempo/risorsa energia non penso si possa eliminare del tutto...la mia "soluzione" (non ottimale) consiste nel fare poco di tutto, cioè cercare di comprimere quante più attività possibile nell'arco della giornata tutte ovviamente a piccole dosi. In questo modo non lascio allo sbando nessun argomento ma ovviamente procedo a rilento (e con fatica) su tutti i fronti..idee? Un saluto :)

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    1. Non so se sia la scelta giusta fare poco di tutto, io sono sempre stato convinto (almeno nella mia esperienza, poi non è la legge ovviamente...) che bisogna focalizzarsi su uno o due obiettivi alla volta e portarli a termine. Poi quando hai concluso quelli passi ad altro. Avere meno cose a cui pensare aiuta a concentrarsi secondo me.

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    2. Ciao Francesco e ciao a tutti....apprezzo l'idea di creare qualcosa di proprio da mandare avanti, ma ho una perplessità riguardo a una difficoltà che voglio condividere... all' inizio di un progetto nn ci sono guadagni tali da mantenerti ma nello stesso momento devi pure trovare i soldi per campare giorno per giorno io al momento guadagno poche decine di euro a settimana e ogni settimana non so mai se riuscirò a guadagnarle questo mi sfibra a tal punto da non avere né l'entusiasmo né le energie mentali x portare avanti il mio progetto xké sono tutte impegnate per sopravvivere, per questo non riesco a capire come posso uscire da questo circolo vizioso e ottenere una soddisfazione professionale

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    3. Ciao Francesco,
      grazie per la tua risposta. Sono d'accordissimo sul fatto che avere poche cose a cui pensare aiuti a concentrarsi ma qui sta il fatto: se devi alzarti alll'alba, lavorare in ufficio quindi comunque impegnarti, avere la casa da pulire, i pasti da cucinare, i panni da stirare e i famigliari da non trascurare...più il progetto personale...non c'è nessuna attività "tagliabile" !!!! Quindi per forza di cose non puoi attuare la tecnica di focalizzarti solo su uno o due obiettivi al giorno e poi passare ad altro...se no le altre cose intanto chi le fa? Il tuo discorso funziona benissimo se non si deve per forza essere multitasking (tipo che quando torni dal lavoro ti trovi in casa tutto fatto e quindi hai varie ore da dedicare ad obiettivi che non siano la sopravvivenza pratica!) altrimenti bisogna per forza gestire tante cose in parallelo tutti i giorni e quindi frammentare la concentrazione

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    4. E' un discorso che mi faccio anch'io e non è per trovare scusanti. A volte penso che se fossi disoccupato con qualche migliaio di euro da parte per non preoccuparmi di lavorare un annetto riuscirei molto più facilmente a crearmi quella "via di liberazione dalla schiavitu' del lavoro" che tutti sogniamo.
      Per alcune attività mi ha aiutato in passato lo svegliarmi alle 5.00 di mattina. Aprivo gli occhi, in silenzio e al buio per non svegliare la mia compagna andavo a vestirmi nell'altra stanza (abiti già preparati la sera prima) e fino alle 7,00 avevo due ore tutti i giorni da dedicare ai miei progetti. Purtroppo non tutte le attività si possono svolgere all'alba e a casa propria quindi mi resta ancora tanto da realizzare... Ma non demordo ;)
      Attila

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    5. La casa e la famiglia sono delle responsabilità che non si possono assolutamente trascurare. Quindi questo tempo non può essere ridotto per far spazio ai propri interessi o progetti. Bisogna ridurre l'orario di lavoro, e qui casca l'asino perchè chi è abituato da anni a lavorare 10 ore al giorno non riuscirà mai a pensare di poter ridurre il tempo che dedica al lavoro. Se poi si ha famiglia è ancora peggio, nel senso che i soldi già bastano per miracolo e non ci si sognerebbe mai di ridurre questa entrata economica sulla quale si fa veramente troppo affidamento.
      In poche parole, mi dispiace dirlo, ma chi si è assunto la responsabilità di farsi una famiglia prima ancora di essersi realizzato, non ha alcuna speranza di uscire dal tunnel di sacrifici in cui si trova.

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  7. bravo francesco. il tuo lavoro e' sempre utile, serio, valido

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  8. Ho la sensazione che per ogni cosa che scegliamo di perseguire con impegno ce ne è una contrapposta che ci dice "stai perdendo tempo". Ciao, Max

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  9. Come sempre e' un piacere leggerti , il mio progetto sta entrando nel primo anno
    effettivo di attuazione .... tra un mese si tirano le somme " risparmiate "
    Carlo


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  10. Ciao Francesco ormai son diversi mesi che ti leggo e mi ritrovo quasi in toto nel tuo approccio di vita. Le tue idee sono parte delle mie da circa dodici anni, da quando dopo aver risparmiato per anni, decisi di licenziarmi da un lavoro sottopagato e realizzare uno dei miei sogni: potermi iscrivere ad una università fuori sede e pagarmi alloggio e studi. Conseguita la laurea, il successivo sogno è stato lavorare autonomamente, senza grandi ambizioni economiche, il minimo indispensabile per vivere e lasciare tempo a tutto ciò che mi poteva render felice e star bene. Un piano perfetto se la vita non riservasse amare sorprese, nel mio caso un problema di salute che benché riesca a gestire bene, comporta una serie di spese extra per le cure ed i controlli che ovviamente non rientrano nel S.S.N. Questo mi sta facendo riflettere sul fatto che forse un minimo di lavoro da dipendente ( un part-time ) dovrebbe essere contemplato come paracadute, per far fronte ai momenti difficili che la vita può riservare e che non sono attribuibili a nessuna mancanza di buona volontà da parte nostra. Vuole essere un punto di riflessione per tutti noi che desideriamo non mollare!
    Buona vita ed in bocca a lupo.
    Angela

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  11. Io penso che rispondere alla domanda "chi vorrei essere?" non è poi così semplice. Sono tantissime le persone che non hanno un'identità e non sanno come crearsela. Sono persone spente a livello emozionale, a causa di un lavoro che gli toglie tanto tempo, abituate da sempre ad anteporre il dovere a tutto il resto. Sono talmente prese dal loro dovere che quando hanno un pò di tempo libero non sanno nemmeno come impiegarlo.
    Ecco a queste persone, che sono tante ribadisco, non serve a nulla domandarsi "chi vorrei essere". Dovrebbero seguire una terapia cognitiva da uno psicoterapeuta non condizionato troppo dalla società, altrimenti pure il suo sistema cognitivo potrebbe essere compromesso.

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