Il Percorso Giusto per Cambiare Vita con Successo

rinnovarsi
la strada giusta per dare una svolta alla
propria vita
Chiunque desideri cambiare vita ha bisogno di seguire un percorso ben preciso, che in questo articolo intendo delineare, scrivendo una sorta di guida al vivere felici, partendo dalla situazione media tipica di chi vive oppresso dai ritmi della società dei consumi e percorrendo tutte le tappe verso il successo personale, inteso come liberazione dai dogmi che ci impediscono di essere felici.

Questa volta partiremo dal tipico atteggiamento di chi è sottomesso ai dettami della società moderna, per capire come questo modo di fare ci impedisca di cambiare.



La vita come la conosciamo


L'uomo è prevalentemente egoista ed egocentrico, quello che per lui ha importanza è solamente il suo stato, tutto il resto potrebbe bruciare nelle fiamme dell'Inferno, milioni di sconosciuti essere trucidati o due terzi del globo terrestre desertificato, ma se lui sta bene e nessuno gli da fastidio, molto probabilmente non muoverà un dito per cambiare le cose, a meno che queste non mettano in pericolo l'equilibrio di apparente felicità in cui vive.

Siamo fatti così, la stragrande maggioranza delle persone pensa solo al suo orticello, tutto il resto ricopre un ruolo assolutamente marginale. 

Questa è la vita come la conosciamo, persone che fingono di interessarsi agli altri e ai loro problemi/successi, ma che in realtà compiono azioni solo se ne hanno un ritorno personale, fosse anche solo in termini di autostima. Traspare chiaramente anche in una semplice conversazione tra due individui; non ci ascoltiamo veramente, aspettano solo il nostro turno per dire qualcosa su noi stessi, raccontare un fatto che ci metta in buona luce, dire qualcosa di divertente per sembrare simpatici, cioè riportare l'attenzione su di noi.

Quante volte ci capita, all'interno di un discorso, di fare delle domande perché realmente interessati alla vita dell'altro? Lo facciamo solo se quello che ci sta raccontando è di nostro interesse, cioè se ne possiamo trarre un vantaggio personale, ma conoscere l'altro in modo disinteressato, senza un fine preciso, non importa a nessuno.
Io, “questo piccolo pronome al centro di ogni discorso” è la rovina della società, “io”, “io”, “io” se state ben attenti noterete come alcuni iniziano così quasi ogni frase, “Io domani vado…”, “Io invece bla bla”.

Perché ci comportiamo in questo modo?

Beh, non è difficile da intuire, è la società in cui viviamo che ci impone dei valori che possono essere raggiunti solamente attraverso un atteggiamento individualista; la scalata al successo, per esempio, si ottiene scavalcando gli altri e prendendo il posto di qualcuno che non si è rivelato all'altezza, cioè “vincendo” sull'altro e quindi agendo solo nei propri interessi. Anche i soldi si fanno allo stesso modo, se tu ne hai tanti significa che qualcuno ne ha pochi, non saresti ricco se qualcuno non fosse povero, perché il concetto di ricchezza esiste solo in quanto contrapposto a quello di povertà, altrimenti saresti, chessò, “normale” o “come tutti”, ma non di certo più abbiente di altri. Stessa cosa per il possesso di oggetti di valore, come vestiti costosi, appartamenti di lusso o macchine sportive da centinaia di migliaia di euro, tutto esiste perché il nostro “io” possa mangiare e crescere a dismisura.

Tale situazione ci divide, ci rende soli, e divisi siamo deboli, addirittura indifesi di fronte al sistema e quindi impossibilitati a Cambiare Vita, a rompere gli schemi, perché andare contro corrente, cioè avvicinarsi agli altri e vivere in modo armonioso con il prossimo, significa andare contro tutti i principi che ci sono stati inculcati e, di fare questo, abbiamo una gran paura.




Accettare di aver sbagliato tutto


Abbiamo quindi capito cosa accade ogni giorno nei rapporti tra le persone, in ufficio, al bar e in famiglia il sentimento predominante è l'egocentrismo e l'affermazione di se stessi come superiori agli altri.

Questo è completamente sbagliato, non tanto perché non si possa vivere in questo modo (lo facciamo da sempre) ma perché non ci porterà mai alla felicità che, in definitiva, è l'unico vero scopo della vita di ognuno. D'altronde, se stiamo pensando a cambiare vita, sostanzialmente è perché non siamo sereni e non ci piace la nostra condizione; possiamo dare la colpa a qualcun altro o Scappare all'Estero, ma se non realizziamo l'importanza di un cambiamento radicale nelle relazioni umane, non cambierà mai nulla. 

In questo momento, senza alcun timore, dobbiamo ammettere di aver sempre sbagliato tutto, di aver impostato in modo non corretto il rapporto con gli altri, pensando solo a noi stessi. Questo è in assoluto il primo passo da compiere se vogliamo "cambiare vita", un'ammissione totale di colpa, seppur indotta da un contesto sociale che ne è la causa.
A questo punto non rimane che imparare a comportarsi nel modo corretto, ma quale sarebbe? Si inizia con l'analizzare il proprio comportamento in azione, osserviamo come (quando stiamo conversando) la nostra attenzione cada dopo pochissimi secondi e immediatamente la mente inizi a macinare facendo congetture, giudicando e quindi elaborando quasi da subito il nostro prossimo intervento. Abbiamo smesso di ascoltare e siamo già proiettati nell'ego, abbiamo ceduto al desiderio ansioso di parlare di noi, di dire qualcosa sulla nostra vita, di metterci nuovamente in mostra.

Impressionare l'altro non ci darà la felicità che stiamo cercando, non ci permetterà di cambiare vita.

Allora, quando ci rendiamo conto che il meccanismo dell'”io” si sta mettendo in modo, diventiamo osservatori di noi stessi, come se ci guardassimo da fuori, notiamo come la mente stia cercando disparatamente di dire qualcosa di brillante e, invece di intervenire in questo senso, torniamo ad ascoltare cosa ci stanno dicendo oppure facciamo al nostro interlocutore una domanda, in modo tale da riportare l'attenzione sul suo discorso, non su quello che vorremmo dire noi, quando sarà il nostro “turno”.

Questo crea conversazioni vere, dove le persone si scambiano opinioni interessanti, idee e soluzioni ai propri problemi, questa è la base da cui partire per cambiare vita, imparare cioè che il rapporto con gli altri è migliore se vero. Tutto quello che faremo d'ora in poi avrà una connotazione positiva, perché la vita è fatta di relazioni; saper intraprendere relazioni sane equivale ad essere amati, ed essere ben voluti apre tutte le porte che desideriamo.



Focalizzare meglio la propria situazione


Ora che abbiamo l'atteggiamento giusto, non pensiamo subito a cambiare vita radicalmente, continuiamo a vivere come sempre, nello stesso luogo e con le stesse persone, ma osserviamo come cambiano i rapporti con gli altri quando iniziamo ad ascoltare senza voler predominare. Ci sembrerà di avere di fronte persone nuove, interessanti e sempre più spesso sorridenti; poi improvvisamente ci renderemo conto che stiamo meglio, perché più felicemente integrati con chi ci circonda. 
In realtà abbiamo già cambiato vita e stiamo iniziando a guardare le cose da un punto di vista differente; spesso ci si rende conto come la causa della nostra infelicità non dipenda dal luogo in cui viviamo o dalle persone che frequentiamo, la causa siamo noi, infelici perché incapaci di tessere rapporti sani con le persone. Altre volte invece si rivaluta la propria posizione e ci si rende conto che la scelta che volevamo fare non ci avrebbe portato alla felicità, che in realtà dobbiamo prendere un'altra strada, una via che prima non riuscivamo a scorgere. In un numero minore di casi si riscontra invece un rafforzamento dei propri obiettivi, perché si realizza con ulteriore concretezza che il percorso che vorremmo intraprendere ci porterebbe sicuramente ad un miglioramento di vita; questo ci da forza e ci motiva a perpetuare nella direzione scelta.

Qualunque cosa accada, quindi, ora sappiamo quello che va fatto, e lo abbiamo ottenuto da soli, iniziando a guardare più profondamente dentro di noi e dando molta meno importanza a ciò che sta fuori. Saremo in pace perché sicuri di poter contare sulla nostra capacità di stare bene con le persone, quindi di poterci integrare meglio se decidiamo di cambiare lavoro, partner, amicizie, regione, nazione ecc. insomma, cambiare-vita.

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Agire ora per cambiare vita


Ora che siamo forti, agiamo al fine di Modificare la Direzione della Nostra Vita. Iniziamo subito ma a piccoli passi, ogni giorno facciamo qualcosa per cambiare perché nessuno può stravolgere la propria vita in positivo dall'oggi al domani, il vero cambiamento avviene lentamente e con costanza.

Pensa se 10 anni fa avessi deciso di mettere da parte 5 euro al giorno, oggi avresti circa 20.000 euro in più che ti potrebbero aiutare nel cambiamento, eppure non hai mai preso la decisione di impegnarti a risparmiare 5 euro al giorno, perché 10 anni sembrano un'eternità e fare progetti sulle lunghe distanze non fa parte delle possibilità di cambiare vita che normalmente le persone tengono in considerazione. Si pensa infatti sempre ad un gesto di rottura: “Mollo tutto, cambio vita e vado in Messico”, ma ad una lenta pianificazione no, richiede lavoro ed è noiosa. Eppure il tempo passa, e passa anche piuttosto velocemente, anno dopo anno.

Facciamolo dunque, ora in questo istante, smettiamo di leggere queste righe e facciamo qualcosa per cambiare, io resto qui e continuo a scrivere, d'altronde questi articoli sono la mia azione quotidiana per cambiare vita. 

Comprendere veramente la vita


Con grande sforzo siamo sulla strada giusta e abbiamo compreso l'importanza di compiere piccoli gesti per realizzare grandi progetti; è quindi il momento di dare la brutta notizia: Per quanto ci possiamo sforzare, non avremo mai una vita piena e felice. 

Questa è la consapevolezza ultima da raggiungere quanto s'intende cambiare vita; abbiamo in testa la realizzazione di qualcosa che non è reale, arrivare ad una condizione dove tutto va sempre bene, costantemente felici e divertiti e mai annoiati o preoccupati. Per come ragioniamo, per i bisogni che abbiamo, ma anche per la natura imprevedibile della vita stessa, questo traguardo è pura utopia, non si può sempre essere entusiasti, motivati e su di giri, la vita non è questo.
Cambiare vita, in ultimo, significa attuare degli sforzi per migliorarla ma sempre consapevoli del fatto che ci saranno momenti difficili, periodi sfortunati e situazioni complicate da affrontare, che dovremo fare i conti con noi stessi, con il dubbio di aver fatto la scelta sbagliata perché in alcuni momenti saremo inevitabilmente infelici.

Questa è la comprensione finale del senso stesso della vita, una continua ricerca della felicità che tuttavia non può essere completamente raggiunta, l'apprendere che l'uomo ha sempre nuovi bisogni da soddisfare e che anche le situazioni più piacevoli, alla lunga, non trasmettono più il senso di sazietà che andiamo ricercando. Siamo molto bravi ad immaginare “come sarebbe la nostra vita se…” ma quello che spesso accade è che le cose sono molto diverse da come erano rappresentate nella nostra mente. 

Talvolta, chi comprende profondamente questo concetto, capisce di non avere un reale bisogno di cambiare vita, ma solamente di imparare a godere delle piccole felicità quotidiane, conscio dell'inevitabile alternanza di momenti positivi e negativi. Altri si rasserenano nell'apprendere che, dopo il cambio di vita che hanno attuato, sia normale non essere pienamente soddisfatti e, allo stesso tempo, sia giusto voler proseguire nella ricerca di qualcosa che ancora manca.

In definitiva, il concetto che va portato a casa e magari riletto di tanto in tanto è che la nostra vita non è composta da un punto di partenza (la situazione attuale) e un punto d'arrivo (il traguardo che vogliamo raggiungere); va intesa come una continua crescita, un'evoluzione perpetua della personalità e dei desideri, che non conosce riposo, una costante ricerca di pace che si può governare e indirizzare, ma che non vedrà mai il capolinea.

Percorrerla, nel verso giusto, significa cambiare vita. Non fare niente, ma avere nuovi occhi, significa cambiare vita.

6 commenti:

  1. Questi post sono delle fonti di gran ispirazione, è davvero un piacere leggerli e ragionarci sopra.
    Spero che la mia gratitudine (e quella di tanti altri) ti ripaghi un pochino per tutte le ore che impieghi a farli!
    Un saluto :)
    ps: aspettiamo tutti con impazienza l'articolo sulla DigitalGeneration :D

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  2. Quando leggo questi tuoi articoli a sfondo filosofico e anche un po psicolgico mi ritornano sempre in mente molti libri di Terzani,in particolare "Un altro giro di giostra" e "Un indovino mi disse" .Ci sono anche molti video sul tubo a riguardo.Sono sicuro t'interesserebbe.
    Grazie ancora ciao ciao da Mantova

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    1. Me l'avevi suggerito in uno tuo messaggi di qualche mese fa, Paolo. Ho visto un po di suoi video, non lo conoscevo prima, hai ragione, ragioniamo in modo molto simile, è certamente una persona piena d'amore e di consigli interessanti. Grazie!

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    2. Bell'esempio, soprattutto attinente al contenuto del post. Uno che teneva il prossimo ben alla larga da casa sua.

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    3. Ho dato un'occhiata alla parte finale. Come cavolo si fa a voler trovare una via alla "felicità" che abbia, per giunta, valore collettivo? Ognuno deve essere in grado di trovare la sua via all'essere in pace con se stesso che, paradossalmente, può consistere anche nel fare soldi a palate. Stabilito ciò, bisogna prendere atto che siccome non si vive su una collina, gli altri interferiranno continuamente con il tuo desiderio di startene in santa pace. Io so benissimo cosa rende felice me, ma so anche che la mia felicità ha a che fare anche con altre persone che della mia felicità se ne fottono altamente.

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  3. Confesso di non essere riuscita ad andare oltre la metà, mi sono fermata prima. Mi sembrava di leggere un libro di catechismo. Mi sento di dire solo che essere individualisti non significa essere necessariamente menefreghisti e qualunquisti. Temo sia questione di intelligenza, tanto per cambiare.

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