Stare Bene con se Stessi, per Cambiare Vita con Successo

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Come trovare l'armonia e la felicità
Il cambiamento è certamente un sentimento positivo, ma per stare bene è importante considerare numerosi aspetti, uno di questi è la necessità di riscoprire se stessi come individui diversi, rivedere il proprio modo di approcciarsi alla vita, mettendo in discussione i (non) principi che fino ad oggi ci hanno guidato.

Quando si diventa persone nuove, si deve farei i conti anche con sentimenti nuovi: uno di questi è la necessita di imparare a "vivere in armonia con se stessi", bastarsi ed accettarsi per quello che si è. In quest’articolo scopriamo come fare attraverso quattro semplici passaggi.



Cosa significa stare bene con se stessi


Spesso le persone non riescono a trovare equilibrio nella propria vita, il sentimento dominante è una sorta di inadeguatezza alle situazioni, ma anche la convinzione di non essere all'altezza delle sfide che quotidianamente dobbiamo affrontare. Ne deriva uno stato di frustrazione e scarsa stima in se stessi, che rendono l'individuo demotivato e debole, incapace di prendere decisioni concrete per dare una svolta alla propria vita.

« Da dove deriva questo stato di malessere? »

Siamo abituati a vivere in un mondo ricolmo di stimoli; anche semplicemente camminando per strada o osservando quello che accade intorno a noi, ci rendiamo conto che è impossibile sgomberare la mente dal flusso di informazioni che continuamente ci attraversa. La società in cui siamo cresciuti è questo, un turbinio d'informazioni, il cui ritmo incalzante scandisce le giornate e tiene occupata (intrappolata) la mente.

La frenesia della vita moderna non lascia il tempo di meditare sulla propria esistenza, sul senso di quello che stiamo facendo e ci fa perdere di vista la direzione in cui stiamo andando. Ripetiamo quotidianamente sempre le medesime azioni, meccanismo che amiamo seguire, perché ci tiene al riparo dalla possibilità di sbagliare; in un certo senso è come vivere sotto una campana di vetro, dalla quale non ci sogneremo mai di uscire.

Purtroppo la vita è piena d’imprevisti, e come spesso accade, le cose cambiano rapidamente, per questo motivo veniamo scomodati e siamo chiamati ad affrontare situazioni che ci obbligano a superare i confini della nostra sfera di confort. E' proprio in queste situazioni che si manifesta il sentimento di inadeguatezza e paura; abituati a vivere "trascinati dalla corrente", non siamo capaci di prendere in mano le redini della carrozza e guidare i cavalli lungo la strada, lasciando spazio alle frustrazioni.

Sentirsi bene e sereni con se stessi significa esattamente questo, ritrovare la capacità di essere padroni della propria vita e la sicurezza nelle proprie facoltà, ma anche acquisire la forza necessaria ad affrontare le sfide quotidiane e la consapevolezza di essere in grado di elaborare e portare a compimento progetti concreti. Qualcuno, travolto dagli eventi della vita, si trova costretto ad operare questo cambiamento, altri (i più fortunati) realizzano in tempi non sospetti la necessità di cambiare ma, per entrambi, si tratta di un'evoluzione non priva di difficoltà.

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1° passo:

Ridurre gli stimoli esterni



Abbiamo capito che lo stato “vegetativo” in cui versiamo, deriva da anni passati ad assimilare troppe informazioni in modo passivo e dall'essere disabituati ad elaborarle autonomamente, formulando giudizi ed cercando soluzioni.

Chandra Mohan Jain (conosciuto più comunemente con il nome di Osho) dice che, per raggiungere la verità, occorre partecipare con la massima presenza di sé ad ogni atto della vita quotidiana, dal tempo libero alle relazioni di coppia, dal sesso ai legami sociali. Egli spiega come la meditazione sia una pratica importante, perché permette di staccare la mente da tutti i condizionamenti esterni, e ritrovare lucidità e presenza.
A mio modesto parere, non è strettamente necessario affidarsi alla meditazione per isolarsi dagli stimoli esterni, è sufficiente incominciare a ritagliarsi quotidianamente un po’ di tempo per se stessi, nel quale restare soli ed educare la mente a pensare. Personalmente ho scelto la "corsa" come momento di isolamento; appena posso vado a correre per un’oretta in mezzo al bosco, lontano dal traffico, dalla città, ma anche da tutti gli altri esseri umani. Prima di iniziare a correre, riuscivo a ritagliarmi qualche minuto di tranquillità in automobile, semplicemente evitando di accendere la radio e guidando osservando il paesaggio, oppure, in primavera/estate, trascorrendo un’oretta a curare l'orto.
Non è importante cosa faremo, quanto il fatto che si tratti di un'attività manuale, che ci permetta di usare il corpo e lasciare la mente libera da tutti gli stimoli. Col tempo incominceremo ad accorgerci che, nella nostra testa, si è creato un nuovo spazio, una zona impenetrabile agli impulsi esterni, nel quale possiamo elaborare autonomamente informazioni, trovare soluzioni concrete, riporre idee, progetti, aspirazioni, e coltivarli giorno dopo giorno.

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2° passo: 

Capire l'importanza della solitudine



Soprattutto nella fase iniziale, questo distacco porta ad una rottura drastica con i (non) valori che la società moderna cerca costantemente di inculcarci; siccome, trovare il tempo per isolarci non è semplice, dovremo rinunciare ad alcune pratiche che prima ritenevamo sacre, come per esempio guadare la televisione, ascoltare la radio, giocare ai videogames, bere l'aperitivo al bar, fare shopping o leggere riviste.

Ci ritroveremo presto a guardare con occhio critico modi di fare e tendenze comuni, incominciando ad evitare alcuni luoghi e persone che prima frequentavamo. Ecco che quindi subentra l'importanza di imparare a stare soli, per questo motivo è fondamentale essere certi di agire nel giusto (per noi), una consapevolezza forte, quando si possiede un solido equilibrio mentale ma, friabile, se non si gode di sufficiente autostima.

Si tratta di saper affrontare e sostenere scelte poco condivisibili, inevitabili momenti di crisi e ripensamenti.

Per trovarsi in armonia è importante capire in modo profondo che, quello di cui oggi abbiamo bisogno, non sono altri stimoli che ci tengano occupati e ci facciano passare il tempo, ma sperimentare e comprendere l'isolamento. È fondamentale diventare consapevoli del fatto che la solitudine è un'esperienza meravigliosa, perché incarna il concetto di libertà: dalla folla, dalla società e dall'altro.  Nella vita, come nel lavoro, siamo abituati a rapportarci continuamente con gli altri, spesso anche con persone con cui non abbiamo scelto di stare; da soli siamo liberi, e possiamo finalmente incominciare a “ragionare per bisogni” e in “assenza di paragoni”.
sentirsi felici



3° passo:

Smettere di fare paragoni



Gli insegnamenti di Osho sono importanti perché fanno intuire come, il quadro che abbiamo di noi stessi, non sia altro che una rappresentazione costruita attraverso gli strumenti che il mondo esterno ci fornisce; si tratta di una visione fuorviante, perché nulla di quello che siamo veramente è rappresentabile con mezzi materiali. Ignorando però questo semplice ragionamento, passiamo tutta la vita protesi verso l'esterno, raccogliendo gli stimoli dell'ambiente circostante, collezionandoli e incastrandoli uno con l'altro, allo scopo di costruire un quadro mentale di noi, all'interno della società.

Quando giudichiamo noi stessi quindi, lo facciamo per comparazione; riteniamo di essere grassi in relazione ai modelli di magrezza o obesità che la società ha costruito, dimenticando che dovremmo invece ragionare solo in termini di salute e benessere. Se dobbiamo valutare la nostra ricchezza, paragoniamo il possesso di denaro con lo stereotipo di persona facoltosa che abbiamo imparato ad ammirare, ma non ci rendiamo conto che sarebbe molto più utile ragionare in termini di “soddisfazione dei bisogni” invece che di ricchezza economica.

Questo modo di valutare se stessi e la propria condizione è alla base dell'impossibilità di accettarsi come individui, e quindi di convivere serenamente con la propria condizione; non saremo mai uguali ad un modello perfetto elaborato per un contesto sociale troppo esigente, quindi, testare il proprio valore paragonandosi agli stereotipi esistenti, non può portare a nulla di buono.

Per stare bene con se stessi occorre accettare definitivamente la propria unicità come individui ed apprezzare le differenze che esistono tra le persone; il valore universale di ogni essere umano è determinato da un innumerevole quantità di fattori ma, indipendentemente da quali essi siano, sicuramente non assumono o perdo importanza semplicemente paragonandoli a quelli degli altri.

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fare pace con te stesso




4° passo:

Ascoltare i propri bisogni


Tutto quello che facciamo parte dalla necessità di soddisfare i nostri bisogni, o almeno quello che desidereremmo fare perché, purtroppo, fin da piccoli ci vengono inculcati i doveri a cui dobbiamo adempiere, ma nessuno ci parla mai dei bisogni dell'individuo e della necessità di soddisfarli per essere felici.

I sentimenti negativi, come la frustrazione o la rabbia, dipendono dall'incapacità di ascoltare e quindi soddisfare i propri bisogni; nella società moderna sono innumerevoli le cose che "dobbiamo fare", ma difficilmente siamo capaci di mettere in primo piano quello che "vorremmo veramente fare".

Siamo talmente disabituati a riflettere su ciò che ci darebbe reale soddisfazione, che abbiamo addirittura difficoltà a stilare una lista di traguardi che ci piacerebbe raggiungere o che, banalmente, darebbero sfogo ai nostri desideri.

Per stare-bene-con-se-stessi è invece estremamente importante individuare gli aspetti della personalità che vogliamo sviluppare o, più semplicemente, stabilire con precisione quello che (adesso) ci renderebbe felici, dedicando quotidianamente un po’ di tempo al raggiungimento di questi obiettivi, in modo da soddisfare quelle esigenze che stanno alla base di un’esistenza serena e appagante.


Come stare bene


In questo articolo abbiamo delineato un percorso preciso; la strada che tutti dovremmo intraprendere quando ci accorgiamo di essere insoddisfatti di noi stessi, e vorremmo stare meglio, imparando ad ascoltare le nostre esigenze.

Riassumiamo rapidamente i passaggi necessari per « Essere in sintonia con se stessi »

Il primo passo è ridurre gli stimoli esterni, imparando ad isolarsi e prendendosi il tempo di riflettere sulla propria vita, su quello che ci manca e su cosa ci permetterebbe di vivere meglio; poi va imparato che i momenti di solitudine sono pietre preziose, non va sempre ricercata la compagnia degli altri, ma va apprezzata la pace e il silenzio, proprio come momento di libertà dalla società che ci attanaglia. A questo punto dobbiamo iniziare a guardare dentro di noi, smettendo di paragonare quello che abbiamo/siamo con quello che hanno/sono gli altri, ma concentrandoci esclusivamente sulle nostre capacità e la nostra unicità come individui. Infine, focalizzandoci su quello che ci piacerebbe veramente fare, incominciare a trascurare un po’ i doveri (verso la società ma anche verso amici/parenti) e ritagliarsi quotidianamente del tempo per dare sfogo ai nostri bisogni e alla realizzazione di noi stessi.

Questo percorso richiede tempo, per cui non dobbiamo avere fretta; tutti possiamo imparare a stare bene con noi stessi, le uniche doti richieste sono la pazienza e una buona dose di determinazione.

12 commenti:

  1. Vorrei soltanto ringraziarvi per aver creato questa pagina, sono d'accordo con la filosofia della quale scrivete.

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    1. Ciao Anonimo, ormai siete così tanti anonimi che non so più a chi ho già dato il benvenuto a chi no, firmatevi vi prego :) In ogni caso, sono uno solo eh :) Grazie a te per essere passato a trovarmi e a presto!

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    2. Ciao Francesco grazie grazie ,nulla è per caso ho trovato il tuo blog proprio oggi che è stata una giornata negativa ,mi rincuora sapere che non sono l unico a pensarla così cioè il modo da automatico che ci assoggetta al lavoro la settimana scandita da orari e ritmi imposti da altri per poter guadagnare pochi spiccioli per riuscire a pagare le cose che ti permettono di alzarti alle 5 del mattino e oliare l ingranaggio io mentalmente non mi sono mai adeguato a ciò ma purtroppo ne faccio parte anche perché quando esprimo il mio malessere vengo tacciato ,in primis da compagna famiglia e amici, come uno che non ha voglia di fare nulla ,ma non è così io vorrei voglio fare ciò mi piace che mi interessa che mi renda felice grazie e scusa per questo sfogo

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  2. Grazie per essere tornato a scrivere post di grande valore. Mi riconosco molto in quello che pensi. Mi chiedo come vivi la dicotomia tra la tua filosofia di vita e l’ambiente in cui lavori? Io se osservo i colleghi mi viene da piangere .. ma li invidio anche perché accettano il fatto che non esistono alternative, anche se molti sono incatenati delle responsabilità di una famiglia. I tuoi colleghi sanno dei tuoi progetti di vita alternativa? Immagino che tua moglie condivida gli aspetti di rinuncia a tutte quelle cose materiali e di stile di vita consumistico che avete fatto, sei fortunato o forse semplicemente meritevole ad aver trovato una partner che tifa per te, non mi sembra tanto facile. Ti leggo sempre e cerco sempre di trarne forza per andare avanti controcorrente perché a volte è dura. Ciao

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    1. Diciamo che al lavoro quasi nessuno sa di questo blog, qualcuno si, ma non perchè lo ho svelato io, solo perchè sta diventando un po troppo popolare e le voci girano. Per me è come vivere in gabbia, non dico mai niente sull'argomento perchè sono immerso in un ambiente piuttosto arrivista, ogni tanto, quando si parla di soldi butto lì qualche frase sul fatto che io preferisco restare l'ultima ruota del carro, ma poter uscire alle 5 ed essere al lago un quarto d'ora dopo a prendere gli ultimi raggi di sole. Qualcuno è d'accordo, altri invece fanno ragionamenti su quello o quell'altro collega che prende 3000 euro al mese e non se li merita... insomma, non posso certo dire di stare bene.

      Ogni giorno cerco di aggiungere un piolo alla scala che mi permetterà di evadere da questa prigione, è dura, ma che alternativa ho?

      Mio moglie è peggio di me, e lo è da molto più tempo di me... solo che non ha un blog e nessuno conosce le sue idee. Ti basti sapere che quando abbiamo costruito la casa, ha voluto la cucina più grande del salotto... donne d'altri tempi, ce ne fossero di più :)

      Grazie per il tuo supporto, spero sempre di riuscire a scrivere cose interessanti e utili, ma non è facile e ho spesso paura di dire banalità e deludere.

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  3. Grande Francesco, come ho già scritto in passato condivido le tue idee al 100%. Anch'io lavoro in un ambiente arrivista, io la penso come te, i miei colleghi se gliene parlo accettano e capiscono le mie idee, ma io sono l'unico a metterle in atto. 3000 euro al mese non bastano per comprare la vita di qualcuno e farci rimanere fino alle 19 ed oltre in ufficio tutti i giorni, ma cè chi sta al gioco e vendersi per così poco... mi spiace per loro quando arriverà il momento della pensione... e si ritroveranno a non saper cosa fare di tutto quel meraviglioso tempo libero perso negli anni passati...

    Diego

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    1. 3000 euro fino o oltre le 19, io metterei la firma

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  4. Ciao sono Giuseppe,mi associo ai complimenti anche se se sento che non è questo il Tuo obbiettivo,ho divorato quest'ultimo articolo profondo e pienamente condiviso.
    Copio le tue parole "Ogni giorno cerco di aggiungere un piolo alla scala che mi permetterà di evadere da questa prigione, è dura, ma ce la farò!!".
    Per quanto riguarda tua moglie sei veramente fortunato io spesso mi trovo a remare contro si insomma tra noi almeno su questi argomenti non c'è perfetta sintonia ma rispetto le sue idee chissà forse un giorno potrebbe cambiare idea,forse tua moglie potrebbe scrivere della sua eperienza e aiutarmi o meglio aiutarci in una migliore comprensione reciproca.
    Per ultimo non mettere freno a quello che vuoi scrivere sono certo che tutto ha un senso e tutti i tasselli del "Francesco-pensiero" avranno una loro naturale collocazione.
    Grazie ancora un saluto di serenità e salute.

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  5. Ci sono anch'io Francesco!! Aggiungo che di persone interessanti e che scrivono concetti semplici ma importanti non ce ne sono mai abbastanza. Evidentemente non tutti si trasformano in consumatori compulsivi incapaci ormai di usare la testa perchè ormai trasformatasi in un 46" a led. Ti confesso però che anch'io a volte compro cose che non sono proprio cosi essenziali e ti confesso anche che molto spesso la giustificazione è: Porca puttana allora lavoro e basta!! 270-280 ore al mese mi potrò togliere qualche voglia? Comunque poi alla fine non sei contento comunque o forse perchè come scriveva un certo Grignani . .la felicità ti sfiora appena poi se ne và . . .Un giorno,sono sicuro,realizzerò anch'io il mio sogno. LAVORARE DI MENO. Sono sicurò che avrò anche bisogno di meno cose . . :)
    Ribadisco come ti ho già scritto in passato che la povertà e la perdita di un certo benessere ci aiuterà a riscoprire quello che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni a gratis!! Grazie a madre natura.
    Anche il 2° e il 4° passo li trovo molto interessanti.Personalmente ho dovuto imparare e riscoprire l'importanza della solitudine in un determinato periodo della mia vita,circa una decina di anni fà quando mi sono separato e sono rimasto da solo. In quel periodo della mia vita mi sono anche tornate in mente molte cose che mi dicevano persone anziane sempre riguardo alla solitudine. Cosi come allo stesso modo non si può voler bene agli altri se prima non s'impara a volersi bene allo stesso modo credo non si possa stare bene completamente con gli altri se prima non s'impara a star bene da soli. Anche se rischio di essere ripetitivo ti ripeto che trovo molto utile e interessante leggere i tuoi post e diciamo che a volte mi fà sentire meno solo;anzi ti dirò spero un giorno di poterti conoscere ovviamente con le rispettive mogli.Ho già conosciuto persone interessanti grazie ad internet,poi ovviamente i veri rapporti umani si portano avanti come una volta! Io e mia moglie siamo di Mantova persone semplice cresciute in campagna che non vanno molto d'accordo con persone ipocrite e false,non certo con quelli diversi da noi. La diversità è il bello della vita!
    A presto Paolo

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  6. Ciao sono Liz,
    sono incappata nel tuo blog così per caso e l'ho trovato pieno di spunti interessanti! Ne ho fatto pubblicità sul mio, spero non ti dispiaccia!

    un saluto

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    1. Ciao Liz, grazie per la pubblicità, mi fa molto piacere!

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  7. Ciao , sto seguendo con interesse il tuo blog . Per quel che mi riguarda ho da anni smesso di lavorare e seguito le mie passioni cercando di far quadrare il tutto direi in maniera abbastanza esitosa...ma non mi voglio dilungare sulla parte organizzativa della mia vita ....diciamo che l'equilibrio in noi stessi arriva da cio che si e' e non da cio' che si ha o si fa ....quindi in questo seno sto lavorando molto in questo perido proprio per sviluppare quelli che nel tuo articolo sono il punto 2-3-4 ...potresti consigliare delle letture per approfondire questi argomenti ?

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