Ecco Perché Non Usciremo Mai dalla Crisi

essere felici e scoprire come uscire dalla crisi
E' impossibile uscire dalla crisi perché
chi ci governa sa che il fallimento delle aziende
fa parte del sistema
Leggo oggi le dichiarazioni di Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, rispettivamente presidente di Federconsumatori e dell’Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurativi) che sentenziano: “Crescita e sviluppo sono le parole chiave per uscire dalla crisi, questo pericoloso avvitamento della nostra economia.” Si riferiscono naturalmente alla crisi economica che in questi anni si è sviluppata nel nostro paese, ma che coinvolge tutta l’Europa e ha origini dalla grande crisi americana.

Simo finiti se anche chi sta a capo di organismi che hanno il chiaro intento di tutelare i cittadini e il loro stato sociale, si ostinano a credere che concetti come crescita e sviluppo siano alla base del benessere delle persone. Non hanno idea di come uscire dalla crisi.



AUMENTARE L'IVA PER "USCIRE DALLA CRISI"


La drammatica caduta del potere di acquisto delle famiglie, dovuta principalmente all’aumento dei prezzi, ai salari congelati e al tasso crescente di disoccupazione, si è tradotta in una diminuzione dei consumi del 3.2%, che si traduce a sua volta in una diminuzione della spesa delle famiglie pari a 23 miliardi di Euro annui. Le conseguenze economiche che derivano da questo andamento sono quantomeno drammatiche: le imprese si ritrovano costrette a chiudere i battenti e sempre più lavoratori finiscono in cassa integrazione o licenziati.

Sono inoltre già stati annunciati i famosi aumenti dell’IVA, che dovrebbero aiutare ad uscire dalla cirsi. Verranno applicati a partire da settembre, dico “verranno” e non “verrebbero” anche se il governo ha solo ipotizzato tali incrementi, perché so bene che una classica strategia attuata al fine di farci ingerire pillole amare, è quella di ipotizzare un sacrificio futuro, così le persone hanno il tempo di metabolizzarle e accettarle più facilmente, oltre a sperare che non si avveri, in quanto tendenti a credere che le cose possano andare miracolosamente meglio.


Quando l’IVA passerà al 23%, il potere di acquisto delle persone risulterà così indebolito da comportare una riduzione delle entrate per lo stato di circa 3,2 miliardi, le famiglie non avranno altra possibilità che quella di ridurre ulteriormente i propri consumi. Siccome con l’aumento dell’IVA si prevede che lo Stato incasserà (in tasse) circa 4,9 miliardi in più all’anno, se si sottrae la contrazione prevista, l’incasso reale sarà di soli  1,7 miliardi.


I SUPEREROI SONO MORTI


Sono gli 1,7 miliardi dai quali dipende tutto lo stato sociale delle persone, degli imprenditori che hanno dedicato la vita alla propria azienda e ora si suicidano, delle migliaia di operai che perdono il lavoro e dei milioni di italiani che rischiano un futuro di stenti. E mentre le nostre vite dipendono da quell’1,7, il  Governo, zitto zitto, si prepara a spendere 30 miliardi per armamenti nel solo 2012, trenta miliardi. Voglio dire, lo Stato lascia che le persone muoiano per un decimo dei soldi che vanno in armamenti e noi dovremmo credere che i nostri politici abbiano seriamente a cuore il nostro futuro? 

Come possiamo essere così ingenui da credere che verranno fatti gli investimenti giusti per rilanciare il Paese, quando basterebbe dimezzare i costi del militare per salvarci? Come uscire dalla crisi, se anche di fronte a soluzioni ovvie si chiudono gli occhi?

L’unico interesse che la casta dei potenti ripone nel rilanciare l’economia è quella di incrementare le proprie entrate; se le persone non hanno soldi da spendere nel superfluo, i servizi inutili a cui oggi tutti attingiamo verrebbero accantonati a fronte di una spesa pro-capite maggiormente incentrata sull’essenziale, come per esempio i beni di consumo primari.

Leggi anche: Rinunciare ai Servizi Inutili, per Essere Felici

E’ solo per questo motivi che ci sono degli interessi forti nel cercare di rilanciare l’industria e uscire dalla crisi, solo che gli sforzi e i sacrifici impongono che vengano fatti dai ceti meno abbienti, come a dire: “Volete continuare a consumare e vivere sprecando? Beh allora fate i sacrifici che vi chiediamo (o vi imponiamo) altrimenti si andrà alla rovina”.

Le persone, tutti noi, dobbiamo metterci bene in testa che questo modo di agire non ci porterà da nessuna parte; verranno fatti i tagli, per anni saremo tutti più poveri (ma sempre spreconi) poi l’economia temporaneamente ri-decollerà, noi sprecheremo ancora di più, i potenti si riempiranno le tasche dei nostri soldi, e infine torneremo ad una nuova crisi. In questo circolo vizioso, destinato a ripetersi all’infinito, le persone comprano cose inutili, fanno sacrifici e sono povere, i ricchi invece non fanno nessuno sforzo, chiedono a noi di farlo, e continuano ad essere ricchi. 


IL DEBITO NON PUO’ ESSERE SANATO


Il debito pubblico esiste perché lo Stato ha bisogno continuo di soldi, più di quelli che possiede, quindi decide di chiederli alle “Banche Centrali”, ovvero quella d’Italia ieri, quella Europea (la BCE) oggi. Questi enti, badate bene, sono privati, quindi lo Stato è tenuto a restituire il denaro con gli interessi. Se per esempio prende 10 euro con il 10% di interessi, dovrà restituire 11 euro, ma dove prendere quell’euro in più che deve restituire, se l’unico ente ad emettere soldi è la BCE? Lo potrà prendere solo dalla BCE stessa, ma ovviamente con altrettanti interessi. Lo Stato quindi non potrà mai sdebitarsi con le banche, e la sua costante necessità di denaro, comporta un debito pubblico costantemente crescente e insanabile.

Già questa semplice, ma sconosciuta ai più, realtà è sufficiente per capire come il concetto di debito è intrinsecamente sbagliato, e come le grandi banche centrali siano le vere detentrici del potere e i burattinai che decidono le sorti di intere Nazioni.

L’aspetto peggiore di tutta questa storia però è che lo Stato, per restituire quell’euro di cui dicevamo, divide i suoi 10 euro in (per esempio) due banconote da 5 euro e le da ai cittadini, sotto forma di bot o prestiti, chiedendo loro un interesse con il quale a sua volta pagherà gli interessi alla Banca Centrale. In questo modo lo Stato ha di fatto scaricato il problema sulle persone, che non potranno mai sdebitarsi perché, ricordiamo, in circolazione ci sono in tutto 10 euro.

Succede quindi che i cittadini sono indebitati per sempre nei confronti dello stato, e che esiste una quantità impressionate di denaro virtuale (gli interessi) che non hanno però un reale corrispettivo in cartamoneta, cioè c’è in circolazione molto più denaro di quello che, come Nazione, possediamo veramente.

In questo scenario è facile capire da qualche parte a qualcuno prima o poi quei soldi "finti" serviranno e (non essendoci) fallirà. I fallimenti, quelli delle nostre aziende, sono perciò assicurati, perchè parte integrante del sistema.

A sostegno di questa realtà riporto la tabella che lo stesso sito di Federconsumatori pubblica, dimostrando non solo che il debito pubblico negli anni è salito vertiginosamente, ma anche che in questi mesi di Governo Monti ha registrato una mostruosa impennata, passando da 1.897,646 miliardi di euro a 1948,584 miliardi.


I soldi del debito pubblico ci tengono in uno stato di schiavitù perenne
Aumento in miliardi di euro del debito pubblico in periodo di crisi.

CRESCERE NON SERVE


A questa disarmante realtà si somma poi il concetto che crescere sempre (concetto di PIL) non solo non serve a niente, ma non è nemmeno possibile. L’illusione di andare sempre in su è il prosciutto che ci mettono quotidianamente sugli occhi, per illuderci che lavorando e impegnandoci di più staremo meglio. I signori Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, invece di parlare di crescita e di progresso, dovrebbero parlare di come-uscire-dalla-crisi attraverso la decrescita e la sostenibilità, l'autoproduzione e il vivere felici in modo sobrio, perché quella è l’unica strada da percorrere.

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Crescere non serve a niente, non abbiamo bisogno di qualcosa in più, abbiamo solo l’esigenza di vivere una vita dignitosa e libera. Essi dovrebbero dire a tutti che il sogno di poterci comperare la macchina di lusso o i vestiti alla moda, ci costa una vita di schiavitù come lavoratori, prima istigati a produrre per consumare come pazzi, e poi obbligati dalle leggi a fare immensi sacrifici per rimettere in moto la grande macchina dei soldi.


TIRIAMO LE SOMME


Se invece di dare i soldi alla gente pensano a potenziare gli armamenti,  se consci di un debito pubblico impossibile da sanare lasciano che le aziende falliscano e che gli imprenditori si ammazzino e se, anche chi dovrebbe difenderci, va nella direzione opposta all’unica che ci potrebbe salvare, come possiamo illuderci che usciremo mai da questa crisi? Certo, tra qualche anno si dirà che siamo in ripresa e che le cose stanno andando meglio, ma per come è strutturato il sistema il fallimento è destinato a ripetersi ancora e ancora, fino a che non scoppierà una vera e propria rivoluzione sociale.

Chi ci governa conosce bene questi meccanismi, e sa bene cosa bisognerebbe fare per uscire dalla crisi, ma gli interessi in gioco sono così alti e il controllo sociale così facile da mantenere, che se ne fregano del nostro benessere, e pensano solo a preparare il prossimo grande fallimento, dove noi saremo nuovamente chiamati a sacrificarci, e loro ad arricchirsi sempre più.

11 commenti:

  1. Ho capito il problema se hai 10 non puoi dare 11. ma non sono sicuro di capire quale la soluzione proposta se ce.

    vanni

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  2. Mi sa che prima di scrivere articoli in cui si affrontano argomenti di questo calibro bisogna andare un po' cauti, poiché si rischia di mescolare principi veri e sacrosanti, teorie economiche tutte da studiare-dimostrare, conclusioni discutibili, luoghi comuni a go-go. L'economia non è così semplice, altrimenti gente come Keynes, Smith, e gli odierni grandi economisti che si scornano fra loro, sarebbe tutti dei perfetti pazzoidi.

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    1. A quanto pare però Ricky, i loro modello ha fallito, siamo tutti in crisi e ne paghiamo noi le conseguenze!

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    2. Secondo me era meglio se non scrivevi questo articolo, è pieno di lacune di errori e furviante, dovresti studiare meglio l' argomento ( circa un annetto , forse sei mesi bastano se ti impegi ) e poi correggere l'articolo. Si va su campi che vanno oltre il personale. L'economia di uno stato non è l'economia di una famiglia.
      Salvatore Orofino.

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  3. Ti reputo una persona intelligente quindi non ti starò a spiegare come mai la teoria della moneta-debito a cui qui accenni è sbagliata, come anche la tesi secondo cui la BCE sarebbe privata. Lo Stato si indebita perché spende troppo, non perché è sfruttato dalla BCE. Per il resto sono d'accordo con l'impostazione del sito e con l'idea che all'atto pratico per molti di noi conviene ridurre le spese piuttosto che lavorare come schiavi, ma come ti hanno già fatto rilevare non conviene discutere di questioni economiche come l'emissione di moneta se non si è esperti. Ad esempio potresti cercare signoraggio bufala su internet.

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    1. Anonimo, se non è privata di chi è allora la BCE? e la Banca d'Italia? Se la BCE è pubblica, perché non figura nella lista delle istituzioni fondanti dell'Unione Europea, e perché le sue riunioni sono secretate? E perché i suoi alti membri, nonostante distruggano le vite di migliaia di persone non sono perseguibili? Lettura consigliata: €uroschiavi, di Marco Della Luna.

      M. Anedda

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    2. Anonimo del 9 maggio: E' troppo facile dire: è sbagliato senza poi argomentare e mi verrebbe da pensare che non argomenti perchè non sei in grado di farlo solo trovi giusto/divertente essere la voce fuori del coro. Inoltre il consiglio di cercare su internet in questo caso non capisco a cosa serva visto che tu consiglio di cercare su internet cose che Francesco ha scritto proprio in questo articolo quindi mi verrebbe da pensare che consigli di leggere cose che in primis nemmeno te conosci. Detto questo informati seriamente prima di dare giudizi economici errati...

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  4. Buona sera a tutti i lettori di questo interessante Blog. Premetto che mi occupo di tutt'altro settore lavorativo, quindi di certo non mi metto a sindacare sulle teorie economiche di ognuno. Nella vita pero' ho imparato a dubitare di tutto cio' che almeno all'atto pratico non funziona. Una di queste cose e' dall'anno 2000 in poi il concetto odierno di Europa, Euro, BCE, FMI, Bankitalia( non piu' Banca d'Italia) e commissiaramento bancario e soprattutto politico dell'Italia come il Sud Europa. Penso pero' che prima di definire le teorie alternative quali economia sostenibile-equa e di decrescita come fasulle o ridicole , Lor signori economisti e bocconiani o semplicemente paraculi e tutti coloro che ancora credono a questi dovrebbero dimostrarCi o dimostrarMI con i fatti e non con le parole quello che loro sostengono sia giusto. E' dal 2000 che parole come austerita' , PIL; Spread , Spending Review e bla bla bla hanno ridotto il mio portafoglio e il mio benessere sociale e familiare alla miseria. Sono quindi giunto alla conclusione che la gente sia autorizzata a credere che tutto questo sia solo una truffa ben mascherata e coperta dalle istituzioni e che qualunque Via o Strategia economica ALTERNATIVA a quelle istituzionali o ufficiali siano legittimate ad esistere essere prese in considerazione (anche la ricerca di vie alternative per non aspettare da "poveri" e "vecchi" l'elemosina dell' Imps, BRAVO FRANCESCO

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  5. la Banca d'Italia è una Spa, ovvero Società privata (vedere il sito della BdI) di diritto pubblico (conflitto nei termini) in pratica è una socità di privati (non noti ufficialmente) che si occupa di una funzione pubblica (emettere moneta). La BdI è socia per il 14% della BCE (altra Spa), Altre socie sono la Banque de France per il 15%, la Bundesbank per il 16% e la Bank of England al 18%. Notare che la banca inglese non usa l'euro ma, come socia della BCE, si prende il 18% dei diritti di signoraggio dell'euro.

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  6. e' dura uscire prima di tutto ci va persone del tutto estranee alla politica, ci va persone esperte in economia e finanze e cercare di sviluppare le risorse del nostro paese arte cultura e turismo, inoltre togliere regioni che non servono a nulla solo a mangiare soldi pubblici tagliare la provincie e dare oiu' margine di crescita ai comuni.

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  7. Grazie Francesco di questo bello e articolato scritto.Credo che chi, come sembra anche di quelli che ti scrivono,non si rende conto della ovvietà delle cose scritte qui o fa parte di questo sistema e quindi in buona fede forse è incapace di vedere la verità oppure sono i soliti troll che ormai sono disseminati un pò dappertutto dal sitema vigente per ancora una volta deviare l'attenzione della gente.Grazie mille del tuo articolo.Tiseguiamo con ardore...

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